Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: palvis94    16/09/2014    5 recensioni
La vita, a Hogwarts, era finalmente tornata alla normalità. Tutti erano parecchio scossi, la Guerra aveva lasciato una macchia indelebile nel cuore di tutti i superstiti. E' in questo frangente che Hermione scoprirà una nuova verità. Il suo mondo cambierà da un giorno all'altro, grazie alla scoperta di un grande segreto, e un Patto Magico che la segnerà per tutta la vita.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Introduzione: Buondì a tutti. Sono tornata a riproporvi questa mia fanfiction che non ho mai finito. L'avevo iniziata 5 anni fa, ma poi non ho mai avuto l'occasione di riprenderla. Oggi, mentre la rileggevo, mi sono accorta di molti errori e parti che non mi piacevano più. Quindi vi ripresento la nuova versione. (Il primo capitolo non cambia di molto).

Scusate per i troppi dettagli, ma essendo il primo capitolo, funziona da introduzione a tutto. Vi prometto che i capitoli successivi saranno molto meno descrittivi e con più dialoghi. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Un bacio, blackie.


_ Una lettera_



Hermione era felice di essere finalmente sola: Ron, il suo fidanzato, e Harry erano agli allenamenti di Quiddich, li aveva appena accompagnati fino al campo e adesso stava tornando nel castello.

Si strinse nel cappotto nero, fuori faceva freddo e si intravedevano le nubi cariche di pioggia di fine ottobre. Infatti stava per iniziare novembre, il mese più noioso e piovoso di tutto l’anno. Quell’anno il freddo era arrivato in anticipo e molti ragazzi indossavano pesanti giacche.

Attraversò il porticato nord del castello per poi dirigersi all’Ingresso e salire verso il bagno dei Prefetti al quinto piano. Prese un respiro profondo, di sollievo. Stava pensando a quanto era felice di essere ancora a Hogwarts, ancora viva dopo tutto quello che era successo pochi mesi prima. Finalmente Lord Voldemort era morto, ma aveva lasciato molte ferite inguaribili su tutti.

Questo era il suo ultimo anno a Hogwarts, poiché aveva passato l'anno precedente in giro per la Gran Bretagna a cercare gli Horcrux insieme a Harry e Ron. Niente la confortava di più del fatto che erano ancora molto amici e che niente era cambiato tra di loro, anche dopo tutti quei terribili momenti di difficoltà che avevano cercato di affrontare come meglio potevano.

Naturalmente dopo la morte di Voldemort c’erano stati i funerali di tutte le povere vittime di quell’Inferno. I funerali erano stati celebrati due giorni dopo la morte di Voldemort. Fra le persone morte a lei care c’erano Fred Weasley, Remus Lupin, Ninfadora Tonks e molti altri. Non pensava che il giorno del loro funerale sarebbe stato così doloroso. Al funerale c’era anche la signora Tonks, la madre di Ninfadora, con il piccolo Teddy. Harry aveva una grossa responsabilità sulle spalle, e lei era sicura che sarebbe stato un buon padrino, come Sirius lo era stato per lui.

Ma loro dovevano recuperare l’ultimo anno di scuola per crearsi un futuro e quindi la Professoressa McGranitt aveva deciso che in autorità di Preside di Hogwarts dava possibilità a tutti gli interessati di rifare l’anno che avevano perso, anche perché era un loro diritto. Successivamente avevano festeggiato la sconfitta del lato oscuro e pian piano tutto stava tornando in perfetta armonia e ordine. Harry e Ron avevano accompagnato Hermione in Australia per riportare indietro i suoi genitori e liberarli dall'incantesimo che aveva tolto loro la memoria.

