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Autore: jaj984    01/10/2008    1 recensioni
Ryo e Kaori dopo la dichiarazione della radura, durante la loro vita di routine si avvicinano fino a quando non fanno il passo più lungo della gamba.
Ryo decide di saltare l’ostacolo.
Spinto dal desiderio che provava per la socia, decide di fare l’amore con lei.
Passano una notte d’amore piena di sentimenti, in cui Ryo e dolce e gentile con lei solo che l’alba arriva troppo presto e porta con se tutti i dubbi e le paure di Mr. Indecisione perenne.
Il giorno dopo la loro notte di passione,però, Ryo ritratta tutto e Kaori ferita nell'orgoglio decide di scappare per l'America.
Ryo "Mr indecisione perenne" dopo un anno di torture psicologiche, capisce che Kao è importante per lei. -.-' - Avviso Restyle in corso aggiungerò nuovi capitoli e sistemerò i capitoli precedenti.-
Aggiornamento 2-2-09 Sistemato Capitolo 3
Restyling:
Capitolo 0 - Aggiunto
Capitolo 1 - Rieditato
Capitolo 2 - Rieditato (27-1-09)
Capitolo 3 - Rieditato (02-2-09)
Capitolo 4 - Rieditato (20-2-09)
- 26 - 1 - 09 Aggiunto Capitolo 38 - - 08 - 2 - 09 Aggiunto Capitolo 39 - - 15 - 2 - 09 Aggiunto Capitolo 40 -
Genere: Romantico, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Galaxy na sono hitomi wo mitsumetai'
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Caro diario,
Mi chiamo Kaori Makimura ho quasi dieci anni, sono rossa con dei capelli ricci un po’ strani, diciamo che sembrano una piantagione di fusilli. Ho occhi maliardi e marroni. A scuola vado abbastanza bene, e da grande vorrei fare la poetessa. La mia specialità sono le poesie brutte. Pensandoci bene: Il mondo è pieno di poeti così così, ma una poesia veramente brutta è rara. Senti questa:



Mi chiamo Kaori
Peso meno in mutande che vestita.



Il mio attore preferito è Tom Cruise, quello di Top Gun. Penso che da uno così sai già che devi stare attenta a non innamorarti. Mamma dice che ho fatto un’ottima scelta, che Tom è un bellissimo ragazzo.
Come mi piacerebbe averlo come fidanzato, sarei l’invidia di tutte le mie amiche.
Ma come diceva quella gran culo di Cenerentola (Ndily citazione presa dal film Pretty Woman): “ I sogni son desideri chiusi in fondo al cuore, nei sogni ci sembran veri e tutto ci parla d’amor. Se credi chissà che un giorno non giunga la felicità non disperare nel presente ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà.”.
Ma Cenerentola è solo una favola e si sa le favole non si avverano mai nella realtà, ma sperare non costa niente, magari un giorno incontrerò qualcuno come lui. MAGARI!

 

Ryo: E così ti piaceva Tom Cruise e volevi pure sposarlo?!
Kaori: Ehm! Sì, ma avevo quasi dieci anni era la mia infatuazione del momento. Anche se devo dire la verità?! Un pensierino su Tom Cruise lo faccio ancora, peccato che sia sposato e io fidanzata.
Ryo: Ah è cosi?! Ti meriti una bella dose di solletico.
Kaori: No, il solletico no ti prego. Farò tutto quello che mi chiedi ma il solletico no per favore.
Ryo: Va bene! Hai vinto tu! Sai, sono contento che finalmente quei brutti segni dalle tue braccia siano spariti.
Kaori: Oddio, non proprio spariti, mi è rimasto un segno qui sul polso, come a memore di quello che ho passato.
Ryo abbracciandola sempre di più e accarezzando le braccia della sua dolce amante: Promettimi che non farai più una cosa del genere, quei momenti sono stati terribili per me non sapevo che fare, avevo solo voglia di ammazzare chi sai tu!
Kaori: E’ passato, Ryo è passato tutto! Ora sono felice e non sono quelle pillole che mi fanno essere felice, sei tu, col tuo amore a rendermi la donna più felice di questo mondo.
Ryo: Ti va di continuare a leggere un altro pezzettino del tuo diario, sono curioso di vedere cosa scrivevi, quando stavi con Mario.
Kaori: Eheh! In questo diario non c’è la mia storia con Mario. Quello che parla di lui, l’hai avuto sotto il naso per nove anni e c’erano anche tutte le sue lettere ma tu non ti sei mai accorto di niente. E’ lo stesso che tenevo per sfogarmi tutte le volte che stavo male. Dai! Ora leggiamo un altro pezzetto!

 

...Mio papà si chiama Joshima, è alto, magro e meteoropatico. Sarebbe un bell’uomo, ma ha pochi capelli e cerca di mascherarlo col riporto. Ha arruolato duemila capelli che vivevano vicino all’orecchio sinistro e li ha costretti a emigrare nel deserto dell’emisfero destro, formando una sciarpa di peli che appiccica al cranio con un’overdose di brillantina. Ma col vento il riporto cade e sboccia una lunga orecchia da cocker che pende sulla spalla, o fluttua nell’aere.

 

Kaori: Povero papà, l’ho fatto nero. Sono stata proprio spietata.
Ryo: E’ troppo divertente invece questo pezzo. Ahhaha! Eri troppo forte da piccola.
Kaori: Continua! Senti come continuo a descriverlo. Qui raddrizzo un po’ il tiro.

 

Di mestiere papà fa il comandante della Nunziatella, ma anche l’avvocato difensore di oggetti. Ha un terrazzo di roba usata, non butta via niente. Dice che non è giusto chiamare vecchie le cose: perché vivranno più di noi. Se ce ne sbarazziamo e le sostituiamo troppo presto, soffrono. Quindi lui aggiusta e ripara e rimonta e riavvia. E’ l’unico in tutta la zona che cura biciclette pedalopatiche, radio afone, lavatrici asmatiche e caffettiere impotenti. Ha una borsa di attrezzi magica. Dice che l’uomo è stato creato padrone della Terra, ma gli manca una cosa fondamentale: una borsa di attrezzi per raggiustarsi. Ah, sospira, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l’amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l’hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo...

 

Ryo: Filosofico tuo padre. Toglimi una curiosità ma quelle cose le hai inventate tu: biciclette pedalopatiche e caffettiere impotenti? Ahahahah! Troppo divertente!
Kaori: Sì, all’epoca m’inventavo parole senza senso. A tal proposito senti qui che dico nel diario.

Sono andata a letto e le stelle ma non c’erano più. Ho pulito per bene il vetro della finestra, ma niente da fare. Erano sparite. Era sparita Sirio e Venere e Carmilla e Altazor. E anche Mab e Zelda e Bacbuc e Dandelion e la costellazione del Tacchino e la Croce di Lennon.
Non dirmi che alcune di queste stelle non esistono. Sono i nomi che gli ho dato io. Infatti, rivendico il diritto di ognuno, specialmente delle fanciulle fantasiose come me, a chiamare le cose non soltanto con il nome del vocabolario, ma anche quello del vocabolaltro, cioè con un nome inventato e scelto. In fondo tutti lo fanno. I miei genitori mi hanno chiamato Kaori, ma io amo essere chiamata Kao o Ori. I miei compagni di scuola, ironizzando sul mio cognome e sul mio caratterino, a volte mi chiamano Mura; mio nonno che un po’ arteriosclerotico, mi chiama Kaoriuccia, ma a volte anche Uccia, Kaoriko simile a Kokoriko, oppure Midori, che era sua sorella. Ma soprattutto quando sono allegra mi chiama Kaori-chan.
Il vigile davanti al quale sfrecciavo in bicicletta mi chiamava Vaipianokao. Le insegnanti mi chiamano Silenziolaggiù. Il mio primo amore, praticamente anche l’ultimo, mi chiamava Minnie. Viveva con gli zii e aveva una visione disneyana della vita. A quei tempi portavamo tutti e due l’apparecchio per i denti e ci davamo baci metallici che sembravano i duelli dell’Iliade. Eppure li rimpiango. Anche a nove anni e sei mesi si può rimpiangere. E’ presto, dici? E se muoio a dieci?
Stavo parlando delle stelle. La cosa strana è che il cielo era limpido, poco fa, quando ho accompagnato fuori Pisolo, il mio cane, nella sua tournée di sessanta minipisce.
Quindi non potevano essere le nuvole a nasconderle. Infatti, ho aperto la finestra e ho visto che, proprio dove un’ora fa c’erano il prato e gli alberi, avevano piantato un cartellone enorme, tipo schermo del cinema, quarant-cinquanta metri, e sopra una bella pubblicità di una donna semi-nuda che sponsorizzava biancheria intima, per la somma gioia di mio fratello e di quei due idioti dei miei migliori amici, che ultimamente sono sempre più arrapati.

