Rude

Harriet quel sabato mattina si sveglia di buon umore e appena alzata
corre in bagno, si fa una doccia rinfrescante e indossa il suo vestito
più bello.
  Si spruzza addosso del profumo e poi sale in macchina. Mette in moto
e preme sul pedale dell'acceleratore per arrivare il più in fretta
possibile a casa della sua fidanzata, prima di perdere il coraggio.
  Ci ha pensato per più di un mese: si è chiesta quale fosse il modo e
il momento migliore per chiedere a Louise di sposarla, ma poi ha
scelto di lasciar decidere al caso.
 
 
  Si è presentata alla porta di casa Tomlinson con in mano il suo cuore
e una scatolina contenente un sottilissimo anello in oro bianco con
dei brillantini e un'incisione all'intero pronta per farle la
proposta.
 
   E sa che il padre di Louise è un uomo all'antica e dalla mentalità
chiusa e non accetta la loro relazione, ma vuole comunque che sappia
della sua decisione.
 
 
    É davanti alla porta della villetta in cui vive la sua ragazza e
freme dall'agitazione per un possibile rifiuto.
    Ha appena suonato il campanello quando le si presenta davanti l'uomo
che la odia, e allora porge la fatidica domanda «Posso avere tua
figlia per il resto della mia vita?»
 Per favore dì si, per favore dillo pensa.
    Dopo un minuto di silenzio durante il quale l'uomo l'ha squadrata le
risponde «Non avrai mai la mia benedizione, la mia risposta è no»
 
 Perché deve essere così scortese?
Non sa che sono un umano anch'io?
Si domanda mentre le viene chiusa la porta in faccia.
   Non sa però che Louise ha sentito tutta la conversazione e che in
quel preciso istante sta riempiendo una valigia con i suoi vestiti
pronta a lasciare la casa dei genitori.
   E quando circa un'ora dopo si trova davanti il viso rosso di
imbarazzo di Louise che balbetta «Tanto ti sposerò in ogni caso, non
importa cosa dice mio padre. Ti sposerò e saremo una famiglia» Harriet
non può fare a meno di sorridere e far collidere le loro labbra in un
bacio pieno di amore.
 
 
   «Odio andare contro le sue decisioni, ma non mi lascia scelta, non
posso vivere senza te» mormora Louise sulle sue labbra davanti alla
porta di quella che fino a qualche giorno prima era casa sua. «Mi
odierà più di prima, ma staremo a quell'altare» le sussurra di rimando
Harriet.
   Entrambe hanno addosso un abito da sposa.
 «Sa che mi ami e che verrai con me ovunque andrò»
 
 
 

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Per prima cosa voglio specificare che so che i matrimoni omosessuali
non si possono celebrare in chiesa, but i don't care.

Sto pubblicando questa specie di song-fic (non betata ahimè, quindi
segnalatemi gli orrori che troverete) scritta una vita fa, ma che mi
piace un sacco. E se non vi piace date la colpa a Rude dei Magic! che
mi ossessiona, non a me. Io non ho nessuna colpa!

-Nicole