[Sapete perché
vivo la vita in un modo così divertente {solitario}?]
[Perché?]
[Perché
nonostante invecchi,pensi,ripensi e osservi il mondo cambiare…il mio corpo
rimane sempre quello di una bambina. Le mie parole non verranno mai prese sul
serio,i miei ragionamenti verranno ignorati {e gli altri continueranno a
sguazzare nella loro ignoranza} posso dire tutto quello che mi passa per la
testa senza temere le conseguenze. Con la mia mente {troppo vecchia} ed il mio
corpo {troppo giovane} posso essere più potente di qualsiasi adulto {che
rispetto a me sarebbe comunque un bambino} non è
divertente?!]
[No…]
La stanza è
buia e tu sei solo. Cosa assai strana…visto che fino a pochi secondi fa eri
circondato da parecchie persone.
Ti guardi
intorno…anche se il concetto di “intorno” è piuttosto relativo al momento,in
quanto ogni tuo movimento in questo spazio è inutile. Se cammini sembri rimanere
sempre nello stesso punto,se muovi lo sguardo non vedi altro che nero,nero,nero.
Definirla
oscurità non sarebbe corretto,in quanto l’oscurità per quanto persista non
annulla del tutto lo spazio in cui ci si muove e in cui si vive,si limita
semplicemente a nasconderne i contorni,camuffando solo le percezioni della
vista.
In questo
luogo,invece,non solo la vista è annullata del tutto,ma anche l’udito,l’olfatto
e il tatto. In un certo senso non hai alcuna certezza di essere realmente lì! Se
non forse per i pensieri che stai formulando in questo
momento.
Allunghi la
gamba per muovere un passo,poggi il piede sul terreno [?] la suola incontra
qualcosa di duro,perfetto,una superficie per camminare c’è. Ora manda avanti
anche l’altra gamba,bravo,avanti così…manda avanti il busto adesso,non ti stai
scontrando contro niente,tranquillo. Rilassati,manda avanti le
mani.
Ma gli occhi
sono aperti o chiusi?
Con le mani ti
tocchi il petto,poi risali sul collo…rabbrividisci nello sfiorare con le dita
una cicatrice,passi velocemente oltre,raggiungendo il mento,accarezzando la
mandibola,arrivando così alle labbra.
E qui ti
fermi.
Cuciture. Un
filo unico bloccato in cinque punti,così da creare cinque diagonali nere sopra
le labbra. Cinque minuscoli fori in cui passa il filo. Con la punta della lingua
puoi toccare direttamente il filo all’interno della bocca. Senti le minuscole
fibre che compongono la cordicella accarezzarti la lingua,dividendone
leggermente a metà la punta. E’ piacevole.
Eppure sei
perplesso.
Da quando quel
filamento è lì? Non c’era mai stato. No,era sempre stato sulla bocca di
lui…Anche se…non sapresti affermarlo con certezza…magari sono sempre state lì e
non te ne sei accorto.
Ti passi una
mano davanti agli occhi,senti uno spostamento d’aria davanti alle
palpebre,eppure non riesci a vedere niente.
Deglutisci
mordicchiandoti la guancia dall’interno,senti un leggero sapore
metallico…evidentemente hai premuto troppo forte con il canino. Con la lingua
copri la piccola ferita creatasi,riprendi a camminare.
{Ti senti
solo?}
{Non sapresti
calcolare quanto tempo sia passato. Ma del resto il tempo è un concetto
relativo,creato dall’uomo per dare alla propria vita un minimo di regolarità.
L’essere umano non ama il caos,preferisce avere tutto sotto controllo. Per
questo motivo ha deciso di scandire il passare del tempo [l’unica
entità,essenza,o più genericamente “cosa” realmente immortale al mondo.
Infinita] raffigurando su una superficie circolare dodici stanghette. Oltre a
quelle dodici stanghette c’è ne sono altre sessanta,e le stanghette vengono
sfiorate ad intervalli uguali da tre
lancette.
Ecco come un
concetto complesso come il tempo può essere semplificato.
L’uomo riesce a
rendere insulsa [essendo insulso lui stesso] qualsiasi cosa,tentando di
inquadrarla nei propri canoni di pensiero riesce a tenerla sotto controllo,a non
temerla.
[Perché l’uomo
teme ciò che non comprende.]
E se davvero
non riesce a trovare una spiegazione plausibile a qualsiasi cosa…non si
arrende,cambia la natura delle cose per rendere tutto come desidera,crea entità
superiori a cui affidarsi quando la sua razionalità non può far altro che
brancolare nella sua stupidità.
Dio come lo
conosciamo è nato dopo lunghe riflessioni
umane.
