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Autore: storyofSalvatore    12/09/2014    2 recensioni
Kim ha un sogno: Diventare un forte guerriero del mondo Glaciale,il mondo dove vive. Ciò si realizza, ma viene a conoscenza di un albero,chiamato albero del destino,che cambierà per sempre la sua vita e quella dei suoi amici.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1- Kim

Quel giorno un forte vento soffiava sulla città di Kozan, un vento insolito da quelle parti che naturalmente avevano un clima molto caldo. Kim alzò il cappuccio della sua felpa in pelle di lupo che lui stesso aveva fatto con le sue mani. Camminando osservo la sua città, a cui era molto affezionato: nonostante il forte vento e il clima freddo i bambini giocavano allegramente con le spade di legno, saltellando e imitando gli ordini dei soldati.
Kim sorrise pensando a quando da bambino anche lui giocava così, sognando di diventare un vero guerriero, cosa che ora stava riuscendo a fare: era una guarda scelta della città, terzo grado di sette. Fra poco sarebbe potuto diventare capoveglia, e si sarebbe dovuto trasferire a Limdus, la capitale dell’ ovest; allora sì che avrebbe avuto un compito importante! Era molto difficile sorvegliare una città del genere visto che era in guerra con la terra di Clam che era una piccolissima monarchia che si trovava a nord del mondo glaciale, dotata di fortissimi soldati addestrati rigidamente che si chiamavano i Fanti del nord.
Una vecchietta che si incamminava alla direzione opposta alla sua lo guardò:
-Kim caro ragazzo, torna a casa che fa freddo!- disse la vecchia preoccupata
-Tranquilla Arienne, sempre in pensiero stai!- replicò Kim
Questa gli sorrise e continuò a camminare.
Kim conosceva tanta gente visto che faceva il soldato e molte persone lo riconoscevano e si fermavano a dire due parole, per questo ogni volta che tornava a casa ci impiegava almeno il doppio del tempo:
-Guarda te che gentaccia gira da queste parti!-
Kim sorrise perché riconobbe la voce del suo amico Jimmy, si girò e gli diede una pacca sulla spalla:
-Da che pulpito!- rispose Kim sorridendo –Dai vieni a cenare da me che dopo andiamo a fare un giro in città, c’è la festa del sacro Ordust-
-Mhh..d’ accordo! Dai andiamo!- rispose Jimmy
I due allora si incamminarono verso casa di Kim:
-Allora, a questa festa ci sarà anche Irem vero?- chiese Jimmy
-Boh, credo di si- rispose Kim
-Non fare l’indifferente! Sappiamo tutti e due che ci vai per quello!- disse ridendo Jimmy
Kim lo guardò e sorrise. Quell’uomo lo conosceva bene.
Arrivarono finalmente a casa di Kim, una casa che il padre gli aveva costruito, poco prima di morire a causa di una malattia, così gli aveva detto il suo vecchio amico Jimno, uno dei dieci anziani saggi del consiglio della città. Kim voleva molto bene a quell’uomo: a undici anni gli aveva fatto vedere la capanna e lo aveva fatto vivere da solo, passando ogni tanto da casa sua. Jimno aveva sempre voluto che Kim fosse indipendente, ma nonostante questo lo aveva sempre aiutato: come un padre. Anche se Jimno gli aveva sempre detto di non sapere nulla sui suoi genitori. Sapeva solo che la mamma lo aveva portato al villaggio e subito dopo era morta di una malattia ignota, e al vecchio Jimno Kim era piaciuto sempre, tanto da crescerlo lui stesso.
Kim aprì la porta di casa e gettò l’armatura e lo zaino sul divano, Jimmy fece lo stesso:
-Dai Kim, inizia a preparare!- disse il suo amico
-Se vuoi mangiare collabora- rispose Kim sorridendo
Allora i due presero pollo e carne e iniziarono a cuocerli, si sedettero e, con due bicchieri pieni di vino, iniziarono a mangiare. A un certo punto però Jimmy si girò e disse:
-Kim ma quella lettera è tua?-
Kim si girò e notò sul davanzale una lettera a cui non aveva fatto caso: aveva il sigillo del villaggio e quello dell’armata delle truppe di Limdus. Entusiasta la aprì in fretta e furia, quasi sicuro che si trattasse della richiesta di trasferimento come soldato capoveglia nella capitale.
 
