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Autore: Anicemirto    30/09/2008    4 recensioni
{Jasdebicest,nonsense...ed ora anche longfic}
{E’ il suo atteggiamento che lo rende così interessante. Così sensuale,con quel suo modo di guardare tutti dall’alto in basso [non è altro che un modo per simulare una sicurezza inumana],con quel suo sorriso ferino e maligno [quanto può essere triste,in realtà,un sorriso del genere?],con quei suoi sguardi magnetici [gli piacerebbe poter attirare realmente qualcuno…per poterlo amare].
Lui [tu] non ha[ì] nessuno se non te stesso [lui].
Quanto siete soli.}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Debitto, Jasdero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Sapete perché vivo la vita in un modo così divertente {solitario}?]

[Perché?]

[Perché nonostante invecchi,pensi,ripensi e osservi il mondo cambiare…il mio corpo rimane sempre quello di una bambina. Le mie parole non verranno mai prese sul serio,i miei ragionamenti verranno ignorati {e gli altri continueranno a sguazzare nella loro ignoranza} posso dire tutto quello che mi passa per la testa senza temere le conseguenze. Con la mia mente {troppo vecchia} ed il mio corpo {troppo giovane} posso essere più potente di qualsiasi adulto {che rispetto a me sarebbe comunque un bambino} non è divertente?!]

[No…]

 

La stanza è buia e tu sei solo. Cosa assai strana…visto che fino a pochi secondi fa eri circondato da parecchie persone.

Ti guardi intorno…anche se il concetto di “intorno” è piuttosto relativo al momento,in quanto ogni tuo movimento in questo spazio è inutile. Se cammini sembri rimanere sempre nello stesso punto,se muovi lo sguardo non vedi altro che nero,nero,nero.

Definirla oscurità non sarebbe corretto,in quanto l’oscurità per quanto persista non annulla del tutto lo spazio in cui ci si muove e in cui si vive,si limita semplicemente a nasconderne i contorni,camuffando solo le percezioni della vista.

In questo luogo,invece,non solo la vista è annullata del tutto,ma anche l’udito,l’olfatto e il tatto. In un certo senso non hai alcuna certezza di essere realmente lì! Se non forse per i pensieri che stai formulando in questo momento.

 

Allunghi la gamba per muovere un passo,poggi il piede sul terreno [?] la suola incontra qualcosa di duro,perfetto,una superficie per camminare c’è. Ora manda avanti anche l’altra gamba,bravo,avanti così…manda avanti il busto adesso,non ti stai scontrando contro niente,tranquillo. Rilassati,manda avanti le mani.

Ma gli occhi sono aperti o chiusi?

 

Con le mani ti tocchi il petto,poi risali sul collo…rabbrividisci nello sfiorare con le dita una cicatrice,passi velocemente oltre,raggiungendo il mento,accarezzando la mandibola,arrivando così alle labbra.

E qui ti fermi.

 

Cuciture. Un filo unico bloccato in cinque punti,così da creare cinque diagonali nere sopra le labbra. Cinque minuscoli fori in cui passa il filo. Con la punta della lingua puoi toccare direttamente il filo all’interno della bocca. Senti le minuscole fibre che compongono la cordicella accarezzarti la lingua,dividendone leggermente a metà la punta. E’ piacevole.

 

Eppure sei perplesso.

Da quando quel filamento è lì? Non c’era mai stato. No,era sempre stato sulla bocca di lui…Anche se…non sapresti affermarlo con certezza…magari sono sempre state lì e non te ne sei accorto.

Ti passi una mano davanti agli occhi,senti uno spostamento d’aria davanti alle palpebre,eppure non riesci a vedere niente.

Deglutisci mordicchiandoti la guancia dall’interno,senti un leggero sapore metallico…evidentemente hai premuto troppo forte con il canino. Con la lingua copri la piccola ferita creatasi,riprendi a camminare.

