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Autore: Lukerry    15/09/2014    2 recensioni
"La felicità faceva parte di me, ma era svanita insieme a lei, e non saprò mai se un giorno riuscirò mai a trovarla. Nessuno era mai riuscito a rendermi felice dopo la sua assenza. Non riuscirò mai a trovare una persona come lei, non riuscirò mai ad abbandonare il nero che si era impossessato di me da molto tempo, e niente e nessuno riuscirà a distrarmi o a portarmi in superfice, o a farmi ritornare come una volta......
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...ma poi ho incontrato lui.
Un altro colpo al cuore.
Mi faceva sempre questo effetto vederlo, anche se non gliel’avevo mai detto.
I suoi capelli biondi, sempre e costantemente in disordine, il suo viso così dolce e i occhi blu oceano, che erano diventati il mio mondo."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi era la tipica giornata in cui mi piacerebbe ritrovarmi dall’altra parte del mondo. Mi odiavo, mi odiavo dal momento in cui aprivo gli occhi al mattino, mi odiavo costantemente. Mi odiavo perché ero un continuo disastro. Avete presente quando, la sera, dopo non aver aperto un libro, cominciavi a preoccuparti del compito di matematica del giorno dopo? ecco, era un pensiero così fastidioso da non farmi dormire la notte. Perché nonostante tutte le ripetizioni che ho fatto, io non ho capito assolutamente niente. Perché al posto di studiare matematica, ero impegnata a fare altro. Maledetto Hemmings.
La matematica non mi è mai piaciuta. Sono sempre stata molto più brava in letteratura. Le parole ti assalgono, ti permettono di esprimerti. Con i numeri, invece, che ci faccio? Ah, sì, conto tutte le volte che l’ho sognato, tutte le volte che ho visto le sue cover su youtube, tutte le volte che lo fissavo mentre era così concentrato a fare i compiti di matematica, tutte le volte che ho desiderato solo una cosa: guardarlo senza mai stancarmi.
Era diverso. Sentivo che era diverso. Non era come tutti gli altri. Mi aveva stregata. Sì ecco, forse stregata era il termine giusto. Sembravo una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. Non mi era mai accaduta una cosa del genere, nemmeno con Ashton e i miei altri 2 ex. Solo a vederlo ero al settimo cielo, no ma che dico, io con il suo sorriso arrivavo al decimo cielo.  
 
In sostanza, grazie a lui, non sapevo fare nulla al compito di matematica. Tutte quelle ripetizioni che ho fatto, le ho spese a vuoto. Arrivai a scuola con qualche minuto di anticipo, dovevo assolutamente occupare i posti dietro per me e Michael, avevo un urgente bisogno di prendere almeno una C a quel compito, altrimenti sarei finita a ripetere l’anno per colpa di quella fottuta materia. La classe pian piano si sta riempiendo, e Michael non è ancora arrivato. Ieri ha dormito a casa di Calum, quindi sicuramente sarebbe venuto con lui a scuola. Finalmente arrivarono qualche minuto prima del suono della campana in classe. Mentre spostai le mie cose per far sedere Michael, notai che si era seduto in terza fila accanto a Calum.

