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Autore: Wild imagination    14/09/2014    8 recensioni
Prendete un liceo qualsiasi a Lima, Ohio. Magari il McKinley.
Adesso trasformatelo in un istituto per ragazzi con... capacità particolari.
Considerate una scuola privata gemellata (perchè no, magari la Dalton) i cui studenti sono cordialmente invitati a trascorrere un anno insieme al nostro Glee Club, che è un po' diverso dal solito.
Aggiungete delle sfide per rendere il tutto più emozionante, una convivenza forzata, e un Kurt che proprio non sopporta Blaine, ricambiato.
Un anno scolastico non vi sarà mai sembrato così interessante.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You'll be my Valentine

Quando aprì gli occhi quella mattina, Kurt sapeva che sarebbe stata una giornata orribile.
Eppure il sole splendeva alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano e l'aria era più calda del solito, considerata la stagione. 
So... why so serious? 
Perché è il 14 febbraio, that's why.

Senza contare che quell'anno San Valentino cadeva di sabato, quindi i ragazzi avevano anche ottenuto il permesso di organizzare un party in palestra.
Il ragazzo sbuffò esasperato, passandosi una mano fra i capelli. Non solo era costretto a camminare per i corridoi scansando ragazzine con gli occhi luccicanti, adesso doveva pure partecipare ad un inutile ballo, allestito solo perché le coppiette avessero una scusa per pomiciare sotto delle orribili luci psichedeliche senza essere richiamate dai professori. 
Giuro che se vedo una sola rosa rossa me la mangio.
Oh, andiamo. E' una festa come tutte le altre.
Sbagliato! Le altre feste hanno senso, celebrano qualcosa. 
San Valentino cosa celebra? Il fatto che per un giorno i ragazzi  e le ragazze si ricordano di essere fidanzati? Complimenti, Mr. e Mrs. Romanticismo 2014.
E' solo una stupida festività inventata dalle pasticcerie e dai fiorai per vendere quintali di stupidi cioccolatini chiusi in stupide scatole a forma di cuore abbinate a stupidi mazzi di rose rosse. E non tralasciamo le stupide frasi-fatte degli stupidi bigliettini che appiccicano sui fiori. 
Questo tuo sclero non ha niente a che vedere col fatto che sei single, vero?
Assolutamente no.  
Kurt ringhiò, schiacciandosi il cuscino sulla faccia. "Wake me up when San Valentine ends" mugugnò contro la stoffa.
"Stai scherzando, vero?" chiese una voce perplessa dall'altro lato della stanza.
Hummel si sollevò di scatto sul letto, spaventato. Rivolse uno sguardo truce al suo compagno di stanza: non pensava che fosse già sveglio. 
Già sveglio, in pantaloni della tuta e canottiera e i capelli sens... ridicolmente arruffati.
Dopo la sua crisi isterica, il loro rapporto era notevolmente migliorato: niente più scherzi terribili, molte più battute sarcastiche. Lo schiaffo era ormai stato rilegato fra gli argomenti imbarazzanti di cui, secondo la tregua Hummerson, era vietato parlare. Ma Kurt era ancora offeso a morte per il "non puoi stare con uno come lui".
Blaine non colse la sua espressione, e continuò. "Non puoi detestare il San Valentino! E' una festa bellissima. Tutto quel romanticismo, le coppiette, i fiori! E' un giorno in cui uno può prendere in mano la situazione e dichiararsi, essere folle!" esclamò, con aria sognante.
Oh mio Dio.
Il castano lo guardò come se fosse impazzito, con un sopracciglio alzato. "Sei per caso stato posseduto dallo spirito di una tredicenne innamorata?"
L'altro sbuffò con aria offesa, e fece per parlare, ma venne subito interrotto. "Ti illustrerò brevemente perché, per me, San Valentino è un incubo." Kurt scoccò un'occhiata all'orologio sul comodino. "Sono le nove e mezzo, giusto? Bene. Aspetta cinque secondi." Quando adoro dimostrargli che ha torto...
Anderson lo guardò scettico, mentre lui mostrava la mano destra, facendo il countdown. 
Cinque...
Quattro...
Tre...
Due..
Uno...