 

{Ti senti solo?}

 

{Non sapresti calcolare quanto tempo sia passato. Ma del resto il tempo è un concetto relativo,creato dall’uomo per dare alla propria vita un minimo di regolarità. L’essere umano non ama il caos,preferisce avere tutto sotto controllo. Per questo motivo ha deciso di scandire il passare del tempo [l’unica entità,essenza,o più genericamente “cosa” realmente immortale al mondo. Infinita] raffigurando su una superficie circolare dodici stanghette. Oltre a quelle dodici stanghette c’è ne sono altre sessanta,e le stanghette vengono sfiorate ad intervalli uguali da tre lancette.

Ecco come un concetto complesso come il tempo può essere semplificato.

L’uomo riesce a rendere insulsa [essendo insulso lui stesso] qualsiasi cosa,tentando di inquadrarla nei propri canoni di pensiero riesce a tenerla sotto controllo,a non temerla.

[Perché l’uomo teme ciò che non comprende.]

E se davvero non riesce a trovare una spiegazione plausibile a qualsiasi cosa…non si arrende,cambia la natura delle cose per rendere tutto come desidera,crea entità superiori a cui affidarsi quando la sua razionalità non può far altro che brancolare nella sua stupidità.

 

Dio come lo conosciamo è nato dopo lunghe riflessioni umane.

Dio è tutto,è uomo,è donna,è potenza,è aria,è luce,è oscurità. Ci circonda,ci controlla,ci avvolge. Dio è energia. Noi stessi lo siamo…non ti pare un comportamento arrogante quello dell’essere umano? Si crede tanto superiore da poter inquadrare qualcosa di così grande nella propria tipologia di pensiero.

Ecco perché definiamo “Miscredenti” tutti gli altri.

Noi abbiamo capito tutto. Non siamo superiori ad alcuna energia,noi siamo superiori solo agli umani…e a noi stessi.

Noi possiamo migliorarci fino a giungere al punto di essere sempre diversi persino ai nostri occhi. Noi non siamo così presuntuosi da pretendere di capire gli altri e noi stessi alla perfezione. Non ci proviamo neanche.

Siamo troppo superiori.}

 

-Non ti senti tu stessa presuntuosa a dire queste cose?-

-…Sinceramente? …Nessuno è perfetto! Io sono un’ipocrita presuntuosa come tu sei un deviato troppo sicuro di se!-

-…E cosa ti ha portato a giungere a tali conclusioni?-

-L’avervi osservati a lungo.-

-Se io sono un deviato…tu cosa sei? Che godi così tanto nel vedermi brancolare qui dentro?!-

-Dentro? Chi ti dice che tu sia Dentro? E se fossi Fuori?-

-Personalmente non ritengo rilevante il sapere dove sono,in quanto so che tu non mi farai tornare dove eravamo prima…non prima di avermi fatto qualche strano scherzo!-

-Scherzo? Oh,mi sottovaluti…non mi piacciono gli scherzi,li trovo infantili! Adesso…preferirei fare qualcos’altro con te…-

 

Non hai il tempo di ribattere.

Ti senti afferrato da dietro,batti la testa contro qualcosa di duro. Un dolore lancinante si dirama dalla base del cranio,fino alle tempie. Un sapore metallico e amarognolo si propaga dai lati della bocca fin sotto la lingua. Emetti un gemito.

 

-Oh,ti ho preso alla sprovvista?-

 

Non le rispondi,provi a rialzarti lentamente,ignori il forte giramento di testa che ti lascia assolutamente stordito.

Qualcosa ti spinge nuovamente giù,costringendoti a restare sdraiato. Senti come le braccia vengano stritolate da qualcosa,ti sembra quasi di vedere la pelle sugli avambracci sbiancare per la pressione esercitatavi sopra.

