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Autore: IceThandetWave    13/09/2014    2 recensioni
Jenis è una ragazza di sedici anni. Anche se è un po' scorbutica ha un sogno nel cassetto... Diventare mangaka. Passa molto del suo tempo a disegnare e, per colpa del suo carattere ha pochissimi amici. Lian e Toby sono i suoi migliori amici. I due ragazzi aiuteranno il più possibile la loro amica, ma la “scalata per il successo” è abbastanza ripida. Succederanno cose inaspettate e incontri inaspettati, ma non tutto il male viene per nuocere...
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capiolo 1





Pov Janis

Ci sono giorni in cui vorrei usare la mia gomma e cancellare completamente la mia esistenza... Odio la gente, odio il mondo, odio me... Beh anche se odio tutto ciò che c'è di amabile sulla faccia della terra, c'è qualcosa che è più importante della mia stessa inutile vita. Disegnare. È l'unica cosa che mi rende felice, l'unico posto dove posso rifugiarmi, anche se solo immaginario. Disegno sin da quando ne ho memoria. Ero piccola e desideravo con tutta me stessa di arrivare ai livelli di grandi mangaka. Crescendo ho scoperto che avere degli idoli non ti fa altro che diventare un fotocopia mal messa rispetto all'originale. Sono depressa... O almeno è quello che sostengono Toby e Lian, non fanno altro che ripetermelo. Dicono che dovrei stravolgere la mia vita e non essere più la "Janis scorbutica dell'ultimo banco", ma solo e soltanto Janis, però io sono io come posso cambiare e soprattutto non sono depressa!

Ah, si dimenticavo, Toby e Lian sono i miei migliori amici anche se a volte li perdo di vista... A proposito di quei due coglioni patentati, è da stamattina che li cerco... Eccoli finalmente! Meglio che li raggiunga o inizieranno a litigare...

-Toby, Lian... Dov'eravate andati a finire? È da stamattina che vi sto cercando.- Dico con il mio solito tono scontroso. -Buongiorno anche a te Janis, dormito bene?- Detesto quando Toby mi risponde con un altra domanda. Sospiro e cerco di rispondergli in modo abbastanza neutro. -Si, Toby, ho dormito bene... Ma, tornando a noi...- Vengo nuovamente interrotta da Lian che, quando si sente ignorato inizia a punzecchiarmi con il suo dito sul mio braccio. -Ciao Lian- Sospiro di nuovo, lui si affretta nel rispondere e mi sorride. -Ragazzi seriamente, mi avevate promesso che oggi sareste arrivati in anticipo e che avremmo lavorato alla storyline del manga- Chiedo iniziando a fare gli occhioni teneri, so benissimo che Toby e Lian preferirebbero fare altro, ma ho seriamente bisogno di aiuto. -Scusa Jany è stata colpa mia... Ero troppo preso dal sogno che stavo facendo che... Credo di non aver sentito la sveglia- Interviene subito Lian prendendosi tutta la colpa, usando il suo solito tono allegro. -Beh- Inizia Toby, mentre da' un'occhiata al suo orologio, -tra due minuti dovremmo essere in classe...- poi all'unisono -Quindi... Giuriamo solennemente di aiutarti subito dopo scuola.- portandosi una mano al petto per poi dare il via ad una gara a chi arriva prima in classe. Do' un'ultima occhiata ai dintorni e mi affretto a raggiungere la mia classe.

 

Pov Lian

La scuola... Vorrei proprio conoscere quel genio che l'ha inventata, in questo momento, di sicuro, l'avrei picchiato. Uff... Non posso resistere più di due ore nello stesso posto, figurati sei.

-Hey Lian...- Sento qualcuno che mi chiama con un filo di voce. È Toby... Quando mi distraggo dalle lezioni, c'è lui che mi rimprovera. -Si, si, lo so... Presterò più attenzione, solo dopo aver mangiato, però.- Rispondo, con tono leggermente irritato, al mio amico, cercando di mantenere il mio tono di voce il più basso possibile. Ma non è stato così. Purtroppo la prof mi ha sentito ed ora sono fuori dall'aula... Beh almeno sono fuori. Significa che andrò a punzecchiare Janis che si trova nella classe accanto. Inizio a gesticolare come un matto per attirare la sua attenzione ma, anche se la porta è aperta, è intenta a scarabocchiare qualcosa su di un foglietto mezzo stracciato. Sbuffo. -Significa che andrò in bagno- Mi dico. Il bagno, un luogo sacro per gli studenti. Di solito ci vado quando i prof devono interrogarmi, ma ci sono diversi motivi per usare la scusa del bagno.

Sto gironzolando per i corridoi di scuola, quando mi ferma un “collaboratore scolastico”... Anche se io li ho sempre chiamati bidelli. Toby sostiene che bisogna chiamarli collaboratori, la cosa più irritante è che la prof d'italiano gli da' ragione, ovvero mi fanno la paternale su tutti i vari lavori sminuiti da un nome non appropriato. Tornando al bid... Collaboratole scolastico.

-Mi spieghi cosa diavolo ci fai fuori dalla tua classe ?!?- Mi chiede con tono abbastanza adirato. Mi affretto a rispondere ma vengo interrotto. - Non si preoccupi, signor Dino, il ragazzo è fuori dalla classe solo perché non si è sentito molto bene, aveva bisogno di cambiare aria... Ah si! La prof mi ha chiesto di darle questo, la ringrazia- 'E sempre sia lodata Janis', dico a me stesso. Mi stupisce il tempismo che ha questa ragazza... Temevo che “Dino” mi stesse per sbattere in classe a suon di calci.

