Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: acielsereno    14/09/2014    4 recensioni
Dai suoi occhi cominciarono a scendere delle lacrime, che le rigarono piano il volto, sbiancato al solo pensiero che Fred fosse morto. Nessuno poteva consolarla, nessuno poteva farla sentire meglio. Poteva solo piangere e ricordare i bei momenti passati con lui. Ricordava ogni sorriso, ogni battuta, ogni abbraccio!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non posso perderti Fred Weasley

Capitolo 4

Aveva promesso

 

Hermione era rimasta ferma immobile a fissare l’amico. Perché aveva detto una cosa del genere? Si sentiva la terra tremare sotto i piedi ed era sicura che, se non fosse stata seduta, sarebbe sicuramente caduta. Lo aveva visto a terra. Aveva visto tutta la sua famiglia piangere la sua morte. Ed ora Harry le stava dicendo che Fred non era morto!? Che razza di scherzo era quello!? Le lacrime cominciarono a rigarle il volto, un’altra volta. Harry le stava mentendo, proprio ora che stava cercando di metabolizzare il fatto che Fred era morto. Non riusciva più a vedere Harry, anche se era a pochi centimetri da lei. Aveva gli occhi pieni di lacrime e la vista offuscata. La sua mente stava viaggiando. Era tornata per un momento a una notte nella Tana, appena prima del matrimonio di Bill e Fleur.


Era scesa in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Non riusciva quasi più a dormire bene dopo aver obliviato i suoi genitori. Non aveva avuto altra scelta. Spedirli in Australia era stata forse la cosa migliore per loro. Lì sarebbero stati al sicuro, Hermione lo sapeva bene. Ma aveva comunque perso i suoi genitori. Anzi, in quel momento, Hermione non aveva proprio dei genitori. Loro non sapevano nemmeno della sua esistenza e questo la uccideva. Era come se ogni suo respiro fosse ingiustificato. Era come se lei non avesse mai dovuto esistere. Dopotutto lei non esisteva. Non aveva più un passato. Aveva solo un presente e un futuro. Ma non era più molto sicura sul futuro che l’aspettava.

La cucina della Tana era sempre stato un posto accogliente, familiare, anche per Hermione. In quella cucina non c’era mai un solo minuto di tranquillità: la signora Weasley era sempre intenta a cucinare qualcosa, o a sgridare uno dei suoi figli, soprattutto i gemelli. In quel momento, però, anche la cucina dei Weasley era immersa in un’atmosfera cupa e triste. Non c’era nessuno a cucinare, nessuno che sgridava i gemelli, nessuno che correva, nessuno che parlava, nessuno che cantava. Regnava il silenzio più assoluto. Ovviamente Hermione aveva parlato troppo in fretta perché le arrivò all’orecchio una voce.

«Cosa ci fai qua, Granger?»

«Potrei fare la stessa domanda a te, Weasley!» sbottò lei senza girarsi a guardarlo

Non aveva bisogno di guardarlo per capire chi era. Lo aveva già riconosciuto. Lo aveva riconosciuto dalla voce, lo aveva riconosciuto dal profumo che le aveva inebriato le narici non appena era entrato nella cucina, dal suo modo di chiamarla sempre per cognome.

«L’ho chiesto prima io, quindi ora rispondi!» disse lui mettendosi a sedere sul tavolo

«Non riuscivo a dormire. E tu?»

«Sì, anche io…» rispose lui guardandosi le punte dei piedi

Hermione avrebbe potuto dirgli tutto in quel momento. Avrebbe potuto e dovuto dirgli che lo amava. Voleva farlo, ma poi Fred cominciò a parlare e lei non voleva dover cambiare discorso.

«Sai, all’inizio non capivo perché un matrimonio» deglutì «Insomma, che motivo c’è di sposarsi con tutto quello che sta succedendo?»

«Forse è proprio per quello che sta succedendo che si sposano! Non vogliono morire senza rimpianti!»

«Bill e Fleur non moriranno. Sono forti. Hanno ancora tutta una vita davanti a loro!»

«Sì, è vero, ma potrebbero non farcela. Potrebbero essere uccisi. Potrebbero non vedere la fine della guerra e vogliono stare insieme fino ad allora. Vogliono amarsi!»

