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Autore: youaremysoul    15/09/2014    2 recensioni
Ed eccomi qua. Dopo un lunghissimo viaggio dall'Australia, sono arrivata in Inghilterra. Pronta a cambiare vita.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere tornata a casa ed aver pranzato mi recai in camera mia per fare i compiti. Dopo averli finiti mi buttai sul letto per riposare un po', ma non ne ebbi occasione. Quando stavo per chiudere gli occhi, il mio cellulare cominciò a suonare. Mi alzai di botto, e cominciai a cercarlo dappertutto imprecando.

Mi accorsi che il suono veniva dall'armadio. Ed infatti era proprio lì. Risposi velocemente, senza nemmeno leggere chi mi cercava.

<< Pronto?!>> risposi incazzata.

<< Hey, è così che tratti la tua migliore amica che ti sta chiamando dall'altra parte del mondo?>>

<< Abbey! Scusa, ma non trovavo il cellulare e mi sono arrabbiata!>>

<< Tipico di te, Amber! Allora, come va lì? Com'è la gente?>>

<< Beh, ti devo dire che mi trovo abbastanza bene..>> le raccontai tutto quello che mi era successo e lei fece lo stesso. Rimanemmo a telefono per cinque ore di seguito, dovetti poi attacare, perchè era pronta la cena.

Scesi al piano di sotto per mangiare e, dopo essermi lavata e messa il pigiama andai a dormire.

 

Il mattino venne presto e la sveglia cominciò a rompere. Mi preparai ed uscii, eccitata per la colazione che mi stavano per offrire. Io e Jensen ci accordammo e decidemmo di vederci fuori scuola alle sette e trenta, così che non avremmo avuto fretta.

Fuori scuola ancora non c'era nessuno e mi sedetti sui grandi scalini che portavano all'entrata. Guardai l'orario e mi accorsi che ero in anticipo. Così presi il mio amato libro per ammazzare il tempo e una sigaretta per rendere più dolce l'attesa. Non feci in tempo ad aprire il libro che un'ombra mi si presentò avanti.

<>

<> gli dissi, fingendo di non aver sentito la sua affermazione, gettando il mozzicone ed alzandomi dagli scalini.

<> gli chiesi indicando il bar della scuola dietro di me.

<< Non crederai che mi sia svegliato prima per fare colazione qui?>> ridacchiò guardandomi divertito.

<< speravo lo dicessi, giuro>>.

<< bene, ho la moto, andiamo?>>

<< la moto?>>

<< hai presente? Due ruote, una sella..>> spiegava gesticolando, prendendomi in giro.

<< So cos'è una moto. Solo non immaginavo tu ne avessi una..>>

<< So come sorprendere le persone>> mi fece l'occhiolino e ci avvicinammo la moto, che non era molto distante da noi, continuando a parlare.

Quegli occhi verdi ed, in generale, la sua bellezza esaltava di più di mattina, con l'aria assonnata che aveva.

Mi porse il casco e appena lo infilai allungò le mani verso di me.

<< Che c'è?>> lo guardai male, non sapendo le sue intenzioni.

<< Non ti scaldare bambolina, voglio essere sicuro che il casco sia allacciato bene>> comparì un ghigno divertito sulla sua faccia, che mai come ora, mi era sembrata così da stronzo. Da bellissimo stronzo.

Alzai gli occhi al cielo alla sua affermazione e aspettai in silenzio che finisse il suo lavoro.

Salì sulla moto per primo, togliendo il cavalletto per poi dirmi di salire.

Non salivo spesso su delle moto, ed ero un po' impacciata. Jensen se ne accorse, ma si limitò a sorridere divertito, distogliendo lo sguardo per non scoppiarmi a ridere in faccia.

Una volta salita, misi le braccia sui fianchi del ragazzo per mantenermi; al contatto Jensen si irrigidì leggermente

<< Ti da fastidio se mi tengo a te?>> gli chiesi guardandolo da dietro.

<< Ehm, no.. fai pure>> .

Accese il motore e io mi strinsi leggermente più forte.

Partimmo ad alta velocità, il che mi spinse a stringermi ancora più forte, per paura di cadere.

Lungo le strade non c'era quasi nessuno vista l'ora, ma quel silenzio che ci circondava era rilassante. Decisi però di romperlo presto, ero curiosa di sapere dove mi stava portando Mr. Spocchioso.

<< Dov'è che stiamo andando?>>

<< C'è un chioschetto, in una pineta bellissima, che prepara cornetti e cappuccini buonissimi >>

<< Mh.. okay. Credo di potermi fidare>>

<< Davvero ti fidi?>>

<< No, ma sto cercando di convincermi>>

Rise ed accostò tra due macchine, spegnendo il motore.

 

Entrammo nella pineta ed un forte profumo di erba mi assalì inebriando le mie narici. Mi guardai intorno. C'erano dei tavolini grigi sparsi un po' ovunque. Più lontane, c'erano delle giostrine deserte e, sotto un gazebo, un po' più distante, dei biliardini altrettanto vuoti.

Jensen mi fece sedere ad un tavolino posto leggermente di lato rispetto agli altri e, dopo avermi chiesto cosa volessi, andò alla cassa per prendere le ordinazioni.

Tornò una manciata di minuti dopo con un vassoio pieno di cibarie.

Si sedette difronte a me prendendo il proprio cappuccino, sorseggiandolo.

<< Mi dispiace per come ti ho trattata l'altra volta, davvero..>> mi guardò dritto negli occhi, con sguardo dispiaciuto.

<< Non preoccuparti, mi è passata. Solo non capisco perchè tu mi abbia assalita così senza nemmeno conoscermi.>> gli dissi sorseggiando il mio latte macchiato e addentando subito dopo il cornetto alla nutella.

<< Ti posso giurare che non sono come ti sono potuto sembrare quel giorno. C'è un motivo se ti ho trattata così. È che mi ricordi tanto una persona...>>
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Salveee. Allora, cosa si può dire di questo capitolo? Prima di tutto: so che è un po' moscio, ma le cose cominceranno a prendere vita nel prossimo. Finalmente potremo vedere perchè Jensen ha fatto qul che ha fatto. Come sempre fate quello che volete: se volete recensite, altrimenti andate pure avanti in silenzio. Ci sentiamo presto. Un bacio!

  
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