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Autore: Lost on Mars    11/09/2014    3 recensioni
Dopo un grave incidente, Luke si ritrova nell'Aldilà. Clarisse, un angelo, gli fa capire di essere ancora in tempo per svegliarsi e tornare a vivere sulla Terra. Per farlo, dovrà portare a termine una serie di buone azioni, alcune saranno difficili e richiederanno dei sacrifici, ma Luke non può andarsene e lasciare tutte le persone a cui vuole bene, non può andarsene e lasciare Michael per sempre.
[Michael/Luke]
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.
Practice

 
Fuori è sera, una radiosveglia sul comodino mi dice che sono le nove e dieci del 28 Ottobre. Ma è già passato così tanto tempo? L’incidente l’ho fatto solo ieri, eppure sono già passate due settimane. Devo aver dormito per un bel po’, nell’Aldilà. Il ragazzo di cui mi ha parlato Clarisse, Ashton, è seduto davanti la scrivania, con la testa china su un libro. Sta studiando, ma è troppo grande per andare al liceo, eppure non va all’università. Poi ricordo, è un autodidatta, forse si prepara per i test d’ammissione al college. Provo ad avvicinarmi, ma non succede niente. È come camminare, solo che non sento il pavimento sotto i piedi e mi sento fluttuare. Fantastico, ci manca solo che riesca a passare attraverso i muri e sarò un fantasma a tutti gli effetti, potrei provare, ma prima devo capire come aiutare Ashton e portare a termine la mia missione il prima possibile.
Mi siedo sul letto e, ovviamente, non sento il contatto con le coperte. Devo abituarmi a questa cosa o rischierò di diventare pazzo. Ashton continua a leggere sul suo libro e io non so che fare.
« Amico, mi senti? » provo a dire, e come c’è da aspettarsi non ricevo nessuna risposta. Ashton non mi sente e non mi vede. Sono invisibile. Non c’è poi così tanto da stupirsi, sono un fantasma. Dovrei stilare una lista di cose da fare mentre sono qui sulla Terra e nessuno mi vede. Potrei fare qualche scherzo e quel deficiente di Matthew, il fidanzato di una mia cara amica che è uno stronzo colossale, ma ora che ci penso sono qui per fare buone azioni, dovrei lasciare i risentimenti personali da un’altra parte.
« Okay, tu non mi senti e io sto parlando da solo, è perfettamente normale, riflettere a voce alta mi aiuta... allora, come faccio a farti fare una valanga di soldi? » dico tra me e me, guardare Ashton studiare è noioso, allora mi alzo e faccio un giro per la stanza. Qual è il vantaggio di essere invisibili se non quello di poter rovistare tra la roba altrui?
Al muro ci sono attaccati dei poster e delle foto, c’è questo ragazzo e altri due bambini, suppongo che siano i suoi fratelli. Sono un maschietto biondo e con le guance rosse e una femmina un po’ più grande di lui, con i capelli mossi e scuri. Tutti e tre sorridono felici e mi chiedo a quanto tempo fa risalga questa foto. Da quello che Clarisse mi ha detto, Ashton non se la passa bene e vedendo un sorriso sincero sul suo volto mi faccio non poche domande. La stanza per il resto è molto semplice, uno dei due letti è addossato al muro ed è separato dall’altro con un comodino pieno di caricabatterie, libri e altre cianfrusaglie. Accanto all’altro letto c’è una scrivania, quella dove Ashton sta studiando e alla sua destra c’è una grande finestra. Dietro di lui e di fronte ai due letti c’è un armadio tappezzato di disegni, poster e ancora fotografie. Mi avvicino all’armadio, in ogni disegno c’è almeno una scritta colorata, frasi di qualche canzone.
« Mi sento un demente a parlare da solo, ma fintanto che non puoi sentirmi, non faccio nessuna figura di merda in particolare. Ti servono soldi, e a me serve un modo per ritornare tra i vivi, quindi io ti trovo i soldi e farò un passo verso il mio risveglio. Ti serve un biglietto della lotteria, oppure un gratta e vinci... quindi è inutile che me ne sto qui a parlare da solo ».
Mi sento davvero stupido, soprattutto perché non ricevo risposte, allora provo a passare attraverso la porta dipinta di bianco – e non funziona. In compenso non mi faccio male, è solo come se fossi bloccato. Solo che, non sarebbe strano se l’aprissi? Insomma, se sono invisibile Ashton penserà che la porta si è aperta che chiusa da sola. Pazienza, io devo andarmene da questa stanza, non riuscirò a fargli avere dei soldi in questo modo.
