Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Arvati77    16/09/2014    2 recensioni
Capitan Harlock è un immortale pirata spaziale che da oltre un secolo con la sua corazzata, l'Arcadia, contrasta lo strapotere del governo intergalattico, la Gaia Sanction. Un giorno però sulla nave viene reclutato un ragazzo, Yama, che Harlock decide di affidare alla più giovane a bordo, Kira... e da qui in poi le cose evolveranno in maniera inaspettata. Molti segreti verranno rivelati, altri si trascineranno nel tempo, e le vicende di Harlock e compagni finiranno per intersecarsi con quelle del pianeta di Arreta e della sua imperatrice, Noa, dilungandosi per venticinque anni circa, fino a giungere ad un epilogo in cui tanti misteri ed apparenti certezze assumeranno i loro reali connotati e quanto accaduto in passato apparirà sotto una nuova inedita luce, Gaia Sanction compresa.
Questa fanfiction trae origine dal film diretto da Shinji Aramaki e scritto da Harutoshi Fukui, a sua volta basato sui personaggi creati da Leiji Matsumoto (nella prima parte infatti ci sono citazioni precise e puntuali tratte dalla pellicola). Il tutto corredato da una serie di curate illustrazioni.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yama
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tornando a Noa. La giovane, dopo essere stata di forza prelevata dalla stazione orbitale, si risveglia su un freddo pavimento, tra le quattro pareti di una cella. Non capisce perché sia finita in un posto del genere, ma senza ombra di dubbio ne può dedurre di essere in una marea di guai. E' evidente che non si trova più sulla S.O.I. e, scrutando oltre le sbarre, non sentendo intorno a sé alcun rumore, Noa comprende che probabilmente è la sola rinchiusa in quel luogo buio. La paura lentamente la assale, anche perché lei sa bene che la sua immortalità è legata alla materia oscura, essenza dell'Arcadia, e al di fuori della corazzata nulla può proteggerla. La giovane si rannicchia in un angolo e cerca di ragionare. Di certo chi l'ha rapita ha bisogno di lei viva, altrimenti a quest'ora sarebbe già morta. Quindi non le resta che rendersi indispensabile, ma per fare la sua mossa deve attendere l'occasione giusta... I pensieri e le ipotesi corrono veloci nella sua mente, vagliando ogni possibilità, fino a quando davanti alla sua cella si presentano due uomini, annunciandole che il capitano della nave vuole vederla. Noa cammina tra i due sconosciuti, seguendoli docilmente. Sarebbe inutile e sciocco da parte sua ribellarsi ora che non può fare nulla, ed anche i suoi carcerieri sanno perfettamente che lei non ha alternative, tant'è vero che non l'hanno neppure legata per scortarla dal capitano.
Mentre cammina Noa si guarda intorno e si rende conto di essere all'interno di una corazzata, molto simile alla nave di Harlock per certi versi, molto diversa per altri. Arrivata in plancia i suoi passi si fermano, ed i suoi occhi si fissano sul potente motore Dark Matter, praticamente uguale a quello dell'Arcadia, se non fosse per il lato sinistro legato con cavi metallici e funi a sostegno di una parte della struttura, traccia evidente di un danno in qualche modo riparato. Davanti al pannello di controllo, tra le spirali sinuose di uno strano fumo, si intravede una figura. Noa concentra lo sguardo in quel punto e scorge il delinearsi, in modo più nitido, di una sagoma femminile del tutto simile ad una nibelunga. Ma il suo corpo non è reale. Sembra essere... un fantasma.
"Che c'è da guardare!" esclama infastidito uno degli uomini accanto alla prigioniera.
"Quella è Nina." precisa secco l'altro, facendo poi cenno alla giovane di proseguire.
Noa viene lasciata nel mezzo di una stanza poco illuminata. La porta si richiude alle sue spalle, mentre nel suo cuore si fa largo l'inquietante sensazione di non essere sola. C'è qualcun altro lì con lei. Dall'angolo più buio avanza un'imponente figura.
Noa rimane ferma, impassibile nel suo naturale portamento regale, mentre lo sconosciuto le cammina lentamente attorno e, come a seguire una spirale, le si avvicina sempre più.
"E così tu saresti la donna di Harlock, la regina dal sangue misto..." esordisce l'uomo, rivolgendosi alla prigioniera, ma lei non risponde in alcun modo alla provocazione.
"Togliti quelle ridicole lenti! Non fanno onore ai tuoi bellissimi occhi!"
Così dicendo il losco individuo allunga una mano e con un gesto secco abbassa il cappuccio di Noa e le sfila il nastro che lega i rossi capelli facendoli fluire sulla sua esile figura.
"Ti trovi sulla Phantom e io sono il capitano Valac!"
Noa tace e tra sé pensa:
"Ecco l'uomo che sa più del dovuto...".
Valac ha una corporatura imponente ma asciutta, lunghi capelli mossi biondo cenere e occhi scuri. Una placca metallica gli copre buona parte dello zigomo destro e il braccio sinistro è fatto completamente d'acciaio, segni evidenti di un passato tormentato. Sul pettorale della divisa, un simbolo da pirata: un teschio trafitto in verticale da una spada.