Ah dimenticavo: Per caso hai letto il “Manuale di caccia al fantasma” di “Hector Plasma”? No? Per forza, l’ho inventato io. Hai scoperto un’altra mia piccola mania. Invento i libri e racconto di averli letti. Fingo così bene e li rigiro nel cervello così a lungo che forse a quel punto potrei anche scriverli. Ma fantasticare è piacevole, scrivere è faticoso. Inoltre, per addormentarsi bisogna fermare i pensieri e non è facile. Ora ti saluto amico mio, abbraccio il mio Ponzio e mi addormenterò sognante.

P.S. Che palle domani c’è l’interrogazione di quella cicogna Di Matematica.
Odio la scuola! quanto MANCA alle vacanze di Natale? Quanto manca al 23 dicembre?
Uffa!  ancora Due lunghi, lunghissimi mesi di TorturE. di compiti in classe e di interrogazioni!
Bastaaaaaaaaaaaaa! Non ce la faccio più! Abbasso la scuola! W le vacanze!

Kaori: Ehm! Dai! Ora facciamo anche noi la ninna?
Ryo: No prima mi dici chi era quel tipo che hai baciato, e chi erano quei due arrapati e soprattutto come facevi a sapere quelle cose a nove anni.
Kaori: Quasi dieci!
Ryo: Va bene quasi dieci, ma mi devi dire tutto.
Kaori: Che ti devo dire? I due ragazzi erano Mario e Francesco, che non facevano altro che sbavare dietro a tutte ragazze. Hai presente te e Mick? Bhe! Voi due siete due angeli rispetto a due adolescenti in piena tempesta ormonale, a loro bastava una barbie, un cartellone pubblicitario di una lingerie, oppure guardando la tv. Il ragazzino con l’apparecchio non me lo ricordo, non mi ricordo neanche questo fantomatico bacio, forse sarà stato qualche amore estivo e per il bacio, ripeto non me lo ricordo, per me il primo bacio e il primo amore è stato con Mario. Poi sei arrivato tu che mi hai fatto conoscere il vero grande amore. Tesoro, non devi essere geloso del passato o di un poster, io ora sono qui con te e sono felice, e solo questo deve contare.
Ryo: Hai ragione, ma io di Mario sono geloso e lo sarò sempre. Quel tipo è pericoloso e per giunta è ancora innamorato di te.
Kaori: Per me può anche amarmi fino a che non muore. Non me ne frega un tubo di lui. Gli ho voluto bene, ma il passato è passato. Come ho già detto qualche giorno fa peggio per lui se rimane attaccato al passato. Ti ripeto io amo te e nessun altro e penso di avertelo dimostrato abbastanza. Non credi?
Ryo: Sì, hai ragione piccolina. Dai! Ora dormiamo un po’, che domani dovremo combattere con Mick.
Kaori: Non ce ne sarà bisogno, domani, ovvero tra qualche ora con loro arriva anche Kazue e spero che le situazioni si aggiustino tra di loro. Mick non sa niente ma mi ha detto Eko e poi me l’ha confermato Miki, che Kazue in questo periodo si è vista con un altro.
Ryo: La vedo ardua l’impresa di riconciliazione. Soprattutto se lo scopre Mick, succede l’inferno.
Kaori: Ci saremo sempre noi vicino. Comunque se è vera questa storia e fa soffrire Mick, giuro che l’ammazzo.
Ryo: Ma sbaglio o siamo un pochino gelose di Mick?
Kaori: Se anche fosse? Mick è il mio migliore amico, è il mio confidente gli voglio un bene dell’anima. Lo amo ma mai quanto e come amo te. E’ un amore differente, lui è parte della mia famiglia e ha un posto molto speciale nel mio cuore.
Ryo: Mi sa che ora devo cominciare a preoccuparmi un po’.
Kaori: Ma no, non è così! Non ti devi preoccupare perché io ho sempre scelto te, io ho sempre amato te. Ammetto che se non c’eri tu e soprattutto se non ti amassi con tutto il cuore e l’anima, avrei accettato la sua corte, ma sai bene che io amo solo te. Solo con te riesco ad immaginare un futuro, riesco a immaginare i nostri figli e riesco ad essere realmente felice. Quando quel giorno in cui avevamo litigato e mi sono risvegliata tra le braccia di Mick per me è stato orribile perché l’unico posto in cui volevo stare era accanto a te.
Ryo: Perché è quello il tuo unico posto, qui tra le mie braccia. Ora chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi.
Kaori: Che amore che sei, ti sei ricordato della mia ninna nanna. TI amo!
Ryo: Shhh chiudi gli occhietti!

Un raggio di sole più intenso e luminoso irruppe nella stanza facendo destare la giovane donna dal suo sonno. Spostò lentamente e delicatamente il braccio che le cingeva la vita, facendo ben attenzione a non svegliare Ryo, si alzò indossò la camicia che il giorno prima lui aveva abbandonato per terra. Chiuse gli scudi per far cadere la penombra nella stanza. Mentre tornava verso il letto, si accorse che per terra c’era un foglio. Lo prese lo aprì e ci trovò uno spartito per pianoforte senza nome, evidentemente caduto dal diario che ora giaceva per terra.
Incuriosita, uscì lentamente dalla stanza richiudendo senza far il minimo rumore, la porta alle sue spalle.
Si avvicinò al pianoforte, spostò lo sgabello, aprì il coperchio e si mise in posizione, ponendo anche il foglio sul leggio.
Cominciò a battere i tasti delle note corrispondenti per provare la melodia, dopo vari errori riuscì alla fine a capire come iniziasse il pezzo, ma, in quel momento sentì degli strani rumori. Si affacciò alla finestra del soggiorno e vide i suoi amici che stavano arrivando. Aprì la porta e si trovò Mick in fase di lancio verso di lei ma trattenuto da un Umi che grugniva cose incomprensibili.
Sola ora che li vedeva capì che gli erano mancati, assurdo era stata solo 24 ore senza di loro, senza gli scherzi di Mick, senza i grugniti di Umi, senza le chiacchiere di sua sorella con Vivyan, senza il sorriso radioso di una Miki che faceva sfoggio del suo bel pancino di futura mamma e senza la sua fedele e insostituibile Eko eppure gli erano mancati da morire.
Eko, già, Saeko. Come erano cambiati i rapporti tra di loro, prima entrambe gelose del loro rapporto con Ryo e ora di nuovo amiche come in passato, un passato lontano e doloroso che sperava non si ripetesse più.

Kaori: Mick, non fare baccano Ryo sta dormendo.
Saeko: E quando mai no!
Kaori: Eko! Sai bene che ultimamente è sempre lui che si sveglia per primo. Comunque fate come a casa vostra io vengo subito, vado a prendermi la compressa.
Mick: Ma prendi ancora quelle schifezze?
Kaori: Ah, non dirlo a me ma parla con Luigi è sempre lui il mio medico curante e come vedi le mie pilloline della felicità, non me l’ha mai tolte.

I ragazzi entrarono e Kaori andò in cucina prendersi le compresse.

Kaori: Allora iniziamo con la distribuzione delle camere.
Mick: Prima ci sono un paio di sorpresa per te.

Il gruppo di amici si diradò facendo apparire Kazue dal nulla.

