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Autore: mistero    10/09/2014    4 recensioni
Il getto d'acqua gelida aveva fatto strillare Andrea come una ragazza e Roberto l'aveva inchiodato al muro, le mani sulle spalle per impedirgli di scappare. Ma Andrea non ne aveva nessuna intenzione.
Due amici, due calciatori, allievo e maestro.
Una partita di beneficenza scatena ricordi e sensazioni che Andrea credeva ormai sopiti in un angolo della sua memoria.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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VIII - Epilogo
 

La mattina dopo si svegliano abbracciati, le braccia di Robi a creare una gabbia protettiva attorno al corpo di Andrea.
Si concedono un'ultima stretta prima di alzarsi e mettersi in moto.

Andrea la mattina è un disastro.
Anche nei giorni migliori, quando non è troppo stanco, ci mette un'ora buona prima di tornare ad assomigliare a un essere umano. Figurarsi oggi, dopo la maratona emotiva della sera precedente.
Per fortuna Roberto lo sa,  memore dei loro giorni nel Brescia e dei ritiri, e lo lascia riprendersi senza dire una parola, limitandosi a qualche buffetto affettuoso e divertito di tanto in tanto.
Andrea è sotto la doccia, grato, e sente nell'altra stanza Robi dedicarsi alla sua meditazione mattutina prima di telefonare in reception per chiedere un taxi e iniziare a trafficare con qualcosa di cui Andrea rinuncia subito ad interpretare i rumori.
Mentre l'acqua scorre pensa a come la sua vita spirituale sia indissolubilmente legata a quell'uomo. Pensa a come non sia riuscito a togliergli quei jeans e alla meraviglia del fatto che per questo lo ama anche di più. Pensa al modo in cui chiamava il suo nome ieri notte.
Quando emerge dal bagno, capelli phonati a malapena e un asciugamano bianco in vita, che forse è uscito così apposta per assecondare il suo senso estetico da film americano, trova Roberto, ancora a torso nudo e in jeans, chissà poi come diavolo ha fatto a dormirci dentro, che gli porge sorridendo una tazza.
«Avremo tempo di fare colazione a Fiumicino, ma nel frattempo ho preparato del tè. Tu asciugati e cerca di vestirti, io faccio una doccia veloce e sono pronto.».

Andrea lo guarda scompigliargli i capelli umidi e scomparire in bagno.
Pensieroso e distratto avvicina alle labbra la bevanda calda -e si blocca.
Bergamotto.
Riconosce il profumo dell'Earl Grey senza nemmeno averlo assaggiato.
E quel gesto semplice così profondamente intimo e quotidiano per qualche motivo lo sconvolge quasi più della notte passata assieme.
Come facevi a ricordartene, Robi?
Com'è possibile che tutto con te sia normale, pieno di pace, come se la situazione non fosse fuori dall'ordinario, come se passassimo la notte insieme da vent'anni? 

Si costringe a bere qualche sorso prima di poggiare la tazza sul suo comodino e irrompere deciso nel bagno.
Roberto si è accorto della sua presenza solo quando lo ha sentito infilarsi sotto l'acqua calda e fermarsi a godere la vista del corpo finalmente libero dai dannati blue-jeans.
«Mi guardi? Lo so, lo so, non dirlo, devo perdere qualche chilo.» sorride Robi senza girarsi.
«Fra l'altro, disgraziato che non sei altro: mi hanno detto che ieri sera, mentre vi intervistavano, quando Paolo ha fatto un commento in proposito tu te la ridevi della grossa! È così che mi difendi?».
Andrea non risponde, lo fa voltare, gli prende il viso tra le mani e lo bacia con dolcezza.
«Lascia perdere quello che dice Maldini. Chi ha giocato e segnato ieri sera, tu o lui? E poi stava solo scherzando. Quanto alla mia reazione... sarà meglio che nessuno a parte te sappia cosa mi passava per la testa in quel momento.». Fa una pausa, lascia cadere le braccia, prende un respiro.
«Invece, Robi, è sciocco, ma volevo... non so come hai fatto, ma grazie per esserti ricordato che qualità di tè preferisco.».
«Se è per questo credo di sapere anche quale vino preferisci. Cosa vinco se indovino?»
«Temo non sia rimasto granché da vincere qui, sai, è già tutto tuo. Però... potrei essere io a tentare d'indovinare qualcosa su di te, che ne dici? Al momento, per esempio, quel che mi piacerebbe sapere è cosa penserai di tutto questo domani, quando saremo entrambi tornati alle nostre vite. Cosa vinco se azzecco la risposta?».
È quanto di più simile a una domanda diretta osi fare. Si è anche sforzato di essere scherzoso, ma non gli è riuscito troppo bene.
Roberto infatti coglie al volo la situazione e diventa serissimo. Gli prende una mano.
«Direi che è troppo facile azzeccare la risposta, perciò niente vincite. Andrea, ascoltami bene... tu da me avrai sempre e solo amore e rispetto. Puoi chiamarlo volerti bene, puoi chiamarla amicizia, puoi chiamarlo affetto, come preferisci, io non sono bravo quando si tratta di mettere etichette ai sentimenti. Ma non aspettarti passi indietro o pentimenti, per quanto mi riguarda.».
Poi il volto di Robi si fa più grave, quasi preoccupato. La stretta della sua mano si fa più forte, lo guarda dritto negli occhi.
«Ho sbagliato tutto, allora? Mi stai dicendo questo? Devo dedurre dalla tua contorta domanda che rimpiangi di essere venuto a parlarmi, ieri sera?».
Ed eccoti a preoccuparti per me prima di preoccuparti per te stesso, anche quando hai già dato tutto quel che potevi. Ma come faccio, come faccio a non amarti?
E mentre solleva la mano di Roberto per portarsela alle labbra risponde: «No, Robi. Devi dedurre che avevo bisogno di sentirti dire quello che hai appena detto. Se indovini anche qual è il mio vino preferito vinci un veloce massaggio alle spalle, ci stai?».

Prendere un taxi, un cappuccino, un aereo non è mai sembrato tanto semplice ad Andrea.
Ha voglia di correre, di tornare in campo e allenarsi.
Porta in sé un po' della luce che da sempre gli indica la strada e sentirsela lì, incastonata nel petto, lo rende consapevole di essersi trasformato esattamente nell'uomo e nel giocatore che sognava di diventare.



THE END


L'autrice ci tiene ad aggiungere un grazie sentito e pieno di gratitudine a tutte coloro che hanno passato un po' di tempo con lei leggendo questo racconto -e una menzione particolare a chi ha trovato il tempo di recensire: sapere man mano cosa stavate pensando della storia e dei suoi protagonisti è stato un vero aiuto per me.
Siete fantastiche!


 

  
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