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Autore: munni    13/09/2014    1 recensioni
Una vecchia regola tra famiglie purosangue vieta la nascita di due gemelli. I Malfoy non hanno scelta: dovranno uccidere la bambina per tenere l'erede maschio. Lucius però si oppone.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa è la mia prima fanfiction, e come tale potrà avere un sacco di errori, se ne notate qualcuno, non esitate a dirmelo.
Mi gira in testa questa idea da un sacco, la voglio pubblicare anche per me, per farmela finalmente finire.
Se lasciate qualche recensione, mi rendete superfelicissima.

Munni

Era la notte del quattro giugno 1980. In tutta la villa l’aria era densa di ansia e nervosismo. Chi proprio sembrava aver raggiunto il limite di sopportazione era Lucius, che marciava da ore avanti e indietro davanti alla porta della camera di Narcissa, teso come una corda di violino in attesa che il suo tanto atteso erede venisse alla luce. Il parto era stato previsto per quel giorno dal loro medico personale, quindi nessuno era andato nel panico quando verso le undici della mattina la moglie aveva iniziato ad avere le doglie. Il punto era che ora erano le undici di notte e il piccolo Malfoy sembrava non avere la benché minima voglia di uscire. Il medico non dava alcun segno di preoccupazione, continuava infatti a ripetere ai coniugi che tutto era normale e sotto controllo. Secondo Mr Malfoy, però, non poteva esserci un tale ritardo. Era preoccupato anche per la moglie, avrebbe tanto voluto essere lì con lei a tenerle la mano, ma era stato scacciato perché “Lucius, giuro che ti crucio se non ti dai una calmata!”. Ed ora eccolo lì in corridoio ad impazzire. Passati altri cinquanta estenuanti minuti di attesa, sembrava che fosse finalmente arrivato il momento tanto atteso. Poi, allo scoccare della mezzanotte, proruppe il gemito di un neonato. Il novello padre alzò gli occhi al cielo benedicendo chiunque ci fosse stato là sopra e aprì la porta esultante. La scena che gli si presentò davanti agli occhi, però, lo paralizzò proprio davanti all’entrata. Il medico era serissimo e si stava grattando la testa. Mr Malfoy iniziò a sudare freddo, ma poi si rasserenò quando vide la moglie che cullava il loro bambino tra le braccia.

- C’è una piccola sorpresa per voi, Lucius. – esordì il medico.
- Non perda tempo in parole. - lo pregò l’uomo – sono sorte delle complicazioni?-
- Oh, nulla del genere, anzi, una notizia che di sicuro vi rallegrerà. Narcissa aspetta un altro bambino. -

E a Lucius sembrò cadere il mondo addosso. Qualsiasi genitore alla notizia di diventare padre di due gemelli sarebbe stato felice, e lui, per una volta, desiderò essere uguale a tutti gli altri. Non poteva succedere davvero. Tutto era stato calcolato nei minimi particolari, erano stati fatti tutti gli accertamenti possibili e immaginabili, ma nessuno aveva detto loro che, accanto al maschietto preannunciato, ci sarebbe stato anche qualcun altro. Non era che lui o la moglie non volessero un altro figlio, oh no, era stato un gruppo di maghi purosangue a decidere che non potevano averlo: i Malfoy facevano parte, ormai da generazioni, ad un gruppo di famiglie purosangue che si era unito con un unico obbiettivo comune: preservare il loro sangue puro. I padri fondatori avevano stipulato un elenco di leggi che dovevano essere seguite scrupolosamente da tutti i membri, per sempre. A quando pare, secondo una vecchia credenza, il secondo gemello avrebbe portato sventura e disonore all’intera casata e che, come tale, avrebbe dovuto essere ucciso addirittura dal proprio padre, perché considerato colpevole di aver creato un tale abominio. Era ovvio che niente di quello che era stato scritto aveva un minimo di senso, ma la pena di una trasgressione veniva pagata cara, il prezzo era la vita dello stesso nascituro.

Lucius guardò la moglie, e lei ricambiò con uno sguardo già annebbiato dalle lacrime.

- Cissy, non fare così, risolveremo questa cosa insieme, non ti preoccupare.