Kaori abbracciando l’amica: Kazue, amica mia che bello rivederti.
Kazue ricambiando l’abbraccio: Anche per me è bello rivederti, mi sei mancata, sei mancata a tutti con la tua allegria e spensieratezza.
Kaori asciugandosi gli occhi che piangevano dalla gioia: Quella manca a me. Quella spensieratezza che la vita mi ha tolto. Facendomi crescere. Ma ora bando alle ciance e seguitemi.
Miki: Prima però abbiamo un'altra sorpresa per te.

Umi si spostò e apparvero due testoline una bionda e una nera che si fiondarono tra le braccia di Kaori, facendole perdere l’equilibrio col rischio, evitato per fortuna, di farle sbattere la testa per terra.
Kaori era stesa a terra abbracciando e baciando i due bimbi.

Anthony: Zia perché piangi?
Kaori: Perché sono felice di vedervi, mi siete mancati tantissimo, ma quanto vi siete fatti grandi.
Anthony: Meno male, allora non piangi perché lo zio Alek, ti ha fatto male.
Kaori: No, piccolo, lo zio Alek non c’entra niente e non potrà più farci del male e sai bene chi devi ringraziare.
Anthony: SI, la zia Eko – staccandosi da Kaori si lanciò tra le braccia di Eko. – Grazie zia! Grazie, per aver catturato l’uomo nero.
Eko prendendo in braccio Anthony: Piccolo, io ho solo fatto il mio dovere. Sono una poliziotta e sono tua zia quindi è naturale che io ti debba difendere.
Anthony: Che bello sei della polizia, quando vado dagli zii mi fai fare un giro sulla macchina della polizia?
Eko: Sì, ti porto anche a vedere la centrale.

Nel frattempo Valentina si era messa a piangere tra le braccia di Kaori.

Kaori: Shh, calmati non piangere piccola, sono qui ora non ci lasceremo per un bel po’. Dai non piangere! Mick aiutami, sei l’unico che riesce a calmarla.
Mick avvicinandosi a Kaori accarezzò dolcemente la testolina bionda di Valentina. La piccolina alzò appena la testolina, il tempo per vedere che a consolarla c’era il suo zio preferito... che in un nano secondo si staccò da Kaori per abbracciare Mick.

Mick: Principessina, non piangere, ora ci sono io, la Kaori, lo zio Ryo, zia Eko... ci siamo tutti noi e starai con noi un’intera settimana.
Valentina: Zio, c’è anche lo zio Alek?
Kaori: Amore, lo zio Alek è in prigione perché ha fatto tante cose cattive, facendo del male a voi e a me. Ora stiamo al sicuro. Vero zio?
Mick: Ha ragione la zia, Alek non vi farà più male perché ora ci siamo noi a proteggervi.
Kaori: Mick mi dai una mano ad alzarmi, non ci riesco da sola?
Miki: Domanda?! Kaori hai mangiato?
Kaori: SI all’alba.
Eko: E ti sei presa il ferro?
Kaori: No, mamma.
Si guardarono negli occhi e si misero a ridere tutti tranne Kazue che non capiva che stava succedendo. Alek- pillole della felicità- cibo- ferro!? Era disorientata. Kaori capendo lo stato d’anime dell’amica le assicurò che con calma l’avrebbe spiegato tutto.

Valentina: Zia, latte.
Kaori: Ok la zia ti va a preparare il biberon.
Valentina: No, zia, latte. – sporgendosi verso Kaori. Mick per non farla cadere l’avvicinò e la bimba sbottonò la camicia di Kaori. – Zia latte, il tuo latte.
Kaori: Amore, ma non posso più allattarti lo sai bene che non è possibile.
Mick staccando la piccolina dal seno di Kaori: Piccola, ha ragione la zia, te l’abbiamo spiegato l’altra volta che non è più possibile, la zia non ha più latte.
Valentina: No, la zia ha il latte di Giada.
Kaori: Il latte di Giada, non c’è più lo sai, te l’ho detto. Ora riavrò il latte solo, quando aspetterò un altro bimbo.
Mick: Vedi Vale, alle zie, come del resto accade anche alla mamma, hanno il latte solo, quando aspettano un bimbo e la zia ora non aspetta un bambino. Vero Kaori, dillo anche tu che non aspetti nessun bambino?!
Kaori: E vero purtroppo non c’è ancora nessun bimbo nella mia pancia.
Ryo arrivando alle spalle, prendendola per la vita, sollevandola e abbracciandola: Ma ci sarà molto presto, vero amore?
Kaori girandosi abbracciando baciando Ryo: Amore mio ti sei svegliato! Che bello!  Ti amo lo sai? Per il nostro bimbo, spero che arrivi al più presto questa fortuna.
Kazue: Scusate, ma c’è qualcosa che non mi quadra, qualcuno mi può spiegare qualcosa?
Ryo: Ciao Kazue. Che dirti dietro c’è una lunga storia, ma forse per il momento ti basta sapere che io e Kaori stiamo insieme. Siamo felici, l’amo da morire, e voglio avere tanti figli da lei ed entro un anno desidero che sia mia moglie. –guardando Kaori - Ah l’ho ricordato che l’amo da morire e che sono l’uomo più felice della terra?
Kaori: Sì amore, almeno un miliardo di volte. Ma se ora mi lasciassi un secondo, ci sarebbero due persone che ti vogliono salutare e che tra poco mi tolgono la camicia da dosso.

Ryo fece scendere Kaori.
Appena Kaori si staccò dal suo amore, I due bimbi, compresa Valentina che era ben salda tra braccia di Mick, vollero volare in braccio ad un Ryo che si era presentato scalzo, con indosso solo un paio di jeans sbottonati, con i capelli spettinati, la barba incolta e a torso nudo. (NdIlyeRaffa: Sbav sbav Quanto è bono! Sbav sbav)
Ryo li prese entrambi sulle spalle e giocò con loro, li coccolò finché non furono stanchi e assetati.
Kaori nel frattempo era riuscita a preparare uno spuntino per i bimbi, a base di frutta fresca e acqua che fu molto apprezzato.

Kaori: Miki come ti senti desideri qualcosa? Non voglio che Nami nasca con qualche voglia strana.
Miki: Sì, hai un po’ d’uva?
Kaori: Tutta quella che vuoi! Sta tutta qui! Io nel frattempo faccio vedere le camere agli altri.
Ryo avvicinandosi a Kaori abbracciandola e baciandole i capelli: Amore, sei bellissima con la mia camicia. Mi meraviglio come Mick non ti sia ancora saltato addosso.
Kaori: Ringrazia Umi che l’ha fermato, o a quest’ora stavo dall’altra parte della casa, Mick certe volte si scorda che ora peso solo 45 kg vestita.
Kazue: 45 kg? Kaori, ma, stai bene? Sei magrissima, sei sottopeso.
Kaori: Ah, ora sì che riconosco la mia biologa! Si, sto bene, ho passato momenti peggiori in passato. - In quel momento fu colta da un capogiro e fu costretta a mantenersi a Ryo. – Come non detto!
Ryo: Amore ora fai colazione o tra poco mi svieni tra le braccia.

