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Autore: Lady Moon    13/09/2014    4 recensioni
Ron si ritrova nei guai come Neville e Harry con i compiti di pozioni. Hermione che ovviamente riesce a dare una mano, aiuta Ron cosicché non finisca nei guai. Ad entrambi, succederà "qualcosa" di inaspettato, e Hermione si sentirà per la prima volta in una realtà diversa, e ne rimarrà contenta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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            "Her dreams."



Il Sole era radioso e solenne, lì in quella mattinata fresca e umida ad Hogwarts. 
Alcuni studenti si erano già alzati, altri erano ancora nei loro caldi letti a riposare, per quel poco che potevano ancora. 

:"Sai, penso proprio che siamo sfortunati..." - propalò Neville Paciock a Ron Weasley, che erano entrambi già svegli e facevano una ricca colazione.

:"Perché?"- domandò curioso Ron.

:"Beh... perché io sono indietro col programma... non ho eseguito tutti i compiti, per oggi, che ci ha assegnato P-Piton, non ho studiato tutto, non ci ho capito. Non ho trovato nemmeno quegli stupidi ingredienti, ci servivano 3 lumache cornute, 3 zanne di serpente, 1 aculei di porcospino e... forse non ricordo bene..."-

:"Perché prima hai parlato al plurale, scusa?" - domandò ancora Ron, intralciandolo.

:"Ron... tu ieri mi hai detto di non esser arrivato nemmeno a dove sono io col programma, non mi dire, sei riuscito davvero in compenso a trovare gli ingredienti?" - rispose Neville, disperato. Ron manteneva la tazza di latte in mano, il liquido all'interno per qualche istante non si mosse, e gli occhi di Ron narravano desolazione alla massima potenza.

:"Oh miseriaccia!"- disse, ancora paralizzato, con gli occhi fissi su di Neville, senza che lo guardassero.

:"Dai... potrai chiedere aiuto a Harry o Hermione! Sbloccati." - incoraggiò l'amico.

:"Sì... sì... sì, Harry, Hermione..." -

:"Ma ti senti bene?!" - chiese cortesemente Neville, che ora incominciava a preoccuparsi.

:"Oh sì, scusami. Cosa faccio adesso? Dove sono quei due? Harry dormiva... Hermione non lo so!"- continuò paonazzo.

:"Intanto dovrai giustificarti per oggi, ma per domani hai ancora tempo, quindi ti farai aiutare da uno di loro, ti ricordi che domani abbiamo di nuovo Piton perché sostituisce il professor Filius, no?"

:"Sì!"- rispose Ron, allarmato, mandando giù subito dopo il resto della colazione.

La lezione si svolse tranquillamente anche se Piton fu estremamente riluttante nel giustificare Ron e Paciock senza regalargli punizioni. Hermione Granger si era seduta in un banchetto singolo, e Ronald era poco lontano da lei, stava pensando e ripensando se fosse stato meglio avvicinarsi non appena finiva le lezione o più dopo, con tranquillità. Non ci diede tanto peso, e quando tutti varcarono l'uscita dell'aula le si avvicinò, era intenta a sistemare i libri in borsa, erano tutti in disordine.

:"Hermione!"- le disse, festoso.

:"Ron, che ti... cos'aspetti?" - gli domandò, melliflua.

:"Volevo parlarti di una cosa, ecco." - le disse Ron.

:"Oh, va bene, e adesso vuoi?" - chiese Hermione, che concentrandosi su di lui si dimenticò completamente di riordinare i libri e li sistemò velocemente peggio di prima.

:"Mi servirebbe una mano per i compiti, non è che potresti prestarmi i tuoi appunti?" -

:"Ah, ok, va bene ma devi ridarmeli in tempo o non riuscirò a studiare." - ora Hermione realizzò che sarebbe stato meglio riordinarli, quei libri.

:"Non mi dire! Hermione Granger, prima della classe, che non ha ancora studiato..." - disse Ron, giocoso.

:"Sì Ron, succedono imprevisti a volte, e tu non puoi fare niente per evitarli. Ci vediamo dopo e te li darò, ok?"- ora Hermione se ne andò e anche piuttosto mesta, mentre Ron pareva soddisfatto. Non passò molto tempo quando Hermione incrociò Ron, sulla strada per raggiungere Hagrid, oltre il ponte di legno, gli diede gli appunti e volò via.

:"Hei aspetta!"- le urlò Ron, la sua voce sembrava risuonare tra il verde.

:"C... cosa ti manca adesso?"- boccheggiò Hermione già un po' distante, voltandosi.

:"Volevo ringraziarti... mi sei utile, adesso." - alla risposta di Ron, entrambi, rimasero a guardarsi come se riconoscersi in quel momento fosse stato impossibile.

:"Adesso... almeno. Giusto?"- gli domandò, assai esitante nel guardarlo negli occhi.

:"Che intendi dire?"- 

:"Che perlomeno adesso ti servo a qualcosa... non credo proprio che la maggior parte del tempo tu voglia startene un po' con me, nel senso... passare del tempo con me perché ti va e non perchè debba aiutarti necessariamente in qualcosa quando Harry non può. Ma non fa niente, è una tua scelta e la rispetto, me li darai presto gli appunti, vero?" - disse con tutta sincerità Hermione, con tono che vacillava.

:"Perché dici questo, Hermione?"- domandò Ron, focalizzando ogni minima cosa di Hermione.