 

-Come definiresti la cosa che ti sta bloccando?-

-Non è tra le mie priorità darle un nome! Cazzo,lasciami andare sadica di merda!-

-Ah ah,sei divertente! Beh,allora diciamo che un nome non c’è l’ha…chiamiamola “qualcosa”. Insomma,”qualcosa” ha deciso di insegnarti…qualcosa! Perdona la ripetizione,ma non mi venivano in mente sinonimi,comunque divertiti…intanto io resto qui a guardare,non mi muovo!-

 

Ti irrigidisci,adesso è calato realmente il silenzio più totale. Non c’è neanche quella sua vocina a farti orientare.

La stretta sulle braccia si fa meno forte,con un moto di speranza provi a divincolarti. Ma finisci per doverti bloccare quando “qualcosa” inizia a respirarti vicino ad un orecchio. Non sai se rallegrarti del poter sentire un altro suono al di fuori del tuo respiro…o rabbrividire nel constatare che ti sta sussurrando qualcosa nell’orecchio.

 

-Sei bello…-

 

La sua voce è strana. Sembra uno sgocciolare d’acqua contornato da un forte vento. E’ una voce stordente,e il suo tocco ti innervosisce.

E’ una situazione a dir poco disturbante.

 

Inizia a levarti i vestiti di dosso. Rabbrividisci nel sentirti toccare sulla pelle nuda,provi a muoverti di nuovo. E di nuovo “qualcosa” ti sussurra nell’orecchio con quella sua voce liquida.

 

-Tu chi sei?-

 

E’ strano che a chiederlo sia lui. Avresti più motivi per chiederlo tu.

Ti accingi a rispondere…quando ti fermi. Un dubbio ti attraversa la mente…in effetti non ti eri ancora posto tale domanda…

 

Tu chi sei?

 

Ti mordi un labbro,e nel sentire il filo scontrarsi contro i denti provi a ragionare.

Tu sei…Devit?

Tu sei…Jasdero?

O sei Jasdevit?

Sei tutto,nulla o metà?

Tieni gli occhi serrati cercando di ignorare il dolore alla testa,e con uno sforzo di memoria provi a ricordare {è strano dirlo?} chi sei.

 

-Io sono…Jas…Dev…Jasdero?-

-Non è un affermazione questa…-

 

Mormora “qualcosa”. Poi preferisce stare zitto e lasciar perdere,il silenzio torna ad avvolgervi,adesso ti ritrovi ancora più confuso di prima.

Lo senti muoversi sopra di te,ti accarezza lentamente. Nel frattempo sussurra qualcosa,non riesci a sentire cosa stia dicendo…ma dal suo ansimare puoi dedurlo facilmente.

 

Non puoi vederlo {non puoi contemplare neanche te stesso…oh,se ti vedessi in questo momento…} puoi basarti esclusivamente su supposizioni e percezioni tattili. {E’ una situazione umiliante non trovi? Ti opprime vero? Tanto lo so quanto sei narcisista…in realtà ti piaci più di quanto tu non voglia far credere.}

Provi a muovere una mano verso “qualcosa”,cerchi disperatamente di stabilire un contatto che sia reciproco (e che ti permetta di capire “cosa” sia). Purtroppo quando provi a toccarlo ti sembra che sopra di te non ci sia nulla. A questo punto tenti nuovamente di alzarti,ma ti ritrovi di nuovo scaraventato a terra,stavolta “qualcosa” si fa più audace…comincia a baciarti sul petto. Le sue labbra scivolano sulla tua giugulare,senti la sua lingua leccarti al ritmo del tuo battito cardiaco,che lo stesso {e se fosse “la stessa”?} “qualcosa” sembra percepire.

 

-Hai sentito di quello psicologo che ha dichiarato: “quello che sogniamo non è altro che il frutto della riflessione su ciò che desideriamo realmente”. Fino a prova contraria questo è un sogno…quindi tu desideri subire una violenza sessuale da…Ops,forse è meglio che non aggiunga altro…-

 

Prima che tu riesca a chiederle spiegazioni vieni colto da uno spasmo. “Qualcosa” è andato a baciarti sull’inguine,e ovviamente non si sta fermando lì. Sembra interessato alla tua erezione e ai tuoi testicoli,ci giocherella torturandoli con la lingua.

