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Autore: roxrox    01/10/2008    8 recensioni
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Saint Seiya, quindi vi prego, siate buoni! Buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7


Si ritrovò a galleggiare sulla superficie della realtà, e socchiuse faticosamente gli occhi; lui era appoggiato allo stipite della finestra, con le mani in tasca, e guardava fuori con gli occhi persi nel vuoto. Sembrava combattuto, e preoccupato. Avrebbe voluto chiamarlo, farsi raccontare cosa lo turbava e consolarlo, coccolarlo fino a che si fosse rasserenato e le avesse regalato uno dei suoi splendidi sorrisi, ma era così stanca… Richiuse gli occhi, e scivolò nuovamente nel sonno.


Quando riprese consapevolezza di ciò che le stava intorno e riuscì a riaprire gli occhi, vide Shun seduto su una sedia accanto al suo letto, che le sorrideva.
- Come ti senti, bella addormentata? – le chiese.
- Stanca… - rispose lei, e cercò di alzarsi, ma la stanza prese improvvisamente a girare. Sentì Shun che le passava un braccio attorno alle spalle e la sosteneva, mentre con l’altra mano le sistemava i cuscini dietro la schiena, poi la riadagiò con attenzione e le posò una mano fresca sulla fronte:
- Stai tranquilla, la febbre se ne è andata, ma adesso devi riposare –
- Che cosa è successo? –
- Se fossi un cavaliere, diremmo che hai utilizzato il cosmo per venirci in aiuto… Ma non sei un Cavaliere, e possiamo solo dire che sei venuta in nostro aiuto utilizzando misteriosamente una potenza molto simile a quello che noi chiamiamo cosmo –
- Il… cosmo…? –
- Già… Non sai nulla del cosmo, vero? –
- No, ma… Ecco… Ieri sera, prima di cena… quando ti stavo aspettando mentre eri andato a prendere il libro… Ho… sentito Lady Saori in riunione con Shaka e Dohko… E Shaka diceva di aver sentito un cosmo in me, anche se non ne era sicuro… Io non ci credevo, pensavo che avesse avuto le allucinazioni… Non so nemmeno cos’è… -
- Se vuoi te lo spiego… ma forse è meglio che tu ora riposi… per il momento non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare… -
- Ma mi prometti che dopo me lo spieghi? –
- Promesso. –
Se anche avesse voluto dormire non avrebbe potuto. Un leggero bussare alla porta richiamò l’attenzione di entrambi, e la testa di Micene fece capolino dal corridoio:
- Ah, allora ti sei svegliata! – si voltò e parlò con qualcuno – E’ sveglia, avvisate Aldebaran che porti il vassoio con il cibo –
- Yuhuuuu!!!! – urlarono le voci di Milo e Kiki, subito zittite da un colpo, anche se Rossella non avrebbe saputo dire di cosa.
- Milo, la smetti di fare il bambino? –
- Kiki, la finisci con tutto questo chiasso? –
- Venite dentro – chiamò la ragazza – non state lì fuori –
Nella stanza dopo Micene entrarono Milo e Kiki, immediatamente seguiti da Camus e Mur; poi in ordine sparso tutti gli altri, tranne Aldebaran e Kanon.
- Ci siete tutti? – Rossella era decisamente stupita.
- Certo che ci siamo tutti! – Ioria sorrise – Manca solo Kanon che è andato a chiamare Aldebaran, che ti stava preparando qualcosa da mangiare, immagino che il tuo ultimo pasto sia stato la colazione… -
- E che ore sono? –
- E’ mattina, bellezza –
“Eccolo che ritorna… Almeno sono stesa e non può arrivarmi alle spalle… Ma che fa??? Si sta avvicinando un po’ troppo…”
- Milo, stalle lontano… E’ convalescente, non ha la forza di respingere le tue avances… -
- Ma Camus, io facevo conto esattamente su questo! –
- Ed io faccio conto sul fatto che siamo qui in tanti, e ti facciamo fuori prima che tu possa muovere un dito! –
- Umpf… - Milo si mise in un angolo incrociando le braccia e mettendo un broncio che era tutto tranne che offeso o arrabbiato. Quasi quasi gli scappava da ridere…
- Ehi, un momento! E’ mattina, cioè… -
- Hai dormito quasi 24 ore – concluse per lei Micene, sorridendo.
- Allora – le chiese Saga avvicinandosi – Come ti senti? –
- Francamente ancora un po’ stanca, ma sto bene –
- Eccoci qua! – Aldebaran e Kanon entrarono nella stanza. Il Cavaliere del Toro reggeva un vassoio con due piatti, una bottiglia di coca cola e un bicchiere; uno splendido profumino si sparse per la camera.
- Uhm… che meraviglia… cos’è? –
