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Autore: Dragasi    14/09/2014    2 recensioni
Mi rimisi in piedi e guardando in faccia il Sith gli dissi disprezzandolo con tutto il mio cuore:– Quello che tu chiami vecchio barbuto è il mio Maestro. Mi ha dato l’opportunità di addestrarmi per diventare Cavaliere, mi sta regalando il suo tempo e il suo affetto ogni giorno da quando siamo insieme. Mi sta insegnando a essere un Jedi, mi sta guidando nella mia crescita e mi sta evitando di diventare un uomo come te. Lui è il mio Maestro e io sono fiero di essere il suo Padawan –
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Obi-Wan Kenobi, Yoda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il suono del comlink mi giunse soffocato. Il Comandante Cody davanti a me si girò facendomi segno di non far rumore, io tirai fuori il comlink e glielo indicai.
« Maestro? » chiesi sussurrando appena.
« Koi-Jon, di' al comandante che siamo pronti, e non allontanarti mai da lui, intesi? »
« Certamente, Maestro »
« Non voglio portarti in infermeria ancora una volta, stai attento » mi disse lui con un velo di preoccupazione nella voce.
« Promesso. Che la Forza sia con te, Maestro »
« E con te, mio giovane Padawan. Ne avremo bisogno entrambi » disse lui prima di chiudere la comunicazione.
Riferii al Comandante il messaggio di Obi-Wan e lui mi chiese:« Non poteva direttamente contattare il mio comlink? »
« Credo abbia preferito il mio perché noi Jedi usiamo un segnale criptato su una frequenza speciale. È quasi impossibile che orecchie indesiderate ascoltino »
Il Comandante mi fissò con sguardo dubbioso poi, dopo un'alzata di spalle, rivolse nuovamente lo sguardo verso il buio davanti a noi.
Rimanemmo ancora parecchi minuti fermi ed immobili nella notte gelata, io mi strinsi più forte il mantello addosso e soffiai il mio fiato caldo sulle mani. Iniziò a soffiare un vento pungente e a quel punto mi concentrai sulla Forza per ottenere un poco di calore.
« Ma voi Jedi non potevate procurarvi qualcosa di caldo, Capitano? » mi chiese un soldato alle mie spalle.
« L'avrei fatto se avessi potuto, purtroppo questi vestiti e la spada sono le uniche cose che ci è permesso possedere » non mi era mai importato il fatto di non possedere nulla, in fondo ci ero abituato fin da piccolo e non avevo quasi idea di cosa volesse dire avere il desiderio di possedere un oggetto, se non per la spada laser, ma in quella notte provai il desiderio di avere qualcosa che mi proteggesse da quel freddo pungente.
« Con il dovuto rispetto, Capitano, ma voi Jedi siete ben strani » 
Io gli sorrisi divertito, non era il primo che non comprendeva le regole Jedi, e non sarebbe stato l'ultimo. Risposi di rimando:« Lo so benissimo »
Al soldato scappò una risatina divertita.
Cody ci fece cenno di fare silenzio e prepararci: l'operazione stava per iniziare.
« Spero che tu sia stato addestrato abbastanza bene da sopravvivere ad una battaglia, Capitano » mi disse il Comandante Cody mentre ci stavamo preparando.
« Ad insegnarmi tutto ciò che so è stato il Maestro Kenobi, non potrei desiderare un’istruzione migliore. Quindi speriamo sia sufficiente » risposi io con un sorriso prima di prendere in mano la mia spada senza attivarla.
Tutti gli uomini erano raggruppati dietro il Comandante e me, stavamo solo aspettando il segnale di Cody.
Alzò un braccio in segno di attesa, noi tutti eravamo trepidanti di iniziare per poter tornare alla base al più presto. Mi sembrò di rimanere lì fermo ad osservare il braccio di Cody in eterno quando finalmente il braccio venne abbassato e uno dei nostri uomini fece partire un segnale che imitava il verso di una delle specie autoctone.
Iniziammo a muoverci in silenzio, il nostro compito era creare un diversivo in modo che la squadra guidata da Obi-Wan potesse far facilmente irruzione nel magazzino delle truppe Separatiste.
Ero agitato, non mi separavo dal mio Maestro durante una missione dal tempo di Socorro, e non mi ero affatto dimenticato cosa era successo.
Avanzavamo veloci attraverso la valle, una volta che fossimo giunti sul posto avremmo lanciato dei razzi segnalatori e simulato delle esplosioni in modo da attirare i nostri nemici che avrebbero così lasciato il magazzino sguarnito.
 
