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Autore: Aliak    15/09/2014    1 recensioni
Com'è realmente cominciata la storia.. Il mito di un padre irraggiungibile e lontano, un demone forte e rispettato da tutti. Ancor prima della nascita di Inuyasha e Sesshomaru, un viaggio attraverso gli occhi del più grande demone cane, sovrano delle terre dell'ovest, come è nato il suo impero le sue decisioni le sue paure, uno scorcio verso il futuro prossimo, cosa realmente gli riserverà? Dolore.. Intrighi.. Rabbia.. Delusioni.. Fra alleanze e corti la guerra continua fra demoni, per il dominio sul mondo, e la distruzione degli esseri umani.
NB: La storia inizialmente sarà incentrata sul nostro Taisho ma poi si sposterà su Sesshomaru
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, inu taisho, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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La mente vagava nei ricordi, quanto tempo era passato dall'ultima volta che l'aveva vista? Ne aveva perso il conto, ma l'affievolirsi del marchio e di quel legame, gli faceva intuire ne fossero passati abbastanza da poterne risentire. Vi era stata pace per anni, ma era tornata la guerra, ed era stato lontano dalle sue terre, e dalla sua compagna a lungo, portando con se parte del loro esercito lasciandola scoperta. 

Ogni giorno temeva gli fosse successo qualcosa, ma sapeva bene che se fosse stato così l'avrebbe percepito, ma ora stavano tornando a casa con una nuova vittoria sulle spalle e una pace da cercar di mantenere, il più a lungo possibile.

Stava chiedendo tanto al suo destriero, Ashun anche lui era stanco ma voleva arrivare prima possibile al proprio palazzo, ancor prima dei propri soldati che lo seguivano cercando di mantenere una giusta distanza, ma lui era il più rapido si muoveva con disinvoltura a una andatura che agli altri non era permessa.

Era arrivato fino alle stalle, e aveva lasciato il suo stallone nelle mani dello stalliere, e ecco che varcò i confini del suo palazzo non vi era nessuno a accoglierlo, gli sembrava strano, sapevano anticipamente del loro ritorno, ma a parte qualche servitore che gli si stava avvicinando di tutta fretta, era inquietante quella calma piatta che si poteva quasi tagliare con una lama.

-Mio signore siete tornato-, disse il servitore mentre anche l'esercitò si unì al loro generale.

-Che cosa succede qui Koyo?- domandò anche i suoi soldati sembravano agitati da quella situazione, non vi era nessuna altra guardia possibile che il palazzo fosse stato lasciato così senza difese.

-Mio signore..- si stava trattenendo, sembrava fosse stato costretto a mantenere il silenzio, Sakamaru mi si affiancò preoccupato, pure io non avevo percepito il suo odore.

-Ir... Irasue, insieme all'esercito è andata a fronteggiare il nemico che sta attaccando il palazzo del nord, hanno chiesto aiuto aveva atteso fino al vostro ritorno, ma.. a quanto pare il nemico non l'ha fatto.- aveva abbassato lo sguardo il servo, perchè probabilmente aveva visto il suo sguardo furente.

Eravamo partiti di nuovo perlomeno chi era di loro in grado di combattere ancora, si sentivano stremati per il viaggio ma non poteva non poteva lasciarla la a combattere, non contro il clan dei draghi, doveva aspettarselo che prima o poi quella ostilità continua fra i due clan sarebbe sfociata in qualcosa di più grande.

Ora si domandava realmente quanti anni fossero passati, cercava di farsi un calcolo mentale, seguendo le stagioni che erano passate, quando l'aveva conosciuta ancora il suo corpo non era abbastanza forte per combattere. Erano ormai molto vicini alla meta, si sentiva il fragore della battaglia, già dalla loro attuale posizione, l'odore di sangue molto sangue si estendeva per quelle terre, portato dal vento, erano nel pieno di quella battaia.
***
Erano la già da diverse ore, ma ancora quei maledetti non si facevano vedere, i soldati erano schierati di entrambi l'eserciti, pronti a attaccare il nemico che si stava avvicinando, fissava la scena dall'alto degli appartamenti del castello.

Il cielo era tinto di blu, con toni bianchi giallastri che si stavano facendo spazio, pochi momenti prima dell'alba, il cielo era pledidamente sereno, l'aria fredda ormai l'inverno era agli sgoccioli si stava avvicinando la primavera, si sentiva l'odore nell'aria.
 
Nessuno dormiva al castello tutti in attesa, un suono provenì da non molto lontano, era il segnale dei nemici, ed eccoli li scorse avvicinarsi in una massa compatta, afferrando la lama la estrasse, mentre si librò in aria uscendo da quelle mura, atterrando poco avanti ai suoi soldati, insieme all'altro generale, attendevano un suo ordine.

