Dopo aver cercato la madre di Elisabeth per tutta New Orleans a Klaus venne un'idea: “Elisabeth, io conosco una ragazza di nome Davina che può aiutarci a trovare tua mamma. Andiamo da lei a chiederle aiuto? ”
Gli occhi della bambina si illuminarono di gioia e annuì felice.
Bussarono alla porta di una casa al centro del quartiere francese e un ragazzo venne ad aprire alla porta.
Josh: “Klaus! Qual buon vento ti porta qui? ”
L'ibrido sorrise e rispose indicando Elisabeth: “Questa bambina si chiama Elisabeth e stiamo cercando sua madre, Davina è in casa? ”
Il vampiro annuì e li fece entrare.
Josh e Davina vivevano insieme così potevano controllarsi a vicenda, Josh era diventato il braccio destro di Klaus e Davina controllava tutte le streghe del Quartiere Francese e aveva creato un incantesimo di immortalità che le permetteva di vivere per sempre insieme al suo migliore amico.
Elisabeth e Klaus entrarono in casa e una giovane donna li accolse con un grande sorriso in volto
Dav: “Ciao Klaus, cosa ti porta in questa casa? Problemi con le streghe? E chi è questa bambina?”
Elisabeth rispose: “Mi chiamo Elisabeth, ma la mamma mi ha detto che non devo parlare con gli sconosciuti!”
L'ibrido rise e lo stesso fece la ragazza.
Dav: “Io mi chiamo Davina, lieta di conoscerti” le porse la mano e la bambina la accettò felice.
Kla: “Stiamo cercando sua mamma e mi chiedevo se tu potevi rintracciarla”.
La ragazza annuì e rispose: “Si, ma mi serve un' oggetto della madre”.
Chiesero alla piccola se aveva qualcosa appartenente alla madre ed Elisabeth mostrò loro un braccialetto che aveva un pendente a forma di lupo e lo diede alla strega che fece l'incantesimo; una volta finito guardò l'ibrido e disse: “è a casa tua”.
La piantagione a quel tempo era piena di mele rosse e i colori che si vedevano erano meravigliosi.
Klaus decise di mettere la macchina all'inizio del viale alberato; alla fine del viale si poteva vedere una immensa magione bianca ed Elisabeth si guardava attorno meravigliata.
Camminarono per il viale in silenzio e si fermarono quando videro una figura che guardava la grande casa.
Era una figura femminile, i capelli erano marroni e lunghi e le ricadevano con grazia sulle spalle, ma non fu quello il particolare che attirò Klaus, infatti l'ibrido, pur molto lontano, riusci a sentire il suo odore e quello che sentì gli ricordò Lei, la sua Little Wolf, Hayley e si bloccò.
Elisabeth che stava ancora ammirando gli alberi guardò il ragazzo, poi guardò la figura davanti alla casa e la riconobbe immediatamente
El: “Mamma!”
Le corse incontro e la ragazza si girò, due occhi verde smeraldo guardarono la bambina e l'ibrido ebbe la conferma che quella ragazza era Hayley.
Hay: “Elisabeth! Cosa ci fai qui, la zia Eve sarà preoccupatissima! Ti ho detto che non puoi andare in giro per la città da sola e dopo averti lasciata al parco giochi dove ti trovo? In questo posto desolato ! Signorina sei nei guai seri! ”
La bambina cercava di parlare, ma la ragazza non le lasciava dire niente; alla fine Elisabeth disse: “Ma mamma non sono sola mi ha aiutato quel signore laggiù” indicò l'ibrido ed Hayley lo guardò, le parole di ringraziamento le morirono il gola riconoscendolo.
Si guardarono e sembrarono passare ore , poi, in contemporanea dissero:
“Klaus! ”
“Hayley!”
Cominciarono a correre tutti e due e nel giro di pochi secondi si ritrovarono l'uno nelle braccia dell'altro, i loro occhi non si erano mai lasciati durante la corsa e anche ora che erano vicini non volevano distoglierli per paura che quello che vedevano diventasse solo un miraggio, un ricordo o un fantasma.
Hay: “Sei vivo! ” lacrime di gioia cominciarono a cadere dai suoi occhi e Klaus rispose: “Lo sei anche tu”