Autore: Liberty89
Genere: Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buona sera carissimi~ Che ne dite di rituffarci a capofitto nella cara RiSo che ci piace tanto? Questa cosetta è ferma nel mio pc da… più di un anno. Perché? Banalmente non sapevo come concluderla né cosa farci esattamente, quindi è rimasta là a far la polvere finché non mi sono decisa ad aprirla in un momento di noia e le ho dato una ragion d’essere (?). Ora, prima di lasciarvi alla fic, mi prendo qualche riga per i ringraziamenti perché è davvero tantissimo che non lo faccio. Dunque… ringrazio Hope_Estheim ed EternalSunrise per aver messo la raccolta tra le preferite; ringrazio chaos control3 per averla messa tra le ricordate; e infine ringrazio Blue Sun, BlueFlame, Doll_Enamel, Jack Le Fleur, JLuna_Diviner, kokka_barcucci, Scipione1 e supermarika1000 per averla messa tra le seguite. Siete così tanti ç^ç *regala abbracci e baci a tutti* Grassie ç^ç
Ora vi faccio leggere in santa pace ù.ù Buona lettura!
Glasses
Cowboy Bebop - Piano bar
Come facevano quasi ogni pomeriggio, si erano chiusi nella stanza dell’argenteo per fare i compiti. Come sempre si erano accomodati sul morbido tappeto, ai lati opposti del tavolino basso. Ogni giorno eseguivano sempre gli stessi gesti, prendendo dalla cartella libri, quaderni e tutto il necessario, ma in quel momento, il custode della Catena Regale stava osservando un’inaspettata novità.
Riku, infatti, aveva tra le mani un astuccio scuro, che si era richiuso con un forte schiocco; dopodiché aveva aperto le sottili bacchette di quel paio d’occhiali e li aveva inforcati con una naturalezza e un’eleganza che lasciarono il suo compagno a bocca e iridi spalancate. Indeciso se essere scioccato da quel cambiamento o dal fatto che riuscisse a risultargli sexy anche con un movimento così… banale come il mettersi gli occhiali.
-Mh?- fece l’argenteo, notando l’espressione da pesce lesso dell’altro. -Oi So, che ti prende? Qualcosa non va?-
Il castano sbatté le palpebre e riuscì a fuggire dalla bolla di sapone in cui si era ritrovato intrappolato. -No! Cioè, sì! Da… da quand’è che porti gli occhiali?!- esclamò stupito, salvandosi in corner e sdraiandosi sul tavolino per fissarlo dal basso.
-Da quasi un mese, prima li usavo solo a scuola durante le lezioni più pesanti, ma da qualche giorno ho iniziato a usarli anche a casa per fare i compiti quando sento gli occhi stanchi.- spiegò, spingendosi gli occhiali sul naso con il dito medio della mano destra. -È un problema per te?-
-No!- replicò immediatamente il minore, tornando al suo posto. -Assolutamente no! Mi chiedevo soltanto perché non me l’avessi detto…-
L’argenteo si grattò la nuca. -Beh, non è che mi piaccia portarli… e poi non è che siano tutta ‘sta gran cosa…-
-Mmh… non ti stanno male, anzi.- disse Sora, donandogli uno dei suoi sorrisi enormi. -Trovo che ti stiano davvero bene.-
Riku ghignò malizioso, avvicinandosi col viso al castano. -Ah sì? E io che pensavo di non piacerti più con questi affari sul naso…-
L’altro deglutì e avvampò per un motivo non ben definito dalla sua mente confusa dalla vicinanza di quel sorriso furbo e di quegli occhi color acquamarina celati per metà dalle lenti che erano scivolate ancora.
-M-Ma no! Come puoi aver pensato una cosa simile?!- tartagliò Sora, deglutendo.
-Quindi ti piaccio di più?-
-Ehm… sì…?- rispose il minore, balbettando.
-Non mi sembri convinto…- rincarò la dose Riku, sistemandosi un’altra volta le lenti per guardare meglio l’altro ragazzo.
Ripresosi immediatamente dall’imbarazzo e cogliendo al volo la sfida -sia mai che l’eroe dei mondi fugga di fronte a una sfida-, Sora si sporse a sua volta, catturando le labbra del maggiore con una calma e una dolcezza impreviste. Il custode della Via per l’Alba apprezzò l’iniziativa e ricambiò immediatamente il gesto del compagno, cercando un contatto più profondo.
-Soddisfatto adesso?- chiese il castano, scostandosi di poco dal volto di Riku, che ghignò ancora.
-Mh, non saprei. Credo che più tardi ti chiederò un’altra dimostrazione, sai, per essere sicuri al cento per cento che queste antipatiche lenti non ti disturbino.-
Il quindicenne sorrise a sua volta. -Sarò felice di darti tutte le conferme che ti servono.-