“Michael, che diavolo fai?” quasi urlai. Non poteva abbandonarmi proprio ora, anche se forse lui era messo peggio di me.
“Scusa Raph, ma Calum mi ha chiesto di sedermi affianco a lui” si giustificò
“fanculo Michael” sbottai
“Cosa sono queste parole nella mia classe?” entrò quella troia maledetta con quei fottuti fogli in mano per il compito. Dio perché non avevi ascoltato le mie preghiere e non la facevi cadere per le scale?
Ero in preda ad una crisi di pianto e di nervosismo. Avevo un enorme bisogno di una mazza da baseball e una grande, infinita, enorme, lunghissima vetrina con all’interno mille piccoli oggetti fatti di cristallo tutti da scassare con forza. Mi ci vorrebbe volentieri in questo istante. Incrocia le braccia sul banco e abbassai la testa cercando di nascondermi e di calmarmi.
“Ehi vaniglia”
Sobbalzai all’improvviso quando sentii quella voce, la sua voce.
“Vaniglia?” lo guardai stranito. Si sedette accanto a me e cominciò a prendere un foglio bianco, e altro occorrente che serviva per il compito di matematica. Guardai più avanti verso Calum e Michael, e notai lo sguardo assassino di Michael verso di Luke. Le vendette arrivano proprio quando ne hai un disperato bisogno.
“Quando sono entrato in classe, ho sentito un forte odore di vaniglia, così ho seguito la scia e sono arrivata da te” sorrise mentre aggiustò le cose sul banco per poi voltarsi verso di me. “io adoro la vaniglia”
“Io la odio” dissi cercando di non guardarlo “perché sei accanto a me?”
“perché so che hai disperato bisogno di un aiuto in matematica, ti osservo di nascosto a casa mia,  sai?”
arrossì alle sue parole. Merda, merda, merda. Ora, invece, avevo bisogno di una pala per scavarmi una fossa enorme e sotterrarmi per la mia ennesima figura di merda.
“Minster, che ci fai accanto a Hemmings?” disse rimproverandomi Miss Keater, sapevo che mi avrebbe spostato subito. Luke era il suo alunno preferito, di certo io ero solo una distrazione per -il genio della matematica- come lo chiamava lei..
“ehm…” iniziai cercando di inventarmi qualcosa “ho litigato con Michael”
Spostai lo sguardo verso Michael, e contemporaneamente mi seguì anche Miss Keater. Michael mi guardò peggio di prima, e poi distolse lo sguardo tornando subito al suo compito.
“Cerchi di risolvere subito i disguidi con suo cugino, Minster. Non mi piace che cambiate posto proprio il giorno che dovete fare il compito” disse lasciando due fogli per me e Luke andandosene.
“se l’ha bevuta davvero?” mi guardò sconvolto Luke
“a quanto pare si” dissi sorpresa “ed ora aiutami ti prego”
“ti aiuto solo se mi perdoni” disse guardandomi dritto negli occhi.
I suoi occhi. I suoi fottuti occhi blu. E’ proprio vero, erano tali e quali al mare, che se voleva ti prendeva per i piedi e ti trascinava a fondo, e non ti lasciava via di scampo.
Erano così bello da rubarti il respiro, da lasciarti incantata come non mai, da farti credere che una cosa così meravigliosa non potrebbe mai avere lati negativi, che non potrebbe mai far del male a nessuno, e invece poteva devastarti in un istante.
 “Luke io…” iniziai
“Silenzio ragazzi. Da adesso avete un’ora e mezza per svolgere il compito. Quando scade il tempo non voglio sapere scuse” m’interruppe quella racchia.

--

“Luke” sussurrai agitata il suo nome toccando il suo braccio con la matita.
Erano passate tre quarti d’ora e dell’aiuto di Luke manco l’ombra ho visto. Sapevo che sarebbe finita così. Sapevo che mi avrebbe solo preso in giro.
“Luke cazzo ho davvero bis..” dissi quando prese il mio foglio e lo scambiò con il suo cercando di non farsi vedere.
“fai finta di scrivere, io cerco di fare il possibile, faccio anche qualche errore, non voglio che qualcun altro prenda una A come me” disse sorridendomi
Gli diedi uno schiaffo sul braccio e lui rise. Credo di non aver mai sentito un suono più bello della sua risata.
Mi rilassai sulla sedia e scrutai il compito di matematica di Luke, aveva una calligrafia fantastica, era molto preciso e ordinato, a differenza della mia, che era davvero confusionale.
“Luke” mi riavvicinai a lui cercando di non farmi vedere “scrivi disordinato, fai delle cancellature”
“okay vaniglia” sorrise continuando il suo lavoro.
Mi morsi il labbro cercando di non sorridere a quel nomignolo orrendo, ma mi piaceva detto da lui. Stava davvero facendo tutto il compito di matematica al posto mio? Non mi sarei mai aspettata che avrebbe fatto una cosa del genere. Che poi, faceva tutto questo per il mio perdono, perché ci tiene così tanto a me anche se ci conoscevamo da poco?
No, lui non si doveva avvicinare a me, non doveva farlo.
Le persone in questa scuola non fanno altro che dire che ero quella strana e stronza.
Dovevo essere sincera? Mi era sempre piaciuto essere quella strana; non sopporterei essere vista come il resto del mondo, perché io quello che sta là fuori lo odio da morire. Io ero davvero strana, ci voleva tempo sia per conoscermi che per capirmi, e solitamente le persone non avevano tempo. Talmente strana che non mi capiva nessuno, intendo che a nessuno importava capirmi, o almeno non più. Se c’era qualcuno a cui importava si è stancato di capirmi, e ha smesso. O ci ho litigato. O non mi era vicino. O non c’era più. Non sapevo realmente su cosa avevo di sbagliato. La mia vita era un continuo “sbagliare”. Forse sono sbagliata io, ma io sono così. Potevo cambiare umore in un secondo, potevo lunatica e aggressiva, a volte. Non amavo chi m’imponeva condizioni, chi cercava di comandarmi. Detestavo chi voleva cambiarmi. Non era facile aver voglia di ascoltarmi: ero paranoica e anche noiosa.
Alla fine sapevo che la mia era solo una corazza. Era una maschera che indossavo per difendermi. Ero solo stanca di soffrire e di piangere. Così, giocavo a fare la stronza.
Era la cosa che mi riusciva meglio. Giocavo a fare la dura. Fingevo di avere un cuore freddo come il marmo.
Chi si avvicinerebbe a una persona del genere?
 