Eppure quando lo diceva si sentiva così ipocrita. Come poteva risolvere un “problema” del genere? Non lo negava, aveva già ucciso in passato, ma non sarebbe mai riuscito a fare la stessa cosa a un bambino, figuriamoci a suo figlio.

Il dottore lo risvegliò dai suoi pensieri, prese il figlio dalle braccia di Narcissa e lo mise in quelle di Lucius.
- Non so quali problemi abbiate, ma io ho ancora intenzione di portare a termine il mio lavoro. Lucius, porta fuori tuo figlio da questa stanza. Io ho un altro bambino da far nascere. -

Non appena l’uomo guardò il figlio, il mondo sembrò fermarsi. Era la creaturina più piccola e più bella che avesse mai visto. Aveva la pelle molto chiara e gli occhi di un grigio scuro, come i suoi. In quel momento strillava come un’aquila, ma lui non poteva far altro che fissarlo e sorridere. Ora aveva qualcun altro da proteggere, qualcun altro da amare. Sì, perché non riusciva a esprimere in altre parole l’affetto che provava per lui e per la moglie. Quello era amore, e anche una persona come lui era in grado di provarlo, nonostante tutto.

- Draco- sussurrò al bambino che in risposta si azzittì e gli afferrò il pollice, grande quando una sua manina. Lucius si chinò a baciare la moglie che aveva iniziato a piangere silenziosamente- chissà se per la gioia e l'emozione o di tristezza- e poi uscì dalla stanza.

Mentre si dirigeva alla cameretta preparata per il figlio ripensò a quando aveva annunciato alla moglie il nome prescelto per il loro primogenito. Quando lo aveva sentito, Cissy aveva storto il naso e aggrottato la fronte come faceva sempre quando era in disaccordo e non le piaceva qualcosa. Eppure non aveva obbiettato. Come sempre, era una cosa già scelta in precedenza e che non potevano cambiare. Arrivato a destinazione, depose Draco sulla culla, che a occhio e croce doveva avere all’incirca un paio di secoli, avevano dormito tutti lì da neonati, lui, suo padre, suo nonno e così via per molte generazoni. Aspettò qualche decina di minuti e quando il figlio si fu finalmente addormentato, decise di mandare un gufo a Cristopher Nott, anche lui diventato padre da poco.
Recatosi nel suo studio prese carta e penna e in poche parole spiegò all’amico il loro problema in una breve missiva. La risposta, come aveva immaginato, non tardò ad arrivare. Cristopher c’era sempre per gli amici, sempre.

Lucius,
non avrei mai ritenuto possibile che a te, amico mio, potesse capitare una tale disgrazia. Capisco la tua decisone di non rispettare le leggi, anche io non potrei mai fare una cosa del genere al mio Theo. Penso che la cosa più “semplice” da fare per te e Narcissa sia portare il futuro nascituro il più lontano possibile dalla vostra casa e dall’Inghilterra. Solo così, in qualche modo, potrete scampare alla vostra pena. Mi sono messo in contatto con un’agenzia di adozioni che è a conoscenza del nostro mondo, so che loro faranno solo il meglio per tuo figlio.
Passo domani da voi per i chiarimenti,
CN

Cristopher era il più bravo, e lo sarebbe sempre stato. Abbandonare il futuro figlio non era un’idea che lo allettava, lo ammetteva, ma era l’unico modo per tenere tutti al sicuro, purtroppo. L’unico ostacolo poteva essere Narcissa. Lucius la conosceva, avrebbe potuto non essere d’accordo, acconsentire a non vedere mai più un figlio non era una cosa facile, soprattutto per una madre.
Mise la lettera in tasca e si diresse alla camera del figlio.

Quando Lucius si svegliò il giorno dopo, il sole era già sorto da un pezzo. Come aveva fatto ad addormentarsi? Era impossibile! Suo figlio stava per nascere e lui si appisolava? Chiamò Dobby, il loro elfo domestico, e corse alla camera della moglie, come inseguito da un bolide e quando spalancò la porta...la moglie stava bevendo un the mentre chiacchierava animatamente con il dottore.

