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Autore: Pretty_Odd    29/09/2008    1 recensioni
Enrico è un bellissimo ragazzo comasco,che a causa del lavoro del padre,sarà costretto a lasciare la sua città per trasferirsi a Parigi. Qui conoscerà una vita totalmente diversa dalla sua,che lo farà davvero mettere in riga con la realtà,ma non da solo.Conoscerà Dafnèe una ragazza parigina che lo accompagnerà in questa nuova avventura,cercando di trattenere i propri sentimenti.. Ne sarà capace?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao,tu.

Grazie per la recensione Tanny^^
Bello il capitolo eh?xD
Spero ti piaccia anche questo!
Kiss.
Lety*Pretty_Odd 

 

 

Dopo l’imbarazzante pomeriggio appena trascorso, i due tornarono alle rispettive case.

Enrico, nonostante tutto era felice..l’unica cosa che lo spaventava era la paura che quel gesto avesse potuto cambiare l’andamento delle cose con “l’amica”.

Dafnèe, anche lei felice, era soprattutto spaventata..confusa!

 

 

Beneee! Cioè è successo veramente? Com’è accaduto??ODDIO ODDIO ODDIO..ci siamo baciati veramente! No, non ci credo..aspetta..ma cosa significa?

Ora come devo comportarmi?Cosa devo fare?

Ho un fiume di domande pronte a turbarmi..

Enrico..il ragazzo italiano appena arrivato.

Enrico..il classico moralista che si fa tanti problemi.

Enrico..il mio amico con gli occhi verdi.

Enrico..certo che però è carino..

Non mi sto innamorando vero? No no no no..

 

<< Daf, tesoro! Sai chi è tornato a Parigi?>> mi chiese mamma.

<< Chi, mamma?>>

<< Indovina dai! Ti farà molto piacere quando lo scoprirai!!>>

<<  Mamma dai! Chi?>> chiesi infastidita dai suoi modi bambineschi.

<< Va bene, va bene..pronta? Matèu e la sua famiglia!>>

Oddio.

Matèu. Matèu. Matèu.

Non doveva sparire? Me lo aveva promesso..che cavolo.

<< Tesoro, non sei contenta?>>

<< Mamma,scusa, ho bisogno del telefono, vado in camera mia.>> e la lasciai così, senza parole, nell’atrio di casa.

 

Salii di corsa le scale che portavano alla mia stanza, all’ultimo piano della casa, isolata un po’ da tutte le altre stanze.

Presi di colpo il telefono. Avevo bisogno di parlare con lei..

Lei che sapeva tutto di me,  vita, morte e miracoli.

Nate e cresciute insieme..da sempre.

Era un po’ che non la sentivo, meglio telefonarle..proprio ora che ho bisogno di lei.

Da quando si era trasferita, a settembre, non facevo che sentire la sua mancanza..certo, forse la vita a Lione poteva essere un po’ più facile..ma l’una senza l’altra non sapevamo stare. Si..Mi mancava tanto.

<< Pronto?>> rispose una voce, come sempre, molto familiare.

<< Ciao Zia! Sono Dafnèe,  come stai? C’è quella scema di tua figlia in casa?>> chiesi con il mio solito tono scherzoso quando parlavo con Zia Rosì.

<< Certo! Te la passo subito! Vienici a trovare spesso ok?>>

 

<< Ehy Daf! Beato chi ti sente eh!>> e rideva. Lei..lei si, che era la migliore.

La migliore di tutte le migliori amiche. Non dovevamo telefonarci o vederci ogni santo giorno; ci bastava anche una telefonata a settimana per sostenerci, aiutarci e divertirci..certo che noi eravamo proprio una bella coppia.

<< Laetitia, ho bisogno di te.>>

<< Certo, tesoro. Dimmi.>> Lei..pronta ad ascoltarmi..sempre e comunque.

<< Ti dico solo un nome, Matèu.>> dissi velocemente.

<< Oh, allora è una cosa seria. Mi sa che è meglio vederci! Senti io ho alcuni giorni di vacanza a scuola, che dici se vengo per una settimana da te?>>

<< Sisi, perfetto. Tanto sei sempre la benvenuta.>>

<< Daf, per te questo e altro. Dai ci vediamo stasera..vado a prendere il treno, ok?>>

<< Grazie, a dopo.>>

<< Ciao..e stai tranquilla.>> e riattaccò.