Ti tocca,ancora,ancora,ancora. Non finisce di accarezzarti un solo istante,ti accarezza con la punta della lingua,ti accarezza con le sue dita “impalpabili” il suo tocco è tremendamente simile a quello che può dare una mano guantata. E’ vellutato,eppure freddo. Non sapresti dire se sia bello o meno.

Ti chiedi anche perché ad ogni sua carezza sembra essere fatta con l’unico intento di innervosirti. Non ti dona alcun piacere,al contrario ti senti a disagio,ti senti fagocitato dai suoi movimenti sopra di te,dagli sguardi [avrà occhi?] che sembra lanciarti.

Ti senti scrutato dall’interno in maniera così violenta da sconvolgerti. Eppure ti senti anche stranamente compreso. Non sai spiegarti il perché.

 

Senti le sue labbra {sono ancora più strane del suo tocco} e i suoi denti strusciare contro la pelle arroventata. Non sai perché ma ogni volta che “qualcosa” succhia avidamente {non ti ricorda un bambino attaccato al capezzolo della madre? Dimmi…il sapore del tuo sperma sarà buono quanto quello del latte?} senti un dolore lancinante. E’ come se ad ogni “poppata” ti graffiasse con qualcosa di insolitamente sottile,impercettibile,è come se vi stesse passando degli spilli sopra.

Ti chiedi se siano i suoi denti a darti questa sensazione tanto spiacevole,rabbrividisci più volte mentre ti perdi in queste elucubrazioni. Fa male,ma allo stesso tempo non puoi dire che non sia piacevole.

 

-Basta…-

 

Mormori affaticato,ti senti quasi in imbarazzo…in parte ti vergogni di te stesso,in parte hai paura di cos’altro possa aver escogitato quella ragazzina maligna.

Per tutta risposta senti una risata di scherno risuonare attorno a te.

 

-Ah,risparmia le energie…è inutile tentare di fermare me o “qualcosa” penso proprio che continuerà ancora per molto…nel frattempo,però,se lo desideri possiamo fare due chiacchiere!-

-Fan…culo…-

 

Tenti di non ansimare,non vuoi darle alcuna soddisfazione. Hai anche tu un orgoglio…e di certo questa situazione non ti aiuta a mantenerlo alto. {Un orgoglio? Tu?! Ma guardati…}

 

In questo mondo distorto non ti è rimasta alcuna certezza. Sai che non è reale,ma il sentire questo tipo di sensazioni ti induce a temere ripercussioni su quello che è il tuo “vero” corpo.

La senti schiarirsi la voce,come se fosse estranea alla situazione,come se davanti a lei non si stesse consumando alcuna violenza carnale,sembra piuttosto che stia per esprimere la propria opinione su una mostra d’arte poco riuscita.

 

-In questo momento non sei altro che la proiezione di te stesso in un ambiente creato da una tua esclusiva condizione mentale. L’oscurità rappresenta la tua confusione,la tua inconsapevolezza e la torpidità del tuo animo. Diciamo che questa è la parte della mente che gestisce il tuo essere psicolabile. Se nella realtà le tue percezioni sono del tutto atrofizzate è solo a causa del tuo modo di condizionarti qui dentro.-

 

Riprendi a respirare quando “qualcosa” separa la bocca dal tuo pene. Ora si limita a mordicchiarti i capezzoli. E’ come un animale,e la sua eccitazione è palpabile…finalmente qualche altra emozione si è intrufolata in questo limbo mentale caratterizzato da sterilità dei sentimenti e dall’annullamento delle emozioni.

