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Autore: Madhog    28/09/2008    0 recensioni
"Sto veramente versando lacrime... Sto veramente soffrendo... PER LEI?" Cosa c'è oltre ciò noi definiamo come Follia? Seguito ufficiale di "Cause I'll Hear You Scream", a dispetto delle eventuali visioni degli altri autori rispetto a questa storia (per via dell'opzione roundrobin) questa sarà la reale conclusione della vicenda. P.S. La storia è basata principalmente sull'universo videoludico di Sonic con qualche importante spunto dall'anime Sonic X (poi vedrete), in altre parole ho ricreato una sorta di universo alternativo, lasciate una recensione oppure sarete robotizzati.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rage
6.


… There’s Rage





Un corridoio, un astronave… Si. Mi è familiare.


“Tails? Dove sei?”


“Eh eh eh eh…”


“Tails? Insomma!”


“Prova a prendermi!”


“Oh no, non mi scapperai!”


“Sono troppo veloce, arrenditi!”


“Anf… Ti acchiapperò, fosse anf l’ultima cosa che faccio!”


Siamo nel Blue Typhoon e stiamo giocando. Tails ed io. Insieme. Ridiamo.


“Yu-hu! Sono quiiiiii!”


“Puoi fuggire ma non puoi nasconderti!”


“Non mi sto nascondendo…”


“Si ma… O be, SEI MIO ORA!”


Tutto un sogno. Tails che schiavizza e uccide la sua gente, Sonic robotizzato, io che muoio e poi rinasco solo per desiderare nuovamente la morte. Lui che mi insulta, lui che mi colpisce… E’ stato solo un brutto incubo! Ora sono sveglia e sono qui con lui sulla sua astronave e…. E ci divertiamo! Sono così felice…


“HA! Ti ho visto!”


… Di sapere che nulla è cambiato, che lui è rimasto e sempre rimarrà…


“Ora ti prendo.”


… Il mio Tails.


“Tails? Che cos’hai? Tails? Ta… TU NON SEI TAILS!”

“WHA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA!!!”


No… No… Non sta succedendo veramente..


“Te l’avevo detto che non ti saresti MAI liberata di me!”


“Dark Oak!”


“Ora sono IO ad averti preso!”


“NOOOO! STAI LONTANO DA MEEEE!”


Mi afferra… Mi atterra… Mi è addosso… Mi..Mi..


“Ora mi divertirò un po’ dopodichè ti ucciderò!”


“AIUTO! AIUTO! TAILS!”


“Lui non ti aiuterà.”


“Tu.. TU NON SEI REALE!”


“Oooooh, si che lo sono. TU MI HAI VISTO! IO SONO REALE COME TE!”


Mi picchia. Mi ferisce. Divento sorda alle mie stesse urla… Mi violenta! Ride!


“HA HA HA HA HA HA HA HA!”


E poi lo vedo. Lo vedo chiaramente in faccia. Non era Dark Oak. Era… Era…




“TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIILLLLS! NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

Nel buio tetro e inospitale del suo alloggio, Cosmo, una giovane ragazza pianta, poco più di una bambina, desiderò di non essere mai venuta al mondo.

Pianse. Era l’unica cosa che poteva fare. Non poteva farla finita in quanto la sua vita non era più nelle sue mani ma in quelle macchiate di sangue del Kitsune che un tempo amava e che, forse, malgrado tutto, ancora amava.

Amare è un po’ morire. Chiunque avesse coniato quest’espressione doveva saperla davvero lunga: Cosmo era gia morta una volta per Miles e adesso… La Morte si presentava nuovamente al suo cospetto e la sua falce aveva trafitto la sua anima. Per dirla in termini più comprensibili, la giovane Seedrian era morta dentro e per “resuscitare”, stavolta sarebbe servito un miracolo.


All’interno di un'altra stanza, un tormentato volpino di dodici anni (nonché imperatore genocida), stava avendo grossi problemi a letto. E per grossi problemi, intendo dire che la sua testa sembrava sul punto di esplodere ad ogni istante e stava avendo frequenti attacchi epilettici… Attorno a lui, si era creata un aura elettrica, simbolo della sua psiche caotica e instabile, che impediva ad un ben noto robot maggiordomo di avvicinarsi troppo. Mechatron espresse la sua preoccupazione.