-Cissy?- domandò lui con un filo di voce.
- Oh, iniziavamo a domandarci per quanto ancora avessi voglia di dormire. Se la tua domanda è riguardo a tuo figlio, beh, devo dire che è un grandissimo ritardatario, non ha proprio voglia di uscire allo scoperto. Io sto bene, tranquillo, dovresti occuparti di Draco invece, io qui sono in ottime mani, e sento che dovremo aspettare ancora un po’.-

L’uomo era senza parole. Se quello era un incubo, beh, voleva svegliarsi, e all'istante. Nessuno lo aveva informato che sarebbe stato tutto così complicato.Poco dopo si avvertì il segnale che qualcuno era fuori dalla villa e chiedeva di entrare. Allo sguardo interrogativo della moglie rispose solo -Nott- ed andò ad aprire, quello che gli serviva in quel momento era proprio parlare con lui.
Lo aspettò all’entrata e quando il vecchio amico entrò e lo notò vide subito che il novello padre non aveva esattamente una bella cera.
Si sedette accanto a lui aspettando che Malfoy sputasse il rospo e, quando fu finalmente messo al corrente di tutto, scoppiò in una fragorosa risata. Lucius, che non era esattamente l'immagine della contentezza, lo guardò minaccioso intimandogli di smetterla e che non c'era proprio niente da ridere.
-Scusa amico, ma penso che a nessuno siano capitati così tanti fatti sfortunati in così poco tempo. Riguardo alla tua lettera di ieri sera invece, sarai contento di sapere che sono a parlare con il capo dell'organizzazione di cui ti avevo accennato. Dice che tuo figlio avrà una delle migliori famiglie e che non correrà alcun rischio. Non appena sarete pronti, tu e tua moglie potrete affidare a lui il bambino e non ve ne preoccuperete più. Cissy cosa dice?-
-Non le ho ancora accennato nulla. Non voglio sconvolgerla più di quanto non sia già ora. -
-Lucius devi parlarle, la tua decisione deve avere il consenso sia della madre sia del padre, non puoi ignorare ciò che pensa.- lo rimproverò Christopher.
-Credi che non lo sappia? Ti ho detto che le parlerò, adesso non è il momento, tutto quii.- Mr Nott annuì.
-Beh, vuoi mostrarmi tuo figlio allora?-. Lucius annuì con forza e si incamminò verso la stanza del figlio.
Nott si fermò a Villa Malfoy finché non venne richiamato da un gufo della moglie che lo invitava "gentilmente" a tornare a casa perché il figlio non la smetteva di piangere. Alle undici Lucius portò Draco a Narcissa perché lo allattasse e, concluso tutto gli fece fare un giro in giardino. Poi, a mezzogiorno e cinque secondi esatti, nacque il secondo gemello, o meglio, la seconda. Lucius chiamò in fretta e furia un elfo e affidatogli Draco corse dalla moglie. Quando arrivò a destinazione, trovò Narcissa e il medico sorridenti come non mai.

-È una bambina, Lucius. È bellissima. Ho pensato che, siccome negli archivi di famiglia lei non è preannunciata, può avere il nome di una stella, come tutti i membri della mia famiglia. Che ne pensi?-
Il marito non rispose, si limitò ad annuire, ora sorridendo anche lui.
-Pensavo ad Elettra.- continuò la moglie. -Mi è sempre piaciuto molto come nome, era la mia eroina delle tragedie greche. Vieni qui, vieni a conoscere tua figlia.-
Quando Lucius la guardò, la bambina assunse prima un'espressione seria per poi aprire la bocca sdentata in una smorfietta che doveva essere un sorriso iniziando a ridere. Era davvero meravigliosa e, guardandola ancora, si rese conto che non avrebbe mai e poi mai potuto ucciderla.
-Cissy ora dobbiamo parlare di cose serie. Dottore, lei può attendere fuori?-
-Ma certo, ma se mi permette, potrei prendere con me Elettra e portarla in camera? Credo che debba stare tranquilla.-
Detto questo, Lucius consegnò la bambina al dottore e si dette vicino alla moglie. Con calma le avrebbe spiegato tutto e poi insieme avrebbero chiamato Christopher. Non c'era tempo da perdere.
  
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