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Autore: SaraRocker    16/09/2014    2 recensioni
[FinnxMarceline]
E' un giorno come tanti quello in cui Finn e Jake trovano il corpo di Marceline esanime. Dopo essere stata coinvolta nell'ennesima imboscata da parte di un nemico che non conosce, la regina dei vampiri deciderà di dire la verità ai due amici e di chiedere il loro aiuto nonostante il suo smisurato orgoglio.
La decisione più saggia per la salvezza della ragazza sarà quella di farla rimanere ad abitare con loro. Ma quando l'amicizia che lega l'avventuriero e la vampira inizia ad intensificarsi -sconvolgendo la vita di entrambi-, cosa accadrà?
Estratto prologo.
Finn la vide deperita, come se non avesse mangiato per giorni. Effettivamente, si ritrovò a riflettere, non la vedeva da mesi, ma non si era neppure posto il problema di preoccuparsi per la ragazza. Lei infondo era uno spirito libero: poteva sparire anche per anni e poi ritornare come se nulla fosse mai accaduto. Quella volta, invece, qualcosa era accaduto eccome.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Jake, Marceline, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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10-


[La Città dei Maghi]

















Avevano deciso di riunirsi nuovamente per decidere come agire: sopra il sofà fatto di neve e ghiaccio era accomodato uno svampito Re Ghiaccio completamente rapito dalla propria barba che -con ostentata cura- stava pettinando. Seduto a terra vi era Jake, affiancato da un Maggiormenta non particolarmente afflitto dai sensi di colpa -come invece, a parer del cane, sarebbe dovuto essere-. Dalla parte opposta della stanza, invece, stava Finn. Era in piedi contro la parete fredda del palazzo e, sopra la sua testa, fluttuava una concentrata Marceline. Quest'ultima aveva deciso con piccata determinazione che avrebbe combattuto ed era risultata irremovibile. Il pensiero del padre scombarso le attanagliava la mente, rendendola preda di tristi congetture.

"Allora? Qualche idea?" domandò d'improvviso l'umano, stanco del silenzio che si stava protraendo ormai da troppo tempo. Sospirò pesantemente, passandosi una mano tra i capelli chiari. Il gruppo si voltò immediatamente verso di lui. Tutti tranne Simon.
"Oh sì: fuggire. Penso sia la cosa più saggia da fare." intervenne Maggiormenta, annuendo un paio di volte e non ostentando alcun sarcasmo nella propria voce. Jake, al suo fianco, non potè evitare di lanciargli un'occhiataccia.
"Paccheri, lasceresti il padre di Marcy chissà-dove?" domandò poi al dolcibotto, il tono di voce cosparso di una nota amara. Per quanto il cane magico non fosse stato l'essere più coraggioso del mondo, ciò non stava significare che si sarebbe tirato indietro e, sperava tanto, questo doveva pur valere anche per Maggiormenta.
Eppure, per il maggiordomo quel pensiero era semplicemente folle. Annuì, per poi parlare "Pensi seriamente che potremmo avere qualche possibilità contro Goliad?" chiese con sarcasmo "Se è così, ti sbagli, cane." disse con severità pochi istanti dopo, incrociando le braccia sul petto con fare ostinato. Finn sollevò lo sguardo per l'esasperazione e, inaspettatamente, incontrò il viso della vampira proprio sopra di lui. Stava guardando Jake ed il dolcibotto che litigavano, ed il giovane poteva chiaramente vedere l'espressione allarmata della mora. Possibile che credesse che, nel caso Maggiormenta si fosse rifiutato di aiutarli, loro avrebbero lasciato perdere la missione? Finn non lo avrebbe mai fatto. Aveva promesso che avrebbe protetto Marcy, che l'avrebbe aiutata, e la sua parola valeva sopra ogni altra. Soprattutto ora. Ora che erano davvero insieme, legati da qualcosa. Un sorriso nacque spontaneo sul suo volto.