“Maestro! Cosa vi succede? Devo chiamare un dottore? Master Prower?”

“Uuuurgh, non mi serve nessun fottutissimo dottore! Sparisci dalla mia vista!”

“Ma…”

“No, aspetta, puoi rimanere se vuoi… E chiamami Tails.”

“……”

“NO! Mi chiamo aaaaarrrgh Prower!!”

“Master aaaaarrrgh Prower?” Sapete come sono i robot…

“Ho detto…. FUORI DI QUAAAAAA!!!”

“Nessuno andrà da nessuna parte!” Disse una terza voce.

“Chi va la!” Urlò il robot… Prima che la sua testa venne separata dal resto del corpo.

“M-MECHATRON!?” Miles aveva uno speciale legame con tutto ciò che costruiva, il fedele Mechatron non faceva eccezione.

“Vedo che stai soffrendo, piccolo amico. Deve fare molto male, vero?”

“S-Sonic?”

“Il solo ed unico e… Indovina un po’? Sto per ucciderti!”

“Grrrr… Avrei dovuto aspettarmi un tuo tradimento, non dovevo lasciarti il libero arbitrio.”

“Gia… Avresti dovuto essere più accorto. Ma basta rivangare il passato, sai bene che è una cosa che odio. Il che mi ricorda… Che devo ucciderti!”

“L-L’hai gia detto.”

“Ah si? Chi se ne frega! OH! E non sperare che i tuoi robot da combattimento vengano a salvarti… Li abbiamo gia tutti disattivati.”

“Abbiamo? Ugh, non un'altra ribellione!?”

“Temo di si. Era un piano perfetto! Infatti ha funzionato alla perfezione! Eh eh eh eh.”

“D-di cosa stai p-parlando, COUGH! COUGH!” Soffre.

“Ma di Cosmo, ovviamente!”

Tortura una volta, il Chaos è imprevedibile e ciò che alle volte può apparire come un miracolo, la maggior parte delle occasioni si rivela essere una fregatura. Questa è una delle tante tragedie a cui si può incorrere nel caotico schema dell’esistenza.

L’aura elettrica intorno al corpo del Kitsune si fece meno densa. Non era difficile immaginarne la ragione.

Shock.

Cuore spezzato.

E genuina, inconfondibile paura.

Il diabolico sorriso di Sonic si fece enorme per la soddisfazione. Era giunto il momento delle spiegazioni.

“Ti ricordi di quel seme, Miles?”

“Il… Seme. IL SEME!”


“Mi dispiace Tails… Questo è tutto quello che è rimasto.”


“Un seme!?”



“Il seme di Cosmo, gia! Proprio quello. Tutto ciò che rimaneva della tua principessina dopo che io e Shadow (o dovrei dire robo-Shadow) siamo stati usati come proiettili per il tuo Super quello-che-è Cannon e abbiamo distrutto Dark Oak.”

“Non ti seguo…”

“Come pensi che Cosmo abbia potuto scampare da una simile esplosione? Semplice! Non lo ha fatto! Lei è morta li, Miles, l’ho vista con i miei occhi… Il suo fragile corpicino, fatto a pezzi, dissolto nell’atmosfera come polvere…”

“BASTA! NON TI CREDO, LEI E’ VIVA ED E’…”

“Sei sicuro che sia veramente lei? Nei sei assolutamente convinto? Per quel che ne sai potrebbe anche essere, che so, UN CLONE, MILES!? MAGARI NATO PROPRIO DA QUEL SEME!?”

“No.”

“E’ stato piuttosto facile in realtà, abbiamo dovuto solamente utilizzare quelle complesse apparecchiature da nerd che avevi nel Blue Typhoon.”

“No.”

“Un pizzico di Chaos Regenaration, tanto sudore e pazienza e il gioco è fatto. Ovviamente non ci sarei mai riuscito senza un adeguato aiuto… Ed è qualcuno che conosci molto bene, piccolo amico.”

“… EGGMAN! TI SEI ALLEATO CON EGGMAN!?”

“Aaaaah, se non è un deja-vù questo? Diciamo solo che non avrai la soddisfazione di saperlo. Perché ora che la tua piccola e tragica storia d’amore ha finito di scombussolarti la testa, sei talmente debole che anche un neonato potrebbe facilmente sopraffarti…. Ed io ho aspettato questo momento da troppo tempo. Addio “Tails”, finalmente avrò la mia vendetta!!” Detto questo, Sonic si lanciò contro il suo ex migliore amico, ex tiranno aguzzino per chiudere i conti con lui una volta per tutte.

