Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Aliak    15/09/2014    1 recensioni
Com'è realmente cominciata la storia.. Il mito di un padre irraggiungibile e lontano, un demone forte e rispettato da tutti. Ancor prima della nascita di Inuyasha e Sesshomaru, un viaggio attraverso gli occhi del più grande demone cane, sovrano delle terre dell'ovest, come è nato il suo impero le sue decisioni le sue paure, uno scorcio verso il futuro prossimo, cosa realmente gli riserverà? Dolore.. Intrighi.. Rabbia.. Delusioni.. Fra alleanze e corti la guerra continua fra demoni, per il dominio sul mondo, e la distruzione degli esseri umani.
NB: La storia inizialmente sarà incentrata sul nostro Taisho ma poi si sposterà su Sesshomaru
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, inu taisho, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era inginocchiato accanto al suo futon, le ancelle erano uscite dalla stanza lasciandoli da soli, avevano cambiato le bende e messo i medicamenti, erano ormai tre giorni che non apriva gli occhi in bilico tra la vita e la morte, le ferite stavano lentamente guarendo, eppure era ancora così debole, sentiva sotto le dita la sua pelle fredda era molto pallida più di quanto ricordasse.

Sospirò profondamente mentre passò a sfiorare i suoi bellissimi capelli argentei, setosi morbidi gli corniciavano quel viso da bambola, in lei ancora vedeva quella bambina, ma era cresciuta ormai quasi una donna, ben presto sarebbe potuta diventare veramente la sua degna compagna.

Nessuno l'avrebbe fermato, anche i consiglieri si erano dovuti ricredere, con gli anni quella piccola cucciola aveva conquistato anche quelli che non avevano creduto fino a prima, aveva mostrato una grande forza e coraggio prendendo le briglie del suo popolo facendosi rispettare da tutti senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.

-Non mi puoi lasciare proprio ora che sono tornato- Si era allungato verso il suo viso, sfiorando con le labbra le sue, quanto aveva sognato baciarla, in quegli anni, troppe volte, sentì un lieve movimento sotto le stesse, sembrava ricambiare dolcemente quel bacio, si staccò lentamente mentre lei apriva gli occhi, puntandoli sul proprio viso.

-Taisho- era stato pronunciato il suo nome in un flebile sussurro, si sentiva ancora troppo debole, a malapena riusciva a mantenere gli occhi aperti che si rifiutavano, non accettando la lieve luce delle lanterne rosse accese nella stanza, gli bruciava da morire la ferita alla gola, ma stava guarendo del tutto senza lasciare nemmeno una cicatrice.

-Riposa- disse semplicemente quelle parole per poi lasciarla da sola nella propria stanza, doveva riposare e la sua presenza era una distrazione, il fatto che avesse finalmente aperto gli occhi, l'aveva rassicurato togliendogli quell'ansia che gli pesava sulle spalle.



Non doveva essere lì lo sapeva anche lei, eppure era stanca stufa di quelle quattro mura della sua stanza in cui era rinchiusa, ormai le ferite si erano rimarginate del tutto, e il suo corpo si era risanato finalmente era in forze, in modo tale da uscire da sola, camminava lungo quel viale, il vento scompigliavai capelli, che ondeggiavano liberi alle sue spalle.

Vesti scivolavano morbide ed eleganti, come acqua fra le rocce, nel suo avanzare senza meta, si aggirava fra i ciliegi in fiore, si era giunta finalmente la primavera, aleggiava nell'aria il profumo dei fiori, calpestava a piedi nudi l’erba verde accanto al laghetto, ricoperto di ninfee non ancora schiuse e circondato da azalee colorate.

Inspirò l'aria a pieni polmoni, prima di bisbigliare qualcosa a se stessa che nessuno avrebbe udito -La fioritura di questa primavera è stupenda.- , fermò la marcia, giunta all’ombra dei sakura più belli e vecchi del giardino. S’inginocchiò con fare vellutato , il tessuto lavanda, esternamente, era in armonia con il paesaggio che la contornava, diversamente dal blu interno del tessuto che contrastava con i colori caldi della primavera e il giallo del soprabito che indossava.

L’abito era pesante, fatto da molteplici strati che stabilivano i ranghi ed il prestigio delle donne, eppure sembrava non risentirne degli stessi anche se negli ultimi anni, si era sentita più a suo agio indossando la sua armatura, ritornare a quegli usi che non erano suoi da anni gli faceva sentire la nostalgia dei campi di battaglia.

Aveva aperto il palmo, rivolgendolo verso l’alto lentamente, un petalo cadde, posandosi delicato sulla pelle liscia. -Il fiore per eccellenza è un ciliegio.. l'uomo per eccellenza è il guerriero- quelle parole uscirono spontanee dalle rosee labbra, mentre ruotando il polso fece cadere quel piccolo fiore a terra.

Arrivarono fino a lei rumore di passi, insieme a quell'odore che avrebbe riconosciuto tra mille, non aveva nemmeno alzato lo sguardo per incontrare la sua figura che si faceva sempre più vicina.

-Non dovresti essere qui.- sollevai lo sguardo incontrando quello di lui.

-Non volevo perdermi, il primo giorno di fioritura.- era una scusa lo sapeva lei stessa che quelle parole, non erano uscite sincere, lo vide inginocchiarsi davanti a se il tempo di cingerla con un braccio per la vita, e sollevarla di peso, come se non pesasse nulla, facendo dolcemente aderire il proprio corpo al suo.

Lo scosto bruscamente, non era più una bambina come allora, un ringhio gli uscì dalle labbra -Non trattarmi da bambina conosco i miei limiti, meglio degli altri.- sentiva il corpo tremare dalla rabbia, era tornato ne era felice ma allo stesso tempo, per quanto era stato via per una buona causa, e quella lontananza aveva incrinato quel rapporto.