Non appena abbassò il pollice, si sentì un bussare nervoso alla porta, e Kurt si esibì in un sorrisetto in direzione del suo compagno di stanza; quello rispose incrociando le braccia al petto, per niente convinto. 
"Avanti!"
Finn Hudson fece il suo ingresso nella camera, visibilmente agitato.
"Kurt, devi aiutarmi" esordì con aria di supplica, tormentandosi le mani. "Non ho idea di..."
"... cosa regalare a Rachel" terminò il manipolatore per lui, con un sospiro affranto.
Tutti gli anni la stessa storia...
"Esatto" mugugnò il fratello, fissando la moquette con uno sguardo colpevole. "Lo sai che sono una frana in queste cose!"
Considerando che l'anno scorso ti ho impedito appena in tempo di regalarle un maiale africano destinato al macello...
Il castano decise saggiamente di tenere i commenti per sé, sistemandosi sul letto a gambe incrociate. 
"A cosa avevi pensato?" gli chiese invece, temendo sinceramente la risposta.
Hudson si guardò intorno con aria smarrita, borbottando frasi sconnesse.
"Va bene, va bene. Ho capito." lo bloccò Kurt, passandosi una mano sul viso; intanto Anderson osservava la scena in silenzio, concentrato. Il castano iniziò a riflettere fra sé e sé.
Una maglia? No, conoscendo Finn non gli farei comprare nulla da mettere addosso.
Un cerchietto? Decisamente scontato.
Orecchini? Regalati l'anno scorso.
I bracciali non li mette, quindi rimane solo...

