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Autore: fenice_innamorata    30/09/2008    1 recensioni
"Chiuse gli occhi per ricacciare indietro una lacrima ribelle che aveva avuto il coraggio di farsi avanti, ma ottenne l’effetto contrario. Ma lei era una Mangiamorte, la serva più fedele e devota del Signore Oscuro, non poteva farsi vedere debole, non doveva esserlo!"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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crisi 1929

 

Un paesaggio squallido e tenebroso si stagliava fuori dalla sua finestra. Lei lo fissava senza vederlo. Erano troppi i pensieri che le facevano venire il mal di testa ogni giorno, da 5 mesi ormai. All’improvviso chinò lo sguardo, dirigendolo verso il suo pancione che teneva tra le mani. Non lo accarezzava con dolcezza come una qualsiasi mamma, bensì lo stringeva con forza, quasi come se volesse tirarlo via dal suo corpo e gettarlo fuori da quella finestra sgangherata. All’improvviso il bambino si mosse nel suo grembo, facendola barcollare; lo odiava con tutta sé stessa. Ciondolò stancamente verso il suo letto a baldacchino e vi si adagiò lentamente. Chiuse gli occhi e lo vide. Il Signore Oscuro comparve beffardo dinanzi ai suoi occhi. Avrebbe voluto spazzar via quel volto, quel sorriso gelido, quel pensiero, ma non ci riuscì...e la sua mente ritornò ad una gelida serata di Novembre di poco meno di un anno prima.

Era stesa su quello stesso letto, ma non era sola. Accanto a lei un uomo dai lunghi capelli biondi dormiva profondamente. Avevano appena fatto l’amore, eppure lei si sentiva morire. Era uno soltanto l’uomo che desiderava con tutta sé stessa, un uomo che, però, non avrebbe mai potuto avere. Chiuse gli occhi per ricacciare indietro una lacrima ribelle che aveva avuto il coraggio di farsi avanti, ma ottenne l’effetto contrario. La lacrima scivolò solcandole il volto e andando a morire tra i suoi piccoli seni, semicoperti dall’antico copriletto con l’immancabile stemma di Casa Black. L’uomo si destò poco dopo, costringendola ad asciugarsi velocemente il volto. Lei era una Mangiamorte, la serva più fedele e devota del Signore
Oscuro, non poteva farsi vedere debole, non doveva esserlo!
“Lucius” disse con voce roca.
“Non una parola con Narcissa!” si affrettò a dire lui alzandosi dal letto e iniziando a vestirsi.
“Sembro tanto stupida?” ribattè lei seccata.
Lucius non rispose. Si rivestì in fretta e furia e andò verso la porta.
“Non ci saranno altre notti. Addio Bellatrix!” disse senza guardarla, prima di richiudersi la porta alle spalle.

Quel giorno Bellatrix pianse.  Non era triste perché Lucius aveva deciso di mettere fine alla loro storia clandestina di sesso, anzi! Era disperata, era furiosa con sé stessa per aver tradito sua sorella, quella stessa sorella che con lei era sempre stata sincera e leale, quella stessa sorella che l’aveva sempre sostenuta e che una volta si era fatta torturare al suo posto da Voldemort in persona.
Come aveva potuto tradire Narcissa in quel modo? Sapeva quanto fosse legata alla sua famiglia, a suo marito, al suo amato Draco…e anche a lei. Avrebbe dato la vita per tutti loro, e in cambio aveva ricevuto una pugnalata alle spalle. Si asciugò le lacrime, cercando una soluzione…e alla fine la trovò! Si smaterializzò dalla sua camera da letto, per comparire in una vecchia strada di campagna. Era quasi l’alba ed il pallido grigiore del mattino illuminava a malapena una vecchia casa all’orizzonte. Camminò pazientemente fino a raggiungere quella malridotta cascina di campagna. Bussò alla porta mentre sentiva il braccio sinistro bruciargli per la vicinanza a colui che gli aveva impresso il Marchio Nero su quel suo braccio sottile e pallido.
Un Mangiamorte le chiese una sorta di parola d’ordine che Bellatrix sussurrò distrattamente. La porta si spalancò per mano di quello sciacallo approfittatore di Codaliscia. La donna lo superò lanciandoli la solita sprezzante occhiataccia. Lo odiava perché stava accanto al Suo Signore più di quanto non potesse fare lei e non riusciva a spiegarsi perché il Signore Oscuro lo tenesse sotto la sua ala nonostante la sua codardia e vigliaccheria.
Andò dritta verso un lungo corridoio che terminava con una grande e maestosa porta nera come l’ebano, abbellita da terrificanti maniglie color dell’oro a forma di serpente.

“Il Signore Oscuro…” tentò Codaliscia dall’altro capo del corridoio.
Bellatrix lo zittì con un cenno della mano. Codaliscia sparì nell’oscurità di una lunga scala che portava alle camere da letto.

La donna sospirò inquieta. Stava per vedere l’uomo che amava più di ogni altro…e stava per confessargli il suo tradimento.
Poggiò delicatamente una mano sulla maniglia serpentina e la abbassò respirando ancora. La porta si aprì con estrema facilità rivelando Narcissa Malfoy seduta su di una maestosa poltrona nera, quasi uguale, ma un po’ più piccola di quella di Lord Voldemort.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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