Tutto era tornato come prima e anche Hermione era tornata ad essere la solita studentessa brillante di prima. Si teneva pronta per i M.A.G.O. che avrebbe tenuto quell’anno, ma sapeva come trovare delle piccole pause tra una materia e l’altra. Appena entrò nella scuola si sentì avvolgere da un’accogliente aria calda. Passò davanti alla biblioteca, ma decise che ci sarebbe andata dopo il bagno caldo e quindi si diresse al quinto piano. La porta, posta vicino alla statua di Boris il Basito era chiusa, ma appena Hermione disse la parola d’ordine si aprì. Il bagno era libero e allora lei riempì la vasca con l’acqua calda e schiumeggiante con tutti i saponi profumati che scendevano da rubinetti diversi.

Si spogliò, abbandonando la divisa su una sedia accanto alla borsa stracolma di libri.

Era immersa nell’acqua e vedeva il vapore salire dalla vasca e, per quell'attimo, si sentì quasi una regina. Non aveva mai pensato a questo genere di cose, ma più ci pensava, più le piaceva: era Caposcuola di Grifondoro, aveva Ron come fidanzato, goffo ma tenero, aveva due migliori amici come Harry e Ginny ed era ben voluta da tutti. Non poteva voler nient’altro di più dalla vita ed infatti era così… si piaceva così com’era nei suoi pregi e nei suoi difetti. Rimase nella vasca per quasi un’ora, si guardò le mani intorpidite, la pelle si era striminzita dal tanto rimanere in acqua, ma lei non ci voleva fare caso. Stava guardando fuori dalla finestra, le nubi erano ancora addensate sopra il castello, come una minaccia, erano appostate lì da molti giorni ma la pioggia non arrivava mai.

Se si fosse affacciata alla finestra avrebbe visto il Lago Nero dove l’acqua era piatta, ma si increspava ogni tanto con il movimento della Piovra che ci abitava.

Era così immersa nei suoi pensieri che sobbalzò quando si accorse che l’elegante porta del bagno era stata aperta di colpo. Si maledì per non averla chiusa a chiave e si preparò per rivolgere un’occhiata torva a chi l’aveva disturbata, girandosi di scatto. Rimase pietrificata vedendo il suo importunatore, non era niente che meno Draco Malfoy.

- Malfoy!- esclamò, arrabbiata.

L’ultima volta che lo aveva visto per bene, riservandogli un’occhiataccia era stato al grande Funerale e dopo quel giorno aveva sempre cercato di ignorarlo. Lo disgustava quel ragazzo viziato e la sua famiglia, era stato riammesso nel Mondo Magico solo perché suo padre, Lucius Malfoy, era un buon attore e aveva fatto una sceneggiata incredibile davanti al nuovo Ministro della Magia, Kingsley Shacklebolt, facendo credere tutti che Voldemort lo Cruciava quando lui non seguiva i suoi ordini. Così i Malfoy erano stati dichiarati innocenti e Draco era stato riammesso alla scuola.

- Cosa ci fai qui??- gli urlò contro Hermione.

- Granger, non farti strane idee, sei in questo bagno da un’ora esatta, Sua Altezza Reale c’è altra gente che desidera usufruire del bagno - le rispose acido e arrogante Draco Malfoy. I suoi occhi grigi si erano soffermati un attimo sull’acqua schiumosa che la copriva e il suo sopracciglio destro si era alzato leggermente.

    -Porco!- gli urlò Hermione, accorgendosi dell’occhiata e lanciandogli un flacone azzurro che lui, ghignando, schivò facilmente:

    -Malfoy, ti ricordo che di fonte a questo Bagno ce n’è un altro- gli ricordò la ragazza, rivolgendosi a lui come se stesse sputando serpenti ad ogni parola.

Malfoy le fece un ghigno cattivo, scoprendo i denti perlati e le rispose con lo stesso tono: - Lo so… Però, sai com’è… Io voglio questo… quindi vedi di uscire in fretta Granger! - e detto questo uscì sbattendo la porta intarsiata.

