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Autore: Uptrand    14/09/2014    10 recensioni
Raccolta di storie brevi non legate fra loro che vede i personaggi originali del gioco e quelli da me inventati in situazioni anomale e magari in secondo piano. Questo con lo scopo di descrivere meglio l'universo oltre i limiti dati dalla descrizioni delle storie e personaggi principali e per cercare di descrivere qualcosa di nuovo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Olivia Williams Shepard era seduta in ottima posizione rispetto al palco allestito nel Presidium, di fianco a lei c'era Arturus Vakarian, figlio di Garrus Vakarian e Tali Zora vas Normandy.
Era una sorpresa che lui aveva voluto farle, non era un giorno speciale o altro e proprio per questo a lei piacque ancora di più.
Arturus come tutti i turian, anche se lui era per metà quarian, aveva la pelle del collo sensibile. In più, proprio per il fatto di essere un incrocio fra razze differenti, le sue placche cutanee erano più elastiche del normali. Una linea blu gli passava sopra all’occhio sinistro, tatuaggio tipico del suo popolo. Per un turian esserne privo era un onta, infatti li perdeva se si macchiava di qualche crimine e l’espressione “Volto nudo”, era per loro un insulto.
Il termine era anche usato in modo informale per riferirsi ai politici.
Olivia appoggiò la testa sulla spalla di lui che adorava quando lo faceva, perché poteva strofinare il viso tra i bellissimi capelli rosso fuoco della sua ragazza umana.
Da quella posizione lei cominciò a fargli dei gratini sotto il mento e nel basso collo. Un gesto intimo delle femmine turian che esprimeva molta soddisfazione verso il proprio partner, che lei cercava di imitare per rispettare la cultura del suo ragazzo.
Non lo dissero, ma entrambi pensarono che l’appuntamento era iniziato davvero bene.
Le luci si spensero e in una folgore di luce il mago fece la sua apparizione sul palco: un uomo sui trent’anni, bianco, un aspetto nella media, una barba con pizzetto molto scura, ma molto ben curata gli incorniciava il viso. Ciglia occhi e capelli anch’essi scuri.
Indossava un classico ed elegante vestito nero, ovviamente non mancavano mantellina e cilindro.
Era circondato da una decina di piccoli robot aiutanti che non gli arrivavano alle ginocchia.
« Divus Laurentium Dominus Imperator è qui per voi! Il migliore in qualsiasi cosa e in qualsiasi campo, lo spettacolo che oggi vedrete giustificherà la vostra vita! »
Senza perdere tempo, incominciò a strattonare e deformare il proprio corpo, braccia e collo gli si allungarono e gli occhi uscirono letteralmente delle orbite. Ribalzarono perfino sul pacimento. Era come vedere un personaggio per bambini dal vivo.
Intorno a lui i piccoli robot si muovevano, a volte a caso altre volte accompagnandolo nelle scenette. In tutto questo il mago non smise mai un secondo di parlare.
Poi d' un tratto si piazzò al centro del palco, starnutì in maniera esagerata e il suo corpo si stacco in diversi pezzi. Testa, braccia, gambe e busto ognuno separato dall'altro e fluttuante a mezz'aria, ma anche cosi il mago continuava il suo monologo che aveva come oggetto se stesso e l'incapacità dei suoi aiutanti.
La testa, priva del corpo, fluttuò verso Olivia. Lei era a bocca spalancata per lo stupore; perché se anche era un trucco la testa sembrava perfettamente reale.
« Signorina salga sul palco, sarà un aiutante senz'altro più utile e adorabile di questi inutili catorci.» Le propose il mago.
« No, assolutamente no.» Rispose lei divertita e un po’imbarazzata, ancora colpita dalla sorpresa.
« No! A me! Divus Laurentium Dominus Imperator, non sia mai!»
Una mano del mago arrivò fluttuando e toccò con l'indice la fronte di Olivia. Avvolta all'istante da una luce bluastra incominciò a volteggiare in aria in direzione del palco, lanciando non poche esclamazioni.
Queste erano dovute maggiormente al fatto che per l'occasione aveva indossato un abito con gonna, pensando fosse una buona occasione per mettere sfoggiare un po' di femminilità, cosa che non capitava spesso alle donne in servizio militare.
Gonna che ora cercava di tenere chiusa con le mani e le gambe serrate, mentre volava in aria sopra al pubblico.
Sul palco prima che potesse dire qualcosa, il mago le diede da tenere in mano un enorme cilindro.
« Ora signorina, potrei avere un suo bacio per far funzionare la prossima magia.»
Lei scosse la testa a indicare un no, era troppo divertita e imbarazzata allo stesso tempo per parlare. Si sentiva accaldata in faccia, di sicuro doveva essere rossa in viso. Sperò che nessuno le facesse delle foto, tra i capelli di un rosso accesso e il rossore del vivo doveva stare malissimo.
« Allora facciamo cosi. » Annunciò il mago, infilò la mano nel cilindro ed estrasse otto riproduzioni proprie, perfette nell'aspetto e nelle dimensioni solo che quattro avevano la pelle bluastra e le rimanenti rosse e diedero inizio a una guerra magica. Mentre il vero mago assegnava punti come se fosse una partita. La vittoria andò alla squadra rossa. Come ogni numero precedente il pubblico ricompensò il mago con una pioggia di applausi.
Infilando una seconda volta la mano estrasse quello che ad Olivia parve un piccolo rettile, lui lo lanciò e cominciò a volare in aria con le sue ali . A volare e a crescere a vista d'occhio.
Presto nel cielo del Presidium un drago,  delle dimensioni di una corazzata si librò sul pubblico con ali da pipistrello tanto grandi da nascondere la torre del Consiglio alla vista e ruggì, un suono che sembrava annunciare la file del mondo.