"Che ne dici di una collana con i vostri nomi? E' carino, romantico e non troppo costoso" propose, una volta riemerso dalle sue elucubrazioni. "Magari anche un mazzo di fiori..."
Il viso di Finn si illuminò d'entusiasmo. "Sì! Idea geniale. Le comprerò dei girasoli: sono i suoi preferiti."
Kurt sorrise. In fondo è un bravo fidanzato. 
"Grazie mille, Kurtie. Mi hai salvato la vita!" esclamò l'altro ragazzo, prima di saltellare fuori dalla stanza con aria allegra. "Vado a comprarli subito!" chiuse la porta dietro di sé con un tonfo, e il manipolatore sospirò. 
"Non lo definirei un incubo..." considerò Blaine, guardandolo dall'altro letto con le sopracciglia alzate.
"Questo era solo il primo" gli rispose Kurt con aria distratta, alzandosi dal letto e stiracchiandosi.
Controllò l'orologio: 9.40. Aveva ancora un quarto d'ora prima di partire col secondo round. 
Afferrò velocemente una tuta dall'armadio e si diresse in bagno; ebbe appena il tempo di farsi una doccia di corsa e cambiarsi, prima che bussassero di nuovo alla porta.
Uscì dal bagno strofinandosi i capelli con un asciugamano, e si risistemò sul letto a gambe incrociate. 
"Avanti!"
Artie attraversò la porta con titubanza, spingendosi sulla sedia a rotelle. "Kurt, devi aiutarmi." lo informò, sistemandosi gli occhiali sul naso con aria mortalmente seria.
Lanciò un'occhiata a Blaine che lo osservava con interesse, mentre Kurt gli faceva cenno di continuare. "Non so chi invitare al ballo... Insomma, Rachel ci va con Finn, Mercedes è stata invitata da Sam, Brittany da quando abbiamo rotto mi rivolge a mala pena la parola, Quinn ci va con uno della Dalton, Tina sta con Mike e Santana mi inquieta." elencò tutto d'un fiato, contando sulla punta delle dita. Sollevò la testa con aria cupa. "Non so più che fare."
Il castano gli sorrise tranquillamente. "Non preoccuparti, Artie. Ho la netta sensazione che la soluzione al tuo problema stia per sfondare la porta."
Gli altri due ragazzi lo guardarono con aria confusa, ma Hummel si limitò a passarsi l'asciugamano sui capelli, con un sorrisetto sulle labbra. All'incirca un minuto dopo, Puck spalancò la porta della camera senza tante cerimonie, rischiando di inciampare su Abrams; Anderson era talmente sorpreso che dimenticò di lamentarsi.
"Fammi indovinare." lo anticipò Kurt, con aria divertita. "Devo aiutarti?"
"Assolutamente!" esclamò Noah, annuendo con veemenza. Entrò chiudendosi la porta alle spalle, accarezzandosi la cresta da moicano con aria leggermente imbarazzata. "Diciamo che potrei aver.. ehm... flirtato con due ragazze contemporaneamente..." Hummel alzò gli occhi al cielo, ma gli fece cenno di continuare. "E adesso non so quale invitare al ballo di stasera. Cioè, diciamo che una delle due potrebbe rimanerci male se non avesse un cavaliere la notte di San Valentino..." concluse, aggrottando le sopracciglia.
"Queste ragazze, chi le capisce..." commentò ironicamente il manipolatore "Fortunatamente per te, conosco un ragazzo a cui serve un'accompagnatrice per il ballo."
Puck fece scivolare lo sguardo su Blaine, con aria confusa. "Pensavo che lui fosse gay" sussurrò all'amico, in tono perfettamente udibile.
"Ma non Anderson; Artie!" esclamò Hummel, alzando gli occhi al cielo. "E adesso andate a discutere la questione fuori, che io ho da fare." concluse in tono sbrigativo, controllando l'orologio.
Abrams e Puck ringraziarono brevemente, per poi chiudersi la porta alle spalle, confabulando fra loro. 
"Ok, ammetto che possa essere leggermente stressante" borbottò Blaine, "ma non un incubo"
Kurt si voltò verso di lui con aria scocciata. "Uomo di poca fede" esclamò, "il peggio deve ancora arrivare!"
Anderson non rispose, continuando a fissarlo con aria pensierosa. "E tu con chi ci vai?" esordì, d'un tratto.
L'altro avvampò. "Come, scusa?" chiese, sperando di aver capito male.
"Intendo: tu con chi vai al ballo?" ripeté Blaine, guardandolo intensamente. 
No, non è possibile che stia per chiedermi di andare con lui alla festa di San Valentino. 
E tu cosa risponderesti, se te lo chiedesse?
Kurt tentò di smetterla di affondare in quelle iridi color ambra, ma gli risultava estremamente difficile.
"Non ci vado con nessuno" borbottò in imbarazzo, giocando con le frange del copriletto.
Tanto vale che mi scriva in faccia 'sfigato cronico'.  "E tu?"
Sì, tu con quale dei ragazzi con cui hai pomiciato ci vai? Sentì una spiacevole stretta allo stomaco.
Il Warbler fece spallucce, con aria noncurante. "Con nessuno" rispose con semplicità.
Oh, wow... Nessuno è alla sua altezza?
Ci fu qualche istante di silenzio, durante il quale entrambi tentarono in tutti i modi di non far incrociare i loro sguardi, in attesa. Kurt temeva e sperava di sentire la fatidica domanda... Che non arrivò.
Non poté non esserne deluso.
Perché me l'ha chiesto? Per verificare quanto fossi imbranato? O c'era qualche altro motivo?
E perché lui non ci va con nessuno? Sicuramente avrà ricevuto un centinaio di inviti... Non sembra che la cosa lo disturbi, comunque. Io di certo non gli chiedo di farmi da accompagnatore; piuttosto ci vado da solo e mi faccio incoronare "Reginetta della serata." Ho già fatto abbastanza figure di merda per tutta la vita, grazie tante. Magari, se avesse evitato di consigliare ad Adam di allontanarsi da me, questo San Valentino lo passerei col mio ragazzo...
Le sue elucubrazioni furono interrotte dall'arrivo di un sms.
C.V.D.
Hummel sospirò, prendendo il cellulare.

10.30
Kurt, devi aiutarci a scegliere il vestito per stasera, siamo in piena crisi!! Puoi venire in camera mia? 


Il ragazzo sospirò, alzandosi dal letto.
"Dove vai?" gli chiese Anderson quando lo vide pronto ad uscire.
"Ad affrontare il terzo round"  annunciò il castano, con voce tombale. "La scelta dell'outfit delle ragazze".