La frase appena detta da Hermione fece alzare a Fred lo sguardo. La stava guardando, ma non sorrideva. Era serio. I suoi occhi non assomigliavano per niente ai soliti occhi di Fred Weasley. Era come se un fuoco si fosse appena spento dentro di lui.

«Nessuno di noi morirà!» commentò Fred

«Non puoi esserne sicuro! Magari io morirò, o magari Ginny, Harry e George, tu… non puoi saperlo!» disse lei mentre il suo cuore si restringeva sempre più al pensiero di perdere anche solo uno di loro

«Nessuno di noi morirà, te lo prometto Granger!» insistette lui con un tono duro

Hermione sorrise senza guardarlo. Sperava davvero di poter sopravvivere alla guerra. E sperava che insieme a lei sarebbero sopravvissuti anche i suoi amici di sempre, Ron e Harry. Ovviamente non avrebbe voluto che nessuno morisse. Sperava che nessuno dei Weasley morisse, nessuno dei suoi vecchi amici di Hogwarts, nessuno dell’ordine. Nessuno doveva morire. Non poteva perdere nessuna delle persone a lei care. Non poteva perdere Fred. Le aveva promesso che non sarebbe morto. Glielo stava promettendo ora e sapeva bene che quando un gemello Weasley faceva una promessa, era per sempre.

«Perché ridi, Granger?»

«Quando ti deciderai a chiamarmi col mio nome!?» sbottò lei

«Quando la guerra finirà, te lo prometto!»

«Fai troppe promesse che non puoi mantenere, Weasley!»

Fred si era alzato dal tavolo. Ora era in piedi davanti ad Hermione e si avvicinava sempre di più a lei. Quando le fu abbastanza vicino, la attirò a sé e la strinse tra le sue braccia, lasciandole appena lo spazio necessario per respirare.

«Manterrò tutte queste promesse, Granger, te lo prometto!»

Hermione rise. Rise contro il suo caldo petto e poi alzò le braccia. Gli cinse i fianchi e lo abbracciò anche lei. Rimasero così per un periodo che sembrò infinito. La guerra si stava avvicinando, come anche la tempesta, ma loro due in quel momento erano in pace. Erano lì, stretti in quell’abbraccio, che Hermione avrebbe voluto durasse per sempre.

«E quando la guerra sarà finita, diventerò io il tuo incubo peggiore!»

«Mi prometti anche questo?» commentò lei alzando lo sguardo per guardarlo

Anche Fred la stava guardando. Aveva i suoi due bellissimi occhi azzurri fissi su di lei. Non stava sorridendo in modo malvagio o malandrino, in realtà non sorrideva per niente. Era serio.

«Sono stato il tuo incubo peggiore prima dello scoppio della guerra, lo sarò anche dopo!»

Quante volte Hermione lo aveva sgridato per i suoi scherzi? Quante liti avevano avuto nel corso degli anni per cose futili? Il solo pensiero che avrebbero potuto litigare ancora la fece stare meglio. Sapeva che nei loro litigi, nessuno litigava mai veramente. Si divertivano entrambi a stuzzicarsi. Era sempre stato così e sarebbe stato così per sempre. Guerra o non guerra.


«Hermione smettila di piangere!»

«Aveva promesso! Aveva promesso!» borbottò lei ancora in lacrime

«Cosa? Chi aveva promesso cosa?» chiese Harry

«Mi aveva promesso che non sarebbe morto, ma è morto. Non c’è più. Non dirmi che non è così solo per farmi stare meglio. Non ha mantenuto la sua promessa!»

«Lo ha fatto invece. Lui era in Sala Grande quando te ne sei andata. Lo abbiamo creduto morto per un po’, ma poi ha cominciato a tossire. È ferito. È grave, ma ce la farà!»

«Stai dicendo sul serio?» si fermò lei

«Non potrei mai mentirti. Lo sapresti se stessi mentendo. Sei la mia migliore amica!»

Hermione lo stava guardando. Era vero, sapeva se Harry stava mentendo. Lo conosceva da sette lunghi anni e ormai aveva imparato a capire quando mentiva e quando invece diceva il vero. Non stava mentendo, ma non poteva crederci. Fred era morto. Lo aveva visto. Ma poteva aver visto sbagliato, no!?

«Non è morto?»

«No, è vivo!»