Olivia notò che quel bellissimo trucco aveva però un difetto, nonostante quelle enormi ali che sbattevano l'aria era perfettamente calma.
Alla fine il drago si rimpicciolì e con un tuffo ritorno nel cilindro, solo allora lei poté ritornare al suo posto tra gli applausi del pubblico. Ammettendo che dopo tutto si era divertita.
Come ultimo numero, con uno stupore ancora maggiore, il mago rese invisibile la Cittadella ai presenti. Olivia non sapeva come, ma sotto la sua sedia e tutto attorno a lei vedeva solo lo spazio, poteva vedere le navi che attraccavano e lasciavano la Cittadella e quelle ormeggiate ai moli. Tra queste riconobbe la sagoma della sua nave, la Normandy SR3.
Con quel trucco il mago annunciò la fine dello spettacolo, mentre il pubblico si alzava in piedi in delirio per applaudirlo.
*****
Il mago gridò per il dolore quando sbatte la nuca contro la parete della propria nave spaziale dove viveva.
« Siamo gente civile, non potremmo parlare con calma. » Disse rivolgendosi ai due turian che lo bloccavano e minacciavano. Erano riusciti a introdursi nella maniera più semplice: avevano suonato, lui aveva aperto dopo che si erano presentati come dei fans.
Quel subdolo stratagemma che lo colpiva nell’orgoglio aveva funzionato.
« Il capo non vuole parlare, vuole sapere per conto di chi hai ficcato il naso nei suoi affari. » Spiegò intimidatorio uno dei due.
« Che succede qui? » Domando una voce alle loro spalle.
« Signorina le consiglio di andarsene, non è posto adatta a una donna. Anche se forse potrei sbagliarmi.» Disse il mago riconoscendo e osservando Olivia. Questa volta con indosso un'armatura militare e notando come portamento e atteggiamento fossero molto diversi rispetto a prima.
« Vattene umana! » Le intimò uno dei turian.
Lei camminò lentamente verso di loro « Olivia Williams Shepard, s.p.e.t.t.r.o. del Consiglio. Ora mi domando, vi pagano abbastanza per vederla con me? Andatevene ora e potrete farlo sulle vostre gambe. » Lo disse con fredda e sicura determinazione.
I due turian si guardarono fra loro e uscirono. « Arturus com'è la situazione? » Chiese lei nel comunicatore.
« Gli agenti del C-sec li hanno arrestati appena usciti.» Fu la risposta.
« Ora mago chi sei e perché hai cercato di accedere ai dati del mio ID e di molti altri? » Chiese lei con tono severo.
Il mago stava ancora cercando di riprendersi dallo spavento « Io...ecco...s.p.e.t.t.r.o. hai detto?....Shepard...parente di quel Shepard?»
« Si. » Rispose lei accomodandosi su una sedia.
Il mago si esibì in un gesto teatrale allargando le braccia e inchinandosi verso di lei «  Divus Laurentium Dominus Imperator! Il più grande di tutti in tutto e nel tempo libero agente della sezione reati finanziari nello spazio della Cittadella. Attualmente in missione. Il mio capo, Gianna Parasini, confermerà ogni parola. »
« Parasini? La conosco, meglio se non menti.»
« Mentire? Io?! » Assunse un’aria offesa.
Olivia si mise in comunicazione « Pare che la tua storia sia confermata.» Il suo viso si addolcì, erano dalla stessa parte.
« Posso sapere come ha fatto a capitare qui al momento giusto? » Domandò Lui.
« Un ID di uno s.p.e.t.t.r.o. non si può copiare come altri, quando durate lo spettacolo ci hai provato e scattato un allarme. Ora dimmi, chi erano quelli? » Chiese per curiosità.
Con aria assolutamente tronfia disse « I due turian? Pesci piccoli, inviati da qualcuno a cui non piaceva cosa aveva scoperto.» La cosa venne ulteriormente sottolineata da un accurato gesto con una mano, a indicare come per lui simili situazioni fossero niente.
Olivia aggrottò la fronte ricordando come il mago fosse sembrato piuttosto impaurito da quei due quando lei era entrata.
Lui scattò in avanti esibendosi in un elegante bacia mano « Potrei festeggiare la salvezza della mia persona invitandola a cena? » Propose alla donna.
« Il mio ragazzo è la persona con cui ho parlato prima al comunicatore, imbraccia il fucile di precisione che in questo momento sta illuminando la sua fronte con un puntino rosso attraverso un finestrino della nave. Consiglio inoltre di levare quella mano dalla mia coscia. » Commentò lei esibendo un sorriso tagliente.
Il mago saltò all'indietro e assumendo una posizione gli dava un’aria forse imponente ma di certo comica, annunciò come fosse davanti a una gran folla « Riconosco la sconfitta e batto in ritirata. » Vi fu un'improvvisa nuvola di fumo e il mago svanì nel nulla.
« Olivia cos'è successo? » Chiese Arturus al comunicatore.
« Niente, il mago è voluto uscire di scena nel più classico dei modi. »
« Dobbiamo trovarlo? » Domandò lui.
« No, non ho intenzione di trascorrere le prossime ore di questo giorno di riposo a seguirlo. Continuiamo il nostro appuntamento? »
« Ti aspetto all’astro-auto, ho il cambio di vestiti per te. Mi piaceva quella gonna che avevi scelto, soprattutto mentre svolazzavi in aria. Ho delle foto di quando eri sul palco, le sto postando agli amici.» Disse Arturus ridendo.
Olivia corse fuori, quella era un'emergenza peggiore di molte altre. Non avrebbe permesso a quelle foto di essere diffuse.
   
 
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