- Il mio speciale spezzatino ai funghi del dopo-battaglia, ed una fetta di torta al cioccolato. Devi riprendere le forze! –
- Ma qui c’è da mangiare per sei! –
- Eh sì, lo so, le mie porzioni sono sempre un po’ abbondanti, ma ti garantisco che una volta assaggiato non riuscirai a non finire tutto –
Milo si avvicinò con un’espressione famelica sul volto:
- Dolcezza, se vuoi posso farti compagnia… -
- Milo, piantala… C’è la colazione per tutti di là! –
- Oh, ma scommetto che questo è più buono… Sicuramente la compagnia è migliore… -
- Milo, se non la smetti sarò costretto a congelarti determinate parti che non nomino in presenza di una signora –
- Eh no! I gioielli no! –
- Allora lasciala stare! –
Altra risata collettiva. Poi Micene si rivolse nuovamente a Rossella:
- Ora è meglio se ti lasciamo in pace, se la cosa non ti offende, ma hai bisogno di mangiare e di riposarti, e dubito che con noi qui ci riusciresti –
- Grazie a tutti, siete stati molto gentili –
- Nessun problema, era nostro dovere – rispose Aldebaran – Mangia, e se ne vuoi ancora basta che mi mandi Shun con il piatto vuoto, provvederò io stesso a riempirlo come si deve –
Uscirono tutti, lasciandoli nuovamente soli. Rossella si avventò sullo spezzatino, non si era accorta di avere così fame, e trovò che era davvero delizioso:
- Ma… tu non vai a fare colazione? – chiese a Shun tra un boccone e l’altro.
- Io ho già mangiato prima, non ti preoccupare –
Chiacchierarono di tutto e di niente intanto che lei mangiava, poi quando ebbe finito anche la enorme fetta di torta (mai e poi mai avrebbe pensato che il suo stomaco fosse in grado di contenere così tanto cibo!) Shun le portò via il vassoio e la aiutò a stendersi di nuovo:
- Ora cerca di dormire –
- E basta dormire! Sono stanca, ma non ho sonno. Parliamo di qualcosa… Raccontami cosa ti preoccupava prima… -
- Prima…? –
- Beh, in effetti non so quanto prima… Vedi, io mi sono svegliata un attimo, e ti ho visto alla finestra, con gli occhi nel vuoto. Volevo chiamarti e chiederti perché eri così triste, ma avevo tanto sonno, e mi sono riaddormentata subito… -
Shun sorrise tristemente e si alzò, andando alla finestra ed assumendo la stessa posizione:
- Tu… - parve mancargli il coraggio, ma poi trasse un profondo respiro – Tu credi nel colpo di fulmine? –
- Colpo di fulmine? –
- All’amore a prima vista? Credi possibile che qualcuno si possa innamorare in modo talmente veloce da non ricordare un solo istante in cui si sia conosciuta una persona senza amarla? –
Se ci credeva? Le era appena successo…
- Sì… -
Lui si riavvicinò e si sedette sul bordo del letto, prendendole una mano; tremava, ma quando parlò la guardava dritta negli occhi:
- Perché… Vedi… Io credo di essermi innamorato di te quando ci siamo incontrati, ieri, sotto la pioggia… -
Non riuscì a rispondere subito. Lo stava dicendo davvero? Lo stava dicendo a lei? Lasciò che quelle parole si distendessero su di loro, come se non volesse far passare quel momento magico.
Ma lui fraintese, e voltò il capo verso la finestra:
- Scusa, non dovevo dirtelo… Lascia stare… Fai finta che io non abbia detto nulla… -
Rossella strinse leggermente la sua mano, e gli pose l’altra sulla guancia, costringendolo dolcemente a voltarsi:
- Sai perchè ti ho detto che credo nell’amore a prima vista? – lui non disse nulla, ma la guardava con gli occhi lucidi – Perché ieri, quando ti ho visto, ho capito che tu sei colui che ho sempre cercato… - gli scappò un singhiozzo, e lei sorrise, mentre una lacrima le usciva dagli occhi – Ti amo… -
Allora anche lui sorrise, incredulo. Non parlò, non ne aveva la forza, ma si portò la sua mano alla bocca e la baciò teneramente, bagnandola di pianto.
- Ehi, che fai? Piangi adesso, quando bisogna ridere? –
- Non sono il solo, vedo – rise lui tra le lacrime. Avvicinò il proprio volto a quello di lei, adagio, per non spaventarla, e le diede un bacio leggero, solo sfiorandole le labbra, e il suo cuore fece un salto quando si accorse che lei rispondeva. Rimasero così per un attimo, guardandosi in silenzio, poi lei gli cinse il collo con le braccia e lo attrasse nuovamente a sé, in un bacio più profondo e passionale; socchiuse le labbra e lo lasciò entrare, iniziando una danza vecchia di secoli, due anime che si fondevano in un unico respiro.