Corsi frettolosamente da mamma per avvisarla dell’arrivo di Laetitia. A mamma faceva sempre piacere che venisse a trovarci..in fondo anche lei le voleva tanto bene.

<< Mamma, prendo le lenzuola pulite e le metto sul letto sopra il mio..ok?>>

<< Va bene, vuoi aiuto?>>

<< No, mà.>> e scappai di sopra.

 

Aspettavo con ansia quella sera..e infine le 21.00 arrivarono.

Sentii bussare alla porta e scesi in un batter d’occhio.

Eccola.

Ci abbracciammo con forza, finalmente dopo due mesi eravamo di nuovo insieme, come una volta.

 

<< Daf!! Che bello rivederti!>>

<< Lae, mi sei mancata!>> gridai con enfasi.

 Anche mamma e Juliette, la accolsero con gioia.

 

Dopo aver lasciato la valigia in camera, decidemmo di andare a cenare al Burger King, così avremmo avuto un po’ di privacy.

 

Durante il tragitto parlammo un po’..

 

<< Bhè, allora, raccontami..>>

<< Lae, è tornato. Mi aveva promesso che non ci saremmo mai più visti..e invece, senza neanche avvertirmi è tornato. Solo per procurarmi altro dolore.>> dissi quasi con le lacrime agli occhi.

<< Ma dai no..magari tua mamma si sarà sbagliata! O forse, anche se è tornato..bèh, non lo so, avrà avuto i suoi motivi, Daf. Qual è il problema? Lo volevi vedere a tutti i costi, no? È stato il tuo amore più grande..>>

 Feci una piccola smorfia.

<< ENRICO. QUESTO è IL PROBLEMA.>>

<< Enrico? Chi è?>>

<< Un mio nuovo compagno di classe, si è trasferito qui da un po’..è italiano>>

<< E che c’entra ora con tutta questa storia?>> mi chiese incuriosita.

<< Oggi ci siamo baciati.>>

<< Oh, merda!>> Esclamò con forza.

 

Arrivate a destinazione, dopo aver ordinato, e dopo esserci sedute le raccontai l’accaduto nei minimi dettagli.

Laetitia era sorpresa e incuriosita..Non sapeva che dirmi, perché comunque il legame che avevo con Enrico era molto diverso dal legame con Matèu..

 

 

..Matèu, come già Laetitia aveva detto, è stato il mio primo amore. Eravamo in classe separate, ma ci innamorammo l’una dell’altro così..senza molte spiegazioni, con uno sguardo imbarazzo, con un sorriso in più.

Stettimo insieme per sei mesi..davvero i più belli della mia vita, fino ad ora.

Eravamo veramente persi l’uno dell’altro..ci amavamo, davvero tanto.

Solo che un giorno, decise di partire con la famiglia e di trasferirsi in Belgio..volevano cambiare aria, e Parigi non faceva più per loro. Erano sempre “prede” di furti ecc, siccome erano molto ricchi e la loro casa somigliava molto alla reggia di Versailles.

In Belgio si trovavano bene, mi diceva sempre la mamma, che continuava a sentirsi con i suoi genitori.

Comunque, prima di partire ci dovemmo lasciare..non sopportavamo una relazione a distanza, e poi qualcosa fra di noi era cambiato.

La sera prima della partenza, passammo tutto il giorno insieme, però finimmo per litigare, di brutto.

 

<< TI ODIO! Vattene, e non tornare più. Non voglio più vederti!!>> gli gridai.

<< Va bene. Me ne andrò. Ti prometto però, che non tornerò mai più. Scusa per tutto il dolore che ti ho procurato, ma sappi che ti ho amata..davvero, come non ho mai amato nessuno. Solo che la nostra relazione così non può continuare, non ci sopportiamo più neanche vendendoci, figurati quando saremo a km di distanza. Dafnèe, addio.>>

Detto questo mi baciò la fronte e se ne andò.

Io rimasi silenziosa per tanto tempo, quasi un anno ..non avevo voglia di far niente, ero come morta.

Sono rinata solo quando..è arrivato Enrico.

 

Fu come la mia ancora di salvataggio, come l’arcobaleno dopo una tempesta di grandine.

Mi salvò da questo buio immenso, e mi riportò alla vita

  
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