C’era solo un piccolo problema e il suo nome (neanche a dirlo) era Chaos.

“COSA DIAVOLO!?”

Si dice che dal dolore nasca la forza. Sonic the Hedgehog stava per scoprire perché.

La sua Spin Dash, famosa per essere stata in grado di attraversare pareti fatte d’acciaio… Era stata bloccata a mezz’aria… Da una sola mano. Riguadagnandosi la posizione iniziale, il riccio metallico potette dare una buona occhiata a cosa gli aveva impedito di avanzare. Ciò che vide lo spaventò talmente tanto da fargli dimenticare il motivo della sua vendetta.

In piedi, davanti a lui, un essere mostruoso dal pelo nero come la notte, lo fissava attraverso i suoi occhi privi di pupille in un espressione di puro odio e rabbia.

“T-T-Tails?”

“Miles Prower I.” Rispose.

“Ah.”

Perfect Chaos.

In una frazione di secondo, Miles Prower I, si tuffò verso Sonic, il quale, congelato dalla paura, non ebbe il tempo di reagire… Non che sarebbe servito a molto.


Nel frattempo, nella War Room, l’inquieto spirito di una sacerdotessa osservava con orrore il cambiamento dei Chaos Emerald. Adesso erano neri come la pece e ognuno di loro rilasciava delle scariche elettriche. Ella sapeva che il Master Emerald avrebbe potuto disattivare l’energia degli smeraldi ma sfortunatamente, l’unico che poteva utilizzare la gemma era il suo guardiano… E attualmente, il suo guardiano aveva un danno cerebrale permanente. I casi della vita.

“Perfect Chaos…” Mormorò. “No… E’ addirittura peggio!”

Poi Tikal si ricordò di qualcosa.

“Quella ragazza… L’unica speranza rimasta. Devo aiutarla!”


Knuckles the Echidna stava pazientemente attendendo il suo amico nel corridoio, esattamente come gli era stato ordinato dal suddetto riccio, quando, finalmente arrivò, un pezzo alla volta, ma arrivò.

Tutto ciò che rimaneva dell’un tempo coraggioso eroe riccio poi bieco essere vendicativo, erano una serie non meglio identificata di lembi, ossa, pelle e organi interni. Davvero una fine ingloriosa.

Il destino dell’echidna fu diverso, lui venne tagliato in due parti. Dal punto di vista di Sonic, è stato quello fortunato… Un'altra volta.



Stanza di Cosmo.

“CHI SEI TU!?”

“Un amica. Presto, devi fuggire. Ci sono delle capsule di salvataggio nella stanza del Master Emerald, devi prenderne una e…”

“P-perché mi dici questo?”

“Sono sicura che lo hai gia percepito, Cosmo.”

“….. O no.”


“Tu… TU NON SEI REALE!”


“Oooooh, si che lo sono. TU MI HAI VISTO! IO SONO REALE QUANTO TE!!!”



“No. Era vero. Era lui il mostro dei miei sogni.”

“Una parte di lui… Quella che attualmente ha preso il sopravvento scatenando tutto il suo potenziale distruttivo. Dolore e rabbia sono le uniche cose che lo muovono, devi sbrigarti! Hai ancora del tempo ora che… Sta…” Tikal esitò. “… Uccidendo gli altri.”

E Cosmo realizzò.

“CREEEAM! AAAAMYYY!!”

“CORRI! E NON VOLTARTI PER NESSUN MOTIVO!”



Stanza di Amy e Cream.

“P-perché…. Ti ho sempre ubbidito.”

“Peeeeeerrrrcheeeeeeeeè… IO POSSO!”

Il corpo di Amy Rose giaceva a terra in una pozza del suo stesso sangue. Uccisa per il semplice capriccio di un Dio, no, di un Demone, rabbioso.

“Mmmmmh, mi sembra che manchi qualcuno all’appello. Chi potrà mai essere? Ah si! Dov’è la mia schiava preferita, Cream?”

Era nascosta sotto il letto, tremante e traumatizzata. Non fu molto difficile da trovare… L’insistente battito del suo cuore non passò inosservato all’udito sopraffino della volpe nera.