Oggi
Non ho che un canto
Canto
Solo per te…
Senti
Con quanto amore
Questo mio cuore
Batte per te…
Oggi
Come d'incanto
Canto
Solo per te…
Oggi
Che ti ho trovata
Mia amata
Resta con me…

Quando si separarono per mancanza di fiato lui rimase lì, appoggiato sui gomiti per non pesarle, mentre le labbra ancora si sfioravano.
- Amore mio… - mormorò in un sospiro – Amore mio… Non avrei mai sperato in tanta felicità… -
- Chiamami ancora così… Ti prego… -
- Amore mio… Amore mio… Amore mio… - fu interrotto da un altro bacio, che chiedeva tanto e donava tantissimo. Rossella non era mai stata così tra le braccia di un ragazzo, mai e poi mai si era innamorata in questo modo. Shun nascose la testa nell’incavo del suo collo, e lei ricordò un brandello della Divina Commedia, che in quel momento sembrava essere stato scritto apposta per loro:

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Lo strinse ancora di più, come se temesse di vederselo scappare. Ma lui pareva non avere alcuna intenzione di muoversi. Chiuse gli occhi, assaporando quel momento perfetto. Non seppe nemmeno dire come fu possibile, ma scivolò lentamente nel sonno.


- Allora, come sta la nostra malat… Ops… - Aldebaran, con la sua solita irruenza, aveva spalancato la porta con un calcio dopo essere riuscito in qualche modo ad abbassare la maniglia con il gomito. Stava portando un vassoio con il pranzo per Rossella.
La ragazza e Shun si svegliarono in quel momento, e lui si sollevò di scatto, tenendola per mano, e gemendo per le proteste della propria schiena, irritata per la posizione che aveva tenuto troppo a lungo.
- Scusate… - pigolò Aldebaran, cercando di farsi piccolo piccolo e riuscendoci molto male, vista la mole.
- Aldebaran, che succede? – la voce di Ioria si fece sentire, e la sua testa spuntò nel vano della porta – Ma… abbiamo… interrotto qualcosa? –
I due innamorati erano rossi come il fuoco.
- Eh, temo di sì – rispose Aldebaran, sorridendo – Mi sa che noi due siamo i primi a scoprire una nuova storia… -
- Oh beh, allora – il Cavaliere del Leone si avvicinò al letto – permettetemi di farvi i miei complimenti! – tese la mano e Shun la strinse, un po’ imbarazzato – Ci sei riuscito anche tu, eh, piccolo? Devo dire che hai scelto molto bene! Oh, perdonatemi, devo imparare che non posso più dire certe cose – si inchinò leggermente davanti a Rossella – Ormai sei impegnata, e non è rispettoso. Scusami –
- Nessun problema – esclamò lei, e Shun annuì.
- Comunque – si intromise nuovamente Aldebaran – Io ti ho portato il pranzo, e Ioria pensava di farti un po’ di compagnia intanto che portavo Shun a mangiare, ma forse è meglio che porti un altro vassoio anche per lui… -
- Ma… siete sempre qui? – si voltò verso Shun – Da come mi avevi parlato la prima sera avevo capito che ognuno restava nella propria casa –
- Beh, vedi – le spiegò Ioria – In effetti di solito è così, perché le nostre case non sono grandi, ma quando Milady è in viaggio ci trasferiamo tutti alla tredicesima, è immensa, c’è posto per tutti, e stiamo un po’ in compagnia –
- Milady è in viaggio? In effetti non l’ho più vista dalla battaglia… -