La prese in braccio e la posò delicatamente sul divano. Nel frattempo Mick prese il latte e ci mise dentro delle gocce di ferro, prese anche una merendina e portò il tutto a Kaori.
Mick: Ecco qui, ora mangia o ci vedrai morti di questo passo.
Nel frattempo Kazue che vedeva la scena, non sopportava che Mick dovesse preoccuparsi per Kaori, lei non era niente per lui. Lei (Kazue) era la sua fidanzata e dovrebbe curarsi di lei, invece stava sempre dietro a Kaori. Questo non lo sopportava. (NdIly Kazue non rompere, sei appena arrivata e già rompi le scatole, tu non dovresti proprio parlare perché mentre tu te la spassavi con un altro, Mick e Ryo hanno risollevato Kaori dal baratro, salvandola da morte certa)

Kaori: Grazie! Ryo mentre io sto qui a fare la brava e bado ai bimbi perché non fai vedere le camere ai ragazzi? Tanto sono sicura che avrai capito quali erano le mie intenzioni.
Ryo: Sì, allora biondo la prima camera è la tua e di Kazue. Questa qui sulla sinistra. E voi due siete sistemati.
Ora se le ragazze mi seguono, ci sarebbe la loro stanza.
Mick e Kazue si accomodarono nella loro stanza.
Invece Saeko, Vivyan e Sayuri seguirono Ryo.
Arrivati alla camera sulla destra dopo il bagno, Ryo si fermò.
Ryo: Ragazze questa è la vostra stanza... AH!Ah! No Eko, questa non è la tua camera.
Eko: Qual è allora la mia?
Ryo: Amore vieni, tocca alle camere di Eko, Miki e Umi.
Kaori: Arrivo amore, piccoli, la zia va di là dallo zio, voi fate i bravi e non vi fate male.
Mick: Tranquilla, ci penso io a loro, - accovacciandosi ad altezza bimbo- Vero angioletti che ora giocate con lo zio Mick?
I bimbi in coro urlarono Si saltando al collo del povero zio Mick che si ritrovò a terra con i due bimbi addosso.
Kaori donandogli un bacio sulla guancia: Grazie Mick, sei un angelo Ti voglio bene.-.
Mick: Anch’io, Darling.
Kaori arrivò da Ryo e per scacciare ogni ombra di gelosia, lo baciò con amore e dolcezza, e in seguito mostrò la camera ad Umi e Miki.
Kaori: Ecco questa è la vostra camera. Era la stanza dei miei e questa camera spetta solo a voi due, che ci avete sempre fatto d’ancora di sicurezza. Miki tu per me sei sempre stata la mia migliore amica, confidente e sorella. Da quando ci siamo conosciute ha sempre dovuto fare anche un po’ da mamma chioccia. Entrambi siete stati un po’ come dei genitori per noi, ci avete sempre aiutato, quando n’avevamo bisogno e non so quante volte avete tentato di far mettere la testa apposto a Ryo e a Mick. Quindi questa camera spetta a voi due.
Umi si commosse e grugnì un grazie, mentre Kaori e Miki si abbracciarono piangendo come due fontane.
Ryo: Ah Umi, grazie per prima.
Umi: Di niente!
Dopo la camera di Umi e Miki toccò a quella di Saeko.
Ryo: Ecco, Eko per te avevamo pensato di destinarti la camera di Hide. Sempre se per te va bene?
Kaori: Non vogliamo obbligarti. Ma quando siamo entrati in quella camera, abbiamo capito che solo tu potevi abitarci.
Aprirono la stanza e Saeko capì il perché avevano destinato quella stanza a lei. Era piena di foto sue con Hide e una lacrima scese dagli occhi delle due donne che amavano con il tutto il cuore, il loro Hide.
Eko strinse la mano a Kaori ringraziandola silenziosamente per il gesto d’amore e d’affetto.
Kaori: Ora è rimasta la nostra stanza da letto. E’ quella vicina a te Mick e a te Saeko.
Ryo: E’ femminile, molto femminile purtroppo.
Kaori: Era la mia stanza da letto d’adolescente e fino a prova contraria sono una donna e mi sembra che tu non te ne lamenti di questo.
Finita l’assegnazione delle camere tutti, si ritirano nelle proprie stanze, mentre Kaori si mise a giocare con i bimbi, ma appena sentì che Mick e Kazue avevano alzato la voce portò i bambini in terrazza.

.....Nel frattempo in camera di Mick e Kazue...