Però c’è un piccolo problema, non riesco ad aprire la porta. Afferro la maniglia e non la sento sotto le dita, quindi mi è impossibile aprirla. Oh no, non posso aspettare finché la porta non si apre, poi dovrei aprire quella di ingresso, ed è difficile che qualcuno entra o esca a quest’ora. Potrei sperare in una finestra aperta, dato che l’estate è alle porte.
Comunque, non posso fare molto, dopo venti minuti, Ashton si alza e apre la porta, senza pensarci mi fiondo fuori nel corridoio e vedo una finestra aperta, mi fiondo fuori. Ora che ci faccio caso però, la casa è a due piani e io sono appena volato da tre metri di altezza. Sono atterrato in un giardino e non mi sono fatto niente.
Per certi versi essere un fantasma è davvero molto figo! Eppure non posso permettermi di perdermi in certe cavolate, ho dei gratta e vinci da rubare e da vincere, poi se mai ci riuscirò, lascerò quello vincente sulla scrivania di Ashton, è deciso.
Camminare – o fluttuare, dipende dai punti di vista – per la città di notte senza essere visto è a tratti rilassante. Devo cercare un bar o un tabaccaio che sia ancora aperto, poi entrerò. Sì, il mio piano è assolutamente geniale. Ne trovo uno con l’insegna ancora accesa all’incrocio tra Betton Street e Felix Avenue. Mi intrufolo velocemente attraverso le porte che un signore sta tenendo aperte per un ragazzo. Il bar è semivuoto, ci sono solo una ragazza dietro il registratore di cassa e il barista dietro il bancone. Io mi metto seduto su uno sgabello. Be’, non proprio seduto. Se potessi toccare gli oggetti sentirei la finta pelle sotto le mani, ma non riesco a sentire niente. È frustrante, e da una parte mi sento solo. Vorrei di nuovo Clarisse e il suo continuo rispondere ai miei pensieri.
Quando se ne vanno tutti, io rimango al buio nel bar, ma almeno, riesco a vedere perfettamente. Un’altra cosa dell’essere fantasmi è che si ha una sorta di vista a raggi X, e per forza!, altrimenti come faremmo a spostarci di notte?
Mi avvicino al muro dietro il registratore di cassa, quello dove sono appesi tutti i vari gratta e vinci. Provo a prenderli, ma non ci riesco. È come se il mio corpo non riuscisse ad afferrare niente, come se la materia mi passasse attraverso come fossi una stupida nuvola di fumo. Non voglio essere una nuvola, mi sento così lontano al mio obiettivo. Io devo svegliarmi, tornare a respirare e a sentirmi vivo, devo fare tutto ancora. Devo vivere la mia vita e non devo farlo solo per me stesso.
Se morissi sarebbe un disastro generale. Cosa faranno i miei fratelli? E mia madre? Lei non vuole ammetterlo, ma io so che sta ancora male per il divorzio con papà, mi sono sembrati degli adolescenti quando si sono separati, per questo devo convincerli a tornare insieme, almeno prima di morire, chissà se Clarisse mi darà una missione su questa cosa... potrebbe essere l’unica che farei per aiutare veramente qualcuno e non per l’interesse di risvegliarmi.
E poi Calum? Lui è il mio migliore amico e non posso assolutamente lasciarlo. Siamo cresciuti insieme e separarmene sarebbe come separarsi da un pezzo di me, e so che per lui è lo stesso. Non voglio che Calum viva una vita a metà solo perché io sono tanto stupido da non riuscire a portare a termine queste buone azioni.
Penso a Michael e credo che se avessi un corpo tutto mio adesso piangerei, o forse prenderei a pugni qualcosa. Di sicuro non posso morire e lasciare Michael da solo. Io so che mi ama e so di amarlo, non c’è nient’altro da aggiungere. Insieme abbiamo affrontato ogni cosa, ogni critica, ogni sguardo; e la cosa bella era che a me non importava di quello che diceva la gente finché Michael mi stringeva la mano per strada. Tra i due, quello che ha sempre ignorato tutto e tutti è stato lui, lo è sempre stato. Ho scoperto di provare qualcosa per lui solamente grazie alla sua naturalezza e spontaneità. Mi ricordo alla perfezione come è successo: io e Michael eravamo usciti un paio di volte, ma si trattava solo di uscite. Poi un giorno, dopo la prima partita vinta del semestre, Michael si è tolto l’elmetto, ha tolto il mio e li ha buttati entrambi a terra. Poi mi ha baciato in mezzo al campo di rugby, con ben due scuole a guardarci, dato che si trattava di una partita contro la Berrish High School. E all’inizio non me ne sono curato più di tanto perché avevamo vinto, l’adrenalina mi scorreva nelle vene e credevo che avrei potuto fare qualsiasi cosa. Solo un paio di settimane dopo mi sono veramente reso conto di quello che era effettivamente successo e ho cominciato a disperarmi, ma c’era Michael al mio fianco e tutto andava bene.
