Il
Bestiario dei Vendicatori
Stevosaurus
Rex:
Le parole non
possono descrivere la meraviglia da me
provata dopo aver scoperto la sua esistenza. Posso definirlo con tutta
sicurezza la mia creatura preferita.
Questo
esemplare, che si credeva estinto da secoli, è
stato rinvenuto completamente integro in un blocco di ghiaccio nel nord
dell’Oceano Atlantico; ma la cosa più sorprendente
è stata che, dopo una
complessa operazione di scongelamento, esso si è
ripresentato vivo e in salute
come se avesse semplicemente subito gli effetti di un lungo sonno.
Ovviamente non
è abituato all’ecosistema moderno, ma
devo ammettere che pur trovandosi lontano dal suo ambiente ha
dimostrato una
capacità di adattamento fuori dal comune. Predilige i luoghi
temperati e
presenta un notevole disdegno per gli ambienti freddi, che cerca a
tutti i
costi di evitare. E’ molto socievole, e si trova bene anche
in branchi di
individui diversi da lui, dove manifesta la spiccata attitudine a
trasformarsi
nel maschio alfa. Gli altri esemplari, a parte rare eccezioni, di
solito lo
seguono.
E’
dotato di un fisico possente e dalla muscolatura
ipersviluppata, che utilizza per spostarsi instancabilmente, procurarsi
il cibo
e, cosa stupefacente, aiutare gli animali più deboli di lui
a difendersi dai
predatori.
La sua dieta si
compone essenzialmente di piante e
tuberi (vedi: patata americana), ma presenta un metabolismo quattro
volte
superiore al normale, e per mantenersi in salute deve consumare anche
abbondanti
quantità di proteine. Sembra infatti presentare tutte le
caratteristiche di un
onnivoro, sebbene per mangiare non si preoccupi di cacciare prede
più facili
(gli animali indifesi), preferendo di gran lunga quelli che gli possono
tenere
testa. Se non si trattasse di un membro del regno animale troverei
davvero
ammirevole il suo senso dell’onore.
Note
particolari: Ho fatto fare un modellino da
inserire nella mia collezione privata. Del resto ero presente mentre si
stava
risvegliando, l’ho guardato dormire. Sento che esiste una
connessione speciale
tra noi, e mi assicurerò che si venga sempre incontro alle
sue esigenze. Penso
che lo proporrò come specie protetta.
Antonodon
Starkarias:
Avvistato per la
prima volta sulle coste della
California del sud, è un individuo che risulta praticamente
impossibile non
notare.
Dotato di
incredibile fascino, eleganza e sicurezza,
che non perde neppure quando si deve difendere. Esso è
infatti munito di una
corazza resistente dentro la quale si rifugia quando si sente
minacciato. Non
sembra serva a nascondersi –dal momento che presenta
caratteristici sgargianti
colori rosso e oro- quanto piuttosto a intimidire
l’avversario, essendo questo
curioso esoscheletro adoperato come arma difensiva e offensiva.
Ama mettersi in
mostra e mal sopporta le dinamiche di
gruppo. Se non fosse per le sue abitudini ad avere rapporti mordi e
fuggi con
altri individui lo definirei un animale essenzialmente solitario; pur
essendo
dedito alla promiscuità sociale e sessuale è
stato scientificamente provato che
risulta in grado di stringere rapporti con un ristretto e selezionato
numero di
esemplari. I motivi delle sue scelte sono ancora da chiarire.
Essenzialmente
un onnivoro, ha sviluppato l’abitudine
di esplorare le aree urbane (in cui si trova perfettamente a suo agio)
alla
ricerca di cibo, cosa non insolita per gli animali il cui ambiente
è stato
invaso dall’uomo. Il fatto curioso sono le sue scelte
alimentari: si nutre
infatti soprattutto di dolci, cibo spazzatura, bevande contenenti
caffeina e
prodotti alcolici, di cui non esita a fare incetta a costo di
avvicinarsi
pericolosamente alle persone. Pare che lui stesso sia solito nascondere
nei
tronchi cavi grandi quantità di frutta, che lascia
fermentare al fine di
produrre da sé una sorta di liquore artigianale.
Straordinariamente
intelligente, è in grado di
utilizzare gli elementi che trova durante le sue esplorazioni per
costruirsi
strumenti che gli torneranno utili in caso di difesa personale, ricerca
di cibo
e costruzione di un riparo.