Le lacrime ricominciarono a scendere sul volto di Hermione. Questa volta scoppiò in un pianto isterico. Fred era vivo. Lo avrebbe visto di nuovo. Avrebbe visto di nuovo i suoi occhi azzurri, avrebbe visto di nuovo il suo sorriso, avrebbe sentito la sua voce. Fred non era morto.

«Corri da lui!» le disse Harry «Probabilmente si starà chiedendo dove sei!»

Hermione scattò in piedi e abbracciò l’amico, senza mai smettere di piangere. Dopo essersi staccata da quella stretta, cominciò a correre verso il castello. Correva verso la speranza di poter essere ancora felice. Correva verso l’amore. Correva verso Fred.

Appena prima di entrare nel portone della Sala Grande si fermò. Non si fermò di sua spontanea volontà, venne fermata da qualcosa. Qualcuno l’aveva afferrata per un braccio e tirata verso di lui. Si ritrovò stretta tra le braccia di qualcuno. D’istinto, alzò le braccia e ricambiò quell’abbraccio. Avevano tutti bisogno di ricevere affetto. Tutti loro avevano bisogno di consolarsi a vicenda. La guerra era finita, certo, ma non per questo avrebbero dovuto smettere di combattere. Aveva bisogno di sostenersi. Dovevano darsi forze a vicenda.

Si staccò dall’abbraccio e alzò lo sguardo. Ron era lì. La stava guardando. Aveva gli occhi lucidi, ma non stava piangendo. Probabilmente aveva appena smesso di piangere la presunta morte del fratello.

«Ron, va tutto bene!» la consolò lei

«Non è vero!» sbottò lui

«Perché no? Stiamo tutti bene. È finita, Ron!»

«Sono una persona orribile!» continuò lui cominciando a piangere

«Ron, non è vero. Sei una brava persona. Hai aiutato Harry a combattere contro Voldemort e abbiamo vinto. Abbiamo vinto, è finita, Ron… è finita!»

«Sono una persona orribile!» ripeté lui

«Perché?»

«Quando ho visto Fred a terra ero triste, ma ho comunque tirato un sospiro di sollievo. Ci siamo baciati e ho pensato che la morte di Fred ti avrebbe fatta avvicinare ancora di più a me. Poi lui si è svegliato e io, solo per un momento, ho sperato che fosse morto davvero!»

«Cosa centra Fred? Ron non è successo niente… è la guerra, sei stanco!»

«Pensi che non sappia di quello che provi per lui? Io e Harry ce ne siamo accorti anni fa… pensi che non abbia notato il modo in cui lo guardi, il modo in cui gli parli, il modo in cui gli sorridi? La verità è che ero geloso e mi sento una persona orribile perché ho sperato che mio fratello fosse morto solo per poter stare con la donna che ama»

Ron era stanco. Era sicuramente così perché stava delirando. Fred non amava Hermione. Era Hermione che amava lui. Era così da molto tempo e non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Lo avrebbe fatto. Lo avrebbe fatto presto.

«Non sei una persona orribile, Ron. Io lo sono. Ti ho baciato, nonostante quello che provo per Fred. Ti ho fatto soffrire e mi dispiace tanto. Perdonami Ron!» gli disse prima di scansarsi da lui per poter entrare nella Sala Grande

Stava per rivedere Fred. Stava per dirgli tutto quello che provava per lui. Gli avrebbe detto che lo ama, che lo aveva sempre amato. Lo avrebbe baciato, se lui glielo avesse permesso, ma le sarebbe bastato anche solo abbracciarlo. In realtà le bastava vederlo, le bastava sapere che era vivo. L’uomo che amava era vivo. Voleva solo che fosse felice.

Sorrise ed entrò dal portone.

 

Angolo dell’autrice

Allora che dire? Grazie a tutti per le recensioni, grazie mille :)

Sono contenta che questa mia fan fiction vi piaccia, sono davvero molto felice. Scusate se ci ho messo così tanto per aggiornare, ma ho avuto un bel po’ da fare in questi giorni. Ora finalmente ho aggiornato e posso dirvi con certezza che il prossimo capitolo (che pubblicherò domani pomeriggio o martedì mattina) sarà l’ultimo :’(

Ci sentiamo presto, grazie a tutti :)

- Celeste Weasley

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: acielsereno