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Autore: _Naira    12/09/2014    3 recensioni
Storia sviluppata dalla one shot: 'she', personaggi:
•Naira: capelli biondi tinti di rosso, occhi azzurri, anoressica.
•Marco: capelli neri schiariti dal sole, occhi cioccolato e verdi, fisico mozzafiato.
•Angelo: capelli neri, occhi azzurri, papà di Marco.
•Isabel: capelli biondo scuro con shatush, occhi verdi/nocciola, migliore amica di Naira.
•Aldo: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Angelo che ha visto crescere i 3 ragazzi.
•Ale: capelli marroni, occhi scuri, amico di Marco e Naira.
•Giacumassu: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Aldo e Angelo.
Trama:
Questa storia parla di come un ragazzo riesca a tirare fuori una ragazza dall'anoressia, di come l'amore e l'amicizia, se veri, riescano a vincere su tutto.
Spero vi piaccia :) _Naira.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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"Un incubo."
"Stai tranquilla, ora ci sono io ok?" L'abbracciai.
"Grazie." Mi rispose prima di rilassarsi fra le mie braccia. 
Si addormentò così: rannicchiata contro il mio corpo, lasciai passare un'oretta e poi cercai di andarmene, Naira aprì gli occhi di colpo stringendomi un braccio.
"Non mi abbandonare, ti prego." Quella supplica detta con gli occhi colmi di panico mi strinsero lo stomaco, la guardai ancora qualche secondo poi mi risistemai e chiusi gli occhi abbracciandola, mi addormentai avvolto dal suo profumo. Il mattino dopo mi svegliai verso le 10, lei come mi sentì muovere aprì gli occhi, aveva uno sguardo diverso, più limpido, più vivo, ne rimasi pietrificato. 
"Buongiorno." Mi sussurrò e il mio cuore perse un battito, la guardai ancora un po prima di alzarmi per andare in cucina, salutai mio papà che mi sorrise complice. 
"Stamattina quando non ti ho visto sul divano sono venuto in camera ed eravate talmente tranquilli che non vi ho voluto svegliare." Spiegò trattenendo una risata. 
"Ringrazia che sei mio padre, altrimenti ti avrei già mandato a fanculo. E togliti quel sorrisino compiaciuto!" Lo rimproverai ridendo. 
Il cigolio della porta mi fece voltare, aveva rimesso lo stesso sguardo vuoto, salutò Angelo lasciandogli un bacio sulla guancia poi andò a rannicchiarsi davanti al camino, lo squillo del mio telefono mi fece spaventare, guardai lo schermo, era la mia ragazza, risposi. 
Mi raccontò cosa aveva fatto in questi giorni, feci lo stesso cercando di nominare Naira il meno possibile, poi arrivò quella domanda che speravo non facesse: 'è ancora lì?' Non sapevo che dirle, mentirle non potevo in quanto l'indomani sarebbe venuta a dormire qui e dovevo ancora avvisare Naira; Maria, la mia ragazza, mi richiamò.
"Ohi, scusami, Comunque è ancora qui, penso che domani andrà via." Spiegai, lei iniziò ad urlare arrabbiata, la lasciai sfogare, la capivo. Finita la chiamata andai a parlare con la nostra ospite.
"Hey, ascolta... domani dovrebbe venire la mia ragazza, ti dispiace se dormiamo in camera?" Chiesi dolcemente, il suo sguardo divenne di ghiaccio, mi congelò il sangue.
"Vado via, non vorrei essere di troppo." Sputò parole e veleno poi si voltò e se ne andò, mio papà l'accompagnò a casa. Mi sentii come impotente, non volevo che andasse via, mi piaceva averla in casa, conoscerla dai suoi modi, dai suoi sguardi, dalle sue paure. La sera mi trovai solo, ebbi la sensazione che mi mancasse qualcosa, non riuscì a dormire, la mattina arrivò troppo presto, andai a pulire i box aspettando l'arrivo della mia ragazza, quando arrivò mi accorsi che non ero così felice quanto lo ero con o per Naira, la salutai e lei iniziò a farmi il culo, non ascoltai una sola parola, non potevo, quegli occhi vuoti mi riempivano i pensieri. Volevo vederla, si! Volevo vederla ne sentivo il bisogno.
"Marco! Marco mi ascolti?!" Urlò Maria. 
"Oh, si, scusa mi è venuto in mente che dopo pranzo devo andare via." Cercai di essere convincente.
"Dove?" Chiese furiosa.
"Da Ale, devo dargli una mano." Mentii, guardandola negli occhi; ci credette e dopo pranzo se ne andò. Parlai con mio papà che mi ordinò di prendere due cavalli, un'oretta dopo arrivai nel paese dove abitava, la cercai e la trovai poco lontano seduta che fissava il vuoto, la chiamai, non si mosse, mi avvicinai e le chiesi se veniva a cavallo con me, era titubante ma accettò, partimmo iniziando a percorrere una strada innevata, il respiro dei cavalli era l'unica cosa che interrompeva il silenzio, decisi di parlarle. 
"Mi dispiace di essere stato brusco."
"Non da niente, capisco quando sono di troppo." Mi rispose gelida. 
"Non eri di troppo,  mio padre ti adora e a me non dai fastidio." Mi trattenni dal dirle che la volevo perché ne sentivo il bisogno.
"Angelo è un uomo fantastico, sei fortunato ad averlo come papà." Disse amaramente. 
"Come l'hai conosciuto?" Chiesi curioso.
"Permettendo che i miei primi ricordi li ho con loro, con Aldo, Giacumassu e tuo papà. Avevo 6 anni, correvo per andare dai cavalli e quando arrivai lo vidi lì appoggiato che mi sorride, scappai perché mi faceva paura..." Sorrise. "Tornai poco dopo e gli chiesi se potevo accarezzare Gordon, poi iniziammo a parlare, gli ho rotto tanto le palle che alla fine mi ha fatto salire su Gordon." Rise con gli occhi lucidi di ricordi, fu la risata più bella che avessi mai visto. "Ogni volta aspettavo con ansia solo per farmi portare in giro sul vostro stallone!" Le sorrisi dolcemente scoprendo quanto fossero belli i suoi occhi con un bagliore, con un luccichio che solitamente non c'era. Cavalcammo due ore parlando di qualsiasi cosa, la convinsi a tornare a stare qualche giorno giù da noi, quando arrivammo a casa mio papà l'abbracciò, una vocina nella mia testa disse: 
'È lei quella giusta.'





Spazio autrice 
Sbam! Sorpresa! Ve li aspettavate questo finale? Comunque, scleri a parte.... spero vi sia piaciuto, aspetto critiche e vostri pareri su tutto... :) un bacione la vostra _Naira.
  
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