Note
particolari: Difficile da tenere in casa,
probabilmente farà quello che vorrà lui e vi
farà sentire stupidi con la sua
intelligenza. A scopo di ricerca ho provato a portarne uno nel mio
appartamento: ha scassinato la gabbietta, aperto il mio armadietto dei
liquori
e rubato il mio miglior whiskey invecchiato, per poi sparire da una
finestra
che era riuscito ad aprire con una tessera telefonica da me
malauguratamente dimenticata
sul tavolino.
Clinto
Peregrinus:
Questo singolare
pennuto di piccole dimensioni dalla
vista acutissima è stato osservato in diverse zone degli
Stati Uniti
settentrionali e meridionali, avvalorando l’ipotesi che possa
trattarsi di un
migratore.
Presenta un
piumaggio corto ma folto, dal colore
neutro, adatto a mimetizzarsi con la vegetazione che lo circonda; non
è facile
notarlo, ma quasi certamente, mentre lo state cercando, lui
potrà vedere voi.
Pur trattandosi
di un uccello non è in grado di volare.
Questo sembrerebbe contrastare con la sua curiosa abitudine di
costruire nidi
in luoghi molto alti e difficilmente raggiungibili, ma siamo riusciti a
spiegarlo osservando la sua straordinaria e assolutamente insolita
capacità di
arrampicarsi.
La predilezione
per le posizioni elevate si riflette
sulla sua dieta. Infatti, pur completando i suoi supplementi alimentari
con
semi e briciole, è dotato di una mira straordinaria quando
si trova a dover
cacciare insetti veloci. Neppure la più piccola e rapida
preda riesce a
sfuggirgli: è in grado di vederle da molto lontano e tendere
agguati
insospettabili.
E’ un
individuo diffidente, ma perfettamente in grado
di adattarsi alle dinamiche dello stormo. Quando si trova con i suoi
simili
manifesta un’indole socievole e aperta alle relazioni.
Impiega molto a trovare
una compagna, in genere sceglie partner dall’indole
combattiva che lo
metteranno in difficoltà, ma da quello che abbiamo osservato
sembra che le
resti fedele a vita.
Note
particolari: Pur non essendo dotato di grande
forza fisica è molto attivo, non sta fermo un minuto.
Acchiapparne uno per
scopi di ricerca è stato difficile, e per tutto il tempo in
cui lo abbiamo
tenuto con noi non è stato zitto un minuto.
Natashes
Fulvix:
Un elegante
mammifero dal pelo rosso e folto simile a
una volpe, in grado di muoversi con una grazia fuori dal comune. Sembra
essere
a proprio agio in ogni ambiente: è in grado di nuotare,
correre, arrampicarsi.
Nativo della
Russia e delle praterie Siberiane, dopo
essere stato illegalmente importato sul suolo Americano si è
diffuso,
dimostrando una notevole capacità di adattamento su tutto il
territorio. I
luoghi freddi sono la sua casa, ma vive volentieri anche in zone dal
clima
temperato.
Animale
solitario ma straordinariamente astuto, è in
grado di sopravvivere adottando raffinate tattiche di difesa in cui la
lotta
corpo a corpo è supportata dalla sua agilità e
dalla strategia di una mente
brillante. Riesce ad avere la meglio persino su animali molto
più grandi e
possenti.
Le femmine di
questa specie sono più forti dei maschi
ma allo stesso tempo dotate di un incredibile fascino; tendono a
sedurre e poi
punire ferocemente i loro partner dopo che questi hanno assolto i loro
doveri
coniugali. Per questa serie di motivi abbiamo soprannominato le femmine
“Vedove
Nere”. Nel novantanove per cento dei casi i maschi che hanno
a che fare con
loro se ne vanno con la coda tra le gambe per non tornare.
Animale
carnivoro, caccia con precisione chirurgica e
non sbaglia mai: i suoi agguati hanno successo nove volte su dieci.
Specialmente
la femmina, è un’eccellente cacciatrice, di solito
le prede non la sentono
arrivare finché non è troppo tardi.
Note
particolari: La peculiarità di mostrarsi come una
creatura innocua e innocente per poi rivelare la sua inarrestabile
indole
combattiva è stupefacente. Un esemplare che utilizza con
maestrìa l’arte
dell’imbroglio.
Thorbenus
Odmarus:
Possente
abitante delle zone fredde, dominatore
indiscusso dei territori scandinavi. Ho avuto occasione di vederne uno
per la
prima dopo che era stato barbaramente abbandonato in Nuovo Messico.
Devo dire
che fuori dal suo ambiente naturale sembrava, a ragione, molto
depresso.