Mick: Eccoci qui! Prima di incominciare questa nostra convivenza, per il bene di tutti, vorrei mettere in chiaro le cose. So bene che mentre io ero in America a sgobbare, assieme a quel poveretto di Ryo, per recuperare Kaori da un buco nero, che lentamente la stava portando alla morte, tu ti vedevi con un altro. La stessa persona che c’era già prima, quando le cose tra noi apparentemente andavano bene, quindi, anche se tra noi le cose sono finite, inoltre, per favore comportiamoci civilmente! Non mi va di rovinare le vacanze a tutti soprattutto a Kaori.  Siamo liberi di fare quello che vogliamo, naturalmente però sempre nel rispetto dell’altro, degli altri e verso Kaori che gentilmente ci ha ospitato in casa sua.
Kazue: Kaori, Kaori, Kaori. Sempre e solo Kaori. Per te esiste solo lei. Kaori di qua, Kaori di là, non fai altro che sbavarle dietro come un cagnolino in cerca d’attenzioni, anzi dei rimasugli di considerazione da lei.  Sei patetico!
Mick: No! Kazue, tu sei patetica! Perché non capisci fin dove la tua gelosia si sia spinta. Sei riuscita ad odiare una delle tue più care amiche.  – Facendole un applauso- Complimenti!
Kazue: Sei solo, uno stronzo bastardo.
Mick: Sarò pure uno stronzo bastardo, ma tu non sei da meno. La prossima volta prima di dare fiato alla tua gola pensa e informati su tutte le ultime novità che se tu fossi stata un minimo presente sapresti già.
Ma la signora qui presente era troppo impegnata a scoparsi il suo avvocatuccio, di ricca famiglia. Allora sappi che mentre ti scopavi il tuo bell’avvocato, la tua amica ha rischiato più di una volta di morire. Quando siamo arrivati, l’abbiamo trovata in una situazione, che guarda non lo auspicherei neanche al mio peggior nemico. Aspettare la morte come unica salvezza è una sensazione terribile. Non so se te né sei accorta prima ma Kaori. E’ super deperita, s’imbottisce di psicofarmaci e se ora ti sembra che stia male…. Bhe! Avresti dovuto vedere due mesi fa, quando l’abbiamo ritrovata, era una drogata da psicofarmaci e non c’erto per colpa sua, ma di quel bastardo di Alek. – strinse i pugni per contenere la rabbia che gli portava quell’uomo – Invece fino ad un mese fa, Kaori non mangiava era anoressica.
Kazue: Oddio! Poverina!
Mick: Poverina un corno, non vuole la pietà né la compassione di nessuno, tanto meno da una delle sue più care amiche. Tutti "i poverina", "mi dispiace" non l’hanno aiutata, quando quel bastardo la picchiava e la violentava, non l’hanno aiutata neanche, quando si tagliava o quando doveva difendere i suoi nipotini da quell’uomo orribile. Basta che la guardi con attenzione e vedrai ancora tutti i segni che quell’uomo ha provocato sul suo corpo. Negli occhi di quei bambini, invece, potrai leggere la paura che hanno avuto al solo pensiero che la loro zia fosse ricaduta tra le mani di quell’orco malvagio. Sono rimasti schioccati eppure sono due splendidi bambini, la mia principessina, è la bimba più bella del mondo e il solo pensiero che qualcuno le possa far del male, mi viene voglia di ammazzarlo.
Kazue: Ti ha proprio conquistato il cuore quella bimba!
Mick: SI ed è molto attaccata alla zia, lei stravede per Kaori. Solo io, però, ho il potere di calmarla. Mi ricordo ancora quando la sera che l’avevo appena conosciuta venne imbraccio a me perché fece un brutto sogno e voleva essere coccolata, penso che quella sera non potrò mai dimenticarla. Era un angioletto, mentre dormiva e i suoi sogni erano stati turbati da quello stronzo di Alek. Aveva sognato che quel... tutte le parolacce e aggettivi malvagi su di lui non basterebbero per descrivere l’odio che provo per quell’uomo. Insomma dicevo che aveva sognato lui che faceva del male alla sua zia. Mentre dormiva, aveva sentito Kaori parlare con Ryo, dell’ultima minaccia subita da Kaori da parte di quello lì e la bimba ha proiettato tutte le sue paure in un incubo. Per fortuna Saeko è riuscita a fermarlo!
Kazue: Capito! Quella bambina ti ha rubato il cuore, e ancora una volta c’è un legame speciale tra te e Kaori.
Mick: Si, per me è come una figlia, abbiamo un rapporto speciale vedi poco fa ha chiesto una cosa che qualunque persona sarebbe rimasta spiazzata...io, Ryo e Kaori. No! Siamo stati noi a spiegare a loro come nascono i bambini e il perché Kaori non poteva più allattare Valentina. Vedi, quando ha chiesto il latte di Giada … come faccio a spiegartelo è complicato... insomma Valentina è sempre stata debole di salute e tardava a crescere. In quel periodo Kaori uscì incinta di suo marito. SI bhe, defunto marito. Non mi guardare male Kazue, è la verità. Kaori si è innamorata di un malato terminare di cancro e con lui ha avuto, una figlia, però purtroppo non riuscì a terminare la gravidanza con successo restando in ogni caso con il latte da dare. Poiché le avevano indotto il parto, per poi alla fine subire un cesareo facendo nascere la piccola Giada ormai morta, il pediatra consigliò di utilizzare il latte di Kaori per far crescere Valentina e da quel momento in poi lei cerca il latte da Kaori.
Kazue: Che storia triste! Complimenti! Bella fantasia!
Mick: Non sono fantasie! E’ la verità purtroppo e se Kaori avrà un’altra gravidanza, rischierà di morire. Ryo sta come un pazzo! Non sa che fare. Kaori che sviene all’improvviso per mancanza di ferro, ha una forte anemia provocatale dalla gravidanza. E’ talmente debole che non riesce a sollevare uno dei suoi famosi martelli e non riesce neanche a sparare perché il rinculo della sua pistola le fa perdere l’equilibrio. Questo è solo il sunto di quello che ha passato in quest’anno maledetto. Visto che tu tanto facevi “ tu scendi dalle stelle!”, al bar, la conoscevano tutti della nostra situazione, tutti sapevano che eravamo disperati. Quando poi Kaori si chiuse in bagno cominciando a tagliarsi facendo in modo di perdere tutto il sangue possibile, con il solo desiderio di morire... noi ce la siamo vista brutta! Ryo se l’è vista brutta! Non sapeva più cosa fare, per tentare di recuperarla. Aveva perso la gioia di vivere. Se la vedevi, non la riconoscevi era l’ombra di se stessa. Ma guardala anche ora non è più la stessa Kaori forte ed energica, allegra e spensierata. Ora vive alla giornata non pensando al futuro e in pratica dipende da me e Ryo. Sta provando a vivere normalmente ma l’ultima volta che è uscita a fare compere con le ragazze io sono dovuto andare con loro, Kaori aveva bisogno di qualcuno di cui si fidava ciecamente. Io e Ryo l’abbiamo vista rifiutare il cibo, strizzarsi il corpo dentro ad una benda il cui risultato era farla stare male e procurarle delle piaghe. L’abbiamo vista togliersi il vizio del fumo, anche se ogni tanto una sigaretta se la fa. L’abbiamo vista piangere disperata perché quello stronzo anzi no quel burattino di Alek, minacciava i suoi nipotini. Sì burattino perché alla fine chi muoveva i fili dietro era la “cara” Principessa d’Arinarmia Yuki Oikawa.
Kazue: Cosa c’entra ora, questa principessa? E’ un’altra nemica della povera martire?
Mick: E’ una lunga storia di cui io non ho il diritto di raccontare. E’ una cosa privata, di Kaori e Ryo, che ha provocato solo sofferenze . Dovevi vedere come quella … godeva del dolore altrui. Tu non hai visto il suo dolore quando quel bastardo voleva far del male ai bimbi, era disposta a tornare da lui pur di salvarli.  Questi mesi non sono stati tutti rose e fiori, anzi negli ultimi tempi il sole è tornato a splendere . Ora per fortuna, sembra, che stia meglio è  viva e  un poco alla volta si sta riprendendo. Per mia somma gioia, l’incubo sta svanendo.
Kazue: Però tu l’ami, non negarlo.
Mick passandosi stancamente una mano tra i capelli: Si,  non posso negarlo, però l’amore che provo per lei, è meno intenso di quello che prova Ryo per lei. Il suo amore è stato capace di farla rinascere a nuova vita, quando ormai era morta dentro. Io non sarei mai riuscito a reggere tutto questo, io non sarei ma stato in grado di aiutarla, come ha fatto lui con il suo amore. Io l’amo si! Il mio amore so bene che non avrà speranze, io per lei sono un amico, un fratello.  Che cosa posso fare io se vi amo entrambe? In questo momento, però, dovendo sciogliere scelgo lei. Lei ha bisogno di me.  Ha bisogno di un amico che le stia vicino. Ryo ha bisogno di me e del mio sostegno. Per quanto riguarda noi, una pausa non potrà altro che farci bene. Io ho bisogno di essere libero in questo momento e tu hai bisogno di vivere la tua storia con il tuo avvocato, con tranquillità. L’unica cosa che ti chiedo, non roviniamoci questa vacanza, per favore, tenta di accantonare quell’odio che senti per lei. Lei non ha alcuna colpa di tutto questo e lo sai bene, più volte mi ha detto che io per lei ero solo un fratello, un amico, sono io che mi sono sempre illuso di poter avere qualche speranza con lei.
Anche se non ho mai fatto niente di concreto per realizzare questa speranza.
Kazue: Mick mi dispiace per come sono andate le cose, davvero, io ti ho amato con tutta me stessa ma evidentemente non è bastato, quando ho incontrato lui, non credevo che si potesse amare in quel modo. E’ stata una scintilla che è scattata e da lì e partito tutto. Te lo giuro Mick non volevo tradirti, con te stavo bene …
Mick: Non ti devi giustificare, con lui sei felice e questo è l’importante, bhe per me sarà dura accettarlo ma andrò avanti. Sii felice.
Kazue: Grazie, allora amici?
Mick: Amici!
Kazue: Un'altra cosa, scusami per non averti creduto in tutto questo tempo, scusami per aver anteposto la mia gelosia alla realtà dei fatti!  Hai passato l’inferno aiutando Kaori e Ryo e io non ti sono stata per niente vicino quando in realtà dovevo ascoltarti e aiutarti a sfogarti, ma le nostre chiamate tutt’erano tranne che serene come due fidanzati felici di sentirsi. Mick io nonostante tutto ti amo ancora e sono d’accordo col periodo di pausa, ci farà solo bene.
Mick: Bhe! Se ti senti una merda, è solo la metà di come ci siamo sentiti tutti noi in questo periodo.  Ora scusami, ma ho bisogno di un po’ d’aria.

Uscì dalla camera e una volta chiusasi la porta alle sue spalle, si avviò, con aria abbattuta, in terrazza, dove trovò Kaori che giocava con i nipotini. A quella scena un sorriso si dipinse triste. Rimase un po’ lì a guardare quegli angeli finché Kaori non si accorse di lui.