Mi voltai verso di lui e lo guardai di nuovo. Scriveva con serena facilità, senza mai fermarsi e con una lentezza che nulla avrebbe potuto turbarlo. Mi sarebbe piaciuto accarezzargli quei capelli biondo scuro sempre arruffati in avanti nello stesso modo in cui scriveva.
Ero solita pensare di essere davvero la persona più strana del mondo. Ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci deve essere qualcuno proprio come me, che si sente bizzarro e difettoso nello stesso modo in cui mi sento io… Vorrei immaginare che fosse lui, anche se forse anche lui si sente così, e immaginarlo che mentre finiva il mio compito, pensava me. Beh, speravo che, se lui avesse avuto il potere di entrare nella mia mente e di riuscire a leggerla in quel momento avrebbe potuto scoprire che sì, era vero, ero davvero strana, ma lui era sempre lì nella mia mente.
Il suo sguardo mi colse alla sprovvista. Mi ha beccato, di nuovo. Cercai disperatamente di distogliere il mio sguardo dal suo, ma non ci riuscì, i suoi occhi era come una calamita.
Io non lo sapevo che quegli occhi m’avrebbero attirato così tanto e m’avrebbero cambiata.
“Tempo scaduto” disse Miss Keater alzandosi, consegnatemi il foglio. “Luke per cortesia, raccogli tutti i compiti.”
Luke si alzò, e come primo foglio prese il suo dal mio banco, che lo mise sotto al mio sorridendomi, e io lo ricambiai subito. Ho come la sensazione che il suo sorriso per me stava diventando una droga, e io ne ero già dipendente.

--

La mensa della scuola era già affollatissima, la gente correva su e giù per i corridoi per arrivare a prendere per primi i posti migliori. Non c’era molto da scegliere, visto che i posti te li sceglievano i vip della scuola. Io non ho mai avuto problemi di posti alla mensa, perché li conoscevo tutte quelle persone purtroppo, ma conoscerli a volte portava dei vantaggi, come in questo caso.
Ero in cerca di Luke, non ho avuto modo di ringraziarlo prima. Dopo che ha raccolto i compiti, è uscito ad aiutare Miss Keater a fare non so che cosa. Ho provato a seguirlo, ma poi l’ho perso di vista. Speravo davvero di trovarlo qui in mensa. Mi avvicinai alle postazioni dei vip per cercare mio cugino. Tutte quelle persone reputavano mio cugino uno sfigato, ma alla fine li ho quasi minacciati per far stare con me anche lui, quindi hanno accettato solo lui. Non so come reagiranno se mi porto pure Luke, o magari pure Calum dalle mie parti. Sapevo che Luke era uno di quei ragazzi senza autostima. Sapevo che aveva avuto dei momenti difficili. Credeva di essere uno sfigato e di non piacere a nessuno , però non sapeva che una ragazza sarebbe disposta a dargli l’anima per vederlo sorridere e farlo stare bene con se stesso. Perché il suo sorriso potrebbe essere davvero scelto come l’ottava meraviglia del mondo. Avrei voluto dirgli che stava diventando il primo pensiero la mattina, che quando uscivo da casa sua dopo le ripetizioni, mi mancava da morire, che era bellissimo con i capelli tutti arruffati in avanti. Avrei voluto dirgli che era meraviglioso quando si passava le mani nei capelli così morbidi e lisci quando era imbarazzato, e poi lui è uno di quelli che si trovava mille difetti in se stesso , ma io non ne vedo nemmeno uno. E ero anche sicura che se le ragazze fossero a conoscenza del tuo talento, lo conoscessero e vedessero quando è dolce e com’è gentile cambierebbero opinione subito, e poi io sarei diventata fottutamente gelosa e paranoica nei suoi confronti. Non sai quanto vorrei dirgli che anche se non ci vedevamo da qualche minuto, mi mancava e che io a lui ci tenevo tantissimo e sarei disposta a tutto pur di vederlo sorridere perché quel sorriso per me è tutto.

