Capitolo
11 -
Epilogo -
3
anni
dopo...
-
Silvia sta
ferma. Altrimenti non riesco a sistemarti il vestito. - disse Hai
cercando di
lisciare la voluminosa gonna bianca.
- Non
posso
stare ferma! Non posso stare calma! - rispose isterica la diciannovenne
Silvia:
- Tra poco mi sposo e tutto andrà male... -
singhiozzò infine depressa
- Non
dire
cavolate! - la riprese l'altra: - Sarà tutto perfetto. E poi
non piangere che
ti cola il trucco. -
-
Sniff... Va
bene. - rispose infine con un sorriso.
-
Accidenti
che cambio d'umore improvviso. -
- Si,
beh...già... eheheh - rise imbarazzata la bionda.
-
Ragazze,
siete pronte? - chiese Lilly entrando nella stanza e ammirando la
novella sposa
finire di prepararsi. Il vestito bianco modellava le forme della
ragazza; il
bustino stretto fasciava il busto finendo in una gonna non molto
vaporosa con
strascico annesso. I lunghi capelli della ragazza erano raccolti
finemente sul
capo lasciando sfuggire delle ciocche ribelli. Ai lobi delle orecchie
portava
delle perle con abbinata una collana, regalo di suo fratello per il
diploma.
- Si
mamma. -
rispose la rossa. Indossava un tubino azzurro corto fino al ginocchio,
mentre
il lunghi capelli fulvi erano legati in una coda alta.
-
Siete
stupende ragazze. - esclamò Lilly nel suo completo blu
notte: - Ah questo
giorno sarà memorabile! Sapete anch'io mi sono sposata a
settembre. Che bei
ricordi... - disse sognante: - Dopo questo giorno mi
toccherà attendere il tuo
turno Hai. -
Hai
arrossì:
- Ma...ma che dici? Io e Kurt non abbiamo intenzione di sposarci. Non
ancora
almeno... -
- Non
sposarti! - intervenne Silvia: - E' troppo stressante!! -
Le
altre due
scoppiarono a ridere. Se Silvia non si rilassava non sarebbe nemmeno
riuscita a
salire sull'altare.
-
Bene io
vado. Devo accompagnare lo sposo. A dopo. - Lilly uscì dalla
stanza
dileguandosi
Silvia
si
guardò allo specchio mentre la sua mente si perdeva nei
ricordi di tre anni
prima. Dopo l'arrivo di Hai lei e Apollo avevano litigato e si erano
lasciati a
causa della gelosia della ragazza; poi Apollo le aveva fatto quella
dichiarazione d'amore davanti a tutti e poi, dopo averle detto che Hai
era sua
sorella, le aveva chiesto di sposarlo. Sapeva che erano molto giovani e
questo
la impauriva molto, ma sapeva anche che si amavano e questo bastava a
dissipare
tutti i dubbi.
-
Silvia. -
la voce dell'amica la riportò alla realtà: - E'
ora. - le disse con un sorriso
porgendole la mano. Silvia annuì.
Nuovi
ricordi
si fecero strada in lei. Per colpa della sua gelosia aveva perso il suo
ragazzo
e un'amica, ma nello stesso giorno li aveva recuperati entrambi,
chiedendo
scusa e ammenttendo i suoi errori. Con sua grande sorpresa Hai l'aveva
perdonata subito ed erano tornate amiche. Pochi giorni dopo la rossa
confidò i
suoi sentimenti a Kurt mettendosi immediatamente insieme.
Silvia
arrivò
all'ingresso della Chiesa dove suo padre l'aspettava nel suo completo
beige. Le
porse il braccio che lei accettò, nel frattempo Hai
sgattaiolò dentro la chiesa
mettendosi al fianco del fratello come testimone.
Silvia
entrò
in chiesa sentendo la marcia nuziale risuonare in tutto l'edificio;
percorse
nervosa la navata centrale senza distogliere lo sguardo dal suo futuro
sposo
che l'attendeva impazziente. Apollo indossava un completo nero in
contrasto con
i suoi capelli rossi.
-
Bene. -
iniziò il prete appena Silvia raggiunse Apollo: - Iniziamo
la cerimonia. -
Apollo
e
Silvia si guardarono sorridenti e più felici che mai mentre
il prete continuava
la sua messa, finchè non giunse la domanda fatidica: - Vuoi
tu Apollo prendere
Silvia come tua sposa? -
- Si.
-
- E
tu Silvia
vuoi prendere Apollo come tuo sposo? -
- Si.
-
Si
sorrisero.
-
Bene vi
dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa. -
Apollo
sorrise prima di posare le labbra su quelle della ragazza. Ora era suo
e lo
sarebbe stato per sempre.
- Ah
Apollo?
- lo richiamò Silvia sussurrandogli all'orecchio: - Sono
incinta. -
FINE