Fanfic su attori > Chris Evans
Segui la storia  |       
Autore: Cocchi    11/09/2014    3 recensioni
[Chris Evans ]
Long ambientata durante le riprese di Captain America Il Soldato D'inverno.
Elsa è una vecchia amica di Sebastian Stan e una degli addetti del dipartimento dei costumi, è ad un punto di equilibrio e di bilanci nella sua vita. La sua vita è esattamente come la vorrebbe, ha intorno le persone che ama, un lavoro che adora, tutto va bene. O almeno questo è quello che pensa.
[dal primo capitolo]
Lo guardi per vedere quanto sia serio al riguardo. Odi ammetterlo, ma sembra sinceramente curioso o volenteroso di aiutare. Sai già che se parlerai il tuo equilibrio, soprattutto quello mentale se ne andrà, ma non riesci a non accontentare la sua richiesta per colpa dello sguardo da cucciolo che ti sta rivolgendo. Inoltre potrebbe aiutarti a fare chiarezza parlarne con qualcuno.
«Se lo dici a qualcun altro ti strozzerò con le mie stesse mani.»
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo! By: Kath




Porti alla bocca il cucchiaio carico di cereali e sgranocchi rumorosamente.

Hai dormito malissimo e pochissimo, ti senti distrutta e hai anche un principio di mal di testa che potrebbe farti crollare. Di nuovo.

«Hai un aspetto terribile.» Sebastian si siede al tuo fianco posando una tazza di caffè sul tavolo, avvicinando un bicchiere d’acqua ai tuoi cereali.

Cerchi di ignorarlo, ma lo osservi con la coda dell’occhio agitare una bustina e poi aprirla e farne scivolare il contenuto nel bicchiere che ti ha porto.

«Analgesico.» Dice schiccherando la busta e poi sorridendo verso te. Incroci le braccia al petto e sollevi un sopracciglio verso di lui.

«Che vuoi?» Chiedi senza un minimo di gentilezza.

«Che prendi questo.» Dice mettendoti in mano il bicchiere. «Tanto avevi finito, no?» Osserva la tua tazza mentre tu fai schioccare la lingua contro il palato.

«Sì.» Ti sistemi sulla sedia e porti il bicchiere alla bocca. «Lo bevo solo perché voglio evitare di lavorare con il mal di testa.»  Affermi prima di bere il contenuto tutto d’un fiato.

«Lo so.» Concede Sebastian porgendoti poi una bottiglietta da mezzo litro e riprendendo a bere il suo caffè.

«Sei diventato un infermiere?» Domandi con fare scettico, riempiendo il bicchiere di nuovo.

«Te l’ho detto che sarei stato bravo.» Abbozza un sorriso.

«Molto più bravo in questo che in chiedere scusa.» Dici prima di bere di nuovo.

«Touché.» Sorride disteso e si posa allo schienale della sedia. «Meglio?»

«Dagli il tempo di fare effetto.» Rispondi, ma lui muove un dito fra te e lui. «Credi che basti un’aspirina per farti perdonare?»

«No, ma spero sia un primo passo.»

«Sempre la risposta pronta. Non lo sopporto.» Ti lamenti poggiandoti anche tu allo schienale e massaggiandoti le tempie mentre lui si stringe nelle spalle.

«Sono fatto così, che vuoi farci?» Dice divertito.

«Possibile che siate tutti così tranquilli?» Chiedi guardandolo e poi distogliendo subito lo sguardo verso di lui.

«Siamo attori.» Spiega con calma sorseggiando il caffè. «Sappiamo nascondere le nostre emozioni se vogliamo.»

«Comodo.» Dici bevendo un sorso direttamente dalla bottiglia. «Ma triste.»

«Preferiresti vedermi disperato?» Domanda, ma non ti lascia il tempo per rispondere. «Vorresti vedermi con il cuore distrutto, strapparmi i capelli o peggio, per cerca…» Dice con un tono lamentoso.

«Sei un imbecille.» Lo interrompi e tuo malgrado ti scappa un sorriso che nascondi subito.

«Lo sai.» Inclina il volto e ride guardandoti. «Ed ho anche visto il sorrisetto.» Aggiunge divertito indicando la tua bocca.

