Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    15/09/2014    2 recensioni
Quando Anna viene rapita da un gruppo di piromanti, Elsa, Kristoff e il pupazzo Olaf si mettono sulle sue tracce. Aiutati da un capitano coraggioso e dal suo spericolato equipaggio, dovranno viaggiare fino ai confini del Mare Settentrionale, superando ostacoli e nemici di ogni genere, per raggiungere la Montagna di Fuoco e affrontare il suo Guardiano, una creatura mostruosa figlia delle fiamme e del terrore...
Burned è il secondo episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
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― Capo, secondo me è una pessima idea ― dice Gull mentre con una mano governa il timone.
Kastelgaard osserva preoccupato le navi che si avvicinano. ― Ci ordinano di rallentare. Vogliono dare un'occhiata alla nave.
― Gran brutto segno.
― Restiamo calmi e andrà tutto bene.
La nave di Westergaard affianca il Canto del Mare.
Kastelgaard sale sul castello di poppa e agita un braccio. ― Cugino ― grida sorridente. ― Che sorpresa incontrarti qui in mezzo al mare.
― John ― dice Westergaard annoiato. ― Sei lontano dalle tue rotte abituali.
― Ho dovuto fare una piccola deviazione. E tu che mi dici, Karl?
Weselton si sporge dal parapetto. ― Voi venite certamente da Arendelle ― urla contrariato. ― Siete per caso una spia?
― Spia? ― Kastelgaard si tocca il petto con espressione indignata. ― Cosa dite mai? Voi chi siete?
― Chi sono io non è affar vostro.
― Weselton ― dice Westergaard con tono tranquillo ma deciso. ― Lasciate che me ne occupi io.
Il Duca incrocia le braccia sul petto. ― Come volete.
― John, nulla in contrario se un paio dei miei marinai vengono a dare un'occhiata alla tua nave?
Kastelgaard si morde il labbro. ― Certo che no, cugino. Mandali pure.
Gull lo guarda preoccupato.
Due marinai salgono sulla nave. Kastelgaard li riceve di persona. ― Prego, da questa parte. ― Li guida verso il boccaporto.
Appena i due marinai si sporgono, arricciano il naso e si ritraggono disgustati. ― Cos'è questo odoraccio?
Kastelgaard sorride imbarazzato. ― Trasportiamo un carico di salamoia. Gli abitanti della Costa Ghiacciata ne vanno matti. Gull, porta i signori di sotto.
― Il lavoro sporco tocca sempre a me ― borbotta il marinaio.
Una seconda nave si affianca al Canto del Mare.
Il veliero è un incubo di spuntoni e rostri, dipinto di nero e con tre file di cannoni su ogni fianco. Sul castello di poppa, fiero nella sua uniforme grigia e azzurra, un pirata dalla folta barba nera ride in modo sguaiato. ― Kastelgaard ― urla all'indirizzo del Canto del Mare. ― Vai ancora in giro con quel relitto? Ne hai di coraggio, ragazzo.
― Capitano Drake ― esclama Kastelgaard sorridente. ― Vecchio pirata barbuto. Che fine avevi fatto?
― Ho viaggiato per i sette mari fino all'estremo nord e al profondo sud dove una notte può durare anche metà anno ― risponde Drake. ― Ora mi chiamano Mangiaghiaccio.
― Come ti hanno convinto?
― Lesterton offre cinquantamila monete a chi gli porta la regina ghiacciolo.
― Weselton ― lo corregge Kastelgaard.
L'altro scrolla le spalle. ― È uguale.
I due marinai e Gull risalgono dal boccaporto.
― La stiva ― dice uno dei due, il volto dal colorito terreo. ― È a posto.
L'altro trattiene i conati di vomito con entrambe le mani sulla bocca.
― Visto? ― esclama Kastelgaard allargando le braccia. ― Siamo solo degli onesti commercianti.
Westergaard attende che i due siano tornati a bordo prima di dire: ― Meglio così. Sarebbe stato spiacevole dovervi affondare. Vi consiglio di girare al largo da Arendelle e da queste rotte per qualche tempo.
― Lo farò. Buon viaggio, cugino.
Westergaard risponde con un'alzata di spalle.
― Quel tipo non mi convince ― sussurra Weselton. ― Siamo sicuri che non sarebbe meglio sequestrare la nave e metterlo agli arresti?
― Sarebbe solo una gran perdita di tempo.
***
Quando la flotta è lontana, Kastelgaard abbandona il timone. ― Gull. Prendi tu il comando. Io vado a dare un'occhiata di sotto.
― Auguri.
***
Aiutato da due marinai, Kastelgaard rovescia sul e tutto ciò che contiene. Kristoff rotola per qualche metro spargendo salamoia sul pavimento. Nel liquido si intravedono pezzetti di olive.
