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Autore: Keeganmylove    11/09/2014    2 recensioni
Avevo un bisogno di baciarlo. Poi baciarlo ancora. Sempre. Avevo bisogno di toccare i suoi ricci, sentire il suo corpo sul mio, avevo bisogno delle sue braccia intono a me. Avevo bisogno di lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Era una di quelle giornate in cui avrei voluto prendere un aereo e andare via, ma ovviamenete non potevo. Perchè altrimenti Keegan mi avrebbe dato qualche colpo di mazza in testa, nel vero senso della parola. Ogni sera andava a finire nello stesso modo. Lui tornava a casa ubriaco e mi picchiava con la prima cosa che gli capitava sotto gli occhi. Io non dicevo niente, perchè se l'avrei denunciato sarebbe stato peggio, perchè non gli avrebbero dato la giusta pena e quando sarebbe uscito mi avrebbe portata in ospedale. Quando lo vidi la prima volta mi innamorai dei suoi occhi colore del cielo. Credevo che era un tipo diverso e cosi mi aveva dimostrato, il primo mese che siamo stati insieme. Mi portava nei ristoranti più belli di Londra e per San Valentino mi aveva fatto trovare un mazzo di rose sotto casa, era davvero l'uomo che desideravo avere accanto. Sia fisicamente che caratterialmente. Amavo il suo modo di apparire. Era alto, con i capelli castano-biondi e gli occhi azzurri, proprio come piaceva a me. Faceva palestra e questo dava a significare che la forza che aveva lui era paragonabile ad un lottatore di wrestling. Mi ero innamorata del suo carattere gentile e altruista. Una sera mi aveva portato a vedere le stelle e mi aveva detto che mi amava. Quella stessa sera facemmo l'amore per la prima volta. Ero sicura di aver trovato l'uomo della mia vita, ma mi sbagliavo. Da quando la madre di Keegan morì, lui cadde in una profonda depressione. Sua madre era la donna più importante della sua vita e non accettava che il cancro l'avesse portata via. Da quel giorno iniziò a bere sempre più frequentemente. La sera tornava sempre ubriaco fradicio e la sera in cui gli dissi che questo lo avrebbe portato a farsi del male, iniziò a picchiarmi ogni volta che aprivo bocca quando tornava la sera tardi. Una volta quando era sobrio gli posi un quesito a cui mi diede risposta prendendo una pistola. Il quesito era come si sarebbe comportato se io l'avessi lasciato. E quella pistola mi fece così tanta paura che non gli posi più una domanda del genere. 
Erano mesi che non ci parlavamo e lui come al solito o mi picchiava o mi portava a letto con la forza ma io ovviamente non potevo obiettare altrimenti mi sarei ritrovata un altro occhio nero e il naso rotto.
Lavoravo in un negozio di abbigliamento maschile a Londra, ed era molto frequentato sopratutto da giovani tra i 18 ai 25-26 anni. Vedevo spesso molti carini che si soffermavano a guardarmi e sorridere. Ero fiera della ragazza che ero diventata e per avere 19 anni era davvero un buon risultato. 
Ero una ragazza con le forme al loro posto, i capelli scuri e gli occhi scuri, avevo qualche tatuaggio significativo e amavo indossare i jeans stretti con i tacchi, risaltavano il fisico che avevo duramente faticato per guadagnarmi. E amavo il mio nome. Avevo il nome del mio fiore preferito, Margherita.
Mi piaceva che i ragazzi mi guardassero, certo nel giusto modo, mi faceva sentire soddisfatta di me. Moltissimi ragazzi si erano fermati per chiedermi di uscire, ma io avevo rifiutato con la solita scusa. Non potevo assolutamente rispondere di si, perchè so che Keegan sarebbe venuto a saperlo e anche perchè non mi sembrava rispettoso nei suoi confronti, perchè era come tradirlo, anche se lui la parola ''rispetto'' non la conosceva. 
Era uno di quei giorni in cui stare al lavoro era davvero stressante, perchè faceva davvero freddo e avrei preferito restare a casa sotto le coperte e vedere un film. Ma non potevo saltare il lavoro altrimenti Keegan mi avrebbe detto che ero inutile, perchè i soldi che guadagnavo dovevo darli a lui e guai se non lo facevo. Ero uscita di casa molto presto e avevo indossato un semplice maglione azzurro abbinato ad un paio di jeans e alle scarpe da ginnastica bianche. Avevo messo il giubbotto pensante, cercato la mia sciarpa preferita, preso borsa, chiavi e cellulare ed ero uscita di casa prima che Keegan si svegliasse. Passai da Starbucks e preso il mio caffè preferito e poi mi ero diretta al lavoro dove mi aspettava Leigh, la mia migliore amica.
Ci eravamo conosciute al negozio perchè lavoravamo sempre insieme e uscendo insieme abbiamo scoperto di avere dei gusti molto simili e poi era una persona davvero gentile e amichevole, insomma l'unica persona che poteva starmi accanto in un momento come quello. Era davvero una bella ragazza, dai capelli rossi e gli occhi verdi, era strana, ma aveva un cuore tanto grande. Era rimasta orfana a a soli 7 anni e aveva vissuto con sua nonna fino a 16 anni, quando conobbe Liam, il suo ragazzo. Stavano insieme da 3 anni e avevano intenzione di sposarsi. Erano davvero una bella coppia e lui la rispettava tantissimo. Era davvero un ragazzo d'oro. 
<<  Buongiorno signora, cerca qualcosa di femminile? Beh, credo che abbia sbagliato negozio.  >> esordì lei vedendomi entrare.
<<  Spiritosa che sei, buongiorno Le.  >> dissi stampandole un bacio in guancia.
