3° Corner: Facce della stessa medaglia
Non è possibile.
Non ci voglio credere.
Anche qui lo ritrovo.
Non ne posso più,vorrei passare solo una serata in compagnia e divertirmi,senza pensare a nulla.
Ed invece arriva lui a darmi noia.
Sono seduta al bancone del bar,sorseggiando il drink che il barista mi ha offerto,ma vengo distratta.
-Hai litigato col tuo ragazzo?- mi chiede il bar man.
Lo guardo un attimo perplessa,non capisco il perché della domanda.
-Ti ho vista arrivare qui inferocita e c’è un tipo che non ti stacca gli occhi di dosso da quando sei arrivata qui e sembra furente- mi dice con voce leggermente preoccupata.
-no,tranquillo,è solo uno sbruffone che non sopporto,lui non potrebbe piacermi mai,neanche fosse l’ultimo uomo sulla terra!- esclamo spazientita.
Perché dovevo finire a parlare di lui,ancora una volta?
Il ragazzo mi guarda qualche secondo e poi ride leggermente.
-Sai,bellezza,si dice che l’odio sia l’altra faccia dell’amore,spesso è proprio quell’amore che non realizziamo e non vogliamo esprimere-
Mi viene quasi da ridere istericamente.
Amore? Quel buzzurro non sa neanche cosa sia l’amore.
-Grazie per le tue perle filosofiche ma di amore qui non c’è traccia,lo odio e basta- dico risoluta.
E poi un attimo di esitazione.
-E lui odia me,mi odia con tutto il cuore e non cambierà mai- dico con un sospiro leggero.
Prendo il drink e continuo a sorseggiarlo,persa nei miei pensieri.
-Grazie per questo- poso il bicchiere vuoto sul bancone e mi alzo per andare dai miei amici.
-figurati,bellezza- mi dice facendo un occhiolino.
-Non bellezza, Michelle- lo vedo sorridere e poi mi giro in cerca di qualcuno che mi riporti a casa.
Non trovo nessuno,sembra che quasi magicamente i miei amici siano spariti. Puff!
Non so quanto sono rimasta seduta al bar,quanto mi sono persa nei miei pensieri ma possibile che sia così tardi e se ne siano già andati?
Mi avvicino al guardaroba e ritiro la mia borsa,provo a chiamare Elena,la mia amica con cui ero arrivata ma non risponde.
E ora come faccio a tornare a casa?
Esco dal locale,provo a vedere se qualcuno è lì ma non vedo un’anima viva.
Riprovo a chiamare la mia amica,questa volta risponde.
-Dove sei,Ele?- le chiedo cercando di rimanere calma.
-A casa di Alex,sai mi ha invitata e non potevo dire di no…-mi disse a voce bassa con tono malizioso.
-E io come torno a casa?- le chiesi alterata
-Chiedi a Martins,prima chiacchieravate così amabilmente- e ride
-Cosa?Chiedere aiuto ad Eric?! Ma sei pazza?!- e le sbatto il telefono in faccia.
Ma che razza di amica ho?
Prendo un gran respiro e cerco di rimanere calma.
Respira Michelle,respira….e cerca velocemente una soluzione!
-Tutta sola nel cuore della notte…interessante…- sento una voce fin troppo familiare alle mie spalle.
Ecco ora mancava solo lui.
Lo ignoro e cerco di ragionare lucidamente,devo tornare a casa!
-Cosa succede piccola Michelle,sei in difficoltà?- e mi guarda ridendo.
Lo ignoro nuovamente ma è proprio irritante…
-Forse dovresti dare ascolto alla tua amica,potrei persino aiutarti se tu fossi buona con me…- dice ghignando.
-Preferisco farmela a piedi con questi tacchi fino a casa,che chiedere aiuto a te- sbotto irritata.
-Certo,quasi 30 km a piedi,allora è meglio se inizi ad incamminarti è lunga la strada ed è meglio se ti muovi,è pieno di persone poco raccomandabili là fuori- mi dice con scherno
-peggio di te non ci può essere nessuno- e lo dico guardandolo negli occhi con astio.
E tutto succede all’improvviso.
Uno scatto repentino nella mia direzione e mi ritrovo contro un muro.
-Senti ragazzina,io mi sono stancato di te e dei tuoi modi di fare,ora starai buona e mi segui,- ha un tono che non ammette repliche e gli occhi sono scuri,duri ma pieni di una luce,di un fuoco unico ed incredibile.
Lo fisso qualche secondo senza ribattere,non mi vengono le parole,sto semplicemente zitta,cosa strana per me.
Gli faccio un cenno con la testa,ho capito,lo seguo.
Rientriamo nel locale,vedo che si avvicina ad un suo amico e gli chiede qualcosa.
Quello ride e gli passa qualcosa tra le mani.
Ritorna da me,mi prende per un gomito e mi porta fuori,fino a raggiungere una bella moto.
Mi passa un casco.
-Infilalo e monta su- non ammette repliche e io,stranamente,non ho voglia di replicare.
Metto il casco senza problemi e poi guardo la moto,rendendomi conto di avere un problema.
-Girati- gli dico.
Mi guarda un attimo stupito ma poi capisce e ride.
-Non mi scandalizzo,ne ho viste tante di ragazze in mutande- dice ridendo –ed anche senza…- aggiunge malizioso.
Sbuffo,non lo sopporto,è uno spaccone.
-Beh vorrà dire che alla tua collezione mancherà sempre un pezzo,la sottoscritta- dico spazientita –e ora voltati-
-No,se vuoi salire lo fai davanti a me- e sogghigna.
-sei uno stronzo e mai cambierai- e lo guardo torvo.
Cerco di aggiustarmi il vestito e di salire senza mostrate nulla ad Eric che sembra solo divertito dalla scena.
-Allora,ti muovi?Voglio tornare a casa!- esclamo esasperata,sperando che quella lunga notte finisca presto.
Ciao a tutti!!
Scusatemi davvero l’immenso ritardo,mi spiace un sacco ma ho avuto molti problemi gravi ma ora sono tornata e ho scritto già anche il prossimo capitolo! ;)
Fatemi sapere se questo vi è piaciuto o devo cestinare tutto!
A presto!
Un bacio,
Desi.