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Autore: LucyWriites    12/09/2014    4 recensioni
Per Bridget Funkle sua sorella Grace significava il mondo. Ma dopo un grave incidente in cui la sorella perde la vita, Bridget torna a scuola in una totale apatia tra battute macabre e pillole calmanti spesso dimenticandosi che Grace sia morta e che non possa fare finta del contrario. Il primo giorno di scuola scopre che un nuovo compagno di classe è arrivato alla Norwest Christian College, il nome? Michael Clifford. Irritante e beffardo, è l'unico a trattare Bridget con leggerezza e con un'ironia che fa esasperare la ragazza. Dopo un iniziale atteggiamento di sfida, Michael trascina Bridget in un turbine colorato che sconvolgerà il grigio della ragazza. Tuttavia, Michael Clifford è un gran bel casino da decifrare e per Bridget sarà difficile non innamorarsene nonostante l'astio che prova nei suoi confronti.
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-Tu stai lì, a fare la santa, la ragazza di ghiaccio. Nessuno ti può toccare, nessuno ti può fare un cazzo. Sei solo una ragazzina spaventata e viziata che indossa i vestiti della sorella per sentirsi più sicura. Bridget, Grace è morta.- Bridget ammutolì, nessuno glielo aveva mai detto così chiaramente. Grace era morta ma lei no. Lei non era Grace.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volleyball and Spaghetti
 

L'unica cosa di educazione fisica che le piaceva era togliere la divisa del Northern Christian College; poteva infilarsi i suoi leggins cenciosi di un colore indefinito tra blu e grigio e la prima maglietta di un evento sportivo a cui lei non aveva sicuramente partecipato che trovava nel cesto della biancheria. Fortunatamente McVolley s'era arreso con la sua battaglia contro le Converse in palestra e Bridget non doveva approfondire il suo odio per quella materia.
-Dai, Bee- la sollecitò Nina legandosi i ricci cioccolato in una coda di cavallo, lei indossava quelle coulotte da pallavolo facendo sembrare le sue gambe ancora più lunghe e toniche.
-Arrivo, arrivo- sbuffò Bridget alzandosi in piedi dopo aver finito di allacciarsi le scarpe, erano rimaste le ultime in spogliatoio ma non le dispiaceva per niente poter perdere l'appello in cui dovevano fare un passo avanti e dire ad alta voce “Presente” manco fossero in una caserma.
Nina la trascinò in palestra e Bridget si ritrovò davanti McVolley con il fischietto tra le labbra che sbraitava -Funkle! Benelli! Pallavolo!-.
Il mondo mi odia.

-Nina nella 1- disse il professore indicando alla mora un angolo della palestra -Funkle nella 4- disse a Bridget indicandole il lato opposto.
Nina rivolse all'amica un sorriso dispiaciuto per poi raggiungere i compagni che la accolsero festanti; era molto brava a pallavolo e aveva una grande capacità di gioco di squadra.
Inutile dire che Bridget non ebbe lo stesso benvenuto anzi, i sorrisi dei ragazzi si trasformarono in una smorfia e l'incoraggiamento più grande che ricevette fu un -Tranquilla, ti copro io- da parte di Rebecca Chang.
Bridget le rivolse un debole sorriso per poi andarsi a sedere sui materassoni in fondo alla palestra insieme agli altri suoi compagni.
-Allora- tuonò McVolley con la sua solita voce da dittatore sovietico -squadre 1 e 2, in campo!- Bridget tirò un sospiro di sollievo, il supplizio sarebbe arrivato in seguito.
Dopo il fischio di McVolley, i ragazzi iniziarono a giocare tra urla e battute.
Bridget seguì la partita solo per i primi due minuti, trovava la pallavolo lo sport più noioso del mondo e non c'era nulla che odiasse di più di quando Kitty voleva mostrare al mondo quanto grande fosse il suo davanzale continuando a buttarsi a pesce per recuperare la palla nella sua canottiera taglia 8/9 anni di un fucsia acceso.
-Allora, Funkle: sei pronta a spaccare i culi?- le chiese Adam Sun sedendosi a fianco a lei.
Bridget gli rivolse una smorfia e lui ridacchiò; non ricordava l'ultima volta che Adam le avesse rivolto la parola ma immaginò che lo avesse fatto perché si erano visti alla serata a casa Hemmings e ciò la rendesse “giusta” ai suoi occhi.
-In una scala da uno a dieci quanto zoccola può essere ritenuta la Evans?- le domandò ghignando mettendo in mostra lo l'anellino di metallo che pendeva dal frenulo sulla dentatura.
-Probabilmente si aggirerebbe attorno al centocinquanta- disse Bridget con un sorrisetto maligno dopo aver assistito all'ennesimo salvataggio di Kitty in cui la classe aveva seriamente temuto per il tessuto della canottiera. -Sai- continuò il ragazzo dopo aver ridacchiato -deve essere abbastanza comodo per lei avere quei due cuscini quando si scaraventa a terra- Bridget gli diede un pugnetto sulla spalla ma sorrise perché era quello che pensava anche lei.

-Squadre Tre e Quattro in campo!- ruggì il professore tirandosi su i calzoni grigio scuro che lui sosteneva risalissero a quando era campione di lancio del peso nel suo college.
Bridget gemette e saltò giù dal materassone ma inciampò e finì tra le braccia di Adam che le rivolse un sorriso ed un “Non c'è problema”.