<< Fa davvero freddo oggi, forse avrei fatto meglio a mettere due maglioni. >> disse lei prendendo una giacca da dentro la borsa e indossandola.
<<  Hai ragione, vuoi un pò di caffè?  >> le chiesi porgendogli il cartone di Starbucks mezzo pieno.
<<  No, grazie, ho già venuto una tazza di latte caldo stamattina e ho paura che il caffè mi faccia male a quest'ora,lo prendo a pranzo.  >> disse lei sistemando alcune magliette sopra gli scaffali. 
<<  Va bene, vado a posare la borsa e vengo a darti una mano.  >> esordì io, posando il caffè accanto alla cassa e posando la borsa nel primo ripiano accanto alla tracolla di Leigh.
In quel momento entrò un ragazzo. Vidi che si diresse verso Leigh, ma mi rivolse un sorriso a dir poco meraviglioso. Era un ragazzo riccio, direi molto più alto di me, con degli occhi bellissimi. Erano di un verde-azzurro che non avevo mai visto.
<<  Posso esserti d'aiuto?  >> sorrise Leigh, vedendo che il ragazzo le si avvicinava. 
<<  Sono un amico di Liam non so se ti ricordi di me.  >> Le sorrise lui ancora una volta, mettendo un risalto le fossette.
<< Ah si, Liam mi ha detto che avevi bisogno di una giacca per la vostra serata speciale, aspetta che te la prendo subito.  >> disse Leigh, ricordandosi del riccio.
Leigh andò a cercare la camicia dentro l'inventario dove sicuramente aveva conservato quella del ragazzo. Passò accanto a me e mi sorrise indicandomi di andare da lui, ma prima che potessi farlo, lui venne nella mia direzione accennando gli occhi a qualche giacca sulla destra. 
<<  Ciao.  >> disse sorridendo e accennando ancora una volta le sue fossette che lo rendevano ancora più bello di quanto non fosse.
<<  Ciao.  >> dissi io ricambiando il sorriso.
Non parlammo molto, ma ci scambiammo tantissimi sguardi e sorrisi. Era davvero un bel ragazzo. Leigh ricomparì con una camicia a quadretti e una giacca. 
<<  Tieni Harry, questa è la camicia che mi aveva chiesto Liam e quella e la tua giacca.  >> disse lei porgendo due pacchi con due nomi sopra.
<<  Quanto pago?  >> disse lui prendendo i suoi pacchi e sorridendo ancora.
<<  Ha già pagato Liam, qualche giorno fa.  >> disse Leigh ricambiando il sorriso.
<<  Quante volte avrò detto a quel ragazzo che non c'è bisogno di pagare tutto lui. Comunque grazie mille Leigh.  >> disse lui scuotendo la testa, ma sempre con un sorriso che faceva invidia alle stelle.
Mi rivolse un sorriso e si avviò verso l'uscita.
<<  Ah, Leigh, ci sei questa sera,vero?  >> disse alla rossa.
<<  Ovviamente Harry, ci vediamo stasera.  >> disse la rossa sorridendo. 
Il riccio sorrise e uscii.
<<  Cosa succede stasera?  >> chiesi io curiosa.
<<  I ragazzi devono dare un annuncio.  >> disse la rossa.
<<  Ah, ho capito.  >> dissi io abbozzando un sorriso.
<<  Vorresti venire? Siamo fra amici e gli amici di Liam sono davvero carini e socievoli.  >>
Annuii sorridendo. Mi sarebbe piaciuto scambiare due chiacchiere con Harry.
Avrei detto a Keegan che sarei uscita con Leigh, così mi avrebbe lasciata andare. Tanto a lui non interessava, basta che gli lasciavo i soliti 30 euro per spenderli a bere e avrei potuto fare di tutto.
Entrarono una decina di ragazzi, nel corso della mattinata,  accompagnati dalle loro ragazze e scelsero soprattutto magliette o pantaloni sportivi. 
Io non avevo mai fatto shopping con Keegan e mi sarebbe piaciuto consigliargli qualche maglietta carina.
Erano le 12.45 e fra 15 minuti avrei avuto un'ora di pausa. Mi arrivò una chiamata. Era Keegan. Ignorai la chiamata e decisi di spegnere il cellulare. Era scattata la pausa pranzo.
<<  Vado a prendere qualcosa da mangiare, ho voglia di uscire a prendere una boccata d'aria. Cosa vuoi preso?  >> dissi mettendo il cappotto. 
<<  Solo un caffè, ho portato un sandwich da casa. >> disse Leigh prendendo il sacchetto con il panino.
<<  Va bene, passo da Starbucks a prendere il caffè e una ciambella, non ho molta fame.  >> dissi prendendo la borsa. 
<<  Succede qualcosa?  >> disse lei venendomi ad abbracciare.
<<  No, va tutto bene.  >> sorrisi ricambiando l'abbraccio.
Uscii al negozio dirigendomi verso Starbucks. Entrai e non trovai quasi nessuno. Strano, solitamente c'era una folla assurda a quell'ora.
Mi diressi verso la cassa e ordinai un caffè e un cappuccino e poi scelsi la ciambella al cioccolato, la mia preferita. 
Quando fu tutto pronto pagai e mi diressi verso l'uscita, quando un ragazzo mi sorrise. Ricambiai i sorriso e uscii.
Portai il caffè a Leigh. Mangiammo e mi fece fare due risate, in questo era davvero la migliore.









SPAZIO AUTRICE. 
Beh, questa è una delle prime storie serie che ho scritto, spero solamente che vi piaccia. Vi aspetto per il prossimo capitolo. Baci, Martina.xx
   
 
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