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Autore: Fiamma Erin Gaunt    16/09/2014    2 recensioni
Apollo e Talia, gli opposti che si attraggono.
Una pericolosa partita a poker e una scommessa che li riguarda da molto vicino.
Will e Austin, idue gemelli che più diversi di così non si può e che tra le tante cose condividono anche una cotta per Eve Torres.
Jason Grace, quarterback, una sorta di superman in versione bionda che fa palpitare il cuore di Piper McLean, aspirante cheerleader costretta a sopportare le angherie di Drew, la ragazza di Jason.
Annabeth Chase, la nerd costantemente china sui libri con la cotta per il capitano della squadra di nuoto della scuola: Percy Jackson.
Nico di Angelo, che non può fare a meno di pensare a quanto Connor Stoll, con quel suo sorrisetto da canaglia, sia adorabile.
Clarisse e Chris, migliori amici destinati a diventare qualcosa di più. Silena e Charles, la coppia d’oro, e Katie e Travis Stoll che si punzecchiano dal primo giorno di asilo.
[Tapollo; Percabeth; Jasper; Evill/Evaustin; Stangelo; Chrisse; Charlena; Tratie] [Highschool!AU Slash! Het!]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Cap 2

 

 

 

 

 

 

 

- Tu cosa?!? –

Ecco, Jason era esploso. Gli occhi azzurri sembravano mandare lampi e l’intenzione di incenerire il più grande dei fratelli Solace era alquanto palese.

- L’avevo detto che non l’avrebbe presa bene – commentò Percy, sottovoce, rivolgendosi ai fratelli Stoll.

Jason spostò lo sguardo sul migliore amico, se possibile ancora più indignato.

- Tu lo sapevi, razza di traditore, e non mi hai detto nulla? –

Il moro imbastì un sorriso di scuse, ravviandosi una ciocca ribelle. – Andiamo, Jace, non ti sembra di esagerare un tantino? È solo una cotta, niente di grave. –

- È peggio che niente di grave. Uno dei miei amici ha una cotta per mia sorella … è un disastro epocale. Specialmente se si tratta di lui – concluse, puntando un dito contro Apollo.

Il diretto interessato alzò le mani, in segno di resa, prima di realizzare il significato delle sue parole.

- Ehy, che significherebbe “specialmente se si tratta di lui”? –

- Semplice. Non sei esattamente quello che si definisce un tipo monogamo. –

- Io so essere monogamo – ribattè.

- Dimostramelo. –

Apollo aggrottò un sopracciglio, perplesso. – Come faccio a dimostrartelo? –

Era una bella domanda … peccato che non avesse una bella risposta.

L’aiuto giunse da Percy, evidentemente desideroso di recuperare punti agli occhi del suo migliore amico.

- Se per una settimana non salterai da una ragazza all’altra potrai provarci con Talia. –

Jason annuì, sfregandosi le mani soddisfatto. Per una volta l’idea del “sirenetto” si era rivelata geniale. Apollo cambiava ragazza con la stessa frequenza con cui una persona normale cambiava i calzini e dopo diciotto anni passati vivendo in quel modo anche solo una settimana doveva sembrargli un traguardo irraggiungibile.

- E se ce la faccio avrò il tuo permesso? – domandò, assottigliando gli occhi blu e scrutandolo dubbioso.

- Avrai il mio permesso. –

- Okay, ci sto, sarà un gioco da ragazzi – accettò.

Mentre i due si scambiavano una solenne stretta di mano per sancire l’accordo, il cellulare di Apollo squillò. Sul display lampeggiava il nome di Daphne, la sexy bionda con cui era uscito due giorni prima.

- Che fai, non rispondi? – lo stuzzicò Travis, facendo ridere i presenti e ottenendo un’occhiataccia dal ragazzo.

Tuttavia spinse il pulsante di risposta e portò l’apparecchio all’orecchio. La voce miagolante della ragazza l’avvolse.

“Ehy, avevi promesso che mi avresti chiamato, ma sei sparito da due giorni.”

“Lo so, scusami dolcezza, ma è un periodo un po’ complicato. Mi faccio sentire io appena mi libero, okay?”

Will e Austin si diedero di gomito, soffocando il principio di una risata sonora. Avevano perso il conto delle volte in cui il loro fratellone aveva rifilato quella scusa a una povera ragazza dal cuore palpitante d’amore.

“Sì, certo che dico sul serio, non preoccuparti.”

Mise giù subito dopo, rivolgendo un sorriso smagliante ai presenti.

- Visto? Me la sono cavata alla grande. E Jason, prima che tu me lo chieda, non ho intenzione di richiamarla. –

Il più giovane dei Grace inarcò un sopracciglio. Ad Apollo fedele avrebbe creduto solo quando l’avesse visto con i suoi occhi e avesse avuto la certezza assoluta di non essere vittima di una qualche allucinazione o strano sogno a occhi aperti.

- Lo spero … per te, ovviamente – ribattè, riservandogli il suo migliore sguardo da fratello pluriomicida e iperprotettivo.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

La scena che Eve si era trovata davanti quando aveva messo piede in casa Grace era quanto di più simile a un rifugio antiatomico pochi secondi dopo lo scoppio di una bomba, ne era assolutamente certa.

