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Autore: cliffordsjuliet    16/09/2014    13 recensioni
“But all the shit I did, I am done with it. You've got every right to leave, but stay with me
***
Dal quattordicesimo capitolo:
"Come richiamato da qualcosa, Luke spalancò gli occhi, posandoli su di me. «Mare…» sussurrò.
Scossi la testa. «Shh. Non parlare, riposati.» mormorai, accarezzandogli quasi d’istinto quei capelli scompigliati e imperlati di sudore.
Luke chiuse gli occhi, sospirando pesantemente. «Riesci a vedere il buio?» chiese.
Mi ritrovai a sorridere amaramente. «Ormai ci convivo.»"
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Twentyone - Not About Angels
*vi consiglio di leggere il capitolo ascoltando la canzone 'Not About Angels' di Birdy*


 

How unfair, it's just our love
Found something real that's out of touch
But if you'd searched the whole wide world
Ho oh oh would you dare to let it go?

'Cause what about, what about angels?
They will come, they will go, make us special







Luke
 
 
C’era stato un periodo in cui eravamo stati insieme, così vicini che il mio odore si era mischiato al suo, così vicini che ci eravamo inconsapevolmente uniti, diventando una cosa sola.
C’era stato un periodo in cui io ero solo Luke, quello da evitare, con un buco nel petto e un groviglio di pensieri contorti in testa. E poi c’era stata Mare, la piccola e determinata Mare, che con la sola forza di volontà si era creato il suo spazio dentro di me senza chiedere il permesso a nessuno, lottando con le unghie e con i denti per occupare quel vuoto che avevo nel petto.
“Ci siamo contaminati”, dicevamo. Eravamo stati uguali.
Ora non più.
Io ero in piedi, il mio corpo era caldo.
Il suo era vuoto, freddo.
Io ero vivo.
Lei no.
 
 
 
“Dopo quattro giorni di ricerche continue è stato ritrovato il corpo della sedicenne di Sydney, scappata di casa il 10 dicembre. Il cadavere è stato trovato sulle coste di un paese vicino…” ci eravamo svegliati tutti con quella notizia, quel giorno.
Lei era andata via. Tutto ciò che era stato ritrovato di lei, era quella felpa nera ancora profumata, ed un biglietto. “Non preoccuparti Luke. Tu andrai avanti con la tua vita, io manterrò la mia promessa. Io non ti abbandono”.
È colpa mia, pensai. Ché l’avevo contaminata col mio buio, mi ero appropriato dei suoi colori, bramoso di quella vita che sentivo scorrermi nelle vene solo quando lei era lì, con me. E lei me li aveva dati, quei colori, si era spinta al limite per me, ed era diventata nera perché si sa, il buio contagia chiunque. Avevo spento i suoi colori.
 
 
 
 
Faceva caldo quel giorno, ed era normale, era dicembre.
A morire di dicembre ci vuole coraggio, Mare. A morire con il sole già più caldo, che sembra farti mille promesse. Cosa hai pensato mentre te ne andavi? Mentre ti gettavi in balìa delle onde, mentre la corrente ti trascinava a fondo, a cosa pensavi?
 
 
 
 
 
Il cortile della Chiesa era pieno, quel giorno.
C’era Ashton con Michael, c’era Kim che era ritornata dopo così tanto tempo. Avevo odiato Kim. Avevo pensato che con il suo ritorno Mare se n’era andata, che mentre c’era l’una non poteva starci l’altra, che fosse colpa sua. Mi era passata in fretta, però. La colpa era solo mia.
Mi sedetti su una panchina e aspettai che i ragazzi mi raggiungessero, guardandomi le mani. La giacca nera era enorme, troppo grande per me, era di mio padre. Indossare un suo indumento mi faceva schifo, ma non avevo alternative.
Vidi presto anche Calum, e accanto a lui la Prentiss. Quasi mi sorpresi quando vidi che aveva perso il suo solito sorriso. Non stava bene vestita di nero, lei. Paget era la rappresentazione di tutti i colori più forti. Non quel giorno. Quel giorno i colori si erano spenti per tutti.
Ci guardavamo, non dicevamo niente. Non c’era niente da dire.
Ci alzammo non appena vedemmo la processione entrare in Chiesa, e quella bara così dannatamente grande, pesante, e quattro uomini a portarla. Una bara così grande per uno scricciolo che pesava sì e no quaranta chili.
Mentre stavamo per entrare, però, deviai. Pensai che non ce l’avrei fatta a restare lì, e sentire la marea di stronzate che il parroco sparava su di lei senza neanche conoscerla. Era buona, avrebbe detto. Felice. Dio l’aveva chiamata a sé perché la amava. Stronzate, tutte stronzate, e lo sapevo io così come lo sapeva Mare, lei non era felice. Non puoi essere felice con il buio dentro.
Ignorai le occhiate dei miei amici e deviai, feci un cenno brusco in loro direzione, mi misi in macchina. Guidai senza neanche accorgermi di quello che stavo facendo, ma non mi importava. Mi fermai solo in prossimità della spiaggia.
Scesi dall’auto, mi diressi verso la riva.
Guardai il mare e per un attimo mi sembrò di vederla, di vederla correre verso l’acqua, e poi girarsi verso di me con un sorriso. Ed io ci annegai nei suoi occhi color caffè, e avrei voluto urlarle di non andare, di restare con me, ma non avevo voce.
“Vivi tutto al massimo, Lukey. Fallo anche per me”.
E sorrisi.
Viviamo finché siamo ricordati.
Non ti dimenticherò mai, Mare.

 


/Chiara's space
Non posso crederci. E' finita davvero. Ho scritto questa storia così velocemente, eppure l'ho amata. Hold My Hand è nata come sfogo, io per sfogarmi non so fare altro che non sia mettere nero su bianco e scrivere. Raccontare, raccontarmi.
Non so cosa vi aspettavate dal finale, se lo prevedevate o meno: io non potevo farlo finire diversamente di così. Ho spuntato la casella 'Completa' e mi sento strana, quasi vuota. Dovrò abituarmi a svegliarmi e non pensare 'oggi devo aggiornare Hold My Hand'. Non voglio commentare questo capitolo, perché penso che sia un compito che lascerò solamente a voi. Spero di vedervi, anche voi lettori silenziosi: spero che vogliate salutarmi, alla fine di questa storia che, personalmente, mi ha emozionata tanto. In Mare ho messo tanto di me, in Luke di una persona che mi ha fatto passare le pene dell'inferno, in Ashton e Paget ho ritrovato i miei migliori amici. Non so dirvi quanto sia strano e triste per me, pensare che sia tutto finito.
Io ringrazio voi, comunque, oggi specialmente. Voi che mi siete stati vicino in questo cammino, durante la mia storia, voi che mi avete sostenuto con le vostre parole, o che semplicemente avete apprezzato e lo avete dimostrato inserendo 'Hold My Hand' nelle seguite, preferite o ricordate. Grazie a voi questa storia è entrata nelle popolari, tra le Multicapitolo Lunghe con più recensioni positive.
Io.. non so cos'altro dire, davvero. Sto abbastanza male per questo finale, e credo che questo influenzerà l'altra mia fic in corso, Remember Me. Mi farebbe piacere se a qualcuno andasse di leggerla, ma comunque vi lascio respirare dopo il finale.
Vi mando un bacio ed un abbraccio forte, grazie di cuore.
Chiara.xx

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