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Autore: Adhara_    14/09/2014    3 recensioni
Dal testo: "Correre. Solo quello era importante. Correre e non voltarsi mai.
Correre voleva dire sopravvivenza."
Primissima fanfiction, un'idea che mi ronzava da un pò in testa, ed è ispirata al libro "Amazzonia" di James Rollins.
Spero di avere qualche parere. :3
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno, Shikamaru Nara
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Jungle; survival

 

 

 

Correre. Solo quello era importante. Correre e non voltarsi mai.

Correre voleva dire sopravvivenza.

 

 

Sento davanti a me il respiro affannato di Sakura, i suoi gemiti di dolore non appena le sue caviglie vengono graffiate dai rovi. Corriamo da ore. O forse da soli pochi minuti, non lo so. So solo che dobbiamo scappare, trovare un riparo.

Eravamo partiti in otto, una spedizione di biologi e ranger con il compito di trovare una pianta medica, di cui si pensava potesse avere un risultato positivo contro i tumori della tiroide. Era una supposizione sfocata, quasi inesistente, ma eravamo stati mandati in Amazzonia ugualmente.

I ranger erano stati una precauzione necessaria, non conoscendo le insidie della giungla, ma i loro M16 non sono serviti a niente contro la Bestia. Lei ci ha preso uno ad uno, tutte le notti uno di noi spariva. E le loro grida strazianti, piene di dolore e terrore ci rimbombavano nelle tempie.

Eravamo partiti in otto, e ora siamo rimasti in due. Sakura Haruno ed io, Shikamaru Nara.

Gli altri sono tutti morti. La prima ad andarsene è stata l'unica ranger donna del gruppo; Temari Sabaku No. La Bestia la prese alla spalle, non fece in tempo neanche ad urlare che dalla sua gola iniziò a sgorgare sangue e lei cadde a terra, il tonfo fu quasi assordante nelle mie orecchie. Quello era l'inizio della fine.

Poi toccò a tutti gli altri... Sasuke, Neji, Tenten, Ino e poi anche Choji.

Non ho avuto neanche il tempo di piangere la loro morte, di provare dolore per la loro morte; contava solo la sopravvivenza.

Sono come un animale ora, senza sentimenti, senza emozioni. Solo l'istinto è ciò che mi porta avanti. Ed è anche quello che fa correre me e Sakura. 
Riusciamo a sentire dietro di noi, a pochi metri di distanza, il respiro della bestia; sa di morte e putrefazione.

Brama sangue, il nostro.
Brama carne, la nostra.

L'unica arma che abbiamo è un M16, l'unica che siamo riusciti a salvare. Ma non ci basterà, come non ci basterà la nostra voglia di vivere.

Vedo la schiena di Sakura davanti a me, curva per la fatica, le spalle piene di tagli e lividi.
E sta rallentando. Non ce la farà ancora per molto, come faremo?

Poi, sento il mio piede impigliarsi in una radice, il mio corpo cadere in avanti, contro il terreno. Non so come definirla, se fortuna o destino. Ma esattamente in quel momento un'ombra passa sopra di me, un'ombra immensa.

La Bestia.

E non punta a me, punta a Sakura. Non posso fare niente, non riesco neanche a parlare, ad avvertirla. Le unghie della Bestia si conficcano nella carne, le fauci strappano di netto il braccio della mia ultima compagna di spedizione. Sento le sue urla di dolore, e brividi di puro terrore mi attraversano la spina dorsale.

Poi le grida cessano di colpo, è morta anche lei. Il suo corpo, esanime, è in una posizione scomposta, quasi del tutto maciullato.
Non posso guardare oltre quell'immagine spaventosa, la nausea si impadronisce di me. E la rabbia ribolle nel mio sangue, sento di provare un odio profondo per quell'animale, mi attanaglia le viscere.

Mi alzo, le gambe che non reggono più il mio peso. Prendo l'M16 dietro le mie spalle, la Bestia mi osserva, pronta a balzare sul mio collo.

Sono stanco di scappare, è arrivata la resa dei conti.

Ora siamo solo io e lei.

Preda e Predatore.

Vincitore e Sconfitto.

E sono pronto. Pronto alla battaglia finale, vendicherò i miei compagni, o morirò nell'intento.

 

Vita o Morte?

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Questa è la mia prima fanfiction, è stata un'idea pensata e ripensata, ma alla fine mi sono decisa a scriverla e pubblicarla.

L'ispirazione è giunta leggendo il libro “Amazzonia” di James Rollis, che consiglio vivamente di leggere. :)

Non ho voluto approfondire chi abbia mandato la spedizione in Amazzonia, o inventare il nome della pianta medica e le sue proprietà curative. Soprattutto perché non so neanche se esiste una pianta che può servire come cura del tumore alla tiroide XD. Anzi, non esiste sicuramente.

Diciamo che era solo un pretesto per far trovare i protagonisti nella giungla Amazzonica!

Ringrazio chiunque sia riuscito ad arrivare fino qua, e un grazie enorme a chi recensirà

Un piccolo parere mi farebbe piacere. :3

 

  
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