Kurt si lisciò un'ultima volta il completo blu notte, aggiustandosi il fazzoletto giallo infilato a regola d'arte nel taschino sinistro della giacca. Niente di rosso: sarebbe stato contro San Valentino fino al suo ultimo respiro. 
Ok, Kurt, ce la puoi fare. Devi solo aprire questa porta e passare almeno un'ora in mezzo a coppiette innamorate.
Hai portato l'insulina, vero?
Sìsì, ce l'ho in tasca.
E andiamo.
Il ragazzo prese un respiro profondo e spalancò la porta... No, non è vero. Non ce la posso fare.
La palestra era irriconoscibile. Praticamente ovunque svolazzavano palloncini rossi a forma di cuore, mentre il pavimento era disseminato di petali di rosa. Al centro della stanza era stato lasciato un ampio spazio per ballare, ma attorno ad esso erano distribuiti parecchi tavolini tondi (rigorosamente apparecchiati per due persone) con tanto di mazzi di fiori e candele come centro-tavola, e tovaglie di carta bianca e rosa. Il tutto veniva illuminato dalle immancabili luci psichedeliche...
Mi sembra di essere finito nella casa di barbie...
La tavolata del buffet era stata posizionata in fondo alla palestra, e vi si poteva scorgere una serie infinita di dolci dalle sfumature rosate e fontane di cioccolato.
Almeno avrò qualcosa con cui strozzarmi quando non avrò altra via d'uscita.
Aspetta un secondo... quello è un cuore di ghiaccio?!

