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Autore: Kima    17/01/2005    3 recensioni
la triste storia d'amore tra la ninfa di luce e un'umana...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vivo qui, in questo giardino, tra alberi secchi dai rami sottili e dall’indole vanesia: si specchiano nel torrente in cui immergono le radici. Gli unici frutti che generano sono sfere di luce purissima.
Io sono qua, mi culla il vento. Sto appollaiata sull'albero più alto a scrivere canzoni mute, parole senza suono per la gola atona dalle ninfa di luce. Canzoni che regalo al cielo col fuoco in cenere e fili di fumo.
La mia esistenza è solitaria. C’è un solo posto per me: questo, il regno creato dalla madre, amata Ecate celeste, per la figlia. Poi non più, vivevo anche nel tuo cuore, sterminato campo di libertà.
Rimembro ancora la prima volta che venisti nel mio inviolabile parco. Il tuo corpo sporco di terra e sangue, uno sguardo fiero. Ovvio che fossi speciale: questo luogo è inarrivabile per chi non ha volontà, fermezza e destino maligno.
Il tuo volto, così bello assorto nella rabbia, mentre mi fronteggiavi coraggiosa, senza timore alcuno. Mi sfidasti subito:
- Se sei la figlia di Ecate celeste salva il mio villaggio!-
Io a fissarti con i miei grandi occhi di notte, nascosta. Non ho mai potuto parlare ma solo allora, per la prima volta, mi sentii incompleta per questo. Poi, incapace di controllare la mia curiosità, mi mostrai, spiegando le miei piccole ali stellate mi portai al tuo cospetto. Eri già più alta di me, più colorata, più...vera. Mi fissavi con le tue iridi di alloro, quasi risucchiandomi.
- E così sei tu la celeberrima Astra...- la tua voce aspra mi colpì in pieno, al cuore...E le cose cambiarono…Le tue parole per me cambiarono, diventando dolci come il mormorio del vento tra petali e fogliami dorati di sole. E ora il mio sogno è solo risentire la tua voce, anche severa come la prima volta, anche piena di rancore, mi basterebbe per far rinascere in me la speranza, ma questo non accadrà più, vero Kaiya?
Il tuo infausto destino si è compiuto sotto ai miei occhi che tu scrutavi con un attenzione maniacale. Ora non mi resta che questo posto e a te non resta che il mio cuore, solo tuo, tuo per sempre.
Ricordo le nostri notte insonni, i cieli stellati, volte materne, come seni, per me, figlia della Luna, e la tua voce che riempiva i miei inevitabili silenzi…Neppure freddo non riesce a rapire quei sapori dalle mie labbra, solo la morte è riuscita a separarmi da te, mia amata e celestiale sposa.
Ho esaudito il tuo desiderio, ho salvato il tuo amato villaggio, ti ho donato la luce dei miei alberi, quella luce che è vita, ma la vita costa, ti è costata...
Il conto è alto, non basta l'oro per saldarlo.
Serve impegno, sofferenza, tenacia e forza, servi tu, tu che sei il più riuscito concentrato di ciò. E di questo mi pento, ogni istante, ogni mio muto istante, mi pento di averti esaudita, di aver innescato un destino ben più crudele di quel che sapevi, che pensavo:distrutta da un male interminabile.
Ogni minuto più vicina alla fine ma mai abbastanza per avere sollievo. Ogni giorno più povera di memoria, di stimoli, di forza, solo con più dolore e sangue da esternare.
E io di fianco a te, totalmente inutile, totalmente disperata. Finché non ha deciso e non ti sei tagliata via la vita dal petto e il resto è solo mio, pressato dentro per non scoppiare.
E agli dei non basta il sacrificio, la perseveranza, non fa compassione un corpo smangiato dalla malattia o un’anima logorata dall'ombra, fanno gola solo il potere e le ricchezze. Anche la mia. Anche te volevano, ti volevano solo per loro e io non ho neppure la forza per piangerti nelle notti.
I seni della madre sono stretti, sanno solo di buio, umidi come paludi immense.
Dove hai portato le stelle, Kaiya? Le hai rubate chiudendo gli occhi per sempre?
Cosa ne hai fatto dei frutti della primavera che ci accarezzavano i volti arrossati d'amore?
Cammino nel mio muto parco, la bocca serrata dal vuoto, gli occhi alla volta di nuvole livide e stanche. Una luce irreale filtra tra i rami per la prima volta coperti di un fogliame argenteo, questa lieve vita discende dalla tua ultima lacrima che nel mio cuore non ha mai smesso di correre...
  
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