- Già, è partita ieri pomeriggio per trovare una spiegazione all’attacco di ieri mattina. Credo un giro degli oracoli di Grecia, o qualcosa del genere. Non ha voluto nessun Cavaliere, in compenso si è trascinata dietro tuo zio. Ha deciso che avrebbe dato meno nell’occhio viaggiando come una normale riccona in vacanza piuttosto che come una dea. Contenta lei… -
- E quindi – riprese Aldebaran – abbiamo preso possesso della casa, del parco e della cucina –
- Ehi voi due! – la voce di Milo eruppe gioiosa dal corridoio – Siete ancora vivi? Vi stiamo aspettando… - Milo entrò nella stanza – Abbiamo fame! Ehi, ciao splendore, come va? –
- Milo, fossi in te la smetterei – rise Ioria.
- E perché? Magari faccio colpo… -
- Troppo tardi –
- Perché troppo… - la voce di Milo si spense, mentre notava Shun seduto sul letto e le sue mani intrecciate a quelle della ragazza – Ah, ora capisco! Piccola sottospecie di marmocchio, mi hai appena soffiato la conquista! Accidenti ragazzi, complimentissimi! Sono davvero felice per voi! – era sincero, e si vedeva.
- Grazie Milo – disse Rossella.
- Adesso non posso più provarci… Umpf… vabbè, troverò qualcun altro… Però… Amici? – tese la mano speranzoso verso di lei, che la prese sorridendo:
- Amici –
- Bene, ora che abbiamo espletato tutte le formalità, andiamo? Ho fame! –
- Shun – chiese Aldebaran – vuoi che porti anche a te un vassoio con il pranzo o vieni a mangiare con noi? –
- Vai – lo anticipò Rossella – Non morirò di certo! –
- Resto io con lei, non ti preoccupare – disse Ioria.
- Ma… e tu non mangi? –
- Ho già pranzato, ho fatto apposta per non lasciarti sola –
Shun si avvicinò a lei e le depose un leggero bacio a fior di labbra:
- Allora io vado. Non temere, torno presto –
- Torna pieno e per me è sufficiente –
Risero, e i tre Cavalieri uscirono, lasciando soli Ioria e Rossella.
- Tu sai – disse il Cavaliere del Leone posandole il vassoio in grembo – di averlo appena mandato in pasto ai lupi? –
Lo guardò interrogativa:
- Cioè? –
- Beh, sei qui da poco ma ti sarai di certo fatta una idea del carattere di Aldebaran e Milo. Cosa credi che faranno a Shun, supportati dagli altri, appena arriveranno dando la notizia che voi due vi siete messi insieme? –
- Oh cielo!!! –





Rieccomi qui!
Uff... che fatica questo capitolo... Sono stata brava, dai, ho aggiornato in fretta, vero?
Finalmente succede qualcosa di concreto! :-) Sì, lo so che molti di voi amano i Gold ed avrebbero preferito risvolti diversi, ma qui ormai ciascuno fa quello che vuole, io non ho più il controllo della situazione... E poi la cosa non mi dispiace affatto... :-)
La canzone si intitola "La canzone del principe" in Biancaneve, della Disney; è un po' smielosa, ma rende bene il colpo di fulmine di cui si parla...
I versi sono tratti dal quinto canto dell'Inferno della Divina Commedia, il canto di Paolo e Francesca. Non mi è mai venuta bene la "traduzione", ma potrebbe suonare più o meno così:
Amore, che non permette a nessun amato di non riamare a sua volta,
mi fece innamorare così tanto di lui
che, come vedi, anche qui lo amo tantissimo
Ovviamente i miei ricordi di Divina Commedia risalgono a... ...anta anni fa, sono ben accette correzioni... :-)
Ora i ringraziamenti:

anzy: Uhm... un Glod innamorato è in cantiere, ma dovrai aspettare un pochino... Mi serve che accadano ancora due o tre cosette prima... :-) Ma vedrò di divertirti, spero che non mi abbandonerai... Fammi sapere, ciao!