Kaori: Mi dispiace Mick!
Mick: Non ti devi dispiacere, si sapeva già che andava così!  Speravo solo che fosse accaduto in maniera più civile e mi dispiace soprattutto che tu né sia andata di mezzo.
Valentina: Zio, zio ti va  di giocare con noi?
Kaori: Piccola, lo zio è stanco, lascialo tranquillo, giocherà con te più tardi. Ora vai a giocare con Anthony!
Mick: Lascia, mi farà bene stare un po’ con loro. Tu vai da Ryo e Umi che si sono messi in cucina decidendo di avvelenarci.
Kaori: OK! Vado!  Oppure mi sa che il dopo pranzo lo passiamo in ospedale. Se hai bisogno di me o di Ryo per qualsiasi cosa,ci siamo. Ti vogliamo bene entrambi, anche se quel testone non lo ammetterà mai e poi abbiamo un debito io e te. Non ti ho mai ringraziato per quello che hai fatto in tutti questi mesi per me.
Mick: Nessun debito, darling, quello che ho fatto per te assieme a Ryo è dettato unicamente dal cuore.
Valentina: Zio allora giochi con noi?
Mick: Si principessina, aspetta due minuti che finisco di parlare con la zia e giochiamo.
Valentina: Va bene, ma non metterci troppo.
Anthony: Soprattutto zio, stai attento allo zio Ryo che se ti scopre a fare la corte alla zia Kaori si arrabbia.
Mick: Hai ragione, ma non corro questo pericolo. Perché io non faccio più la corte alla zia. Lei è la fidanzata dello zio Ryo.
Kaori: Come vede il mio onore è salvo e questo è solo grazie a lei mio principe. Ma ora bimbi tornate a giocare, che io e lo zio Mick dobbiamo parlare  di cose da grandi.
Mick: Hai capito Anthony come difende la sua zietta?
Kaori: Ha ragione! Io sono già contesa tra due uomini, il terzo non avrebbe nessuna possibilità. Soprattutto se questa persona sarà colui che mi accompagnerà all’altare e farà da testimone al suo migliore amico.
Mick: Perché me? Come mai hai scelto me?
Kaori: Tu sei la persona più adatta, sei il nostro migliore amico e per me sei come un fratello. Stai tranquillo anche Ryo è d’accordo e poi lo vedi Umi tutto fumante  e rosso in faccia che mi accompagna all’altare?
Mick: Povero Umi-chan. No non c’è lo vedo proprio, quindi mi toccherà fare questo sacrificio.
Kaori: Bene! Ah una cosa, preparati che questa sera tu e Ryo uscite così forse tra uomini, vi capirete meglio. Né avete diritto entrambi, sono mesi che non state un po’ insieme voi due.  Per quanto riguarda me, dopo aver messo i bambini a letto, se le ragazze non vogliono fare  quattro chiacchiere, mi eserciterò un po’ al piano, ricordando un po’ i tempi di quando c’era mia madre.
Mick: Grazie, darling, sei una persona meravigliosa.
Kaori: Non sono meravigliosa, sono solo una ricattatrice. - sorrise – In cambio della tua serata con Ryo,  Valentina dormirà tutte le sere con te, naturalmente se non hai altro da fare, s’intende!
Mick: Questo ricatto l’adoro, poter coccolare tutto il tempo la mia principessina è solo una gioia.
Kaori: Spetta di sentire il resto. I bimbi hanno scelto di dormire nella camera dello zio Hide assieme a zia Eko, quindi di conseguenza dovrai dormire con Eko e i bimbi se per te va bene.
Mick: Per me va bene, non so se per Eko va bene, però!?
Kaori: Tranquillo, tutto sistemato, appena ha capito che i bimbi dormivano da lei, ha subito intuito che Valentina avrebbe voluto lo zio vicino e ha accettato.
Valentina: Zio, sono passati due minuti vogliamo giocare?
Mick: SI, subito, principessina! Vieni in braccio da me – la prese imbraccio - …. Oplà … ma come siamo cresciute, siamo diventate belle pesanti. Ora non siamo più delle bimbe piccole, ma siamo diventate una splendida bimba grande e sai cosa fanno le bimbe grandi, dormono con lo zio Mick, con Anthony e la zia Eko.
Valentina abbracciando lo zio: Si, che bello! Ora andiamo a giocare?
Mick: Subito principessina ti faccio fare un bel vola, vola.
Valentina: Schiiiiiiiiiiiiii.        

Kaori andò in cucina sorridendo, lasciando lo “zio Mick”a fare il “vola vola” con i bimbi.
In cucina trovò realmente Umi e Ryo intenti a preparare il pranzo con indosso un bel grembiulino rosa. Appena li vide scoppiò dalle risate. Erano buffi e divertenti.
Ryo: Ferma lì! Non ti avvicinare. Vai a sederti sul divano e non ti muovere. Ti è vietato fare qualsiasi cosa. 
Umi: Tu e Miki dovete solo riposare.
Kaori: Va bene! Vado a sedermi.  Ryo, però, dopo parliamo della tua serata con Mick!
Ryo smise di cucinare e si avvicinò a Kaori, toccandole la fronte disse: Eh?Cosa? Stai bene? Hai la febbre? Oppure sono io che non ho capito bene e che sto diventando sordo!
Kaori: Hai capito benissimo, questa sera esci con Mick!
Ryo: No, c’è qualcosa che non va! Avanti, sputa il rospo! Che devi fare stasera? Con chi ti devi vedere e soprattutto dove hai appuntamento con il tuo amante?
Mentre Ryo faceva la sua ennesima scenata di gelosia a Kaori, i bimbi tornando dentro e si avvicinavano correndo verso la zia.
Kaori:Hai ragione, Ryo, c’è qualcosa sotto!- sorrise-  Ecco qui i miei amanti. Venite bambini! – I bimbi non se lo fecero ripetere due volte che si buttarono addosso alla zia ridendo- Ditelo anche voi, bimbi, che siete i miei amori segreti e che la zia questa sera  guarderà un bel film Disney con voi?
Bimbi: Schiiiiiiiiiiiiiiiiii! Che bello! Questa sera stiamo con la zia!
Talmente la felicità, i bimbi cominciarono a saltare sul divano e a dire tipo cantilena che quella sera l’avrebbero passata con la zia. Nel frattempo arrivò anche Mick.
Mick: Che succede?
Kaori: Niente, la solita scenata di gelosia. Dato che gli ho dato la serata libera, da poter passare in tranquillità con il suo migliore amico, credeva che avessi un amante e mi dovessi vedere con lui questa sera.
Mick dando una pacca sulla spalla a Ryo e spingendolo: Ma va! Cammina e non dire scemenze! Kaori che ha un amante? E’ assurdo e poi scusa come poteva farsi l’amante se tu non ti stacchi neanche un secondo da lei? Torna a cucinare,và, che fai un ottima cosa, così non dai fiato alle stronzate.
Ryo mentre andava in cucina: Perché non mi stacco da lei un secondo e si è visto il risultato. È bastato un minimo di distrazione e tadan si presenta Mario a reclamare la sua ex fidanzata, un altro secondo di distrazione e mi ritrovo tra i piedi Stefan.
Kaori:Hihihi. Bhe, se la metti così, quasi, quasi lo chiamo a Mario e gli chiedo di farmi compagnia questa sera.
Ryo mentre affettava le verdure (rischiando di tagliarsi un dito): Che cosa fai tu? Se ci provi giuro che lo ammazzo.
Mick dando un'altra pacca sulla spalla a Ryo che stava in cucina: Se lo fai, ti diamo una mano noi vero Umi-chan?
Umi: Sì, ma non mi chiamare Umi-chan!
Kaori appoggiandosi al muretto di divisione della cucina: Ma vi sta proprio antipatico eh? Che vi ha fatto di tanto male quel poveretto di Mario?
Kazue avvicinando ai ragazzi: Chi è Mario?
Kaori:  Un mio vecchio amico che non sta molto simpatico ai ragazzi.
Sayuri entrando assieme a Miki e Vivyan: Chiamiamolo amico?
Miki: Sbaglio o parlavate di Mario?
Kaori: SI!
Vivyan:  Ha ragione  Sa (Sayuri) non lo puoi definire  amico visto e considerato che è il tuo ex!
Kazue: Ex? Perché c’è stato anche un ex? Oddio Kao, ma che hai combinato in un anno … non ci sto capendo niente più.
Kaori: E va bene, Mario è il mio ex ragazzo di quando ero adolescente. Ora, però, siamo solo amici, buoni amici! – Ponendo l’accento sulle ultime parole per far intendere alle ragazze di cambiare discorso o Ryo si sarebbe incavolato ancora di più.
Vivyan: Peccato che non sia vero!
Sayuri: Già, e che lui abbia altri interessi verso di te!
Eko: Sbaglio o state parlando di quella persona che le sta dietro da quindici anni e più? E che ha dichiarato guerra a Ryo?
Miki: Alt, se parli di chi ha dichiarato guerra a Ryo allora parli di Stefan.
Kazue: Chi è Stefan ora?
Kaori: Ahhh! Bastaaaa! Smettetela! ALLORA STATEMI A SENTIRE BENE E STAMMI A SENTIRE, come si deve, ANCHE TU RYO! NON HO INTENZIONE DI RIPETERLO UN'ALTRA VOLTA.
UNO! MARIO E’ IL MIO EX. EX, PASSATO, COMPRERNDETE LA PAROLA? AVEVO QUATTORDICI ANNI QUANDO CI SIAMO LASCIATI, E’ UNA STORIA MORTA E SEPOLTA! NON ME NÉ FOTTE UN TUBO SE LUI E’ ANCORA COTTO DI ME! COME HO GIÀ DETTO A SUA SORELLA E’ ORA CHE CRESCA E SI LASCI IL PASSATO ALLE SPALLE PERCHÈ IO NON SONO DISPONIBILE! VOI TUTTI LO SAPETE BENISSIMO VISTO CHE TRA UN ANNO MI SPOSO!
DUE! STEFAN QUEL MAIALE VISCIDO ERA SOLO LAVORO! HO DOVUTO FINGERE CON LUI E SONO STATA UNA BRAVA ATTRICE VISTO E CONSIDERATO CHE C’È CASCATO. IN OGNI MODO UNO CHE RIMORCHIA LE RAGAZZINE DI SEDICI ANNI NON È DEGNO NEANCHE DEGNO DELLA MIA ATTENZIONE.
Ora però finiamola con questa storia.
Anthony avvicinandosi a Mick e tirandogli la maglia: Zio Mick ma chi è  questo Mario?
Mick prendendolo in braccio: È solo una persona che vuole far lasciare la zia Kaori e lo zio Ryo perché lui è innamorato di lei. Lo vedrete a Ferragosto e siete autorizzati a fargli tutti i dispetti che volete.
Kaori: Mick!
Kazue: Però hai una bella pazienza con i bambini.
Valentina: Tu chi sei?
Kazue: Sono un’amica degli zii, mi chiamo Kazue.
Kaori: Amore, lei è la zia Kazue, un’amica molto speciale dello zio Mick. Kazue lei è Valentina mia nipote. La figlia di mio cognato.
Kazue: Piacere di conoscerti Valentina.
Valentina: Mica sei la sua fidanzata? Perché la sua fidanzata sono io e quando sarò grande, mi sposerò con lo zio Mick!
Kaori: E so due! Qualcun altro all’appello? Anthony vuoi ancora sposarmi? Mick mi sa che tu ed io di questo passo arriveremo col bastone all’altare.
Anthony: No zia, tu sei libera di sposare lo zio Ryo, tanto ha promesso che appena sarò grande potrò sposarti anch’io,
Kazue: Che gentile, però, Saeba! Vero? In ogni modo, stai tranquilla piccolina, non sono la fidanzata dello zio Mick, o per meglio dire non lo sono più, quindi, lui è tutto per te. Mi sa che però lo zio dovrà stare ben attento, perché crescendo e diventando un po’ più grande, avrà tanti bei bambini che vorranno essere i tuoi fidanzati.
Anthony: C’è già qualcuno che vuole fidanzarsi con Vale.
Ryo: Chi è? Fammi sentire, che io e lo zio lo vogliamo conoscere, gli dobbiamo fare un discorsetto. Vogliamo sapere che intenzioni ha con la nostra stellina.
Anthony: Si chiama Harry e dice di essere il fidanzato di Vale.
Valentina correndo in lacrime tra le braccia dello “zio”: NO! IL MIO FIDANZATO È LO ZIO MICK! Vero zio?
Mick abbracciandola e prendendola imbraccio per coccolarla: Si, amore tu sei la mia fidanzata, ma, ora lo zio Ryo ha preparato la pappa per te e tuo fratello, quindi, ora fate entrambi i bravi e mangiate tutta la pappa.
Valentina: Si, ma, tu mica mi lasci da sola?
Mick: No, sto qui con te, non me né  vado, come potrei lasciare la mia stellina da sola? Mangia ora o si fredda.