Adesso il battito era cessato.

Silenzio.

Sangue, lacrime e silenzio. Poi una risata. Poi di nuovo silenzio. Erano tutti morti. No… Non tutti. C’era rimasta solo lei, la falsa Cosmo.

“Questo sarà molto divertente, eh eh eh eh eh eh….”



Stava correndo, stava fuggendo, non poteva fare altro. Per qualche ragione, doveva vivere, doveva sopravvivere all’orrore, doveva…

“Dannazione, un vicolo cieco!”

Poi lo sentì.

“…..eheheheheheheheheheheheheheheheh…….”

E Cosmo sapeva chi era.

“…….eheheheheheheheheheheheheheheh…..”

“N-n-n-no, s-s-s-tai l-lontano…”

“Cooooooooosssssssssmmmmmoooooooo? Oh Cooooooooooossssssssmmmmmoooooooo? Dooooove seeeeeiiiiiiiiiiiiiiiiii?”

“N-non v-venire qui… N-non venire.”

“Taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaannnnnto ti trrrrrroooooooooooooooooooooovooooooooooooo…”

“L-lasciami in pace, LASCIAMI IN PACE!”

“Ti ho sentita, sai? Sto venendo a prenderti… Amore mio.”

“Gasp!”

La ragazza era seduta, accostata alla parete, braccia attorno alle ginocchia, disperata e terrorizzata, mentre colui che un tempo l’aveva salvata ora stava giocando con lei una versione deviata e letale del nascondino. Non poteva finire così, non poteva morire così, non per mano sua.

Il rumore dei passi echeggiava per tutta l’ormai deserta stazione spaziale ed erano sempre più vicini, più vicini… La paura aveva paralizzato il corpo di Cosmo, la quale non riusciva più neanche a pensare in maniera razionale. Era davvero finita.

Lo era?

“Cosmo? Mi senti?”

“Uh? S-sei t-tu, quell’echidna?”

“Chiamami Tikal. Ascoltami, c’è un condotto dell’aria proprio sopra di te, entravi. Dovresti riuscire ad arrivare direttamente nella War Room.”

“G-grazie.”

“MUOVITI!”

Alzò la testa e vide il condotto. Utilizzò la levitazione per raggiungerlo, lo aprì, si infilò dentro, lo richiuse e cominciò a strisciare. Dietro di lei, una voce a lei oramai sconosciuta tuonò.

“Puoi fuggire ma non puoi nasconderti! Tanto ti prendo! Non mi hai mai battuto a questo gioco! HA HA HA HA HA HA HA HA!!!

“C’è una prima volta per tutto.” Disse Cosmo, tra se e se.



“Maledizione! Avrei dovuto impedire a quell’idiota di Sonic di fare di testa sua! Ormai è troppo tardi per porvi rimedio…. Mmmmh, c’è solo una cosa che posso tentare. Devo fermarlo prima che la galassia stessa cada nell’oblio! Devo rivelarmi!”




Cosmo giunse nella War Room. Le capsule di salvataggio erano vicine al quadro comandi dell’Eclipse Cannon. Era salva. C’è l’aveva fatta, c’è l’aveva…

Improvvisamente, una strana luce verde si frappose tra lei e la salvezza. Quando la luce svanì, la giovane Seedrian potette vedere chiaramente il volto del suo ospite.

“Tu… Tu sei…”

Occhi rossi e malinconici, sguardo torvo e finto Chaos Emerald in una mano.

“SHADOW!?”

“Cosmo… Ne è passato di tempo.”

“Che ci fai qui?”

“Mmmpfh. Vedo che Sonic non ti ha raccontato esattamente tutto. Si è “dimenticato” di menzionare me… Il miglior robot dell’imperatore Miles Prower I.”

“R-robot?”

“Ti devo delle scuse, mia piccola pianta. In tutta questa vicenda, tu non sei stata altro che una pedina inconsapevole… Proprio come lo fosti per Metarex.”

“C-Che vuoi dire?”

“Cercherò di essere breve e circonciso. Tu non sei la vera Cosmo.”

“EEEEEH!!?”

“Intendo.. Fisicamente. La tua mente, le tue memorie e anche le tue emozioni più profonde sono originali… Ma il tuo corpo non lo è. In un certo senso… Tu sei un clone.”

“…..”

