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Autore: Ronnie92    10/09/2014    1 recensioni
Gli attimi che precedono l'arrivo di Barbabianca, l'uomo più forte del mondo.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 12:00, è arrivata l’ora. Qui, seduto sul suo Trono di legno, duro come la roccia, a capo chino e scuro in viso, Ace non fa altro che riflettere e rimuginare,  pentendosi amaramente di non  essere riuscito a uccidere Teach, l’unico pensiero che continuava a tornare da giorni e giorni.

“Quello spregevole, non ha nessun diritto di farsi ancora chiamare pirata!  Come ha potuto fare una cosa del genere?! Dannato uomo da quattro soldi!”

Sta giurando a se stesso che se fosse mai riuscito a uscire vivo da lì, cosa che reputa impossibile, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di uccidere quell’essere abominevole.
Questo è il suo unico pensiero rimbombante, che gli fa esplodere la testa. Le mani legate dall’algamatolite lo indeboliscono nella carne, ma il suo spirito è forte. La morte non lo spaventa, è pronto, come lo fu suo padre a suo tempo.

“No! Roger non è mio padre, Barbabianca lo è. Lui mi ha cresciuto come pirata, gli devo tutto. La mia vita, la mia forza, non sarebbero nulla se non al suo servizio. Babbo, ti scongiuro non venire per me!”

Vorrebbe piangere in quel bugigattolo in cui attende, ma il suo carattere è troppo temprato, troppo risoluto per lasciarsi andare così, e dentro il suo animo ancora esiste una piccolissima speranza. In fondo al suo cuore sa che il Babbo, sarebbe arrivato a salvarlo.
Avrebbe causato una guerra leggendaria per salvare ognuno dei suoi figli, ed è per questo che lo avrebbe servito fino alla morte.
Perché per lui ogni membro della sua flotta era come un figlio. E tutti insieme formavano una grande famiglia, la migliore che Ace avesse mai potuto desiderare.
Ma la sua mente non vuole, contrasta ogni suo basso desiderio di continuare a vivere, anche se avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere il giorno in cui Edward Newgate , sarebbe diventato il Re dei Pirati.

Ma ecco, l’ora X è scattata e due guardie entrano nella cella, sciolgono rapidamente le catene dai muri per tenerle ben salde nelle loro mani, mentre con le altre libere reggono le armi con la quale lo avrebbero giustiziato. Nessun tentennamento, non quel giorno.
Le mura del corridoio sotterraneo, sotto il grande Quartier Generale, sono piene di guardie attente, pronte ad ogni evenienza. Quel buio soffocante li conduce nell’unico punto d’accesso: una lunga scalinata che sale verso l’alto, verso il patibolo, verso la fine.

Quali che siano le mie emozioni non sfuggiranno al mio controllo. Sono un figlio di Barbabianca, glielo devo. Almeno questo. Gia’ deve sopportare l’onta della mia piu’ grande sconfitta.
Non voglio perdermi nei ricordi, ma tutto e’ contro di me. Non posso non annegare nel ricordo del nostro primo incontro. Ero un novellino, e credevo di essere il padrone della mia vita. Forse anche di piu’. Anche quando mi accolse sulla sua nave, nonostante tutte le volte che ho cercato di ucciderlo, mi ha accolto come uno dei suoi figli. E’ il miglior padre del mondo.


Il Quartier Generale della Marina, il G1 è pronto alla guerra. Tutto è stato preparato fin nei minimi dettagli. Il Gran-ammiraglio Sengoku non si è fatto sfuggire la possibilità di sferrare un attacco diretto a Barbabianca.  
Alla base dell’edificio, su di uno sperone di roccia sopraelevato,  lungo una grande impalcatura di legno e metallo, si presenta il Patibolo, che sovrasta la scena.
La zona d’attracco è sorvegliata da decine  e decine di navi ammiraglie, corazzate e  pronte a fare fuoco, pronte a sorvegliare l’arrivo di un qualsiasi nemico, anche se tutti lo sanno che il nemico può essere solo uno: L’uomo più forte del mondo.
Solo sentendo il suo nome, il gelo scende sulle migliaia di unità che sorvegliano la zona che affaccia sul mare. Cannoni pronti, fucili carichi, la tensione è al punto giusto. C’è una calma soprannaturale. Non un singolo rumore, se non quello dei cannoni che si posizionano lungo la facciata principale.
In prima linea, innanzi a tutti i vice-ammiragli, vi è schierata in bella forma la Flotta dei sette.