Il capitano della Phantom è ben diverso da Harlock. Se il secondo ha un carattere introverso ed autoritario, regale per certi versi nel suo atteggiamento, l'altro appare fin troppo teatrale e con il suo aspetto volutamente selvaggio incute un giustificato timore, così da far valere il proprio ruolo generando paura piuttosto che rispetto per la sua autorità.
"Cosa vuoi da me?" lo affronta Noa.
"Voglio Harlock. Voglio che soffra. Voglio distruggere tutto ciò a cui lui tiene!" afferma perentorio Valac.
Ma a queste parole Noa scoppia a ridere, innervosendo il suo aguzzino, e poi ribatte sicura e fiera:
"Se volevi usarmi per ricattare Harlock, hai sbagliato di grosso! Sono mesi che io e lui non ci parliamo. Vuoi davvero ferirlo? Lascia che io passi dalla tua parte. Sono stufa di stare ai suoi ordini! Io sono una regina e come tale voglio essere trattata. Non ci può essere affronto più grave per lui che vedermi passare dalla parte del nemico. Non getterà la spugna e io te lo servirò su un piatto d'argento!".
Sorpreso dalla proposta Valac riflette qualche secondo e con una luce maligna negli occhi accetta l'alleanza, indirizzando tuttavia un chiaro avvertimento alla sua nuova complice:
"Vedi di non fare il doppio gioco o te ne pentirai!"...
A Noa viene assegnata una stanza ampia e sontuosa. L'armadio è pieno di abiti provocanti da Dark Lady.
"Che cattivo gusto!" pensa tra sé la giovane sospirando rassegnata.
Ma in fondo anche questo fa parte del gioco, e Noa alla fine si ritrova quasi divertita ad immaginare quale vestito potrebbe dar più fastidio ad Harlock.
Colei che come prigioniera era giunta sulla Phantom, è ora libera di girare indisturbata sulla nave, in ogni ambiente lei desideri, e la sua alleanza con il capitano le fa acquisire in breve tempo un ruolo di rilevanza ed autorità, ruolo che comporta un atteggiamento di prevaricazione su tutti gli altri membri dell'equipaggio. Tutti, tranne uno. Nina, lo spettro alieno, non tollera minimamente la nuova arrivata, ritenendo di non potersi assolutamente fidare di lei. E da parte sua Noa considera la strana entità una presenza inquietante, perfida e subdola, sensazione questa che ben presto si rivela oltremodo fondata.
In un raro momento in cui nessuno è sul ponte di comando, Noa si aggira con aria indagatrice, fino ad arrivare nei pressi del motore Dark Matter, dove l'incontro -  scontro tra lei e Nina diventa inevitabile. Lo spirito della nibelunga si manifesta nella sua essenza incorporea ed il suo atteggiamento è palesemente ostile e minaccioso:
"Io lo so che sei una bugiarda. Puoi ingannare Valac ma non me. Tu ami Harlock!".
Noa non fa un gesto né dice nulla che possa confermare l'accusa rivoltale. Rimane immobile, impassibile, e fissa Nina che si allontana senza attendere una qualche risposta alle proprie avvelenate parole. Ma lo spettro non ha terminato di parlare e prima di svanire sentenzia con ferina crudeltà:
"Tu morirai e io prenderò il tuo corpo.".
Noa non si lascia intimorire e, rimasta sola, tra sé si ripete:
"Staremo a vedere Nina... staremo a vedere...".
Dunque, i giochi sono aperti e per Valac arriva ben presto il momento di fare la sua mossa decisiva. Uscirà allo scoperto e lo farà in modo plateale. Ed è così che all'equipaggio della Phantom giunge dal capitano il fatidico ordine:
"Preparatevi all'invio di un messaggio.".
Sull'Arcadia l'atmosfera è tesa e nervosa. La sparizione di Noa è stata davvero un duro colpo per tutti. Sono passate ormai tre settimane da quel nefasto giorno. Ogni equilibrio si è spezzato. E la priorità adesso qual'è? Harlock non ha intenzione di venir meno agli accordi presi con la Alma Gea, ma... Difficile capire che fare. E poi, come trovare Noa? Dove cercarla se neanche Mime riesce a percepire nulla?!
E' in questo clima di totale incertezza che arriva inaspettatamente sull'Arcadia una richiesta di contatto proveniente da una fonte diversa dal pianeta Marte. In un attimo si diffonde tra tutti a bordo la speranza di ricevere finalmente notizie da Noa, ma quando la comunicazione viene aperta, è l'ologramma del capitano della Phantom ad apparire agli occhi di Harlock e i suoi, annunciandosi con un saluto falsamente amichevole:
"Capitan Harlock! Chi non muore si rivede!".
Silenzio. E Valac  prosegue:
"Ma come, vecchio amico! Non ti ricordi di me? Eravamo colleghi quando facevamo parte della Gaia Fleet.".
Sorpreso dai ricordi di colpo riemersi nella sua mente, Harlock risponde:
"Capitano Maximilian O'Gallagher! Ti credevo morto...".
"Sono il capitano Valac ora, e a quanto puoi vedere non sei l'unico ad essere condannato all'immortalità dalla Dark Matter."
I due uomini furono insieme capitani delle corazzate Death Shadow della Gaia Sanction, ai tempi della guerra di Come Home. Quando Harlock si ribellò, Maximilian fu costretto ad attaccarlo, ma entrambi ebbero la peggio, finendo con le loro navi sulla Terra ormai avvolta dalla materia oscura. Nell'impatto il motore Dark Matter della Phantom subì dei gravi danni e l'aliena che lo manovrava morì. E proprio per colpa delle lesioni al motore, Nina, la nibelunga al servizio di Maximilian, poté rigenerare soltanto il suo spirito e non il suo corpo. Nel violento scontro il capitano O'Gallagher fu gravemente ferito al volto e perse il braccio sinistro, ed imputando ad Harlock la responsabilità di ciò che gli era accaduto, una volta rinato dalla materia oscura insieme alla sua nave, si mise a vagare per lo spazio come un pirata, assumendo il nome di Valac, con l'intento di tessere la sua trama per poter sedare un giorno la sua sete di vendetta.