Dio è tutto,è
uomo,è donna,è potenza,è aria,è luce,è oscurità. Ci circonda,ci controlla,ci
avvolge. Dio è energia. Noi stessi lo siamo…non ti pare un comportamento
arrogante quello dell’essere umano? Si crede tanto superiore da poter inquadrare
qualcosa di così grande nella propria tipologia di
pensiero.
Ecco perché
definiamo “Miscredenti” tutti gli altri.
Noi abbiamo
capito tutto. Non siamo superiori ad alcuna energia,noi siamo superiori solo
agli umani…e a noi stessi.
Noi possiamo
migliorarci fino a giungere al punto di essere sempre diversi persino ai nostri
occhi. Noi non siamo così presuntuosi da pretendere di capire gli altri e noi
stessi alla perfezione. Non ci proviamo
neanche.
Siamo troppo
superiori.}
-Non ti senti
tu stessa presuntuosa a dire queste cose?-
-…Sinceramente?
…Nessuno è perfetto! Io sono un’ipocrita presuntuosa come tu sei un deviato
troppo sicuro di se!-
-…E cosa ti ha
portato a giungere a tali conclusioni?-
-L’avervi
osservati a lungo.-
-Se io sono un
deviato…tu cosa sei? Che godi così tanto nel vedermi brancolare qui
dentro?!-
-Dentro? Chi ti
dice che tu sia Dentro? E se fossi Fuori?-
-Personalmente
non ritengo rilevante il sapere dove sono,in quanto so che tu non mi farai
tornare dove eravamo prima…non prima di avermi fatto qualche strano
scherzo!-
-Scherzo? Oh,mi
sottovaluti…non mi piacciono gli scherzi,li trovo infantili! Adesso…preferirei
fare qualcos’altro con te…-
Non hai il
tempo di ribattere.
Ti senti
afferrato da dietro,batti la testa contro qualcosa di duro. Un dolore lancinante
si dirama dalla base del cranio,fino alle tempie. Un sapore metallico e
amarognolo si propaga dai lati della bocca fin sotto la lingua. Emetti un
gemito.
-Oh,ti ho preso
alla sprovvista?-
Non le
rispondi,provi a rialzarti lentamente,ignori il forte giramento di testa che ti
lascia assolutamente stordito.
Qualcosa ti
spinge nuovamente giù,costringendoti a restare sdraiato. Senti come le braccia
vengano stritolate da qualcosa,ti sembra quasi di vedere la pelle sugli
avambracci sbiancare per la pressione esercitatavi
sopra.
-Come
definiresti la cosa che ti sta bloccando?-
-Non è tra le
mie priorità darle un nome! Cazzo,lasciami andare sadica di
merda!-
-Ah ah,sei
divertente! Beh,allora diciamo che un nome non c’è l’ha…chiamiamola “qualcosa”.
Insomma,”qualcosa” ha deciso di insegnarti…qualcosa! Perdona la ripetizione,ma
non mi venivano in mente sinonimi,comunque divertiti…intanto io resto qui a
guardare,non mi muovo!-
Ti
irrigidisci,adesso è calato realmente il silenzio più totale. Non c’è neanche
quella sua vocina a farti orientare.
La stretta
sulle braccia si fa meno forte,con un moto di speranza provi a divincolarti. Ma
finisci per doverti bloccare quando “qualcosa” inizia a respirarti vicino ad un
orecchio. Non sai se rallegrarti del poter sentire un altro suono al di fuori
del tuo respiro…o rabbrividire nel constatare che ti sta sussurrando qualcosa
nell’orecchio.
-Sei
bello…-
La sua voce è
strana. Sembra uno sgocciolare d’acqua contornato da un forte vento. E’ una voce
stordente,e il suo tocco ti innervosisce.
E’ una
situazione a dir poco disturbante.
Inizia a
levarti i vestiti di dosso. Rabbrividisci nel sentirti toccare sulla pelle
nuda,provi a muoverti di nuovo. E di nuovo “qualcosa” ti sussurra nell’orecchio
con quella sua voce liquida.
-Tu chi
sei?-
E’ strano che a
chiederlo sia lui. Avresti più motivi per chiederlo
tu.
Ti accingi a
rispondere…quando ti fermi. Un dubbio ti attraversa la mente…in effetti non ti
eri ancora posto tale domanda…
Tu chi
sei?
Ti mordi un
labbro,e nel sentire il filo scontrarsi contro i denti provi a
ragionare.
Tu
sei…Devit?
Tu
sei…Jasdero?
O sei
Jasdevit?
Sei tutto,nulla
o metà?
Tieni gli occhi
serrati cercando di ignorare il dolore alla testa,e con uno sforzo di memoria
provi a ricordare {è strano dirlo?} chi sei.
-Io
sono…Jas…Dev…Jasdero?-
-Non è un affermazione
questa…-
Mormora
“qualcosa”. Poi preferisce stare zitto e lasciar perdere,il silenzio torna ad
avvolgervi,adesso ti ritrovi ancora più confuso di
prima.