{Ti stai eccitando…lo vedo anche da qui!}

 

-Quindi…non sei tu a gestire gli avvenimenti che dovranno verificarsi qui?-

-In parte sì,in quanto “qualcosa” e questo luogo sono frutto della tua mente. Mentre,strano a dirsi,le uniche cose su cui ho realmente il controllo…siete tu e la tangibilità come la percepisci al momento. Difatti per me questo luogo è assolutamente palpabile,materiale,luminoso. C’è razionalità ciò che vedo,difatti non nutro il minimo timore per quello che potrebbe accadere. Insomma,quello che vedo io è assolutamente differente a quello che vedi,o per meglio dire non vedi tu!-

 

Non sai cosa rispondere,preferisci riflettere…anche se “qualcosa” non ti aiuta assolutamente toccandoti e baciandoti in modo tanto vorace,ti disgusti di te stesso e di questa creatura che ti sta seviziando tanto appassionatamente.

 

Cerchi di riacquistare un minimo di lucidità in modo da idealizzare la fisionomia di “qualcosa”.

[In mente hai solo una persona]

{Quanto siete egocentrici!}

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nun liebe Kinder gebt fein Acht

ich bin die Stimme aus dem Kissen

ich hab euch etwas mitgebracht

hab es aus meiner Brust gerissen

mit diesem Herz hab ich die Macht

die Augenlider zu erpressen

ich singe bis der Tag erwacht

ein heller Schein am Firmament

Mein Herz brennt

 

Sie kommen zu euch in der Nacht

Dämonen Geister schwarze Feen

sie kriechen aus dem Kellerschacht

und werden unter euer Bettzeug sehen

 

Ora, cari bambini, fate attenzione

io sono la voce del cuscino

vi ho portato qualcosa

l'ho strappato dal mio petto

con questo cuore io ho il potere

di ricattare le palpebre

canto fino al risveglio del giorno

una luce chiara nei cieli

il mio cuore brucia

 

Vengono da voi di notte

demoni, fantasmi, fate nere

strisciano fuori dal profondo della cantina

e guarderanno sotto le vostre lenzuola

 

“Mein hertz brennt” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ah!

In teoria il capitolo sarebbe dovuto essere più lungo…cioè,la vicenda di questo capitolo si doveva concludere qui per passare oltre.

Ma la situazione si è rivelata più difficile del previsto,e scriverne la parte finale è diventata un’impresa tanto ardua…che penso che dovrò ridimensionare alcune parti…per poi condensare il tutto nel capitolo successivo. E infine passare oltre.

Quindi la fic…se tutto procederà per il meglio,si concluderà entro tre capitoli.

Indovina indovinello: “cosa sta facendo tobichan adesso?”

Niente. Si sta annoiando!

Devo trovare qualcosa da fare…

Un bacio a tutti i lettori!

Alla prossima allora! Baci baci dalla vostra tobichan!

 

P.S Oooh Devit,patatino mio!

Da quanto tempo non ti sento! Sei morto? Qualcuno ti ha incendiato i capelli? Hai mangiato qualcosa di avariato e stai poco bene? O più semplicemente hai una vita privata e non sei sempre a mia disposizione per farti prendere “un po’” in giro? ç_ç

Patatino…fatti sentire! Che poi manchi a papà!

PATATINOOOOOOOOOOO!! CERCASI PATATINO DISPERATAMENTE!!

DEVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIT!!

*tobichan corre via in lacrime*

 

P.P.S No,ovviamente scherzo. Non mi manchi affatto.

Però ti voglio bene!

Quindi ccià!

 

P.P.P.S (che sta a significare: “Pirla Patologico e Patatino Sentichetidico”) Tu lo sai vero che sto scrivendo tutti questi messaggi solo perché non ho niente di meglio da fare,vero?

Ah,fregnettino…lo so,sono spastica!

E ora ciao per davvero che ho scoperto di avere di meglio da fare!

Un bacio anche a te! *manda bacino attraverso il pc*

   
 
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