"Cosa vuoi Valac?" domanda con voce tonante Harlock.
"Dichiararti guerra! Ma prima volevo presentarti la mia nuova alleata."
Così dicendo Valac allunga una braccio, in un gesto galante, come se stesse invitando qualcuno ad avvicinarsi. Noa avanza posando una mano su quella del malvagio pirata, si ferma accanto a lui e fissa in silenzio l'immagine olografica che proviene dall'Arcadia.
"Non è bellissima!" rimarca provocatorio Valac, mentre fa delicatamente scivolare tra le dita una ciocca di capelli della giovane al suo fianco.
Noa, immobile, continua a guardare davanti a sé. Sembrano di ghiaccio i suoi occhi ed un lieve sorriso maligno inarca appena le sue labbra.
Tutti sull'Arcadia sono atterriti, increduli davanti a quella scena assurda. Yattaran si volta verso il capitano e Mime, come se stesse cercando nei loro volti la conferma di quello che ha appena visto. Vorrebbe essersi sbagliato, vorrebbe che si trattasse di un falso miraggio, e invece...
"...Noa?..." pronuncia a stento Harlock, e la giovane, fredda e distaccata, finalmente apre bocca confessando le sue intenzioni:
"Valac vuole vendetta e io voglio l'Arcadia. Voglio il posto di comando... la tua nave sarà mia!".
Il capitano della Phantom con aria beffarda ghigna soddisfatto e prima di interrompere la comunicazione stringe il braccio d'acciaio attorno alla vita di Noa ed avvicinando il viso di lei al suo, la bacia sulle labbra...
Chiuso il contatto con l'Arcadia, Noa respinge con tutte le sue forze Valac, ma lui  non si sposta di un millimetro e lei, retrocedendo di qualche passo, gli punta contro un dito e senza alcun timore lo ammonisce:
"Non ci provare mai più! Ricorda che la nostra alleanza è solo una questione d'affari!".
Dopodiché la giovane se ne va indispettita e Valac, con un'espressione compiaciuta dipinta in volto ed una sinistra luce negli occhi, la osserva allontanarsi.
Sull'Arcadia intanto per qualche secondo nessuno ha il coraggio di dire nulla, fino a quando non è la voce di Harlock a scuotere l'equipaggio stordito ed incredulo:
"Yatta, intercetta il segnale della comunicazione. Voglio sapere dove si trova la Phantom. Da ora in poi voglio la nave sempre in assetto di attacco e difesa. Pronti alla guerra!".
Ciò detto il capitano si volta, deciso a lasciare il ponte di comando, ma Mime gli sbarra il cammino e posandogli una mano sul braccio, in gesto di conforto, gli dice con disincantata convinzione:
"Harlock, lo sai, Noa non può averci tradito. Deve avere architettato qualche piano. Non può essere...".
Il pirata replica con freddo distacco:
"Mime, non importa se lei sia passata o no dalla parte del nemico. Noa sa troppo su di noi ed è stata l'imperatrice di Arreta. Che lei sia nelle mani di Valac è un pericolo, sia per noi che per Arreta. Noa deve tornare sull'Arcadia.".
Mime non approva l'atteggiamento di Harlock ma non sa come ribattere alle sue dure parole. Ad intervenire è allora Yatta, che dopo aver deglutito a vuoto per trovare il coraggio di parlare, affronta a viso aperto il capitano:
"Noa è solo questo per te?!...".
Harlock lo ignora e con il suo portamento maestoso e fiero abbandona la plancia incamminandosi per uno dei corridoi della nave, scortato soltanto dai suoi pensieri. Deve ammetterlo, Noa è sempre riuscita a sorprenderlo. A sorprenderlo... già dal loro primo incontro... ed ha risvegliato in lui una nuova speranza quando gli ha raccontato la verità sul pianeta di Arreta. Per diciotto anni si è dovuto accontentare soltanto del ricordo di lei, per poi di nuovo vederla irrompere nella sua vita con la notizia dell'esistenza di loro figlio. È entrata a far parte del suo equipaggio e definitivamente del suo mondo, ma adesso sembra essere passata dalla parte del nemico. È assurdo! Ed ha avuto addirittura il coraggio di minacciarlo... Harlock entra nella stanza dell'astrolabio e varcata la soglia arresta il passo, soffermandosi un attimo con lo sguardo a fissare il vuoto. Quindi si muove verso il grande tavolo al centro della sala e si versa da bere. Sente la rabbia salirgli dentro. Il tremore delle candele accese crea bagliori di luce sul calice colmo di vino rosso. Uno sguardo all'iridescente gioco di riflessi ed Harlock rivede nella sua mente Noa tra le braccia di Valac. Un gesto di rabbia ed il calice, con il suo contenuto, finisce rovinosamente a terra. In passato il capitano aveva provato dolore per la perdita di un amico, il senso di colpa ed il rimorso per quello che era accaduto alla Terra, ma mai, mai aveva sentito un sentimento così incontrollabile. Rivuole Noa con sé. Vuole essere lui a baciarla sulle labbra, a prendere tra le mani i suoi capelli rosso fuoco... il fuoco... Harlock attento, la gelosia è un fuoco che ti brucia dentro...