Grande, passerò tutta la serata a stare attento che non si sciolga.
Per tutta la stanza riecheggiavano note di canzoni d'amore sdolcinate e strappalacrime.
Se non avessi impiegato così tanto a sistemarmi il ciuffo con la lacca, me ne tornerei in camera immediatamente.
Alcune coppie si stavano già esibendo al centro della palestra, ondeggiando goffamente sul posto con le bocche incollate.
Fa' che si apra una voragine nel terreno e mi risucchi ...
Hummel si stava abbandonando alla disperazione, progettando di avventarsi sulla colonnina dei cup-cakes, quando fu raggiunto da un'entusiasta Rachel Berry, che si era allontanata dalla pista da ballo trascinandosi dietro Finn. 
"Kurt, sei uno schianto!" esclamò la ragazza, fermandosi di fronte a lui.
"Grazie, Rach." sorrise l'amico, compiaciuto. "Anche tu sei molto carina." Lei girò su se stessa, mostrandosi in tutte le angolazioni e facendo volteggiare il vestito a balze rosa che aveva scelto (con l'aiuto del manipolatore) per l'occasione.
"Hai visto cosa mi ha regalato Finn?" chiese, indicandosi la gola con occhi luccicanti.
Al suo collo splendeva una catenina dorata con un piccolo ciondolo:
                                                                                     Finn
Il manipolatore lanciò un' occhiata di sbieco al fratello, avvolto nel suo smoking dal taglio classico. "Che bel regalo!" esclamò, fingendo un'aria sorpresa. Hudson gli rivolse un sorriso riconoscente, alzando entrambi i pollici. Rachel era troppo occupata a rimirare la propria collana per rendersi conto di quello scambio. 
"Dove sono gli altri ragazzi?" domandò Kurt all'improvviso, guardandosi intorno.
La ragazza si fece pensierosa. "Io ho visto solo Sam e Mercedes, laggiù vicino alla statua di ghiaccio." indicò un punto alla fine della palestra. "Puck con una ragazza che non conosco, e Santana e Brittany. Credo che gli altri debbano ancora arrivare" concluse, con un'alzata di spalle. 
Il castano sospirò. "Va bene... Voi tornate pure a ballare, io me ne starò qui a farmi venire le carie."
L'amica gli lanciò un'occhiata dispiaciuta. "Prometto che verrò a farti compagnia fra un ballo e l'altro".
Kurt annuì senza troppa convinzione, guardandoli mentre si allontanavano sgusciando fra le altre coppie. 
Si preannuncia una serata mooolto lunga. 
Fece un cenno di saluto a Mercedes, che dondolava nel suo vestito viola abbarbicata ad un felice Sam, prima di rifugiarsi in un angolino vicino all'entrata. La palestra iniziò a riempirsi velocemente, e in poco tempo la musica si alzò, in modo da permettere a tutti i ragazzi di esibirsi sulla pista da ballo. 
Dalle finestre della palestra si aveva una perfetta visuale del cielo stellato, e l'atmosfera si fece ancora più romantica.
Per un istante, Kurt pensò di comportarsi da cavaliere e far ballare una delle ragazze sedute sulle panchine ai lati della sala...
Forse è meglio di no... Non vorrei che si creassero dei malintesi.
Sospirò, tornando ad osservare le coppie che dondolavano vicine, sorridendosi. 
Sentì una strana tristezza invadergli il petto, e abbassò la testa, rivolgendo lo sguardo alle scarpe di pelle tirate a lucido. 
Proprio non capiva cosa gli stesse succedendo. Non aveva mai avuto il bisogno di un fidanzato; ma adesso, appoggiato contro il muro della palestra ad osservare tanti adolescenti innamorati, si sentì irrimediabilmente solo e fuori posto.
Fortunatamente per lui, dopo qualche minuto Rachel lo raggiunse per mantenere la sua promessa.
"Allora, come va la serata?" gli chiese con dolcezza, accompagnandolo a prendere un bicchiere di punch.
Il ragazzo le rivolse un sorrisino triste, facendo spallucce. "Tutto bene..."
Lo sguardo dell'amica si fermò improvvisamente, concentrandosi su qualcosa alle sue spalle, mentre un sorriso emozionato le si dipingeva in volto. "Beh, Kurtie, credo che tra poco andrà decisamente meglio..." gli bisbigliò, a qualche centimetro dall'orecchio.
Il manipolatore le rivolse uno sguardo stranito, ma prima che potesse chiedere qualunque cosa, sentì una voce dietro di sé. 
"Posso avere questo ballo?*"
Kurt si girò di scatto, sorpreso.  
Davanti a lui c'era Blaine Anderson, con un sorriso sornione stampato in volto e lo sguardo scintillante di malizia.
Indossava dei pantaloni neri molto aderenti, una camicia a maniche corte dello stesso colore che gli fasciava perfettamente il torace e un gilet senza maniche leggermente sbottonato. Al collo aveva un fazzoletto rosso, legato alla stoffa della camicia. I capelli erano tenuti con meno gel del solito, e alcuni riccioli gli ricadevano dolcemente sulle tempie. 
Wow. Kurt, respira. E ti prego: di' qualcosa di intelligente.
"Certo" rispose, senza una particolare inflessione nella voce.
Meno male che avevo detto qualcosa di intelligente...
Il sorriso dell'altro si tese. "Allora ci vediamo sulla pista." concluse, con un occhiolino.
Sono io, o sta iniziando a fare caldo?
Siamo a febbraio.
"Dimmi che non ho appena accettato di ballare col mio compagno di stanza la sera di San Valentino." sussurrò rivolto a Rachel, girandosi lentamente.
L'amica ridacchiò. "Credo che lo troverai... piacevole."
"Assolutamente no!" esclamò il ragazzo, sconvolto. "Mi sono ripromesso di odiarlo per l'eternità."
Rachel alzò gli occhi al cielo, spingendolo scherzosamente. "Vai, tigre: la canzone sta per finire."
Il manipolatore deglutì rumorosamente, iniziando a camminare verso il centro della palestra, in cerca di Blaine.
Kurt, calmati! Stai solo per ballare un lento col tuo compagno di stanza. E' perfettamente normale. 
Rischiò seriamente di farsi prendere dal panico quando vide che il suo presunto "accompagnatore" si era fermato proprio al centro della pista, sotto i riflettori. Si fermò a contemplare la sua figura, illuminata dalla luce bianca. Anderson si girò verso di lui con un largo sorriso, facendogli segno di avvicinarsi con le dita. 
Prometto che se non svengo stasera farò meno commenti sarcastici per il resto della mia vita.
Sentiva il cuore battergli furiosamente in gola, mentre una goccia di sudore freddo gli scendeva lungo la tempia. Si costrinse ad avvicinarsi, fino a ritrovarsi a mezzo metro dal riccio; si guardò un attimo intorno, nervoso.
"Oh, andiamo Hummel." lo riprese Anderson, con una mezza risata. "Siamo gli unici due manipolatori in tutta Lima, e tu pensi che qualcuno oserà fare commenti perché balliamo insieme?"
Kurt sperò che il buio della palestra nascondesse il rossore delle sue guance, mentre incontrava gli occhi dell'altro ragazzo. 
In quel momento, la musica finì, e le luci si fecero più soffuse.
Grazie, Universo. Hai un gran senso dell'umorismo, ma non sapevo ti piacessero i cliché.
Quando partì la canzone successiva, sperò davvero che un meteorite lo colpisse in pieno, risparmiandogli l'imbarazzo.
Blaine tese la mano verso di lui, e Kurt l'afferrò con titubanza, ben consapevole di ciò che sarebbe successo; come previsto, un brivido si irradiò lungo il suo avambraccio fino al gomito, facendogli venire la pelle d'oca.
Con un movimento inaspettato, il riccio lo avvicinò a sé, facendo scontrare i loro toraci, i visi ad un soffio di distanza.
Iniziamo bene, pensò Kurt col cuore in gola e il respiro spezzato. Con un sorrisetto consapevole, Anderson fece scivolare lentamente le mani lungo la sua schiena, mentre il castano poggiava le proprie sulle sue spalle, titubante.
Avvertì la pelle bruciare, nonostante ci fossero la giacca e la camicia a separarla dalle sue dita, che si strinsero dolcemente sui suoi fianchi.
  