"Ehi!" la voce di Jake lo costrinse a voltarsi "Terra chiama Finn! Sciabolette, hai il cervello in pappa, fratello?"
"C-Cosa?" Il biondo deglutì a vuoto, il viso una maschera di puro e semplice imbarazzo. Marceline sorrise, notando che stava guardando proprio lei.
"Mi chiedevo se a te fosse venuto in mente qualcosa." disse in tono abbastanza stizzito il cane magico, infastidito dal fatto che l'umano non gli stesse prestando particolare attenzione. Probabilmente, in una situazione più tranquilla, avrebbe notato gli atteggiamenti che il giovane stava ostentando nei confronti della vampira ma, in quel momento, era troppo preoccupato di ciò che avrebbe potuto fare loro il nemico. Tutti osservavano Finn: chi con una nota di diffidenza -come Maggiormenta-, chi con curiosità. Tranne Re Ghiaccio. Lui si stava ancora pettinando la folta barba. L'umano abbassò lo sguardo, sperando di nascondere il colorito acceso delle sue guance.
"Potremmo contattare uno stregone." disse infine in un mormorio leggero. Maggiormenta non potè fare a meno di sgranare gli occhi divertito.
"Scherzi?" domandò poi il dolcibotto, lanciando uno sguardo alle sue spalle, verso Simon "Lui è uno stregone. E non è d'aiuto."
L'umano non potè evitare di sbuffare sonoramente. Perchè quel dannatissimo dolcibotto traditore e pessimista era ancora con loro? Lanciò un'occhiata verso Marcy, notandola ora irritata e stanca. Probabilmente si stava ponendo le medesime domande, si disse Finn abbastanza convinto.
Decise di mantenere la calma "Re Ghiaccio non è un vero e proprio stregone: lui non è nato con i poteri. Prima era un umano. Ecco perchè non può esserci d'aiuto con la sua magia: i suoi poteri sono diversi." spiegò quindi Finn in un sospiro, lanciando una veloce occhiata all'uomo anziano e poi nuovamente a Maggiormenta "Ci serve qualcuno capace di ostacolare Goliad... Qualcuno come-" "Un mago!" intervenne d'improvviso Re Ghiaccio, facendo sussultare di sorpresa tutti i presenti. Nessuno pensava che l'uomo li stesse effettivamente ascoltando. Eppure lo sguardo dello stregone ora era attento e puntato contro Finn. Teneva ancora la spazzola tra la barba, ma aveva smesso di prendersene cura.
L'umano corrugò la fronte "Un mago?"
"Certo, è quello che vi serve!" annuì convinto Simon, ostentando un sorriso "Goliad è un essere psichico, giusto? Lavora grazie alla propria mente..." proseguì l'uomo "Beh, anche i maghi lo sono! Sono un branco di secchioni, sempre piegati sui libri per imparare nuove magie..." raccontò, non potendo evitare un tono leggermente infastidito "Quindi, la magia di un mago dovrebbe essere la migliore per sconfiggerla."
"Ma non di un mago qualsiasi." si limitò a dire l'umano, incapace di potere proferire altro. Il ragionamento di Re Ghiaccio lo aveva profondamente stupito. L'uomo, solitamente tanto distratto e strano, aveva tirato fuori un discorso che non riportava neppure l'ombra di una piega.
"Oh, no. Per una mente come quella di Goliad ci vuole qualcuno di particolare..." riflettè lo stregone, passandosi le dita della mano destra tra la lunga barba, incontrandola liscia e priva di nodi. Sorrise, fiero di come l'avesse sistemata, per poi tornare a parlare "Conosco qualcuno che potrebbe fare al caso nostro!"
"Davvero?" domandò entusiasta Marceline, non potendo evitare di sorridere, esibendo i propri bianchissimi denti aguzzi. Simon annuì, sollevando lo sguardo in direzione della ragazza.
"Certo, certo." disse "Si tratta di un mago giovane... Capelli blu, molto magro-" "Sembra che tu stia descrivendo Abracadaniel!" non potè fare a meno di ridere Jake, ricordando il maghetto capace di creare arcobaleni, farfalle e fiori. Lo avevano incontrato per la prima volta anni prima, durante la leggendaria battaglia dei maghi. E più tardi lo avevano rivisto proprio nel regno di tali magici esseri. Era un ragazzo simpatico, ricordò il cane, dall'aspetto un po' bizzarro, confuso.
"Esatto! Lui!" esclamò d'improvviso Re Ghiaccio, alzando l'indice verso l'alto e sorridendo felice. Finn non potè evitare di sussultare confuso, mentre Jake scoppiava letteralmente a ridere.
"Devi avere caccole nel cervello! Oppure puzzette!" esclamò il cane "Decisamente puzzette!"
Eppure, Finn non ascoltò l'amico, deciso a credere che il lampo di genialità di Re Ghiaccio stesse ancora lavorando "Dici sul serio?" domandò quindi allo stregone, muovendo un paio di passi nella sua direzione. Quest'ultimo annuì determinato.
"Mai stato più sicuro, amico!"
"E perchè lui? Insomma, la sua magia è infantile e... Stupida." intervenne nuovamente l'umano, deciso più che mai a capire il ragionamento fatto dall'altro. Jake li osservava allarmato.
"Finn, stai scherzando? Gli credi?" fece, alzandosi in piedi ed arrivando di fronte all'amico "Abracadaniel? Insomma, è un bravo ragazzo, ma-" il cane si interruppe. L'espressione del giovane umano non faceva trasparire neppure la più vaga ombra di menzogna od incertezza. Lui stava davvero credendo alle parole di Re Ghiaccio. Ormai arresosi, Jake sospirò "Avete tutti puzzette nel cervello."
Lo stregone, che non aveva prestato attenzione alle parole dell'animale magico, rispose semplicemente a Finn. Un sorriso gli continuava ad aleggiare in volto, ed i suoi occhi brillavano di una rara scintilla di presenza "Oh, sì." mormorò Re Ghiaccio "La sua magia è così infantile da potere funzionare sulla mente di un bambino. E quella di Goliad, se vogliamo essere precisi, è proprio la mente di una bambina." spiegò con franchezza l'uomo, facendo sussultare -per l'ennesima volta- per lo stupore Finn "Ottenebreremo il suo pensiero così da potere annullare i suoi poteri psichici." concluse infine Re Ghiaccio.