Gentile soldato Kim Torkfum,
 
lei è stato invitato per la selezione al villaggio di Markofv per diventare capoveglia ufficiale, concorso a cui parteciperanno altri novantanove soldati scelti che l’ambasciata delle forze armate ha scelto e ritenuto oppurtuno per questo compito. Le ricordiamo che solo una di cento persone può diventare capoveglia e quindi soldato del quarto grado di sette. Per questo le consigliamo vivamente di allenarsi. Il concorso si terrà il 4 ottobre dalle 15 in poi a(come detto sopra) Markofv, nella sede centrale della caserma.
Distinti saluti
Generale e capo delle forze armate dell’ovest
 
Kim sorrise e mostrò la lettera a Jimmy che sorrise a sua volta:
-Complimenti! Menomale che te ne vai avrò una seccatura in meno- disse Jimmy ironico
-Idiota anche se non sei stato scelto puoi venire con me, il viaggio sarà lungo e vorrò compagnia- replicò Kim
-D’accordo, ma la prossima volta sceglieranno me, e faremo i capoveglia insieme!- disse entusiasta Jimmy
Kim gli sorrise ancora. I due si rimisero in tavola e finirono di mangiare. Kim sentì bussare alla porta e curioso andò ad aprire. Si trovò davanti Jimno, il suo vecchio padre adottivo:
-Ragazzo siediti dobbiamo parlare- disse a Kim
Kim era confuso, se quell’uomo era venuto fin lì c’erano buone ragioni e voleva saperle al più presto.
Jimno notò Jimmy e gli fece un cenno a mo’ di saluto:
-Bene, come so hai ricevuto la lettera, hai intenzione di andare nelle terre dell’ovest?- chiese il vecchio
-Non ti chiedo come fai a sapere della lettera, ormai sono ventidue anni che mi chiedo come sai tutto. Comunque sì, ci voglio andare- rispose Kim
-Bene. Devi sapere però che nell’ovest stanno accadendo cose brutte. Se vai lì e vinci anche dovrai affrontare non solo persone, ma anche creature…Nelle terre dell’ovest si dice che ci siano strani mostri assetati di sangue. Gli stessi che hanno distrutto tutte le terre del sud- disse Jimno
Le terre del sud erano da anni state desolate a causa di una distruzione di cui, i pochi reduci, avevano orribili ricordi di creature spaventose:
-Ma non esistono quelle creature, sono sparite!- si intromise Jimmy
-No, non è così. Si pensava lo fossero ma avvistamenti hanno rilevato che sono ancora nel nostro mondo, e potrebbero assalire le terre dell’ovest, per questo queste ultime hanno richiesto più truppe-
-Jimno devi stare tranquillo. So a cosa vado incontro e farò il possibile per stare attento, ma sono sicuro della scelta- disse Kim
-Va bene ragazzo, passami a salutare quando parti e almeno una volta all’anno scrivimi- rispose Jimno. Si avviò alla porta e se né andò
Kim e Jimmy scoppiarono a ridere:
-Almeno una volta all’anno!-disse Jimmy ridendo
-Già, quell’ uomo non vuole mostrare quanto tiene a me- ammise Kim anche lui ridendo
Jimmy annuì:
-Dai Kim, sono le nove, andiamo alla festa! Per un po’ ti farà bene staccare la spina e pensare a altro.. tipo Irem?- lo prese in giro l’amico
-Dai, andiamo e smettila con questa storia-
Kim sorrise nuovamente. Quella sera aveva sorriso molto, ma una parte della sua mente era in pensiero, soprattutto per ciò che gli aveva detto Jimno.
  
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