Con lui è sempre andato tutto bene. Anche quando l’abbiamo detto ai miei genitori. D’altra parte, i suoi lo sapevano e non si facevano troppi problemi, ma i miei, erano davvero molto rigidi su certe cose, e mia madre ha capito solo dopo un po’ che non poteva fare niente per separarmi da Michael. Lui era al mio fianco e tutto andava bene.
Ma adesso sono solo. Sono solo in una corsa contro il tempo e contro la Morte, sono solo in un bar ormai chiuso mentre cerco di afferrare degli stupidi pezzi di carta. E nessuno mi assicura che tra quei pezzi di carta ci sia quello che potrebbe far avere ad Ashton dei soldi, e allora dovrò trovare un altro bar, aspettare di nuovo che chiuda e cercare di prenderli. E il tempo passerà, ma io di tempo non ne ho molto, me l’ha detto Clarisse, quindi devo assolutamente trovare il biglietto vincente entro questa notte.
Ritraggo la mano dai biglietti appesi al muro e rifletto. Non posso toccare e spostare oggetti con il mio corpo, anche perché un corpo vero e proprio non ce l’ho, però posso farlo con una qualche sorta di forza del pensiero, no? Insomma, ho la vista a raggi X e non la telecinesi? Che razza di fantasma sono?
Mi allontano anche dal registratore di cassa e mi metto al centro del locale, in mezzo a due tavoli. Osservo con intensità i biglietti. Se non ho un corpo non dovrebbe farmi male la testa, quindi mi sforzo a più non posso. Continuo a guardarli con tutte le mie forze e comincio a pensare che voglio che si muovano verso di me, ma non succede niente.
Allora sospiro e mi avvicino un po’, rimanendo dietro al bancone. Devo farlo. Desidero che si muovano verso di me, tutti insieme. Lo desidero con ogni parte di me, anche con quella che è addormentata su un letto d’ospedale. Ed è allora che lo vedo, un velocissimo guizzo fa sì che un biglietto si stacchi dal muro e cominci a fluttuare lentamente verso di me.
Mi sento incredibilmente soddisfatto e vorrei mettermi ad esultare, ma non posso perdere la concentrazione o tutto il mio sforzo andrà perduto. Voglio che si fermi a qualche centimetro dal mio viso. Dopo un po’ il gratta e vinci si ferma, rimanendo sospeso nell’aria, come per magia.
Deglustico e sospiro. Adesso voglio che tutti gli altri biglietti facciano esattamente la stessa cosa. Li fisso con intensità e prendono a muoversi lentamente. Ce la sto facendo! Scoprire di poter muovere oggetti con la forza del pensiero è fantastico, certo, richiede un grandissimo sforzo e se fossi completamente vivo probabilmente mi sentirei sfinito. Eppure, mentre fluttuano tutti davanti a me non posso reprimere un sorriso compiaciuto.
Adesso continuo a guardarli e, lentamente, alzo la mano destra, desiderando che si posino tutti sul tavolo. Non sbatto gli occhi perché non sento il bisogno di farlo, il mio braccio destro, insieme alle dita della mano, è teso verso il tavolo, ma i biglietti ancora non si muovono
Oh, andiamo! Sono riuscito a staccarli dal muro, perché non si muovono? Contraggo tutti i muscoli del braccio e poi mi ricordo che non serve alcuno sforzo fisico. Mi ritrovo a desiderare ancora che quei biglietti vadano sul tavolo. Lo voglio con tutto me stesso e, pian pano, cominciano a fluttuare verso destra e si posano sul tavolo uno ad uno.
Perfetto, ora tutto quello che devo fare è trovare una moneta o un pezzo di metallo e cominciare a grattare via la patina argentata uno per uno, prendere quello con la somma più alta e portarlo ad Ashton. Ovviamente, devo anche capire come far sparire le mie tracce prima che apri il bar, ma sinceramente non mi interessa perché sono invisibile e nessuno lo scoprirà mai.