"E' incredibile quanto Re Ghiaccio possa essere sveglio nei momenti... Sai no? In cui lo è." disse con una  punta di imbarazzo Finn. Marceline gli camminava al fianco ed ostentava un leggero sorriso. A seguito della riunione che aveva visto come suo illustre protagonista niente popodimeno che Re Ghiaccio, Marceline e Finn si erano offerti come volontari per andare a recuperare il piccolo e gracile Abracadaniel. Nessuno aveva obiettato. Infondo, con la sera che stava calando, chi sarebbe stato meglio di un vampiro ed un coraggioso avventuriero?
La luce crepuscolare bagnava ancora la terra di Ooo, e la vampira, per proteggersi, aveva deciso di indossare un ampio cappello di paglia. Se inizialmente l'umano aveva potuto pensare che esso l'avrebbe resa meno elegante o femminile, ora doveva indubbiamente rimangiarsi quel pensiero. Marcy era perfetta anche così: con quell'assurdo copricapo storto, ed i vestiti di sempre.
Dopo una lunga cavalcata sul dorso del fiero Stormo, i due erano giunti nei pressi della città dei maghi, dove l'animale era stato costretto a lasciarli a terra -alla creatura non era permesso di entrare-. Per nascondersi, Marcy aveva deciso di mutare parte delle proprie fattezze: aveva reso la pelle di un colore più scuro -simile al viola-, aveva allungato la forma dei propri occhi, le unghie le si erano fatte lunghe ed affilate,  e levitava invece che camminare. Finn, invece, aveva preso una grossa veste dalla stanza di Re Ghiaccio e, dopo averla indossata ed essersi tirato indietro i capelli, aveva indossato un grande cappello a cono, molto simile ad uno che aveva visto indosso ad uno stregone in un vecchio film.
"Beh, sotto sotto è sempre Simon. E Simon era un uomo molto perspicace." commentò semplicemente Marcy, ostentando un sorriso fiero ed osservando la parete di fronte ai loro occhi. Corrugò la fronte "Questo posto dovrebbe essere la città dei maghi?" domandò confusa "Me la immaginavo più... Ecco... Più una città, e meno un'enorme parete rocciosa." fece sarcastica.
L'umano sorrise, facendosi avanti di un paio di passi "Bisogna dire la frase segreta per entrare." le disse dunque. La vampira accennò un mezzo sorriso, per poi stringersi nelle spalle.
"E quale sarebbe? 'I maghi sono troppo fichi?'." chiese con una nota di divertimento la ragazza. In tutta risposta, la parete di fronte a  loro scomparve, dando così mostra delle lussureggianti abitazioni che si celavano oltre essa. Marceline trattenne a stento un piccolo grido, completamente sconvolta per la sorpresa. Si voltò verso il ragazzo, incontrandolo divertito dalla situazione. Poi, in uno scatto veloce, lo raggiunse.