Erano ormai abbastanza vicini, -Carica!- Un forte urlo, una voce femminile ruppe quel silenzio, gli enormi eserciti degli inuyoukai si mossero furiosamente contro l'esercito nemico, sporcizia polvere sangue si agitava nell'aria, da entrambi le parti cadevano sotto la forza dei fendeti vari amici o alleati, disseminavano morte dovevano proteggere il castello.

Non si guardava indietro spazzava via i suoi nemici, lasciando piste di cadaveri continuando la sua corsa, doveva trovare il capo di quel gruppo, era lui che gli interessava degli altri non se ne faceva nulla, si abbassò per non essere colpita da una grossa ascia di un demone, per poi contrattaccare tagliandogli le gambe di netto e quando ormai si era riversato a terra, la testa era volata via.

Balzo in aria, salendo su un ramo di quella foresta, cominciando a camminare fra il fitto tetto, era inutile continuare a sprecare energie con quelli, al fine orfatto arrivò infine il suo odore, le sue labbra si incresparono in un sorriso divertito lo avrebbe spazzato via, ne seguì la traccia fino a scorgerlo era distante e circondato da guardie.

-Ryomugi, avete così tanta paura di me da nascondervi dietro le vostre guardie e esercito senza combattere in prima linea.- beffarde quelle parole, erano uscite dalle proprie labbra, lo sguardo del demone drago si era puntato su di lei.

-Portatemi la sua testa- Ordinò i suoi scagnozzi si erano avventati su di lei, scendendo da quel tronco aveva tagliato a metà uno di quei demoni, con la tagliente lama della sua spada, ma non era riuscita a parare un fendente di un'altro, l'armatura aveva ceduto contro quella forza incrinandosi, per poi rompersi su un fianco, sentiva il sangue sgorgare.

-Maledetto- con la mano libera aveva afferrato quel demone per il braccio, l'aveva spezzato facendolo urlare aveva lasciato la presa quasi subito, e gli aveva dato il colpo di grazia, si era preparata agli altri aveva perso d'occhio il suo nemico numero uno che apparentemente era rimasto in disparte.

All'improvviso si sentì schiacciata a terra, non aveva avuto il tempo di ribellarsi sentiva la lama di lui premuta contro la sua gola, una mossa falsa e sarebbe morta, eppure lui sembrava esitare. -Devo dire che non siete come quei soliti stupidi demoni cani, ti faccio una proposta.. che ne diresti di unirti a noi, i più potenti Dayoukai presenti su queste terre, e diventare moglie di mio figlio, spazzeremo via tutte le altre razze, e regneremo sovrani su queste terre, che ne dici?-

-Proposta allettante probabilmente per chiunque, ma sono già legata a un'altro- era fredda la sua voce, aveva appena allentato la presa mentre aveva pronunciato quelle parole, forse credendo che avrebbe ceduto così facilmente, in un turbine di aria che lo spazzò via all'istante mutò al'improvviso nel suo reale aspetto, stava per attaccarlo quando anche l'altro mutò e cominciò così la vera battaglia.

***
Aveva seguito il fragore di quella battaglia dall'alto, mentre i suoi soldati e Sakamaru, aiutavano gli altri, lui aveva visto la possente figura del drago innalzarsi nelle aree seguita da quella più esile e elegante di una giovane femmina inuyoukai, l'odore l'avrebbe riconosciuto tra mille era lei.

Fissava la battaglia, cercava di affrettarsi a raggiungerla, mentre fendenti andavano a segno da entrambe le parti ma quel maledetto sembrava aver la meglio su di lei, esperienza e maggior forza, di quei secoli del drago che portava sulle spalle, un urlo straziante uscì dalle fauci di lei quando quel demone aveva affondato le zanne nel collo.

Si era mosso rapido e aveva spazzato via l'altro da lei, vedendola crollare a terra, diversi metri più sotto voleva andar da lei, ma non poteva stava per riattaccarlo, gli piantò uno dei suoi artigli nel petto dove doveva trovarsi il cuore, trafiggendolo fu troppo il colpo, lo vide esalare l'ultimo respiro per poi schiantarsi a terra, ritornando nella forma umana.

Discese a terra, ancora nella sua reale forma, avvicinandosi cautamente a lei il muso si era allungato verso la sua compagna a sfiorarlo, un ringhio di protesta uscì dalle fauci, era ancora viva anche se respirava a malapena, la ferita alla gola era profonda e servivano assolutamente delle cure urgenti.
   
 
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