Dal secondo barile escono Elsa e Olaf, entrambi ricoperti da un liquido appiccicoso misto a una verdura color marrone.
― Avrò gli incubi per tutta la vita ― si lamenta il pupazzo. In testa ha una tuba sgualcita dalla quale cola lo stesso liquido.
― A chi lo dici ― gli fa eco Kristoff. ― Ma perché puzza così tanto? Sembra quasi andata a male.
― È lì da sei mesi ― dice Kastelgaard con un sorriso imbarazzato. ― Abbiamo calcolato male i tempi di consegna e...
Elsa guarda disgustata la sua treccia impiastricciata di salamoia. ― Ditemi che questo odore andrà via.
― Sparirà nel giro di due o tre anni ― dice Kastelgaard.
La regina gli rivolge un'occhiataccia.
― Scherzavo. Abbiamo dell'ottimo sapone. Con un paio di lavaggi sarete a posto.
Elsa guarda in alto. ― Ha funzionato?
― Non si sono accorti di niente. La via fino a Valarden è libera.
― E il resto del carico di salamoia? ― domanda Kristoff.
― L'abbiamo gettato in mare per fare posto a voi nei barili.
***
Mangiaghiaccio si sporge dal parapetto della nave. Lungo il fianco del veliero una scia scura si allunga fino all'orizzonte. ― Salamoia, eh? Ragazzi, invertiamo la rotta.
La nave esegue una rotazione di centottantagradi.
Weselton, contrariato, fa affiancare la nave di Westergaard a quella di Mangiaghiaccio. ― Dove credi di andare, razza di pirata? Sei stato pagato lautamente per questo lavoro.
Mangiaghiaccio fa una risata sguaiata. ― Ancora non ho visto una moneta da parte tua.
― Le avrai quando mi porterai la regina.
― È quello che intendo fare.
― E dove credi di andare da quella parte?
― Diciamo che il mio fiuto per il ghiaccio mi dice che è quella la direzione giusta.
Mentre la nave di Mangiaghiaccio si allontana, Weselton la segue con espressione corrucciata.
***
Lotte si avvicina alle sbarre e vi passa un sacchetto che deposita sul pavimento.
Anna alza la testa di scatto e si avvicina.
― È tutto quello che siamo riusciti a trovare.
Anna apre il sacchetto e il viso le si illumina. Tra le dita regge una barretta di cioccolato.
― Spero che ti piaccia ― dice Lotte prima di voltarsi.
― Aspetta. ― Anna spezza la barretta e offre a Lotte una delle due metà.
La ragazza guarda con sospetto la mano di Anna che si sporge attraverso le sbarre. ― È un trucco? Userai i tuoi poteri? Perché se lo fai...
Anna sorride. ― Nessun trucco. Io non ho alcun potere, l'hai dimenticato?
Lotte allunga la mano e prende il pezzo di cioccolata.
Anna si lascia cadere vicino alle sbarre. ― Odio mangiare la cioccolata da sola. L'ho fatto per così tanti anni... ― Stacca un pezzo della barretta con un morso. ― Sai, uno dei primi ricordi che ho siamo mia sorella e io che mangiamo della cioccolata rubata nella dispensa.
Lotte mangia la sua metà. ― È buona.
Anna annuisce. ― Tu hai sorelle, fratelli?
― Ho ― Lotte chiude gli occhi. ― Avevo, un fratello. Molti anni fa.
― Mi dispiace.
― È acqua passata. ― Lotte si siede a qualche passo di distanza dalle sbarre, la schiena appoggiata alla paratia di legno. ― Cosa si prova a fare la regina? Deve essere davvero bello.
Anna si morde il labbro inferiore. ― In verità non lo è affatto. Non invidio mia sorella Elsa.
― Ci risiamo con questa storia.
― Ma è vero ― protesta Anna. ― Senti, qualsiasi cosa voi vogliate dai miei poteri, resterete molto delusi quando vi renderete conto che non li ho.
Lotte si rialza e si spolvera i pantaloni. ― Ne riparleremo quando saremo a Valarden.
Anna guarda attraverso la finestrella e sgrana gli occhi.
Il cielo, prima scuro, ora è un caleidoscopio di colori che vanno dal verde al viola passando per tutti quelli intermedi.
― Guarda ― dice Anna con espressione sognante. ― Il cielo si è svegliato. Chissà se mia sorella lo sta guardando.
― Quando tutto sarà finito ti riporterò ad Arendelle. Hai la mia parola.
― Grazie per la cioccolata ― dice Anna andandosi a sedere con la schiena rivolta alla paratia di legno.
Lotte scuote la testa e si allontana.

 
  
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