“Il tuo corpo originale finì distrutto assieme a Dark Oak ma la tua mente è rimasta, diciamo così, intatta, conservata nel tuo seme. Lo stesso seme che abbiamo utilizzato per clonarti un altro corpo. In parole semplici… Tu sei Cosmo, in un altro corpo (o guscio), ma sei sempre te. Percui non angustiarti per questo. Ricordati di cosa diceva Cartesio: “Cogito Ergo Sum.”

“Chi?”

“Ehm, non importa. Io e Sonic ti abbiamo fatta “rinascere” attraverso il Chaos Regeneration con l’unico scopo di usarti per indebolire Miles.”

“Indebolire?”

“Compromettere la sua stabilità psichica per permettere al Chaos dentro di lui di avere la meglio, in questo modo il suo potere ne avrebbe risentito e noi avremmo potuto neutralizzarlo una volta per tutte e liberare il mondo dalla sua tirannia.”

“Ma.. Ma come avrei potuto IO, causare tutto ciò?”

“Non è ovvio? Lui ti amava. E ti ama tuttora.”

“…….”

“Gli sono stato vicino per tanti anni e posso assicurarti che da quando ti ha incontrato per la prima volta, qualcosa dentro di lui è cambiato per sempre… Tu hai un grande potere su di lui, Cosmo. Tu sei l’unica cosa a cui lui tenga.”

“…. Mi amava veramente?”

“Per tale ragione, abbiamo pensato che se tu gli avessi spezzato il cuore, lui non avrebbe retto lo shock.”

“No…”

“Sfortunatamente per noi, invece di indebolirlo, la sua disperazione lo ha trasformato in questo demone e con il potere che si ritrova, finirà senz’altro per distruggere il pianeta, per non parlare del resto della galassia.”

“Io ho causato tutto questo? Io l’ho fatto soffrire? Io… Perché?”

“Mmmh?”

“Perché la mia semplice esistenza provoca solo morte e sofferenza? Perché tutte le persone che amo devono pagare per i miei peccati? Perché sono venuta al mondo!?”

“I misteri del Chaos, Cosmo. Non esiste uno schema prestabilito, l’esistenza non è altro che una serie infinita di energia primaria e caotica impossibile tra prevedere o controllare. Chi dovesse riuscirci diventerebbe un Dio, ed era questo che si era prefissato di fare il giovane Miles. Voleva ottenere ordine e controllo ma a causa di questa sua instabilità latente, della sua incompletezza, non vi sarebbe riuscito… Ed ora i risultati di questa follia sono evidenti. Miles è un prodotto del Chaos, in tutti i sensi…”

“Un prodotto del Chaos?”

“Eh eh. Gia.”

“Ma ci deve essere un modo per fermarlo!”

“Un modo ci sarebbe, Cosmo, ma non ti piacerà…”

“Cosa?”

“Perché la sua furia cessi, egli dovrà sperimentare una disperazione tale da lasciarlo totalmente svuotato. In altre parole… TU DEVI MORIRE!”

“Eh?”

“Questo è l’unico modo, Seedrian, quando moristi per la prima volta creasti un vuoto dentro di lui. Per cui, una tua seconda dipartita provvederà a distruggerlo dall’interno!”

“Ma.. Ma.. Lui vuole gia uccidermi!”

“Se lo farà qualcun altro, si potrà ottenere l’effetto desiderato!”

“No. No, io non… Non voglio morire, voglio vivere!”

“Non hai molta scelta, mia cara.”

Detto questo, Shadow the Hedgehog alzò la sua mano (quella che non impugnava il Chaos Emerald) e si preparò a colpire una oltremodo terrorizzata Cosmo, la quale, indietreggiando di qualche passo, inciampò e cadde a terra.

“Preparati. Posso assicurarti che non soffrirai… Molto.”

Lo sguardo della ragazza pianta si perse nel vuoto, tutta la sua vita le passò davanti in un flash. Anche ora, istintivamente, la sua mente urlò la stessa frase…

“Tails… Salvami!”

Shadow si bloccò all’improvviso e si voltò in direzione dell’entrata della stanza.

Lui era li, pelo nero, assenza di pupille e tutto. Furioso.

Cosmo si stupì.

Shadow sorrise.

Miles digrignò i denti.

“Stai….. Lontano…. DA LEI!!!!!”

Chaos, questo sconosciuto.












  
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