11/09/2014
1 recensioniA tempo debito, promessa rispettata.
Listless;
Un'improvvisa voglia di urlare.
Quella stanza d'ospedale fredda, vuota come lo sono adesso le loro menti, la loro bontą, la loro umanitą, le loro anime annerite dal dolore; l'unico chiarore dato da quei pochi raggi del sole che filtrano deboli dalle finestre adornate da tende bianche, candide, tirate e sgualcite.
Una crepa sul muro, un fiore fresco sui rispettivi comodini dentro un vaso, contornato da qualche piccolo petalo secco di fiori che ormai non ci sono pił, sono morti.
Occhi color nocciola cercano i loro corrispettivi nel letto accanto, ma trovano palpebre chiuse, accerchiate di un viola tetro, fresco di incubi mischiati alla realtą. Un sussulto, un gridolino, le dita di una mano che si aggrappano al lenzuolo ed si appellano silenziosamente alla pietą, alla celata bontą di un'anima scura ed intricata quanto lo sono i capelli del loro carnefice.
Due vite finite, logore e stanche.
Due cuori che smettono di dare vita alle loro anime, ma che ancora permettono al sangue di scorrere nelle vene.
Due occhi spenti, terrorizzati, che lentamente si chiudono.
Il loro incubo ha inizio.
Di nuovo.
C o m e o g n i s e r a .