 

...continua...

 

 

 

 

 

NOTE DELLE AUTRICI

CINZIA: Allora? Sorpresi? Ecco dove si trova Noa! E per un po' sarà alle prese con la perfida Nina e il temibile Maximilian O'Gallagher, alias Valac!
Nina da subito è stata chiara nella mia mente. Di Valac invece mi ero perfettamente immaginata che aspetto dovesse avere ma trovare il nome adatto al personaggio è stato un'impresa. Maximilian O'Gallagher, con un po' di ricerca è venuto fuori. Dal suono altisonante era adatto per un tipo eccentrico come doveva essere lui. Ma lo pseudonimo... ci ha fatto morire tutte e due! Chiedete a Marta! Per tre giorni l'ho fatta diventare matta, mi diceva a raffica nomi scovati da ogni dove,  ma nessuno mi suonava adatto. Fino a quando mi ha proposto Valac. Ed eccolo qui, il nuovo cattivo di turno pronto a punzecchiare per bene il nostro adorato capitano... e infatti che dire? Visto? Finalmente qualcuno è riuscito a farlo ingelosire!
Tenetevi pronti all'azione!
MARTA: Sì, lo ammetto, ho odiato Valac fin dall'inizio: mi ha fatto fare una faticaccia per trovare quel nome! Sapete da dove l'ho tirato fuori? Da un elenco di angeli caduti che avevo per le mani per scrivere un'altra storia (ovviamente non su capitan Harlock).
Nel prossimo capitolo ci trasferiamo di nuovo su Marte...
MARTA E CINZIA: Intanto godetevi un paio di disegni!

NINA
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NOA E VALAC
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