Talia era seduta sul suo letto matrimoniale, intenta a fissare il soffitto su cui era stata appesa una gigantografia dei Metallica, mentre Annabeth e Piper le sedevano accanto una per lato e la guardavano desolate. Silena si era accomodata sul futon nero nell’angolo e armeggiava contrariata con lo stereo alla ricerca di qualcosa che fosse, parole sue, “melanconicamente adatto alla situazione”. Clarisse, infine, sedeva a braccia incrociate appoggiata all’angolo vicino alla finestra e sembrava pronta a fare Luke in mille minuscoli pezzettini.

- Dov’è Katie? – domandò, notando che mancava solo il loro dolce e delicato “fiorellino” all’appello e che non era proprio una cosa da lei. Non quando era stata per un intero anno a ribadire quanto Luke Castellan fosse ambiguo e non la convincesse.

- Aveva un appuntamento con Lee, non volevo che lo mandasse all’aria per colpa mia e di quell’idiota – replicò Talia, affibbiando un pugno al cuscino.

Inarcò un sopracciglio, sorpresa.

- Un momento. Quando dici Lee intendi quel Lee? –

Clarisse annuì. – Sì, Lee Fletcher, il ragazzo che partecipa al mio corso di boxe. –

Cercò di riportare bene alla mente la figura del ragazzo. Non sembrava affatto il tipo che potesse interessare a una come Katie.

 - Bè, almeno qui c’è qualcuna a cui gli affari di cuore sembrano andare bene – commentò, attirando l’esclamazione indignata di Silena.

- Ehy, le cose tra me e Charles vanno alla grande. –

- Sì, Lena, ma non sono neanche sicura che tu e Charles possiate definirvi due esseri separati e distinti. State sempre tanto appiccicati che finirete per fondervi in un unico corpo. Anzi, mi domando perché non sia già accaduto. –

Abbozzò una risata sarcastica, roteando gli occhi azzurri. – Molto divertente, veramente spassosa. Ora capisco perché tu e Clarisse siete sorellastre, il vostro livello di romanticismo è pari a zero – borbottò.

Annabeth tossicchiò, diplomatica, sviando il discorso. – Possiamo tornare a concentrarci sulla vera questione? –

Solitamente non era una di quelle ragazze che si lasciava coinvolgere facilmente nei piani di vendetta da post rottura, anzi la maggior parte delle volte li definiva immaturi e non riusciva a capirne il senso, ma stavolta sembrava particolarmente collaborativa. Forse c’entrava il fatto che Luke fosse stato anche amico suo e che fosse stata lei a farlo conoscere a Talia.

- Io propongo di ammaccargli quella Mustang di cui si prende cura in modo tanto ridicolo – suggerì Clarisse, riscuotendo l’approvazione unanime.

- Se Katie fosse qui probabilmente direbbe che è il modo sbagliato di affrontare la questione – osservò Piper, sorridendo divertita.

- Sì, ma il nostro fiorellino probabilmente si starà sbaciucchiando con Fletcher al momento, quindi propongo di agire immediatamente – replicò Eve, lasciando che gli occhi verdi saettassero per tutta la stanza e si soffermassero in special modo sulle iridi blu di Talia. – Chi è con me? –

Un coro di approvazione unanime fece da sottofondo alle mani che venivano sollevate in aria.

Dieci minuti più tardi erano tutte stipate nella macchina di Clarisse, dirette due isolati più avanti. Arrivate a destinazione, Clarisse aprì il portabagagli e consegnò all’amica una mazza da baseball in acciaio.

- Vai e fanne buon uso – le disse, sorridendo.

Mentre Talia si avvicinava alla Mustang, tirata a lucido e parcheggiata in bella mostra sul vialetto, Annabeth rivolse all’amica un’occhiata perplessa.

- Perché hai una mazza da baseball nel portabagagli? –

- Non si può mai sapere quando torni utile una buon’arma contundente. Coraggio, tigre, colpisci! – la esortò, alzando la voce.

Talia si soffermò una frazione di secondo a osservare la vettura. Era bellissima, proprio come il suo proprietario. Il ricordo di quegli occhi azzurri che la fissavano colti in flagrante avvampò nella sua mente, dando voce alla rabbia che provava. Menò il primo fendente, spaccando un fanalino. Poi l’altro. Aveva appena preso d’assalto il parabrezza, sfondandolo, quando un Luke incredulo era uscito di casa attirato dal rumore dei vetri rotti.

- Talia, che accidenti stai facendo? – gridò, allungando una mano per cercare di fermarla. Lei fu più veloce, però, e colpì il cofano, osservando compiaciuta l’ammaccatura profonda.

- Pareggio i conti, stronzo. –

Poi, come se niente fosse, tornò verso le amiche. Porse la mazza a Clarisse, che la rimise al sicuro nel portabagagli, e prese posto sul sedile anteriore.

- Voi siete completamente fuori di testa, tutte quante! –

Eve si volse appena verso il diciannovenne, fulminandolo con un’occhiata sprezzante. – Ma va all’inferno, coglione. –

Mentre tornavano verso casa di Talia, la ragazza si lasciò andare a una risata senza freni. Quando fu sicura di riuscire a  parlare senza scoppiare nuovamente a ridere, prese la parola: - Forse un po’ fuori di testa lo siamo per davvero, ma quanto mi ha fatto stare bene vedere la sua faccia davanti alla sua preziosissima “bambina”. –

Clarisse tolse una mano dal volante, battendole un cinque, mentre Annabeth e le altre la imitavano subito dopo.

Aveva perso Luke, era vero, ma continuava comunque ad avere il gruppo di amiche migliori che avrebbe mai potuto desiderare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Finalmente ce l’ho fatta ad aggiornare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima, gente!

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

 

 

  
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