                                                                        Heartbeats fast, colours and promises
                                                                                              How to be brave?
                                                                      How can I love when I am afraid to fall?

Iniziarono ad ondeggiare sul posto seguendo la musica, mentre il castano percepiva il respiro bollente di Blaine a pochi millimetri dal proprio collo. Un profumo di miele e nocciola gli incendiò le narici mentre avvicinava il viso all'orecchio dell'altro, ma si costrinse a non arrossire.
Dannazione, se continuo così non arriverò alla fine di questo ballo...
                                                                                               But watching you stand alone
                                                                                              All of my doubt, suddenly goes away somehow...
                                                                                             One step closer  
    

Kurt si impedì di rabbrividire quando i loro petti strusciarono uno contro l'altro, separati dalla sottile stoffa delle camicie.
"Allora..." gli sussurrò Anderson all'orecchio con aria placida. "Hai cambiato idea riguardo a San Valentino?"
Il castano avvertì il suo respiro solleticargli la pelle della nuca, e deglutì. Si costrinse a pensare una risposta adeguata a quella provocazione.
"Diciamo che potrei cambiarla se tu ti esibissi in una serenata in mezzo alla palestra." mormorò con lo stesso tono, per mascherare il tremolio della voce. 
Blaine aggrottò impercettibilmente le sopracciglia, piccato.
                                                                   I've died everyday, waiting for you
                                                                                                   Darling don't be afraid, 
                                                                                         I've loved you for a thousand years
                                                                                       I ' ll love you for a thousand more
                                    
"Magari lo troveresti ancora più interessante se cantassi per te" ribatté subito, fissandolo negli occhi. 
L'altro mise su la sua poker-face più credibile. "Non capisco cosa intendi" annunciò, guardandolo con un sopracciglio alzato.
Non arrossire, non arrossire, non arrossire.
Anderson sorrise divertito, facendogli fare una giravolta.
                                                        Time stands still, beauty and all she is
                                                                            I will be brave, I will not let anything take away
                                                                       What's standing in front of me
                                                                      Every breath, every hour has come to this.
                                                                              One step closer...
    