Orso Bartholomew, l’arma umana, col suo sguardo fisso, immobile pronto a obbedire agli ordini: eliminare qualsiasi minaccia per la marina. Unico obbiettivo far si che Portuguese D. Ace venga giustiziato nell’ora prestabilita.
Gekko Moria, dopo la disavventura a Thriller Bark con la ciurma di Cappello di Paglia, è pronto a disseminare morte grazie alla sua disumana armata Zombie, pronto ad assoggettare ogni vittima, e assoldarla nel suo esercito personale.
Donquijote Doflamingo, il più sadico di tutta la flotta, con il suo ghigno malefico stampato in faccia. Non vedeva l’ora che si verificasse qualche guerra pur di uccidere qualcuno con il beneplacito della Marina.
Drakul "occhi di falco" Mihawk, il miglior spadaccino del mondo. Con la sua Kokutou Yoru
è pronto a tagliare qualsiasi cosa. Anche se contrario alla guerra, pur di non perdere i suoi diritti, è motivato allo scontro. Verificare la forza di Newgate è il suo unico obbiettivo.
Boa Hancock, Hebihimela principessa serpente. Il suo sguardo è perso nel vuoto, il suo unico pensiero è rivolto a Rufy, l’unica a non sapere se essere schierata dal lato giusto della scacchiera.

E ai piedi del patibolo, su i loro scranni, i tre uomini più potenti della marina militare: i 3 Ammiragli: Kuzan Aokiji, il fagiano blu, Sakazuki Akainu, il cane rosso e Borsalino Kizaru, la scimmia gialla.
Con i loro poteri devastanti,  dovuti ai frutti del diavolo, sono pronti  affinchè tutto vada secondo i piani.
Anche se con ideali di giustizia molto diversi l’uno dall’altro, sono tutti schierati contro la pirateria.
Quel giorno sarebbe stato impresso negli annali della storia, e questa volta nessuno avrebbe potuto cancellarlo, tutti erano convinti di questo.

E sono arrivato in cima alle scale, la luce abbagliante del sole mi acceca. Ma non posso difendermi dai forti raggi luminosi, ancora più intensi dopo essere stato per così tanto tempo al buio.
Ogni passo, è un passo verso la morte. Ma non sono inquieto. I miei pensieri vagano molto più lontano, in acque molto più profonde.



Lui non sa che Rufy e’ a pochi kilometri da lui, su una nave ammiraglia rubata ad Impel Down. Non sa che ha portato con se una flotta di pirati evasi, e che innanzi a lui già si intravede la porta della giustizia.
Non sa che lo sguardo del fratello è carico di rabbia, e che percepisce la sua angoscia ancora prima di vedere il suo volto, la sua condizione di debolezza.

“Ho paura, ma non voglio ammetterlo. Non voglio mostrare il mio lato debole, non davanti ai marines! Non temo la morte, ne’ la sofferenza. Sentire tutta questa calma apparente mi mette in ansia. So quello che succedera’ a breve, ne sono molto piu’ che consapevole. Vorrei solo non aver provocato tutto questo. Avrei voluto che tutto fosse andato in modo diverso. Non avrei voluto mettere a rischio la vita del babbo. Ma lo so che sta venendo a salvarmi. Spero dentro di me che venga a salvarmi.” 
Non c’è più il tempo di pensare.
Ora è in ginocchio, sente il legno duro sotto di se, e davanti solo orde di marines pronti alla guerra più sanguinosa che il mondo avrebbe mai conosciuto.
Un ultimo sguardo al mare, le lame si incrociano, Ace è pronto ad accogliere la sua fine.



n.d.a. Ringrazio placebogirl per tutte le correzioni, senza le quali questa storia sarebbe molto piu’ grezza.
   
 
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