Hermione rimase sbigottita, aveva la bocca socchiusa, stava per rispondergli chissà che cosa e lui non le aveva dato il tempo di farlo, 1 a 0 per Malfoy, pensò. Rimase a guardare la porta finché non sentì il freddo sulle braccia e provò un’ondata di odio per Malfoy che sicuramente anche lui avrebbe sentito attraverso le mura. Era incredibile come la sua famiglia arrogante e presuntuosa, aveva riavuto indietro i loro beni e ne aveva pure ereditati dalla sorella di Narcissa Malfoy. Infatti Bellatrix Lestrange e suo marito avevano lasciato nel loro Testamento tutto il loro patrimonio alla famiglia Malfoy.

Ma questo non centrava niente con Hermione e quindi lei decise di alzarsi e vestirsi. La ‘visita’ di quel platinato aveva rovinato il suo bagno tranquillo e adesso non valeva la pena continuarlo. Si rimise la divisa e la sua spilla da Caposcuola di cui andava tanto fiera e asciugò i capelli con un colpo di bacchetta, facendoli ritornare boccolosi e lucenti.

Prima di uscire dalla porta assunse un portamento altezzoso e tenne alta la testa, sapeva che Malfoy era fuori ad aspettare e non voleva mostrarsi in nessun modo inferiore. Uscendo ignorò totalmente Draco Malfoy, che era (elegantemente) appoggiato al muro tappezzato, e sostenne lo sguardo di disprezzo che si mandavano reciprocamente. Portava il colletto della maglietta bianca alto e la cravatta argento-verde slacciata. La maglietta era maledettamente fuori dai pantaloni neri e Hermione si infastidì un tantino di questa cosa, come si permetteva certa gente di apparire così disordinata?! Perfino i capelli, che era solito tenere ordinatamente all’indietro, oggi erano disordinati e gli cadevano sulla fronte. Stava lì appoggiato con nonchalanche, altra cosa che la stava facendo stizzire. Ma non gli disse nulla, non voleva mostrargli il proprio fastidio e continuò ostinata per la propria strada. Malfoy biascicò qualcosa che suonava come ‘Sporca Mezzosangue’ e Hermione si girò di scatto.

- Cosa hai detto Malfoy?!?- chiese Hermione scandendo bene le parole.

Malfoy ghignò una terza volta: - Ho detto ‘Sporca Mezzosangue’. Dimmi, adesso, cosa vorrebbe farmi Sua Eccellenza??- le sputò addosso come veleno.

Hermione inspirò lentamente cercando di rimanere calma e quando fu sicura di avercela fatta disse solo cinque parole, alzando un poco il sopracciglio destro in tono di sfida: - Meno venti punti a Serpeverde – e detto questo si allontanò lasciando il Serpeverde che ancora bolliva di rabbia.

Hermione passò l’ora successiva in biblioteca, non aveva compiti, poiché li aveva già svolti durante le ore buche e quindi aveva pensato di dedicare spazio allo studio. Ma dopo poco decise di andare che era meglio se andava a cenare.

Erano solo le sette e mezza e il cielo era già buio, si diresse verso la Sala d’Ingresso per aspettare Harry e Ron che tornavano dall’allenamento. I suoi due migliori amici arrivarono dopo averla fatta aspettare un quarto d’ora.

- Ciao Herm- la salutò raggiante Ron accompagnando il saluto ad un bacio lieve sulle labbra della ragazza.

- Ciao!- gli rispose lei buttandogli le braccia al collo con lo stesso tono felice. Anche Harry li raggiunse e insieme entrarono in Sala Grande.

Era la Sala di sempre, con le lunghe tavolate delle quattro case e un’altra tavolata per i professori. La McGranitt era seduta sullo scranno dorato riservato alla Preside e aveva ai fianchi i tutti i professori di Hogwarts: Hagrid, Cura delle Creature Magiche, Lumacorno, Pozioni, Sprite, Cura delle Piante Magiche, ovvero, Erbologia, Vitious, Incantesimi, Cooman e Fiorenzo, Divinazione, e alcuni professori nuovi, Professoressa Genfrey, Difesa dalle Arti Oscure, Professor Truper, Trasfigurazione, Professoressa Kianshu, Babbanologia e altri pochi professori di alcuni corsi che non frequentava più. La Sala era come sempre rumorosa e molto luminosa, molte candele galleggiavano fra gli stendardi delle quattro Case e lo stendardo di Hogwarts, il famoso soffitto magico indicava una serata nuvolosa e molto buia senza stelle né luna. Harry, Hermione e Ron si sedettero al loro solito posto, insieme a Ginny, Dean e Seamus.