Nemeryal: Eh già, ho sempre pensato che Ikki, pur con il suo modo di fare acido e scontroso, lì dentro sia l'unico con un po' di realismo quando si parla di Saori Kido... Ah, dimenticavo, se vuoi meditare Shaka ha detto che ti aspetta!!! :-) Alla prossima!

HOPE87: Ehi, quanti complimenti! Qui mi monto la testa... :-) Death è un fenomeno, vero? Non può essere altro, visto che è Italiano (ehm... un po' di patriottismo non guasta mai...)! Però devo dire che Ikki mi preoccupava un po', avevo paura di avere un pochino esagerato... Anche se in effetti è esattamente quello che avrebbe detto e fatto... :-) Fammi sapere, ciao!

bellissima90: Shun innamorato è una meraviglia, vero? Dolce e tenero... E di questa dichiarazione che te ne pare? Mi è venuta bene? Alla prossima, ciao!

Sabri92: L'inutilità di Milady è evidente da sempre, e a me piace tantissimo sottolinearla, perchè le voglio taaaaaaaaaaaaaaaaaanto bene... hi hi hi... Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo, ciao!

Gufo_Tave: Saori insopportabile nella mia testa ha una lunga storia. La reincarnazione degli dei mi ha sempre affascinato, perchè non ho mai capito se sono loro o no a decidere in chi reincarnarsi: nel secondo caso Atena può solo maledire il destino, nel primo caso trovo che non abbia fatto una scelta degna della dea della saggezza. Obiettivamente, Saori non è molto sveglia (una che scrive al capo dei nemici per informarlo che sta arrivando con quattro sfigati (di cui uno cieco, non dimentichiamolo...) ad invadere il territorio nemico, estremamente ben difeso, o che va in un posto come Asgard vestita con l'abito più leggero e scollato esistente in circolazione, o che da sola si reca da Nettuno e si fa rinchiudere in una torre che nemmeno Raperonzolo è così scema, molti neuroni in testa non li ha...), le va bene solo perchè ha cinque sfigati (quattro... Ikki mi ha sempre dato da pensare...) pronti a farsi riempire di mazzate per aiutarla quando ormai è troppo tardi e i casini li ha combinati tutti. Io ho sempre l'impressione di vedere la dea Atena che quando capitano queste cose alza gli occhi al cielo e scuote la testa esasperata, dicendo cosa del tipo "Oh, divino padre Zeus, ma perchè proprio a me?"; poi è ovvio che la aiuta, non ha molta scelta, non può lasciare che facciano fuori la sua reincarnazione, altrimenti poi deve nascere e crescere di nuovo, è un casino... Quando la dea interverrà, Saori si dimostrerà molto più adulta, ma altrimenti, per come la vedo io, è solo una arrogante ragazzina viziata, abituata ad ottenere quello che vuole, ma non abbastanza furba da ottenerlo da sola... Lo so, sono un po' cattiva... Ma così è anche più divertente... :-) Oh, beh, fammi sapere che ne pensi... Alla porssima, ciao!

Snow Fox: Grazie per le tue parole! Che bello, quanti complimenti! Quanto al rivoltarsi, credo che tu abbia proprio ragione (anticipazione... shhhhhh!!!!!), qui l'unica che riesce ancora mantenere il controllo di Rossella è la sottoscritta, i Gold sicuramente lo perderanno molto presto... :-) Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto, ho faticato un po' e ame piace, ma non sono sicurissima di come sia venuto... Grazie ancora, alla prossima! Ciao!

Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere in silenzio!
Ciao ciao!
roxrox



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