Setaccio il resto del bar e il meglio che riesco a trovare è un chiodo sul pavimento. Ora che ho capito come fare, mi basta pensare davvero tanto a quello che voglio che facciano gli oggetti e questi si spostano. Il chiodo dal pavimento raggiunge velocemente i biglietti sul tavolo.
Dopo un paio di tentativi riesco a spostare la sedia e a mettermi seduto. Ora che ci faccio caso, i biglietti di fronte a me saranno più di cinquanta, e mi chiedo come farò a controllarli tutti.
« Clarisse, mi dispiace averti dato della spocchiosa, ma non è che puoi darmi una mano? » chiedo, alzando gli occhi al cielo. Aspetto. Uno, due, tre minuti. Nessuna risposta. Ma che mi aspetto? Lei è un angelo e gli angeli sono troppo superiori per scendere sulla Terra. Devo cavarmela da solo.
Concentrandomi di nuovo, riesco a mettere tutti i biglietti in fila, ognuno distanziato di qualche millimetro dall’altro. Poi guardo il chiodo e mi concentro sul farlo raschiare sui biglietti così da togliere la patina argentata. La cosa procede senza intoppi per i primi dodici biglietti, la cui somma massima sono cinquecento dollari. Io non li butterei via, ma non aiuterei Ashton con cinquecento dollari. A lui i soldi servono per le bollette, per l’università, per mantenere la sua famiglia... cinquecento dollari non gli serviranno molto.
Continuo per altri cinque biglietti, ma niente. Ad un certo punto il chiodo cade a peso morto sul tavolo e io non riesco più a farlo muovere. Oh no, e adesso che faccio? Sbatto la mano sul tavolo, ma non sento l’impatto con la plastica e niente si muove, questo stupido chiodo non può mollarmi adesso, ho fatto solo diciassette biglietti e non ne ho ancora trovato uno che possa aiutare Ashton.
Cerco un orologio, è appeso alla parete alla mia sinistra, sopra le slot machine, sono le due del mattino. Cavolo, sono già passate quattro ore da quando me ne sono andato da casa di Ashton? Per staccare questi biglietti e giocarne diciassette mi ci sono volute quattro ore. Il bar aprirà verso le sette del mattino e io ne ho solo altre cinque.
Bene, Luke. Usa i tuoi potere da fantasma e trova questo biglietto vincente.
Chiudo gli occhi e mi concentro sul chiodo, lo visualizzo nella mia mente, lo vedo mentre ricomincia a fluttuare e si posa su uno dei biglietti. Lo vedo mentre di muove avanti e indietro e gratta via la parte argentata. Apro di nuovo gli occhi, sta funzionando!
Il chiodo ha ricominciato a fare il suo lavoro e io lo osservo rapito. Sono le quattro quando ho finito tutti i biglietti. Li passo in rassegna con gli occhi e poi lo vedo. Duecentocinquantamila dollari. Sono un sacco di soldi e possono davvero aiutare Ashton.
Chiudo di nuovo gli occhi e immagino che il biglietto voli direttamente in una tasca dei miei pantaloni, ed è solo adesso che noto di essere vestito diversamente. Ho i miei soliti jeans neri, una maglietta bianca e una felpa rossa. Le Vans ai piedi, e per un attimo mi sembra di essere tornato alla normalità, ma so che il merito di avermi tolto quei vestiti orribili è solo di una persona. Be’, di un angelo.
Alzo gli occhi al cielo e « Grazie » dico, prima di riuscire ad aprire la porta del bar con un facilità inaudita e fiondarmi in strada.
 

 
 
Ecco qui il secondo capitolo :) allora, mi dispiace se non succede niente di che, ma questo e il prossimo saranno i più noiosi della storia, scusatemi çç cioè, il prossimo sarà meno noioso di questo, quindi questo è definitivamente il più noioso e spero mi perdonerete e.e diciamo che è servito per far capire che la vita da fantasma non è così facile come Luke pensava e poi perché dato che - almeno per ora ehehe - è invisibile e tutto il resto volevo concentrarmi un po' sulle descrizioni. Spero vi sia piaciuto comunque çç
Vi ringrazio per le sette recensioni nello scorso capitolo e per le già 9 seguite e  4 preferite. Wow! Non mi aspettavo tutto questo solo al primo capitolo, siete bellissimi ♥
Oh, e se ho un po' di tempo rifaccio il banner che questo non mi ispira molto lol
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Baci e alla prossima,
Marianne

 
   
 
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