-Oh!- Dice stupito il signor Dino, mettendo da parte il foglio che gli ha dato Janis poco prima. - Potevi dirmelo prima che non stavi bene, ragazzo.- Dice con tono meno adirato, rivolgendosi a me. Mi porto una mano alla nuca -Si, ha ragione, mi scusi...No-non volevo disturbarla eh eh- dico con tono poco convincente. -Ora che mi sento meglio mi dirigo in classe- Continuo imbarazzato mentre strofino ripetutamente la mia mano sulla nuca.

Io e Janis ci dirigiamo verso le nostre rispettive classi. Come al solito lei ha la mano destra sporca di grafite.

-Beh, Jany, dopo sarai costretta a farmi vedere il nuovo capolavoro al quale stavi lavorando fino a poco fa- Le dico per rompere quel silenzio fastidioso. Janis abbozza un sorriso, con un cenno del capo mi saluta ed entra in classe. Io intanto devo devo aspettare il suono della campanella per rientrare nell'aula. Appoggio la testa contro la porta della mia classe, sbuffo abbastanza infastidito dalla situazione in cui mi trovo. Per scaricare la tensione inizio giocherellare con un elastico di gomma trovato a terra.

 

Pov Toby

Quell'idiota di Lian si è fatto buttare fuori dalla classe, un'altra volta... Credo che dovrei sentirmi in colpa, non volevo irritarlo. Stavo per chiedergli una matita, ma lui ha frainteso tutto come al solito.

Si sente una specie di trillo, è la campanella. La seconda ora è andata, ne mancano altre quattro. Con passo pesante, Lian torna in classe sbuffando. Arrivato al suo banco si siede con la delicatezza di un elefante che ha mangiato troppo. E continua, senza rivolgere la parola a nessuno, a picchiettare la matita sul quaderno, in modo quasi nervoso.

-Hey, amico, scusa per prima...- Cerco di scusarmi, ma lui ancora mi ignora. -Non volevo farti irritare.- Continuo con tono dispiaciuto. -Volevo, in prestito, la tua matita.- Termino in modo scherzoso. Lui sbuffa e con uno scatto spinge la sedia all'indietro, provocando un rumore stridulo. -Smettila di comportarti da sapientone... Certe volte mi stai proprio sul cazzo.- Dice lui per poi alzarsi e andare sull'uscio. Rimango spiazzato, di solito non risponde così, anzi, Lian normalmente escogiterebbe un piano per fartela pagare, mettendo sul volto il suo solito ghigno malefico.

Mi dirigo verso di lui. Sono un po' più basso, ma riesco a guardarlo dritto negli occhi. Lui si aspettava che gli dicessi qualcosa, invece l'ho preso per un orecchio e l'ho trascinato da Janis. Lei è l'unica che riesce a farlo calmare quando ha i suoi attacchi isterici. Per tutto il tragitto, non più di dieci passi, Lian non fa altro che dimenarsi e a lanciarmi insulti poco scurrili. Janis, sentendo le nostre voci, si affretta a venire verso di noi. Una volta riunito il trio, mollo l'orecchio del mio amico.

-Mi spiegate perché stavate gridando come dei coglioni in corridoio?!- Chiede abbastanza adirata Janis. -Niente Jany, Toby voleva solo vedere l'elasticità delle mie orecchie...- Dice con scherno Lian.

-È un'idiota, si è fatto buttare fuori dalla classe perché si è messo ad urlare come un trimone sclerotico senza motivo contro di me, mentre io gli stavo solo per chiedere una matita!- Dico tutto d'un fiato a Janis, che si massaggiava le tempie.

-Smettetela di litigare... basta fare i bambini immaturi!- Risponde Janis con tono autoritario. - E tu, Lian, solo perché oggi hai il ciclo, non significa che te la puoi prendere con il mondo, quindi basta fare il coglione e riprenditi... Ed ora tornate in classe e non litigate o sarò costretta a prendervi a calci nel... Sedere!- Ci minaccia lei in modo alquanto gentile, ma dalla sua espressione si può capire che ha represso la sua scurrilità. Si è dovuta trattenere perché proprio in quell'istante sono arrivati i nostri professori. Ci salutiamo e torniamo alle nostre rispettive classi.

-Sul serio Lian, se hai qualche problema puoi dirmelo...- Dico sull'uscio prima di dirigermi al mio banco.

-Per il momento voglio stare da solo... Smettila di preoccuparti, so badare a me stesso- Conclude Lian con tono calmo e tagliente. Le lezioni continuano e la rabbia di Lian inizia a placarsi.




Questa è la mia prima storia su efp, di solito sono solo una lettrice, ma in questi giorni ho avuto il priscio di iniziare questa impresa. Spero che questa storia attiri la vostra attenzione e che continuerete a leggere, dicendomi le vostre opininioni. Avviso già da questo momento che non aggiornerò sempre, o quotidianamente, ma solo quando avrò la cosidetta ispirazione. Anche se sono sicura che l'autrice Shinimaka    ( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=462540 ) insisterà con il pubblicare, del resto come faccio io con lei .-. 

IceThandetWave.

  
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