In quanto a
prestanza fisica compete egregiamente con Stevosaurus,
ma dalla sua possiede anche
un ulteriore affascinante strumento difensivo.
E’ uno
dei pochi animali in grado di generare
autonomamente scosse elettriche di grande intensità, che
utilizza spesso per cacciare
e per difendersi, sebbene il più delle volte ami dare mostra
delle sue doti
combattive utilizzando esclusivamente la forza bruta.
Pur conservando
la sua predisposizione alla battaglia, manifesta
un temperamento giocoso e fiducioso, che ama la compagnia. Vive in
branchi
numerosi, dominati da una coppia di individui alfa, il cui primogenito
della
prole erediterà il comando. Si trova bene circondato sia da
individui della sua
specie sia da quelli di altre specie amichevoli. La sua socievolezza lo
rende
spesso facile da raggirare, infatti non è stato difficile
attirarlo vicino
all’accampamento per studiarlo, credo persino che gli sia
piaciuto passare del
tempo con noi.
Mangia tutto,
dalla carne, al pesce, alla frutta.
Mangia molto, anche, non sembra che abbia preferenze particolari,
fintanto che
sia qualcosa in grado di dargli l’energia di cui ha bisogno
per condurre la sua
vita attiva.
Gli individui di
questa specie sono monogami; una volta
scelta una compagna le resteranno fedeli per tutta la vita, lottando
per
difenderla fino alla morte. Specialmente la progenie della coppia alfa
tratterà
la propria compagna come una principessa, portandole doni e
garantendole la
posizione di prestigio all’interno del branco.
Note
particolari: Ho avuto la fortuna di studiare il
cucciolo di una coppia dominante; emanava regalità da ogni
poro, e sembrava
molto più sprezzante del pericolo rispetto ai suoi compagni.
L’ho considerata
una tipica avventatezza adolescenziale. L’ho visto
però farsi maltrattare da un
membro più giovane e isolato del branco, che lo trattava con
superiorità pur
non essendo calcolato dagli altri suoi simili. Curioso…
Indagherò.
Brucialis
Hulkifer:
Non fatevi
ingannare dall’aspetto innocuo di questo
piccolo mammifero.
Esso infatti
passa la maggior parte della propria vita
a nascondersi timidamente negli anfratti più stretti o
sottoterra, al riparo
dai predatori e, in generale, da qualsiasi altro animale. Si spaventa
facilmente e appare molto ansioso persino in compagnia di esponenti
della sua
specie. Questo lo porta ad isolarsi naturalmente e passare il suo tempo
da solo
o in compagnia di pochi individui con cui si sente al sicuro, tra cui
la sua
compagna.
Occupa il suolo
americano, ma è in grado di percorrere
grandissime distanze pur di fuggire dai predatori, ed è
abilissimo nel non
farsi trovare. Non è stato facile osservarlo, appena ci
avvicinavamo tendeva a
sparire.
Erbivoro per la
maggior parte della sua esistenza,
sembrerebbe la creatura più inoffensiva sulla faccia della
terra.
Questo
finché non perde le staffe o si spaventa troppo.
Adesso siamo in grado di dire con certezza che l’aumento
esagerato dello stress
a cui è sottoposto causa in lui un gravissimo squilibrio
ormonale, con
conseguenze a dir poco spaventose.
Quando questo
succede le sue dimensioni aumentano in
modo considerevole, e la sua massa muscolare si sviluppa in maniera
sovrabbondante,
il suo mantello, da marrone scuro diventa verde muschio. Oltre al
cambiamento
fisico si nota uno spiccato aumento
dell’aggressività.
Attacca tutto
ciò che si muove, non conosce ostacoli, e
non sembra agire secondo una logica, ma solo guidato dalla forza bruta
e da una
rabbia cieca. In questo stato l’unica cosa che gli interessa
è la sua
sopravvivenza. Rompe i legami con qualsiasi altro essere vivente e si
prepara a
condurre una vita solitaria.
Quando lo
squilibrio ormonale si ridimensiona, il Brucialis
ritorna alla sua timida
piccola forma, ma è impossibile prevedere quando ancora
sarà vittima della singolare
chimica del suo corpo.
Note
particolari: Non cercate di catturarlo mentre si
trova in modalità rabbiosa. Un mio assistente ci ha provato
ed è finito in
ospedale.
Buckus
Hibernii:
Non tutti
credono nella sua esistenza. Quelli che ci
credono gli hanno dato questo nome.