«Ti odio.» Replichi cercando di risultare sostenuta.

«Io odio sapere che hai pianto.» Dice in un tono così serio che ti fa perdere un battito.

«Si nota tanto?» Chiedi coprendoti gli occhi con le mani.

«Niente che un po’ di trucco possa coprire.» Ti rassicura.

«Almeno questo è facile da risolvere.» Sussurri.

«Tutto è facile.» Dichiara prima di alzarsi nello stesso istante in cui lo fai tu.

«Evitando i problemi come fai tu, sì.» Gli fai notare punta sul vivo.

«No.» Ti ferma lungo un corridoio. «Se la smetti di preoccuparti di quello che vogliono gli altri e pensi a quello che vuoi tu, è facile.» Scuote la testa e si morde il labbro inferiore prima di tornare a guardarti. «Ma non lo capisci? Ѐ semplice.»

«Illuminami.» Sbotti allargando le braccia.

«Due ragazzi vogliono stare con te. Uno ti ha conosciuta adesso e ha capito che ragazza splendida sei. L’altro lo ha sempre saputo, ma è stato troppo idiota per capirlo e ti ha già lasciata sfuggire, due volte.» Spiega con un tono divertito.

«La seconda sei fuggito tu.» Lo rimproveri guardandolo negli occhi e poi abbassando il volto, in attesa.

«Già. E devo smetterla di pentirmene ogni volta che il mio sguardo incrocia il tuo e tu lo rifuggi come hai fatto adesso.» Dice posando una mano sul tuo mento. «Sappiamo bene entrambi che tu sai cosa vuoi. Abbi il coraggio di seguire il tuo cuore.» Il suo pollice si muove dolcemente lungo la tua mascella. «Lo puoi fare. Staremo bene.» Abbozza un sorriso.

Non riesci a rimanere arrabbiata con lui. Non ce l’hai mai fatta. Lo conosci troppo bene per sapere che si è comportato in quel modo solo per cercare di tutelarsi e non metterti fretta. Ha sempre saputo che hai tuoi tempi e che ti spaventi molto di più per conseguenze che pensi che possano accadere piuttosto che per la realtà dei fatti. Sei sempre stata certa di non riuscire a trovare una persona che potesse capirti come fa lui da anni. Forse è proprio per questo che sei sempre tornata indietro. Era una specie di segreto fra voi, un modo di capirvi e di vivere tutto vostro.

Annuisci lentamente senza allontanare la sua mano dal tuo volto. Non lo distanzi neanche quando una lacrima raggiunge il suo palmo e lui si avvicina facendoti posare il volto contro il suo petto. Una parte di te ha paura di quello che avete, l’altra ha paura di perderlo.

«Va tutto bene.» Dice dolcemente.

«Come no. Con Chris abbiamo complicato tutto, tu ti allontani…» Replichi contro la sua maglietta, lasci che le sue mani carezzino la tua schiena.

Non sai cosa vorresti sentirgli dire. Se sarà sempre pronto ad aspettarti o se ha deciso che non ne può più di tutti i tuoi pensieri.

«Non fingevo quando ti ho detto che sono tuo amico.» Dice e ascolti la sua voce rimbombare nel petto. «Lo sarò sempre. Qualunque decisione prenderai.»

A quelle parole scoppi a ridere e piangere contemporaneamente mentre permetti che le sue braccia ti stringano ancora di più.

 

***

Ho avuto un solo dubbio mentre scrivevo questo capitolo, sto rendendo tutto troppo semplice? Ma alla fine mi sono risposta di no. Alla fine se con una persona si ha un bel rapporto e si prova un grande affetto si riesce a mettere una pietra sopra tante cose (parlo per esperienza personale, sì). Spero di essere riuscita a spiegare bene i pensieri di Elsa. Ѐ stato decisamente il capitolo più difficile fra quelli che ho scritto finora.

Un abbraccio

Cos

Ps. Vi ricordo il gruppo mio e di Aine su Faccialibro: Blame it on the words

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Chris Evans / Vai alla pagina dell'autore: Cocchi