Il suo orgoglio ruggiva dentro di lei, non si sarebbe abbassata a buttarsi fra le sue braccia così facilmente, non si sarebbe facilmente sottomessa alla sua presenza, no doveva conquistarla un tempo non aveva avuto la forza di contrastarlo ma ora, era quasi adulta e poteva farlo, le labbra di lui erano increspate in un sorriso.

Aveva mosso qualche passo verso di lei, riavvicinandosi avrebbe voluto fare qualche passo indietro ma le sue gambe non volevano muoversi, era così vicino da poter sentire il suo respiro sulla pelle, ormai erano quasi alti uguali, anche se con molta probabilità sarebbe rimasta leggermente più piccola di lui.

-Lo so benissimo e sei diventata una magnifica donna- deglutì a fatica mentre lui aveva allungato la mancina verso di lei, e aveva accarezzato delicatamente la guancia destra per poi scivolare lentamente sul collo e sfiorare la pelle alla base, dove si celava l'ormai marchio quasi del tutto scomparso. -sei diventata tutto quello che mi aspettavo, ti ho scelto allora perchè non eri una semplice bambolina come le altre, sapevo che in quella piccola cucciola si celava una compagna perfetta degna del trono di oriente, e non mi hai deluso.-

Quel flebile tocco aveva scaturito in lei un brivido, che la scosse dalla punta dei capelli fino alla punta delle dita, il cuore sembrava aver perso un battito per poi ricominciare a battere all'unisono con quello di lui, quelle parole l'avevano colta impreparata, allora non gli aveva risposto sul perchè aveva scelto lei fra le tante e ora aveva la risposta.

L'aveva di nuovo cinta in un dolce abbraccio, e lei sembrava essersi abbandonata allo stesso, rilassata in quelle forti braccia. -Non volevo una sottomessa, volevo qualcuno che a testa alta mi avrebbe affrontato, che avrebbe osato dove altre non avrebbero fatto. In mia assenza hai fatto quello, che nessuna delle altre donne avrebbe fatto.-

L'aveva baciata su quelle labbra carnose, lei lo lasciò fare non fece nulla per fermarlo, anzi sembrava ricambiare quel bacio famelica, l'aveva stretta ancor di più a se sentiva il calore di quel corpo aumentare, sotto quelle pregiate stoffe, il respiro di lei era accelerato quando ormai si era staccatto, aveva tirato leggermente il suo labbro inferiore, facendogli uscire un gemito di piacere dalle labbra.

-Io sono Inu no Taisho, signore e erede delle terre dell'ovest, la nostra gente è forte e orgogliosa..- Rimbobavano nella sua testa quelle parole, il Rote sapeva benissimo il suo significato, e il perchè le stava usando quel canto per la stella del mattino, erano così alti i toni che chi era al castello, l'avrebbe avvertiti, qualcosa nel suo basso ventre si mosse. -il nostro gruppo è forte! E vorrei aggiungere voi alla nostra forza.-

Aveva scostato ancor di più il colletto del kimono, mostrando quel marchio che aveva impresso quando ancora era una bambina, lo sentiva pulsare a ogni parola, socchiuse gli occhi prima ancora di sentire le zanne di lui sul proprio collo, l'aveva morsa con fermezza ma questa volta non percepì il dolore di allora, no era tutto diverso ora.

Si era lentamente staccato, aveva leccato la ferita, richiudendola sentiva il suo respiro sulla pelle non si era allontanato ancora -I miei artigli devono afferrare e trattenere. La mia mascella sulla vostra gola, il mio respiro è nel vostro orecchio. La mia caccia a avuto la sua fine.- sentiva le gambe molli a ogni parola che lui pronunciava, la trattenne più saldamente a se stringendola amorevolmente.

-Il mio profumo è sulla vostra pelle, la mia tana ora è la tua casa, il mio compagno è al mio fianco.- era giunta alla fine quella promessa, le ultime parole, e sarebbero stati legati in eterno, -Questa è la mia scelta! Questo è il mio segno! Tu sarà mia!-

Aveva chiuso gli occhi mentre lui si era alzato in volo, quando lì riaprì erano in quelle che sarebbero state le loro stanze d'ora in avanti, l'aveva adagiata dolcemente sul futon, mentre le mani abili di lui la stavano svestendo senza che lei obbiettasse, anzi le braccia si erano allungate verso di lui, andando a sua volta a scostare e togliere le vesti di lui.

Erano nudi ormai, i corpi a contatto gli uni con gli altri, ancora non congiunti in quella danza antica come il mondo, lui accarezzava dolcemente il suo corpo, seguendone i lineamenti, le forme sinuose accarezzandole, lei dal suo canto assaggiava quei muscoli scattanti, si era abbassato sentiva il suo respiro sul collo, il naso sfiorargli il marchio delicatamente solleticandolo, e infine baciandolo.

Lentamente i baci si erano spostati, sulla gola accarezzandola, fino al mento per poi salire alle labbra, nel mometnto stesso in cui lui entrò dentro di lei, si era irrigidita sentendo quel dolore, lui aveva continuato a accarezzarla dolcemente cercando di rilassarla, e baciarla così intensamente da fargli dimenticare tutto.

Cominciò a muoversi lentamente in lei, ma le spinte pian piano diventarono sempre più intense, ormai anche lei non provava più dolore, si stava abbandonando a quel piacere di due corpi congiunti. Un'ondata di puro piacere li travolse, inondando lei, la sentì fremere sotto di lui mentre un gemito era uscito dalle di lui labbra, e si era accasciato dolcemente contro il suo corpo, ancora dentro di lei appagato, l'accarezzava dolcemente e sua volta lei faceva lo stesso. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Aliak