"Andiamo, Hummel, sappiamo entrambi che ti piaccio. Per lo meno fisicamente... Non hai idea di come mi guardi." Le ultime parole vennero pronunciate direttamente nel suo orecchio, e Kurt fu sicuro di aver sentito quelle dannate labbra sfiorare la morbida carne del lobo. Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. "Ti sbagli" replicò con fermezza dopo qualche istante. O almeno, tentò di apparire fermo. 
"Tu credi?" sussurrò il riccio, ora a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Assolutamente."    
E' così ovvio? Va bene, lo trovo attraente, e con questo? Non significa che mi piaccia, è semplicemente una considerazione oggettiva... Ma mi seppellirei piuttosto che ammetterlo davanti a lui.
 
                                                      I've died everyday waiting for you
                                                                  Darling don't be afraid,
                                                                 I have loved you for a thousand years 
                                                                                                                                       I'll love you for a thousand more!    
                                        
 
"Mmmh" si limitò a commentare Blaine, senza tuttavia allontanarsi di un millimetro.
"Forse il tuo enorme ego ha sbagliato, stavolta." suggerì Kurt dopo qualche istante, fingendo un'aria noncurante.
"Forse..." concesse il riccio. "Ma ne dubito fortemente" aggiunse mormorando.
Credo di essere diventato viola... E sta per venirmi un infarto. 
Certo che ha proprio una bella faccia tosta! Comunque, se vuole giocare a questo gioco...
                                                 One step closer,
                                                               One step closer
                                                              I have died everyday waiting for you
                                                             Darling don't be afraid
                                                            I have loved you for a thousand years 
                                                         
Avvicinò impercettibilmente il viso al suo, arricciando le labbra in modo che quasi sfiorassero il sottile strato di barba sulla sua mandibola. 
"Non sarai un po' troppo sicuro di te?" chiese languidamente, inclinando leggermente la testa da un lato.
Ebbe la soddisfazione di vedere il suo pomo d'Adamo sobbalzare sotto la pelle scura della gola. 
A quanto pare non sono l'unico ad avere un debole...
C'era elettricità nell'aria, era palpabile: i loro corpi si attraevano come due calamite. Lo sguardo del Warbler scivolò sulle labbra di Kurt, e questo vi passò sopra la lingua istintivamente. 
O qualcuno ha messo il riscaldamento a 200 gradi, o io sto andando in autocombustione.
Dannazione! Le sue labbra sono così vicine, e sembrano così morbide. E i suoi occhi... 
Dio, se non la smette di guardarmi così...   

Non riusciva a pensare una singola frase di senso compiuto con quel profumo che aleggiava nell'aria e gli occhi di Anderson che ardevano a pochi centimetri dal suo viso.
Da quant'è che sono così senza speranza?         
Proprio come nel suo sogno, sarebbe bastato un millimetro perché le loro labbra si toccassero...
                                                                                            I'll love you for a thousand more...

La canzone terminò, e le luci tornarono ad accecarli.
Si allontanarono all'improvviso, come se avessero preso la scossa. 
I loro occhi non si lasciarono un attimo, e i due ragazzi continuarono a fissarsi con aria impassibile per istanti che parvero infiniti; il cuore di Kurt sbatteva in modo quasi doloroso contro le sue costole. Alla fine, con un ultimo sorriso malizioso e leggermente tremolante, Blaine si allontanò, lasciandolo agitato al centro della pista.
Promemoria, promemoria per me: non partecipare più a feste organizzate dalla scuola. Non succede mai niente di buono.



















*"May I have this dance?"


-Note dell'autrice-
1) Da domani sarò costretta a tornare ad Azkaban (meglio conosciuto come 'Liceo Pubblico'), quindi avrò qualche problema a pubblicare ogni quattro giorni; probabilmente riuscirò a farlo solo una volta a settimana. Mi dispiace davvero, farò quel che posso.
2) Se vi interessa avere una sesta serie come si deve, vi consiglio di passare sulla pagina facebook di mia sorella. (Ambros Efp [No, non riesco a mettere il link...]) Io, lei e altri undici Gleeks (che hanno avuto vari scompensi a causa degli spoiler) abbiamo messo su un gruppo che si impegna a scrivere una ff che potrebbe essere riassunta così:
"Come sarebbe la sesta serie se i RIB non scrivessero i copioni sotto l'influsso dei funghi allucinogeni andati a male". Se volete aderire, commentare schifati o semplicemente sfogarvi, passate :D

  
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