Mentre i bambini mangiavano tranquillamente sotto la supervisione delle zie e degli zii, Kaori chiese a Kazue il piacere di parlare in privato. Volle chiarire tutta la situazione che si era venuta a creare tra loro, dopo la rottura con Mick.
Le raccontò tutto quello che era successo in quell’anno. Le raccontò di come Mick gli era stata vicino e di come aveva capito che nonostante tutto, nonostante fosse stata sposata con un’altra persona, nonostante abbia voluto bene altri uomini, lei amasse ancora Ryo.
Le raccontò di come i due uomini l’avessero salvata dal baratro della morte e si scusò con lei per quello che era successo e per essere stata la causa involontaria della loro rottura.
Kazue dal canto suo ascoltò e consolò l’amica, meravigliandosi di tutta quella forza di volontà che possedeva. La rassicurò del fatto che non fosse stata lei la causa della loro rottura, ma, che ormai la loro relazione si trascinava da un bel po’ erano diventati troppo distanti, anche se erano vicini, aggiungendo alla fine che un periodo di pausa avrebbe solo fatto del bene a entrambi.
Una volta chiarita la situazione, Kaori, le chiese di farle da damigella al suo matrimonio. L’amica accettò con gioia l’offerta, era contenta che finalmente dopo tante sofferenze giungesse un po’ di felicità.
Quando tutto fu pronto per il pranzo, si accomodarono a tavola e mentre gli altri pranzavano, Kaori tentò, dopo la telefonata di routine a Susan e Luke, di mettere a nanna i bimbi.
Tentò perché i bimbi non né vollero sapere di dormire e alla fine cedette anche lei alla voglia di giocare ritornando bambina e se Ryo non le avesse dato il cambio lei, avrebbe continuato fino allo sfinimento.
Quei bambini, avevano le duracell o le ricariche a molla perché, non si fermavano mai neanche Ryo riuscì a calmarli.
La situazione si andò tranquillizzando solo due ore dopo, dopo l’intervento: della zia Eko, che minacciò Anthony di non fargli più compiere il giro sulla volante, e dello zio Mick che prese imbraccio la sua stellina coccolandola e cullandola tra le sue braccia. Quando finalmente le due pesti crollarono, gli adulti più sfiniti di loro dai vari tentativi di metterli a nanna, caddero in un sonno ristoratore, interrotto dalle stesse pesti verso ora di cena.
Ordinarono delle pizze e dopo cena Ryo e Mick uscirono, ma, prima entrambi chiesero, silenziosamente, se era sicura della sua decisione, e se, se la sentiva di rimanere sola. Kaori con uno splendido sorriso spinse i due sweeper fuori di casa, dopodiché mise i bimbi a vedere delle puntate dell’House of Mouse: Il Topo club con tutti i personaggi Disney classici e si dedicò alle chiacchiere tra amiche. Quando rimasero solo Miki, Eko, Umi con i bimbi davanti alla tv e Kaori, i discorsi tornarono all’infanzia e ai primi amori e Kaori si ricordò di un pezzo del diario che omise a Ryo. Corse in camera con le ragazze e iniziarono a leggere.

Caro diario,
ho incontrato Angelo, biondo, coi riccioli bagnati attaccati alla guancia, bello e infreddolito. Ha sollevato la faccia. E io non sono riuscita a dire niente.
C’era tanto dolore in quel viso, qualcosa che non ho mai visto, neanche in un adulto.
E gli occhi erano azzurri ma vuoti come quelli di una statua.
Era magro, così magro che la sua caviglia era più sottile del mio polso.
Aveva un fazzoletto rosso al collo.
La pioggia ci bagnava e stavamo lì fermi, a lasciarsi inzuppare.
-Ciao, posso fare qualcosa per te?-ho detto.
Lui si è tirato su, un po’ infangato proprio come un angelo caduto, e ha cercato di asciugarsi i capelli con la manica.
- Forse è ora di rientrare – ho detto saggiamente. – La pioggia non smette …
- Non voglio tornare a casa – ha detto, con un filo di voce.
Non gli ho chiesto il perché. Ho notato che aveva un occhio un po’ più chiaro dell’altro. Un cielo limpido e uno nebbioso.
- Vuoi venire con noi?
- No, però se vuoi, possiamo passeggiare.

Abbiamo camminato sulla strada, una macchina ci ha schizzati, siamo arrivati fino al semaforo e la pioggia si è diradata. Non parlavamo. Eravamo veramente buffi, soli in mezzo alla periferia sconfinata, mentre il cielo ingrigiva.
Si sono accesi i lampioni, uno sì e due no, e ho deciso di cambiare direzione. Ho preso un sentiero attraverso il prato fracido di pioggia, lui mi è venuto dietro, anche se aveva delle scarpe da ginnastica rotte sulla punta.