Hermione li ascoltava annoiata mentre mangiava il suo purè, stavano parlando di Quiddich, quindi cosa che le interessava poco o niente. Non era una ragazza violenta e gli sport sadici che comprendevano perdere la testa a causa di un bolide o cadere dalla scopa da un’altezza di una ventina di metri non erano inclusi fra i suoi divertimenti. Stava ancora giocherellando con il purè e la forchetta quando un fruscio d’ali la fece sobbalzare. Cavoli! Era la seconda volta in una giornata che sobbalzava improvvisamente, colta alla sprovvista! Subito riconobbe il gufo che era atterrato davanti a lei e che era impaziente di andare nella guferia.

Era Switew, il gufo marrone che aveva regalato ai suoi genitori quell’estate, lo aveva regalato a loro per il loro diciannovesimo anniversario ed era soddisfatta dal risultato: i suoi genitori avevano apprezzato molto il regalo e si erano pure adeguati al mandare la posta in questo modo. Hermione sfilò la lettera dalla zampa di Switew e lo ricompensò con una fetta di pane, il gufo volò via lasciando Hermione a rimuginare. Era molto insolito che i gufi venissero a consegnare la posta a cena e quindi era sicuramente qualcosa di importante.

- Herm, di chi è la lettera? Quello non è il vostro gufo, per caso?- le chiese Ron mentre masticava, anche se era il suo fidanzato ora, si comportava sempre come un imbranato.

- Si credo che è una lettera di mamma e papà... e per favore mastica a bocca chiusa- aggiunse, Ron chiuse la bocca e le sue orecchie divennero rosse all’istante. Questo fece sorridere Hermione che gli diede un bacio leggero sul collo, vicino all’orecchio. Ron diventò ancor più rosso, se si può… Ma Hermione era tornata alla sua lettera. Era troppo intenta a scoprire cosa potevano averle scritto i suoi genitori di così importante, e aprendola riconobbe la calligrafia ordinata di sua madre:

 

Cara Hermione, come stai? Io e papà ti dobbiamo

Dire una cosa molto importante e dobbiamo presentarti due persone molto importanti

Per la tua vita e il tuo Futuro. Poiché è una cosa di massima rilievo

Abbiamo deciso di chiedere alla preside di lasciarti una settimana di ‘vacanza’

Per poter tornare a casa e lei ce l’ ha concesso.

Verrai a casa fra due settimane, hai tempo per prepararti piccola,

Ti aspettiamo. Lo stiamo facendo per il tuo bene, io

E papà ti vogliamo tanto bene.

 Un grosso bacio, Mamma.

 

   

 Hermione rilesse la lettera una seconda volta e poi una terza. Non capiva niente di quello che c’era scritto, cosa volevano dire i suoi genitori. Nonostante la sua intelligenza notevole, non capiva il significato delle loro parole, ma sapeva che sotto c’era qualcosa. Adesso anche Harry la stava fissando curioso con i suoi occhi verdi e preoccupati.

- Cosa succede Hermione?- le chiese un po’ impensierito. Lei tese la lettera al suo fidanzato e al suo amico e i due la lessero ad alta voce. Si vedeva che non avevano capito niente nemmeno loro. Ok, doveva andare a casa, in Londra, va bene, fino a lì c’era arrivata, ma cosa c’entrava il suo futuro con le persone che doveva incontrare?

Anche Ron e Harry la guardarono stupiti.

- Herm, devi tornare a casa?- chiese Ron con uno strano tono, un po’ deluso e un po’ preoccupato.

- Credo di sì, ragazzi... Torno a casa fra due settimane - basta avevo deciso: avrebbe scoperto la questione solo andando a Londra.



****************************

Fine Primo Capitolo

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: palvis94