Io ci credo, e
l’ho cercato. Con il mio team abbiamo
trascorso un mese e mezzo nelle foreste con la speranza di riuscire a
vederlo. Hill,
la mia prima assistente, ha suggerito di non lavarci per un mese,
perché aveva
la teoria che fosse molto sensibile agli odori estranei, come una
lince. Doveva
aver ragione, perché alla fine la nostra attesa ha dato i
suoi frutti.
Ne abbiamo
avvistato un solo esemplare, scuro, dal pelo
arruffato e pieno di ferite, doveva essere reduce da una battaglia; se
contro
un predatore o un rivale non lo saprei dire.
Estremamente
schivo e solitario, a nulla sono valsi i
nostri tentativi di avvicinarlo; per studiarne le caratteristiche
fisiche siamo
dovuti ricorrere ad una trappola. Lui non ne è stato molto
felice.
Quando si sente
minacciato diventa estremamente
aggressivo e non smette di combattere finché non ha la
meglio sull’avversario o
riesce a fuggire.
E’
molto forte e molto astuto, ci è scappato prima che
potessimo stilare una descrizione più dettagliata delle sue
abitudini. Finora non
sono stati trovati altri esemplari della sua specie, mi viene quasi da
pensare
che sia unico.
Note
particolari: Mi ha morso.
Qualcuno
bussò alla porta. -Signor Coulson?-
Maria Hill
socchiuse l’uscio proprio mentre Phil
lasciava cadere la penne sbatteva il palmo della mano sul quadernetto.
-Sì?-
-Il direttore
Fury mi ha chiesto di venirla a chiamare.
La riunione inizia tra pochi minuti.-
-Digli che sto
per arrivare, Maria, grazie.-
La donna
sparì dietro la porta e se la chiuse alle
spalle. Coulson richiuse il quadernetto e lo ripose diligentemente in
un
cassetto, sotto un plico di documenti dall’aria anonima.
Spinse il cassetto finché
le rotelline non smisero di scorrere sull’intelaiatura, e
girò la chiave nella
toppa. Si alzò e se la lasciò scivolare in tasca.
Raddrizzarsi il
colletto della camicia e stringersi il
nodo alla cravatta, stirarsi i pantaloni e i risvolti della giacca, gli
ricordò
che lì dentro era ancora un capo, uno temuto e rispettato da
tutti proprio a
causa della sua sincera devozione al lavoro. Era un serio e
intransigente
agente speciale pronto a fare la sua parte per salvare il mondo,
sebbene in
maniera del tutto anonima.
Ma nella piccola
parentesi quotidiana della sua pausa
pranzo poteva godersi mentalmente il quarto d’ora di
celebrità che gli sarebbe
spettato di diritto se, invece di un completo nero, avesse deciso di
indossare
un cappello da esploratore.
-Ci vediamo,
come sempre ogni giovedì, su Animal Planet.
Buona serata- bisbigliò, prima di chiudersi la porta alle
spalle. Aveva una
riunione a cui pensare.
N.d.A.
Ho
tirato fuori questa cavolata giorni fa, avevo voglia di giocare.
Sapete,
da piccola amavo moltissimo i documentari sulla natura, specialmente
sui
rettili. Sognavo di essere come gli studiosi che presentavano questi
programmi,
allora avreste potuto vedermi su Discovery Channel, e la scena sarebbe
andata
più o meno così: La cinepresa mi inquadra e io
dico: “Ciao a tutti. Sono
Purple, e vi porterò con me nel magico mondo dei
serpenti.” Salto in un
cespuglio, le foglie tremano; acchiappo un rettile rosso a strisce nere
e
gialle e ve lo mostro: “Ecco un meraviglioso esemplare di
serpente corallo.
Occhio che morde.”
Credo
che ognuno di noi, da bambino, abbia sognato di fare un mestiere
avventuroso, e
forse da qualche parte nel mondo c’è un adulto che
passa la sua pausa pranzo ad
esplorare con la mente una foresta, o a salvare il mondo, o a viaggiare
nello
spazio, a ognuno il suo. Ogni tanto io lo faccio, se non lo facessi
forse non
scriverei.
Ho
deciso di traferire la mia passione a Coulson, e fargli descrivere
tutti gli
esemplari più rari e affascinanti che conosce. Lui ha
pensato di togliersi lo
sfizio con i Vendicatori.
Lo
so, scemenza per scemenza… Ma spero abbiate almeno trascorso
un paio di minuti
allegri.