Oh! Amico mio, mi sono invaghita di un angelo triste, un tuo collega. Oppure soltanto di un ragazzino che recita. O di un fantasma. O di un vampiro. Comunque credo proprio di essere innamorata. Non lo sono mai stata prima. Ho baciato solo due volte. La prima Ciccio denti-di-ferro, e la seconda un compagno di scuola, Peter Scannabissi. Aveva in  bocca una gomma americana deodorante, e stato come baciare un ambulatorio dentistico.

Miki: Ryo conosce questo pezzo?
Kaori: No e non lo deve sapere o mi beccherò un’altra scenata. Solo per i poster e per Ciccio denti-di-ferro mi ha fatto una scenata e poi l’avete visto tutte oggi come si è comportato.  Sta diventando un po’ troppo geloso.
Devo cominciare a metterlo un po’ in riga. Hihih
Eko: Miki tuo marito si è addormentato con i bambini!  Kao, per Ryo, tranquilla queste bocche sono cucite non saprà niente di quest’angelo caduto.
Kao: Grazie. Ora è meglio che andiamo da Umi e dai bambini.

Le ragazze andarono nel soggiorno a svegliare i bambini per portarli a letto.
Dopo che anche i bimbi furono messi a letto. Le ragazze si salutarono, Kaori si mise un po’ vicino alla tv a finire di vedere il pezzettino della bella e la bestia, mentre cantavano Uno sguardo d’amore.
A un certo punto Kaori pensando a Ryo si affacciò alla finestra e si mise a cantare con Belle, finita la canzone, spense la tv e si mise al pianoforte, ora si ricordava quella melodia era di Anastasia, volle impararla per la festa della mamma, era la sua preferita.
Si mise al piano con un po’ di tristezza e iniziò a battere su quei tasti bianchi e neri, certo quel piano ormai era scordato, ma, a lei sembrava di risentire la stessa melodia di anni fa quando la suonò per la mamma.
Quando iniziò a cantare, però, all’immagine di sua madre, fu sovrapposta quella di Ryo e il suo amore per entrambi fu riversato tutto in quel pezzo.

Venivamo da esperienze sbagliate,
ben lontani dal vedersi mai più
ma siamo qua fabbricanti di sogni,
il mio inizio sei tu…

Sconosciuti tu non eri nei piani,
stiam vivendo nuove complicità

ma era un po’ che il cuore voleva
Funzionerà…

Prima dell’inciso rientrarono Mick e Ryo, sobri ed era solo l’una di notte. Un evento che per chiunque conosceva quei due. Entrarono di soppiatto, pensando che tutti stessero dormendo, invece Kaori era sveglia ed era al piano che cantava e guardava una foto di una donna, che evidentemente doveva essere la madre, non accorgendosi dei due sweeper, o forse li aveva riconosciuti e per questo si sentiva tranquilla.
Questa volta, però, per far capire che li aveva sentiti arrivare prima dell’inciso aggiunse una sola parolina che a Ryo fece  impazzire il suo  cuore. Esattamente più che una parola disse un nome “Ryo”.

Con te
che io voglio riempire i miei giorni
Te
che io voglio far veri i miei sogni
Te
Questo viaggio ha porti sicuri
Chiari contorni…

Ci sarò per la fine del mondo
Ci sarò per amarti di più
E così se chiami rispondo
Il mio vero inizio sei tu…

Kaori: Ryo, Mick lo so che ci siete e che siete tornati, so anche che siete sobri e vi ringrazio di cuore per questo. 
Ryo questa è per te. Ti amo!

La nostra vita passata
Cercando felicità
Con te un futuro ce l’ho
Lo aspettavo da un po’
Niente ora ci cambierà…

Con te
che io voglio riempire i miei giorni
Te
che io voglio far veri i miei sogni
Te
Questo viaggio ha porti sicuri
Chiari contorni…

Ci sarò per la fine del mondo
Ci sarò per amarti di più
E così se chiami rispondo

Kaori: Ricomincio la mia vita con te, perché il mio vero inizio sei tu!

Valentina che nel frattempo si era svegliata sentendo il rumore della porta corse dagli zii.

Valentina: Zio Mick, zio Ryo dove siete stati? Mi siete mancati.
Kaori: Che ci fai alzata a quest’ora? È tardi, è l’una, e a quest’ora dovresti stare a nanna. Su forza, “marche” a letto.
Valentina: Io voglio stare con gli zii.
Ryo: Ha ragione la zia! È tardi! Anche tu piccolina ci sei mancata tantissimo, ma, siamo stanchi.
Mick: Quindi, andiamo anche noi a ninna.
Valentina: Tu dormi con me vero?
Mick: Sì, ma, ora vai in camera con la zia, che io ti raggiungo tra poco.
Valentina seguì gli ordini dello zio e andò a letto dopo un po’ anche gli adulti poterono andare a letto ma mentre si preparava per la notte, Kaori canticchiava …

Kaori: … Tu non sei l’ideale,
non ti avrei sognato accanto a me;
ma, ora sei reale!
Hai qualcosa che non ho mai visto prima in te.

Ryo: Come mai canticchi?
Kaori mettendosi nel letto vicino a lui: Così, è colpa dei bimbi, prima ho ascoltato questa canzone e mi è rimasta impressa.
Ryo: E che hai visto con i bimbi?
Kaori: ”The House of Mouse Il Topo Club” e nella puntata che stavano vedendo i bambini, prima di crollare c’era questa canzone de “ La Bella e la Bestia”.
Ryo: Qualcosa mi dice che la bestia sono io e la bella sei tu?
Kaori: No, amore, tu sei già diventato il mio principe, ti ho già sciolto dall’incantesimo.
Ryo: Meno male, vieni qua principessa, appoggia la testa sul mio cuore e senti quanto ti amo.
Kaori: Ti amo anch’io, buona notte amore mio.
Ryo accarezzandole i capelli e donandole un leggero bacio sulla testa sussurrò: notte amore mio, grazie per la serata
Kaori con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno: Ryo, non devi ringraziare me, ma te stesso, mi sei stato accanto tutto questo tempo senza pretendere nulla in cambio. Una serata con il tuo migliore amico te la dovevo. Mi hai sorpreso oggi, anzi mi avete meravigliato, non vi siete ubriacati né avete fatto tardi. Se mi prometti che sarà sempre così io starò più tranquilla quando esci con Mick.
Ryo parlando sempre a bassa voce per conciliare il sonno della sua amata: Non ho avuto bisogno di ubriacarmi, perché non avevo niente da dimenticare ero felice e questo grazie a te, anzi ero anche un po’ preoccupato a lasciarti da sola, ma mi sono tranquillizzato pensando al fatto che c’era Umi con voi.
Kaori al limite del mondo dei sogni: Umi-chan …. Ninna … Bimbi …. TV
Ryo: Che vuol dire? Non mi dire che Lucciolone si è addormentato con i bimbi davanti alla tv? Ahhahaha
Kaori non rispose quella volta  era entrata già nel mondo dei sogni.
Ryo: Dormi, piccola, né hai bisogno, hai vissuto troppe emozioni in questi giorni. Ti amo principessina mia.
Kaori dormendo abbraccia Ryo tipo cuscino e farfuglia: Ryo … bimba … nostra … ti amo ….
Ryo: Che dolce sogna noi con una figlia. Figlia? Non è che sto per diventare padre?  No calmati Ryo lei sta sognando non può essere vero.
Mentre Ryo si perdeva nei suoi pensieri ad alta voce, Mick entrò senza bussare.
Mick: Senti Saeba, io sto cercando di dormire, Kaori non è incinta puoi stare tranquillo è solo innamorata e sta sognando una famiglia tutta vostra oppure più semplicemente sta sognando Valentina. Ergo, ora taci per favore e dormi.
Chiuse la porta e tornò a letto. Da quel momento Ryo non parlò più e si addormentò anche lui!

   
 
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