Lo senti
muoversi sopra di te,ti accarezza lentamente. Nel frattempo sussurra
qualcosa,non riesci a sentire cosa stia dicendo…ma dal suo ansimare puoi dedurlo
facilmente.
Non puoi
vederlo {non puoi contemplare neanche te stesso…oh,se ti vedessi in questo
momento…} puoi basarti esclusivamente su supposizioni e percezioni tattili. {E’
una situazione umiliante non trovi? Ti opprime vero? Tanto lo so quanto sei
narcisista…in realtà ti piaci più di quanto tu non voglia far
credere.}
Provi a muovere
una mano verso “qualcosa”,cerchi disperatamente di stabilire un contatto che sia
reciproco (e che ti permetta di capire “cosa” sia). Purtroppo quando provi a
toccarlo ti sembra che sopra di te non ci sia nulla. A questo punto tenti
nuovamente di alzarti,ma ti ritrovi di nuovo scaraventato a terra,stavolta
“qualcosa” si fa più audace…comincia a baciarti sul petto. Le sue labbra
scivolano sulla tua giugulare,senti la sua lingua leccarti al ritmo del tuo
battito cardiaco,che lo stesso {e se fosse “la stessa”?} “qualcosa” sembra
percepire.
-Hai sentito di
quello psicologo che ha dichiarato: “quello che sogniamo non è altro che il
frutto della riflessione su ciò che desideriamo realmente”. Fino a prova
contraria questo è un sogno…quindi tu desideri subire una violenza sessuale
da…Ops,forse è meglio che non aggiunga
altro…-
Prima che tu
riesca a chiederle spiegazioni vieni colto da uno spasmo. “Qualcosa” è andato a
baciarti sull’inguine,e ovviamente non si sta fermando lì. Sembra interessato
alla tua erezione e ai tuoi testicoli,ci giocherella torturandoli con la
lingua.
Ti
tocca,ancora,ancora,ancora. Non finisce di accarezzarti un solo istante,ti
accarezza con la punta della lingua,ti accarezza con le sue dita “impalpabili”
il suo tocco è tremendamente simile a quello che può dare una mano guantata. E’
vellutato,eppure freddo. Non sapresti dire se sia bello o
meno.
Ti chiedi anche
perché ad ogni sua carezza sembra essere fatta con l’unico intento di
innervosirti. Non ti dona alcun piacere,al contrario ti senti a disagio,ti senti
fagocitato dai suoi movimenti sopra di te,dagli sguardi [avrà occhi?] che sembra
lanciarti.
Ti senti
scrutato dall’interno in maniera così violenta da sconvolgerti. Eppure ti senti
anche stranamente compreso. Non sai spiegarti il
perché.
Senti le sue
labbra {sono ancora più strane del suo tocco} e i suoi denti strusciare contro
la pelle arroventata. Non sai perché ma ogni volta che “qualcosa” succhia
avidamente {non ti ricorda un bambino attaccato al capezzolo della madre?
Dimmi…il sapore del tuo sperma sarà buono quanto quello del latte?} senti un
dolore lancinante. E’ come se ad ogni “poppata” ti graffiasse con qualcosa di
insolitamente sottile,impercettibile,è come se vi stesse passando degli spilli
sopra.
Ti chiedi se
siano i suoi denti a darti questa sensazione tanto spiacevole,rabbrividisci più
volte mentre ti perdi in queste elucubrazioni. Fa male,ma allo stesso tempo non
puoi dire che non sia piacevole.
-Basta…-
Mormori
affaticato,ti senti quasi in imbarazzo…in parte ti vergogni di te stesso,in
parte hai paura di cos’altro possa aver escogitato quella ragazzina
maligna.
Per tutta
risposta senti una risata di scherno risuonare attorno a
te.
-Ah,risparmia
le energie…è inutile tentare di fermare me o “qualcosa” penso proprio che
continuerà ancora per molto…nel frattempo,però,se lo desideri possiamo fare due
chiacchiere!-
-Fan…culo…-
Tenti di non
ansimare,non vuoi darle alcuna soddisfazione. Hai anche tu un orgoglio…e di
certo questa situazione non ti aiuta a mantenerlo alto. {Un orgoglio? Tu?! Ma
guardati…}
In questo mondo
distorto non ti è rimasta alcuna certezza. Sai che non è reale,ma il sentire
questo tipo di sensazioni ti induce a temere ripercussioni su quello che è il
tuo “vero” corpo.
La senti
schiarirsi la voce,come se fosse estranea alla situazione,come se davanti a lei
non si stesse consumando alcuna violenza carnale,sembra piuttosto che stia per
esprimere la propria opinione su una mostra d’arte poco
riuscita.