Hermione balbettò qualcosa, fece per aprire di nuovo bocca e richiuderla ma nulla ne venne fuori. Non capì bene perchè diamine gli aveva detto quelle cose, doveva starsene zitta, pensò, tenersi quel che aveva rivelato per sé, sarebbe stato meglio. Ron, continuando a guardarla, aggrottò le sopracciglia e pensò a tutti i modi possibili per poterla spronare a parlargli, se c'era qualcosa che Hermione doveve dire voleva saperlo, doveva saperlo.
Le si avvicinò pian piano, ad ogni secondo, e Hermione sentiva che il suo cuore avrebbe retto ancora per poco, stava già scoppiando dentro di lei, batteva forte e non le dava tregua per creare pensieri tranquilli, non esisteva nulla, nemmeno più il rumore del vento che le scompigliò tutti i capelli seppe distrarla da lui. Ora erano vicini e Ron delicatamente le accarezzò il viso, Hermione sentì il calore della sua mano su di lei, non c'era cosa che più potesse desiderare, non c'era. Lui continuava ad accarezzarla e Hermione continuava ad impazzire, a non capire se dentro di lei adesso c'era così tanta gioia da non riuscire a parlare o se era diventata matta perchè per la prima volta era anche capace di guardarlo attentamente negli occhi. Ron le donò un'ultima carezza e, notò subito che Hermione non desiderava che averlo vicino, aveva capito bene. Hermione si gettò su di lui, senza avvolgerlo fra le sue braccia, poggiò il suo capo sul petto di Ron che a a quel punto, la abbracciò così forte da farle venire i brividi, quello stesso vento che s'inalzava dal lago gelido e rabbrividiva le foglie, le piante e le pietre, non era niente in confronto a quella sua sensazione. Era un qualcosa che la sopraffaceva, non aveva mai sentito nulla così prima d'ora, forse nelle sue 'fantasie'.

:"Perché sono così felice se ti stringo a me, Hermione?"- le percosse una voce dentro, era così familiare e così mielata, era di Ron, anche quella era un suono gradevole da sentire.

:"Io... Ron, non lo so."- gli rispose, alzando lo sguardo su di lui.

:"Vuoi che ti lasci andare via?"- le domandò Ron, sottovoce.

:"No, per favore, no."- gli rispose Hermione, quasi implorandolo. :"Puoi tenermi così ancora un po'."-

:"Fa freddo. E' comodo starsene così, dovrebbero farlo tutti."- disse ironicamente Ron. Hermione gli sorrise arrossendo, una parte di lei ancora non credeva che dopo tutto quel tempo ad immaginarsi di ritrovarsi fra le sue braccia quando ne aveva bisogno, adesso c'era, era lì ed i sogni non erano più solo utopie, facevano parte in lei concretamente. 

:"Non credo tutti vogliano... forse alcuni non ne hanno il coraggio, neppure." - gli enunciò.

:"Noi sì." - rispose Ron, ponderato.

:"Intendi che quindi anche tu... vuoi?"- gli domandò. Anche se la domanda era stupida e lei lo sapeva, preferiva accettarsi ancora che tutto quello era reale, che Ron era per davvero quel Ron, e che quelle braccia forti ma nello stesso tempo tenere che tanto desiderava erano sue.

:"S- Sì."- le disse. Ronald neanche un attimo aveva poggiato lo sguardo altrove, solo su di lei.

:"Noi... io, aspetta. Voglio dire, tu, dovresti studiare dai miei appunti, giusto? Non voglio che dopo tu finisca nei guai, Piton non era felice oggi per te..." - rinsavì Hermione.

:"Lo so. Hai ragione, mi rimane poco tempo. Vuoi darmi una mano e studiare con me?"- le domandò Ron, che a suo dispiacere e anche a quello di Hermione, la lasciò libera. Hermione gli rispose con un "sì" proseguito da un sorrisone così grande da far credere a chi l'avesse vista in quel momento, di aver vinto un milione di galeoni. Ron le sorrise a sua volta. 
Ma non avrebbe sorriso comunque Piton di sicuro, il giorno dopo. Adesso s'incamminarono dentro Hogwarts, e trovarono Neville ed Harry scossi, davano una vaga aria di essere depressi.

:"Ma che vi succede a tutti e due?"- domandò Ron, sorpreso.

:"Secondo te? Hermione per favore regalaci i tuoi appunti per un solo pomeriggio!"- pregò Neville, con Harry che ridacchiava ma ritornava serio poco dopo.

:"Li ha già prestati a me. Harry avevi detto che te la saresti cavata!"- intervenne Ronald.

:"Oh anche io lo credevo, ma..."-

:"Sempre la stessa storia."- disse Hermione, scoraggiata.

:"Facciamo che copiamo gli appunti di Ron una volta finito?"- suggerì Harry, così che Neville potesse smettere di gemitare e riacquisire speranza.

:"Sìììììììììììì!" - urlò loro infine.

:"Non ho detto che mi va mica bene!"- azzardò Ron, scherzando.

Il giorno che scorreva, sempre tra quelle mura, conseguì che il Sole congendandosi, cedesse spazio alla Luna, e rendesse l'esuberante blu del lago in un colore caldo e rosso. Alcuni uccelli incominciarono a smettere di cantare, altri incominciarono a cercare riparo nelle cavità degli alberi per dopo il tramonto.
   
 
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