“Ehi Mins” mi chiamò qualcuno dietro di me, che purtroppo riconobbi subito dopo.
“Cosa diavolo vuoi Waco?” dissi cercando di trovare Luke tra tutte quelle persone. “E non chiamarmi Mins”.
“E da tanto che non ti siedi con noi, mi manchi un casino” disse cingendomi i fianchi quelle luride mani.
“Levami le mani di dosso deficiente” dissi spostandolo via da me.
“Calmati Mins” disse massaggiandosi la mano destra “Che hai il ciclo?”
“Se non la smetti di rompermi le palle, te lo faccio venire io il ciclo” dissi cercando di levarmelo dalle scatole. Tra le tante sagome, vidi Calum avvicinarsi verso di me. Corsi verso di lui, e mentre lo raggiungevo, sentii in lontananza un “sei una stronza acida Mins” da parte di quel deficiente del migliore amico di mio fratello William.
“Ehi Calum” dissi fermandomi di fronte a lui “Hai visto Luke per caso?”
“Ehi Raph, ehm no, non so dove sia. So che Michael se ne andato a casa invece..”
“Michael cosa?” cercai di non urlare.
“Sì, era davvero arrabbiato quando mi ha detto che se ne andava, quindi non l’ho fermato. Tuo cugino quando è incazzato è peggio di una ragazza con il ciclo” disse ridendo
“Penso invece che nessuno mi superi” dissi prendendo il telefono per chiamare quell’altro deficiente, oggi si erano davvero messi tutti d’accordo contro di me.
“Io vado Raph, ci vediamo in giro” disse Calum andandosene.
“Ciao Cal” dissi digitando il numero di Michael e avvicinai il telefono all’orecchio.
“Pronto?”
“Dove cazzo sei finito Michael? Sei per caso impazzito? Perché sei sparito così”
“Punto uno: non sono pazzo, punto due: io faccio quello che voglio, senza dare conto a nessuno, e poi tu eri così impegnata con quel coglione. So anche che avevate programmato tutto. Che bella cugina che sei, organizzi i piani per prendere buoni voti ai compiti di matematica con l’aiuto di quello lì e a me non pensi proprio, ma che brava”
“io non organizzato proprio un cazzo” scoppiai urlando “è stato un caso, tu ti sei seduto accanto a Calum, e lui si è seduto accanto a me perché stavo da sola e il suo posto era occupato da te.”
“Tu non sai che è stato lui a dire a Calum che io dovevo sedermi accanto a lui, non io”
“E allora? Ha voluto aiutarmi, sai come sono messa male Michael”
“Si ma non posso farmi comandare da quel coglione”
“Si può sapere che cazzo hai contro di lui?” dissi urlando di nuovo
“Non sono cazzi tuoi” urlò anche lui è chiuse la chiamata in faccia.
Fantastico. Sperai che almeno il compito che mi aveva fatto Luke fosse andato bene, perché la giornata stava diventando proprio una merda. Mentre misi il telefono in tasca, sentii una vibrazione provenire dalla tasca, segno che era arrivato un messaggio. Lo presi di nuovo e lo sbloccai, aprendo il messaggio:

Da: Hemmo1996
Hey Raph, scusami se sono sparito, ma quella racchia aveva bisogno del mio aiuto. Purtroppo sono dovuto uscire prima perché ho dei servizi urgenti da fare, ti va se ci vediamo domani pomeriggio? Così festeggiamo anche il tuo voto in matematica grazie al mio aiuto :D
Luke X(:
 
-Certo Luke, tranquillo. Non vedo l’ora :D- risposi
Era strano, non vedevo davvero l’ora di rivederlo. Mi mancavano già i suoi occhi e i suoi sorrisi.  
Non dovevo far altro che trascorrere questa giornata di merda sopravvivendo nell’attesa di rivederlo.
 
 

Mar's Corner
Salve Gente
Scusate per il ritardo, ma ora che inizia la scuola sarà un po' difficile per me riuscire ad aggiornare ogni 3/4 giorni.
Quindi cerco di scrivere capitoli lunghi e di non lasciarvi molto con il fiato sospeso
che brava che sono :D
Tra poco scriverò anche un pov su Luke, che sarà molto interessante
già abbiamo la nostra Raph che è così incasinata che non sa manco lei cosa prova
poveretta, vi prego recensite la storia se vi piace
ah per favore, passate qui e leggete questa fanfiction su glee, è di una mia amica ----> I don't mind
un saluto a tutte quelle che hanno aggiunto nei preferiti la mia storia e me 
Mar X(:
  
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