-In questo
momento non sei altro che la proiezione di te stesso in un ambiente creato da
una tua esclusiva condizione mentale. L’oscurità rappresenta la tua
confusione,la tua inconsapevolezza e la torpidità del tuo animo. Diciamo che
questa è la parte della mente che gestisce il tuo essere psicolabile. Se nella
realtà le tue percezioni sono del tutto atrofizzate è solo a causa del tuo modo
di condizionarti qui dentro.-
Riprendi a
respirare quando “qualcosa” separa la bocca dal tuo pene. Ora si limita a
mordicchiarti i capezzoli. E’ come un animale,e la sua eccitazione è
palpabile…finalmente qualche altra emozione si è intrufolata in questo limbo
mentale caratterizzato da sterilità dei sentimenti e dall’annullamento delle
emozioni.
{Ti stai
eccitando…lo vedo anche da qui!}
-Quindi…non sei
tu a gestire gli avvenimenti che dovranno verificarsi
qui?-
-In parte sì,in
quanto “qualcosa” e questo luogo sono frutto della tua mente. Mentre,strano a
dirsi,le uniche cose su cui ho realmente il controllo…siete tu e la tangibilità
come la percepisci al momento. Difatti per me questo luogo è assolutamente
palpabile,materiale,luminoso. C’è razionalità ciò che vedo,difatti non nutro il
minimo timore per quello che potrebbe accadere. Insomma,quello che vedo io è
assolutamente differente a quello che vedi,o per meglio dire non vedi
tu!-
Non sai cosa
rispondere,preferisci riflettere…anche se “qualcosa” non ti aiuta assolutamente
toccandoti e baciandoti in modo tanto vorace,ti disgusti di te stesso e di
questa creatura che ti sta seviziando tanto
appassionatamente.
Cerchi di
riacquistare un minimo di lucidità in modo da idealizzare la fisionomia di
“qualcosa”.
[In mente hai
solo una persona]
{Quanto siete
egocentrici!}
Nun liebe Kinder gebt fein
Acht
ich bin die Stimme aus dem
Kissen
ich hab euch etwas
mitgebracht
hab es aus meiner Brust
gerissen
mit diesem Herz hab ich die
Macht
die Augenlider zu
erpressen
ich singe bis der Tag
erwacht
ein heller Schein am
Firmament
Mein Herz brennt
Sie kommen zu euch in der
Nacht
Dämonen Geister schwarze
Feen
sie kriechen aus dem
Kellerschacht
und werden unter euer Bettzeug
sehen
Ora, cari bambini, fate
attenzione
io sono la voce del
cuscino
vi ho portato
qualcosa
l'ho strappato dal mio
petto
con questo cuore io ho il
potere
di ricattare le
palpebre
canto fino al risveglio del
giorno
una luce chiara nei
cieli
il mio cuore
brucia
Vengono da voi di
notte
demoni, fantasmi, fate
nere
strisciano fuori dal profondo della
cantina
e guarderanno sotto le vostre
lenzuola
“Mein hertz brennt”
Rammstein
Tobichan
dice:
Ah!
In teoria il capitolo sarebbe dovuto essere più
lungo…cioè,la vicenda di questo capitolo si doveva concludere qui per passare
oltre.
Ma la situazione si è rivelata più difficile
del previsto,e scriverne la parte finale è diventata un’impresa tanto ardua…che
penso che dovrò ridimensionare alcune parti…per poi condensare il tutto nel
capitolo successivo. E infine passare
oltre.
Quindi la fic…se tutto procederà per il
meglio,si concluderà entro tre capitoli.
Indovina indovinello: “cosa sta facendo
tobichan adesso?”
Niente. Si sta
annoiando!
Devo trovare qualcosa da
fare…
Un bacio a tutti i
lettori!
Alla prossima allora! Baci baci dalla vostra
tobichan!
P.S Oooh Devit,patatino
mio!
Da quanto tempo non ti sento! Sei morto?
Qualcuno ti ha incendiato i capelli? Hai mangiato qualcosa di avariato e stai
poco bene? O più semplicemente hai una vita privata e non sei sempre a mia
disposizione per farti prendere “un po’” in giro?
ç_ç
Patatino…fatti sentire! Che poi manchi a papà!
PATATINOOOOOOOOOOO!! CERCASI PATATINO
DISPERATAMENTE!!
DEVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIT!!
*tobichan corre via in
lacrime*
P.P.S No,ovviamente scherzo. Non mi manchi
affatto.
Però ti voglio
bene!
Quindi
ccià!
P.P.P.S (che sta a significare: “Pirla
Patologico e Patatino Sentichetidico”) Tu lo sai vero che sto scrivendo tutti
questi messaggi solo perché non ho niente di meglio da
fare,vero?
Ah,fregnettino…lo so,sono
spastica!
E ora ciao per davvero che ho scoperto di avere
di meglio da fare!
Un bacio anche a te! *manda bacino attraverso
il pc*