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Autore: Linster    10/09/2014    0 recensioni
Era una ragazza introversa, tranquilla e fino a poco tempo prima era anche ottimista, ma dopo certi avvenimenti non era più così. Sapeva di non essere più la stessa, ma non era cambiata, perché quei lati del suo carattere erano ancora lì da qualche parte, sepolti sotto tutta la sofferenza subita negli ultimi tempi.
[...]
Lei era ancora lì, che aspettava di essere trovata.
***
Lui non era esattamente quello che si poteva definire un bravo ragazzo, anzi, era tutto il contrario. Le sue passioni più grandi erano gli alcolici, le sigarette e le ragazze. Era il tipo che raramente s'impegnava in qualcosa, ma quando lo faceva, lottava fino allo strenuo per raggiungere il suo obbiettivo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV

 
“It's hard to see a way out, isn't it?”



 
«Brian, giusto? Cosa ci fai qui?» gli chiese, incuriosita dalla sua presenza in quel luogo che per lui non avrebbe dovuto significare niente.
Lui sì girò verso di lei, sorpreso di sentire la sua voce e di non essersi accorto del suo arrivo, però, in quel momento, era così assorto nei suoi pensieri che non fece caso alla ragazza che si sedette affianco a lui.
Le rivolse un'occhiataccia, e subito rispose brusco: «Non sono affari tuoi.»
Detto così, si alzò e se ne andò.
Angel era a disagio, perché era sicura che lui se ne fosse andato a causa sua, anche se non le sembrava di aver detto qualcosa di sbagliato. Al contempo però, era anche un po' offesa. Il comportamento di quel ragazzo nei suoi confronti era ingiustificato. Lei non gli aveva fatto alcun torto, e non capiva il motivo della sua poca cortesia e anche un po' di ostilità.
Poi si riscosse dai suoi pensieri, o meglio, dalle sue paranoie. Magari aveva passato una brutta giornata ed era arrabbiato per conto suo. Forse aveva qualche problema nel controllo della rabbia, pensò.
Ma, saggiamente, la ragazza decise di non farne un pensiero fisso. Anche se il suo animo buono stava cercando una qualsiasi motivazione razionale per quella sua sgarbatezza.
Cercò di smettere di pensarci, ma poi nuove domande le si affollarono in testa, e si sentiva sempre più confusa. 
Sapeva di dover dare un taglio netto a quei pensieri, ma per quanto duramente ci provasse,  non ci riusciva. Era più forte di lei.
Non riusciva nemmeno più a concentrarsi sul motivo per cui si trovava lì.
Si prese la testa tra le mani, e subito gli venne un'idea che avrebbe comportato il completo rifugio dai suoi pensieri inadeguati. Però la scartò subito, non poteva farlo.
Avrebbe voluto tuffarsi, come faceva nel periodo in cui frequentava nuoto, ma la corrente era troppo forte e le sue condizioni fisiche stavano peggiorando. Non poteva mettere a rischio la sua vita, o almeno, non in quel modo. 
La sua vita non si sarebbe spenta a causa sua.






Brian era un po' scosso. Era come in uno stato di shock.
Non poteva essere vero.
Non doveva esserlo.
Non accettava quello che gli era stato detto qualche ora prima.
Lui non poteva diventare padre. Non alla sua età. Era troppo giovane.
E soprattutto, non voleva che il suo primo figlio fosse con una persona che non amava. 
D'accordo, era vero che lui si faceva molte ragazze anche se non provava nulla per loro. 
Ma, inconsapevolmente, lui sapeva benissimo che aspettava quella che gli avrebbe messo la testa apposto. Una ragazza difficile da conquistare, quella per cui avrebbe dovuto lottare con le unghie e con i denti.
Ora, si era praticamente rovinato la giovinezza. 
Niente più feste, ragazze, cazzate, droghe. Nulla.
Solo pannolini e merda.





                                                        ***




"Just tryin' to kill the pain"
Avrebbe voluto farlo. Avrebbe tanto voluto uccidere il dolore. Solo che lei non sentiva niente. Ed il vuoto che sentiva nel petto era ancora peggio del dolore. 
Lei non riusciva a piangere, non riusciva a ridere, non riusciva a fare nulla.
L'unica cosa che poteva fare era starsene lì, inerme, mentre il mondo le precipitava addosso.
Mentre contemplava la possibilità del suicidio.







 
Angolo dell'autrice

Hi guys!
So che probabilmente vorrete uccidermi per l'enorme ritardo nella pubblicazione di questo capitolo, ed anche perché è molto corto e non è molto interessante. Chiedo venia.
Solo, che dire, è stata l'estate più bella della mia vita.
Non ho avuto il tempo di soffermarmi per scrivere qualcosa, ma credo proprio che nel periodo scolastico mi tornerà l'ispirazione.
Scusatemi anche se non ho risposto a molte recensioni, solo che è da più di tre mesi che non entro su efp.
Beh, cercherò di aggiornare al più presto.
Stay tuned.

MonsterOfFire.
  
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