Vorrei
solo chiudere gli occhi.
Sei stanca di volare, falena? Lasciati cadere a terra.
Non
ho mai saputo farlo, ho trascinato le mie ali sulla sabbia e ora sanguinano e
bruciano.
Meglio sarebbe stato per te
bruciare su viva fiamma.
E
perdere la bellezza del mondo?
Il mondo è fatto per
volare, falena ubriaca. Strisciando al
suolo conti i tuoi giorni di tetra agonia.
Forse
che sarei dovuta morire?
Reciderti le ali, falena, e gettarle al vento, non ne sei
degna.
L’ho
fatto, ho mutilato la mia anima ma non è servito, continua a fare male.
Il dolore è ciò che ti tiene
in vita, sciocca, senza saresti larva e verme inferiore.
Io
non voglio soffrire.
E allora muori senza aver
mai volato, falena. Accetta le regole.
Queste
regole non sono per me.
Non si possono cambiare, o
giochi o getti la spugna. E tu hai già scelto.
Avevo
paura.
Paura di volare?
Paura
dello spazio aperto, paura di non avere un’ancora, paura di me stessa e
dell’emozione che smarrisce il lume.
Meglio è ammattire che
sostare agli angoli del cielo. Meglio ferirsi e perdersi in volo nascente che
stare nel deliquio artificiale dei sensi, annebbiati di polvere di fata.
Forse
non sono per questo mondo.
Nessuno lo è, falena, ma non per questo ci si arrende.
Vorrei
solo spegnere la luce.
Fallo pure. Chi pensi ti
salverà?
Qualcuno
vorrà farlo.
E strappare alla morte un
essere che non ha mai vissuto? Atto di pietà piuttosto lasciarti annegare nel
fluido.
Scorre
il siero dagli squarci. è caldo e dolce sulla pelle. Profuma di sole e di
anima.
Mortifero liquido abbandona
il tuo corpo. Leggera la tua mente vola finalmente libera e senza paura.
Sarebbe
bastato avere meno timore. La scelta è fatta e non è lecito cambiare. Grazie
per aver assistito al mio primo volo in cielo aperto. Grazie per avermi
liberato dalle pesanti ali mortali. Grazie per il dono dell’assoluto.
Vola ora falena e non voltarti indietro. Piangeresti sale
nell’assaporare per la prima volta la
vita. Il prezzo è troppo alto, meglio l’oblio perenne dei sensi. Meglio non
sapere.
Addio.
Arrivederci falena, il tuo corpo di donna mortale tinge di
sangue l’asfalto della via. E non sei mai stata così bella.