Cody si fermò segnalandoci di preparare l’attrezzatura. Un gruppetto di soldati preparò il necessario per provocare delle esplosioni controllate ad una certa distanza da dov’eravamo noi, io e altri cinque caricammo le pistole lanciarazzi.
Le esplosioni partirono e pochi secondi dopo i razzi brillavano nel cielo notturno. Delle sirene d’allarme risuonavano in lontananza e, quasi all’orizzonte, si poteva iniziare a vedere l’esercito droide Separatista.
« Uomini tutti ai vostri posti, attenderemo qui il nostro nemico. Ricordate noi serviamo solo come diversivo »
« Sì, signore! » risposero all’unisono tutti gli uomini.
Io attivai la spada laser ed il Comandante mi chiese:« Sicuro di voler combattere con quella? Ho ancora delle pistole… »
« Sicuro, Comandante. La uso da più di dieci anni, la so usare bene » risposi sorridendo e ricordandomi cosa Obi-Wan mi aveva detto quattro anni prima su Socorro: “Non perderla mai più, la tua vita dipende da questa”. Non avrei mai più lasciato indietro la mia spada.
Cody annuì rispondendo:« Contento tu… cerca di non farti del male, non ho voglia di farmi fare una lavata di capo dal Generale… e in ogni caso perché l’Ordine manda dei ragazzini in guerra? »
« Il vostro Padawan può essere giovane, ma è uno Jedi. Meglio perderlo tragicamente che evitargli il pericolo » citai io quasi ridacchiando, per qualche strano motivo tutta quella situazione mi divertiva.
« È un modo meno barbaro di dire: “mandiamo pure dei ragazzini a morire!” »
« Può darsi, ma veniamo cresciuti per servire la Galassia. Molti di noi sono stati abbandonati dai genitori quando erano ancora in fasce, insomma non è normale vedere un bambino muovere degli oggetti a distanza… » risposi.
Era vero, molti Jedi non erano stati portati via dalle loro famiglie, ma abbandonati e presi sotto la custodia dell’Ordine. Sicuramente avevano ricevuto più amore al Tempio che dalle famiglie di origine.
 
I droidi si fermarono a non più di cinquecento metri da noi in formazione compatta. Cody li osservò per alcuni minuti prima di prendere la sua decisione.
« In posizione! Al mio segnale aprite il fuoco »
Io non sarei stato di alcuna utilità fino a quando non si fosse avvicinato l’altro esercito.
Il braccio di Cody si abbassò e colpi di blaster iniziarono a volare verso i droidi che si affrettarono a rispondere al fuoco.
Attivai la spada e iniziai a deviare i colpi che venivano sparati nella mia direzione, a volte riuscivo a colpire qualcuno dei droidi.
L’esercito separatista iniziò ad avanzare , i soldati clone rimanevano fermi nelle loro posizioni continuando incessantemente a far fuoco.
Finalmente la prima fila di droidi fu alla mia portata ed io mi abbandonai completamente alla Forza.
Mi lanciai all’attacco tagliando le braccia al primo droide per poi affondare la spada nel secondo. Mi muovevo veloce e non mi serviva guardarmi intorno, percepivo tutto quello che succedeva, sapevo come muovermi per non ferire i miei compagni e prevedevo da dove sarebbero arrivati i colpi dei blaster.
Mi abbassai per evitare un colpo di blaster e tagliai le gambe ad un droide, quando mi rialzai mi voltai di scatto separando la testa dal corpo di uno di quegli ammassi di ferraglia.
Riuscii a metterne fuori uso una decina prima di sentire la voce di Cody urlare:« Koi-Jon giù! »
Caddi a terra con il peso del Comandante sopra di me.


Angolino di Dragasi

Eccomi qua dopo un sacco di tempo! Perdonatemi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi sentivo in dovere di mettere il punto di vista riguardo ai Jedi di qualcuno esterno all'Ordine, così da metterci anche qualche critica. 
Grazie a tutti voi che leggete e recensite, siete un gran sostegno! A presto!
   
 
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