Il vocio tra le strade della città era continuo: da un lato della via primeggiava un fornitissimo mercato, mentre dall'altro un innumerevole quantità di negozietti locali. Su alcuni di essi spiccavano insegne come per esempio 'Pozioni a tutto spiano!', od anche 'Fabbrica di scherzi incantati!'. Poi, ad ogni vicolo, una guardia. Finn era profondamente inquietato da quegli esseri privi di un vero e proprio volto che si occupavano di mantenere l'ordine all'interno di quel piccolo regno. Ricordava ancora con ribrezzevole chiarezza quando aveva visto un piccolo impostore venire trasformato in niente di più che un piccolo paletto di legno. Eppure, in quell'istante non si sentiva tanto impaurito. La presenza della vampira lo faceva sentire più sicuro. Marcy ostentava una certa familiarità con  il luogo -nonostante non vi fosse mai stata-, e si atteggiava a vera maga.
Ad un certo punto gli si avvicinò, finendo per sfiorare il suo orecchio con le labbra soffici "Sai dove possiamo trovarlo?" gli domandò in un sussurro, riferendosi ad Abracadaniel. L'umano tremò, non riuscendo a trattenersi. Marceline gli faceva avvertire una scarica bizzzarra quando gli si avvcinava; era piacevole e potente, e non l'aveva mai provata con nessun altro. Neppure con Fiamma. Deglutì a vuoto, per poi rispondere.
"Ho un'idea." le disse quindi poco prima di farsi avanti incontro ad uno dei tanti maghi che attraversavano quella strada. Si accostò ad un piccolo ometto con i baffi e, dopo averlo salutato con fare gentile, Finn gli rivolse la parola "Scusi signore, saprebbe dirmi dove vive Abracadaniel?"
L'uomo, dopo un attimo di incertezza, decise di rivelare all'avventuriero l'abitazione del piccolo mago.
"Mille grazie!"