-Attento Adam- una voce sprezzante giunse alle loro spalle -Funkle ha già qualcuno- Michael ghignò nella loro direzione ma prima che Bridget potesse rivolgergli anche solo uno sguardo interrogativo, il ragazzo s'era già posizionato in mezzo al campo.
Bridget fu messa in seconda fascia e pregò che nessuno si accorgesse della sua esistenza ma ovviamente Mc Volley la mandò in battuta e tutti i suoi piani andarono in frantumi.
-Dai, Bridget- la incitò Rebecca rivolgendole un sorriso incoraggiante ma nonostante la buona volontà Bridget fu capace di mandare la palla fuori dal proprio campo rischiando di cecchinare Elizabeth Numb che si stava allacciando le scarpe.
Delle risatine di scherno fuoriuscirono dall'altra squadra ma Bridget le ignorò e sperò che la campanella suonasse presto.
La partita iniziò ad ingranare e Rebecca mantenne la sua promessa di coprire Bridget ogni volta che la palla andasse nella sua posizione.
La squadra Quattro stava addirittura vincendo e la ragazza non si sentiva poi così in colpa di avere la stessa utilità di un comodino.
-Dai Biondina!- le urlò Nina dai materassoni sorridendole incoraggiante e Bridget le rivolse una smorfia.

-Attenta!- un urlò raggiunse le sue orecchie troppo tardi poiché si ritrovò a terra senza la minima idea del perché. Sentiva uno strano dolore al naso e sperava seriamente di venire risucchiata dal terreno sotto di lei -Tutto bene, Bee?- la testa di Nina era sopra di lei e la guardava ansiosa insieme ad altri tre suoi compagni. Bridget annuì incerta tastandosi il naso dolorante, sentiva in bocca quel familiare sapore metallico e capì di stare sanguinando. -Ce la fai ad alzarti?- le domandò Nina -Hai preso una bella botta- commentò Rebecca con l'apparecchio ai denti che luccicava sotto la luce al neon.
Bridget si mise a sedere per poi alzarsi in piedi -Tutto bene, Funkle?- le chiese burbero Mc Volley sotto il suono della campanella.
-Sono sicuro che Clifford non l'ha fatto apposta, vero?-
domandò rivolgendosi a Michael a qualche metro da loro. Il ragazzo sbuffò -Avrebbe potuto stare attenta- borbottò scrollando le spalle -Attenta?!- esplose Bridget con un fazzoletto premuto sul naso gonfio -Ma che cazzo dici?! Me l'hai scaraventata addosso!- .

-Mi dispiace, ok?- disse passandole accanto con tono indifferente diretto verso gli spogliatoi strascicando i piedi.

-Volete mangiare con noi?- chiese loro Jessica raggiungendole in compagnia di Nathan, indicò loro un tavolo vuoto in mezzo alla mensa. Nina annuì mentre Bridget rispose con un'indifferente scrollata di spalle. Le tre ragazze si sedettero e Jessica guardò meglio Bridget -Che hai fatto al naso?- le domandò innocentemente arricciandosi una ciocca di capelli scuri. Bridget fece una smorfia; aveva il naso ancora gonfio ma non le faceva più tanto male -Clifford ha sbagliato mira- borbottò spostando le olive dal suo piatto di spaghetti con la forchetta.
Nathan ridacchiò ma Jessica lo fulminò con lo sguardo -Tranquillo- disse Bridget -ridi pure sembro Elephant Man- commentò e i ragazzi risero riuscendo a strapparle un sorriso. -Chi è così divertente?- Calum Hood spuntò alle loro spalle e si sedette a fianco a Jessica.
-Oh- si bloccò alla vista di Bridget -Rudolph è tra noi- disse e rise bonariamente, Bridget gli rivolse una smorfia tastandosi il naso infastidita.
-Ti dona- insistette Nathan con un ghigno -ti dà proprio quel tocco di colore che ti mancava- Nina gli diede uno scappellotto -Chiudi la bocca, Nathan- lo ammonì nuovamente Jessica.
-Avete finito con la fiera degli insulti? Perché non mi pare che tu Hood possa avere voce in capitolo di nasi- disse Bridget seria ma poi rise poiché si vedeva che stavano tutti trattenendo le risate.
Calum le rivolse un dito medio con un broncio stampato sul viso che si sciolse quando Jessica gli diede un bacio sulla guancia.
Il gruppo venne raggiunto da Luke e Michael -E tu che ci fai qui?- Luke si sedette accanto a Nina e la baciò prima che lei si potesse accorgere chi fosse. -Ciao Brid- il ragazzo sgranò gli occhi -che hai fatto al naso?!- domandò ma un'occhiata della fidanzata lo fece zittire. -Non sei- iniziò cauto -troppo male- concluse e Michael che fino a quel momento era stato zitto soffocò una risata -Sì, per uno spettacolo da baraccone- commentò malignamente con una risata che non ebbe alcun seguito.
Bridget gli sorrise e si alzò in piedi. -Sai Clifford- iniziò con voce leziosa -non credevo che la grandezza del cervello delle persone fosse direttamente proporzionale alla loro faccia da cazzo- sibilò e prima che potesse riflettere sulle proprie azioni gli rovesciò in testa il piatto di spaghetti.
Tutta la mensa si girò nella loro direzione e Bridget maledì gli scienziati che non avevano ancora inventato un gene per diventare invisibili.
-Funkle, io ti ammazzo-
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Scusatemi sono una vergogna.
Fatemi sapere se è davvero tanto terribile e cosa ne pensate di Adam... ;)
xxxLucy



 

  
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