"Incredibile come siano ingenue le persone qua dentro." si lasciò sfuggire la vampira. Si stavano dirigendo verso una piccola villetta dove, a detta del mago di poco prima, viveva proprio Abracadaniel. Finn sollevò le spalle con noncuranza, aumentando il passo deciso più che mai a portare a termine la missione. Marcy lo trattenne, poggiando una mano su una spalla del ragazzo.
"Cos'è tutta questa fretta?" gli domandò dunque particolarmente divertita. Continuava a fluttuare in aria, i piedi a pochi centimetri dal suolo. Per il momento, nessuno aveva ancora notato che loro fossero impostori "Non mi guardi praticamente in faccia."
L'avventuriero arrossì istantaneamente, sentendosi incredibilmente stupido ed altrettanto imbarazzato. Si grattò la nuca con fare sbadato, mentre lo sguardo gli cadeva sul terreno umidiccio sotto i suoi piedi.
"Voglio solo che tutta questa storia finisca al più presto." disse dunque il biondo, facendo sussultare dalla sorpresa la vampira. Non era certa di avere capito a pieno quelle parole. Finn non la voleva, quindi?
Il ragazzo notò la confusione nel viso della mora, e subito riprese a parlare "Intendo, voglio che Goliad sparisca in fretta dalle nostre vite. Voglio che smetta di cercarti, e voglio che Hunson sia ancora vivo." soffiò tutto d'un colpo, facendo sorridere di tenerezza la vampira. Le piaceva quel lato di Finn, una parte di lui sorprendentemente constrastante con quell'altra -sempre sua- più impavida e priva di alcun tipo di freno.
"Io penso che la città dei maghi sia il luogo più sicuro in tutte le terre di Ooo..." sorrise la vampira a pochissimi centimetri dal volto dell'altro "E che, se decidessimo di prenderci una piccola pausa dalla missione, non succederebbe nulla, no?" domandò, guardando il ragazzo con una punta di muta rischiesta nello sguardo. Anche il biondo sorrise.
"Forse potremmo-" "Andarci a divertire?" lo interruppe lei, vorticando in aria con eleganza, facendo scivolare a terra il proprio cappello. Ormai il sole era calato e non le serviva più indossare quel corpicapo. Ogni qualsivoglia luce non sarebbe stata in grado di ferirla.
"Finntastico!" esclamò semplicemente il sediccenne, afferrando la mano della vampira ed iniziando a correre per le viuzze della città. Marceline rise. Se possibile, durante la sera il villaggio diventava più strabiliante che durante il giorno: vi erano maghi che creavano fuochi d'artificio, altri che mutavano forma per strada, ed altri ancora che si esbivano in spettacoli con portali -sparivano e riapparivano in tutt'altro luogo-. Si sedettero infine sopra un piccolo muretto, l'uno affianco all'altra. La mora osservava incantata ciò che la circondava, mentre Finn osservava incantato... Beh, lei. Ancora non poteva credere di stare con lei, con quella bellissima regina vampiro. Letale e meravigliosa. I suoi occhi scivolarono in modo incontrollato sul profilo delle labbra della ragazza: sembravano morbide e piene, ed il giovane poteva soltanto immaginare che delizioso gusto avrebbero potuto avere.
"Cosa guardi?" domandò d'improvviso la ragazza, voltandosi verso l'avventuriero e sorridendogli sghemba "Sembravi molto interessato." mormorò quindi con una punta di malizia. Finn deglutì a vuoto, scostando bruscamente lo sguardo contro il cielo costellato di fuochi d'artificio fatiscenti. Nell'aria c'era un'aroma di bruciato.
"Te." disse infine lui, sentendosi irrimediabilmente stupido. Possibile che dovesse sentirsi così scemo in presenza di Marcy? Prima di allora non gli era mai successo. Lei era così diversa da Fiamma. Marceline era così incredibilmente passionale e trascinante. Finn si sentiva completamente invaso da lei, dalla sua essenza e dalla sua presenza. Non poteva smettere di pensare alla sua simpatia, al suo sguardo, al suo corpo -era pur sempre un ragazzo-. E lei era così diretta, così poco impacciata. Anche lui voleva esserlo.
Marceline allargò il proprio sorriso, per poi poggiare la testa sulla spalla del ragazzo. Una folata al profumo di rose invase Finn che, immediatamente, puntò lo sguardo sui suoi morbidi capelli.
"Mi piaci davvero, Finn." disse quindi la vampira "E sono felice di essere qui con te adesso."
"Anche io." mormorò il ragazzo, sentendo il proprio cuore battere in modo completamente incontrollato, ad una velocità inaudita. La ragazza alzò leggermente il volto, per poi incastrare il proprio sguardo in quello di lui.
"Questo dovrebbe essere il momento in cui mi baci, sai?"
E senza aspettare altro, Finn si chinò leggermente, sino a raggiungere il volto della ragazza. Premette le proprie labbra contro quelle di lei e, immediatamente, una folle scarica di adrenalina lo invase. Eppure, non era un'adrenalina come quella che lo avvolgeva durante i combattimenti. Si trattava di qualcosa di più destabilizzante, qualcosa che gli faceva tremare in modo incontrollato le ginocchia e, a questo proposito, ringraziò mentalmente un eventuale Dio per essere seduto. Proprio come aveva immaginato, il gusto di Marcy era delizioso, la cosa più incredibilmente dolce -strano, ma vero- che avesse mai saggiato. Improvvisamente seppe come muoversi: si fece più impavido e, mentre lei schiudeva le labbra, Finn andò a ricercare la sua lingua. I fuochi d'artificio continuavano a crepitare in sottofondo, ma loro non li udivano più. Era come se tutto ciò che, sino a pochi minuti prima, li circondava, fosse stato spazzato via in modo violento ed irrefrenabile.
Finn portò le proprie mani contro la schiena della ragazza e, in un impeto di bisogno, la spinse maggiormente contro il suo corpo. Marcy sorrise contro di lui, aggrappando le proprie dita sottili ai capelli dorati del giovane. Improvvisamente il bisogno dell'altro era divenuto incontrastabile e non era rimasta loro alcuna scelta se non cedervi. E quello fu il loro primo, splendido bacio.























 
Angolo mio mio mio! ahah!
Vi prego, ditemi che sapete chi è Abracadaniel! ahahha! Lo amo troppo :'D
Nel caso non lo sappiate, andate a cercare l'episodio della battaglia dei maghi e della città dei maghi! :)
  
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