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Autore: EyesOfHeaven    16/09/2014    1 recensioni
A causa del lavoro della madre, Emma deve trasferirsi a Sydney da suo cugino Luke e i suoi amici. Dapprima non riesce ad ambientarsi, continua a pensare alla sua migliore amica e al segreto che condivide con lei, ma successivamente interagisce con il gruppo, diventando amici inseparabili, e facendo sbocciare anche l'amore. Ma spesso i segreti costano...
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"Mamma, io VOGLIO stare qua. Non me ne vado dall’altra parte della nazione da un tipo che non conosco!”
“Mi dispiace tesoro, la decisione è già stata presa” mi arresi, con le lacrime ormai che tentavano di cadere prepotentemente sulle mie guance feci la mia ultima domanda.
“Un’ultima cosa: quando me ne devo andare?”
“Dopodomani” e il mondo mi cadde addosso.
Mi chiamo Emma, e questa è la mia storia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL RAGAZZO BIONDO
 
Lacrime. Tristezza. Ancora lacrime. Vado avanti con questa scaletta da circa mezz’ora, mentre la mia migliore amica mi accarezza i capelli e mi sussurra parole di conforto. Non voglio andarmene, qua ho tutta la mia vita, ma soprattutto, qua ho un segreto che condivido solo con Rosie e non voglio separarmene.
Ho sedici anni; sono una ragazza abbastanza magra e di statura media. Ho i capelli lunghi e ricci, di un marrone che si schiarisce verso le punte; i miei occhi piacciono alla maggior parte della gente, molti dicono che sembrano degli smeraldi, ma per me sono semplicemente verdi. Amo leggere, ho scaffali pieni di libri che avrò letto una trentina di volte; mi fanno emozionare molto e, quando inizio, mi immergo completamente nella lettura e non smetto fino a quando non ho finito il libro. Mia mamma mi deve chiamare molte volte per la cena e una volta è stata costretta a levarmi il libro dalle mani perché non volevo scendere in cucina. Sono brava a scuola, certo, non sono la classica secchiona, ma devo dire che i miei voti sono alti.
“Ehi Ems, pensa al lato positivo”
“E quale sarebbe il lato positivo?” chiedo tirando su col naso.
“Conoscerai ragazzi carini” ammicca.
“Ma smettila!” riesce a tirarmi fuori un sorriso “Anzi, questa è la parte più brutta: che ne sai, magari sono degli assassini e degli stupratori”
“Allora... primo, finalmente hai sorriso; secondo, tua mamma non ti lascerebbe mai a persone del genere, sono sicura che lei lo conosce, anche perché è tuo cugino, quindi stai tranquilla”
“E la nostra amicizia? E la scuola? E il nostro XX?” chiedo disperata; l’XX è il nostro segreto, lo abbiamo soprannominato così.
“La nostra amicizia durerà per sempre, lo abbiamo promesso. Frequenterai la scuola lì, anche se so che non sarà lo stesso senza di me. L’XX non ne ho la più pallida idea, supereremo anche questa cosa, ne sono sicura”
“Grazie, ti voglio bene amica mia” e la avvolsi in un abbraccio.
 
2 GIORNI DOPO...
Sono all’aeroporto di Perth e ormai manca poco alla mia partenza. In piedi, con le valige in mano e una lacrima che tenta di fuggire, guardo i miei genitori e Rosie, le uniche persone che sono venute a salutarmi. Non so quando potrò rivederli, forse al mio compleanno o a Natale, ma non ne sono sicura; di una cosa sono certa: mi mancheranno da morire.
Saluto prima papà con un forte abbraccio e un augurio: stare sempre bene. Poi è il turno di mamma, la quale mi abbraccia come non ha mai fatto prima, mentre alcune lacrime le solcano il viso; mi fa promettere che farò sempre la brava, che andrò bene a scuola, che farò nuove amicizie, ma soprattutto, che mi divertirò. Mi stacco e mi sposto verso la mia amica, intenta ad asciugarsi il volto; ci guardiamo e scoppiamo in un pianto liberatorio, uno di quelli che chiunque lo vede gli fa venire da piangere; affondo la testa nei suoi capelli e la stingo forte a me, poi le do un bacio sulla guancia e mi allontano. Con lei è sempre stato così, non ci servono parole, ci basta solo uno sguardo per capirci.
“Bene, è meglio che vada, il volo non aspetta” con questa frase mi giro e mi incammino verso il check-in, per poi successivamente salire sull’aereo.
Prendo posto e mi metto le cuffiette, quindi guardo fuori dal finestrino, mentre il paesaggio si fa sempre più piccolo.
 
“Stiamo per atterrare. Preghiamo i gentili signori di allacciarsi le cinture” mi sveglio con questa voce metallica e faccio come ha detto.
Quando dall’altoparlante si sente che possiamo scendere, infilo l’mp3 nella tasca della felpa, prendo la mia borsa ed esco; mi dirigo verso il ritiro bagagli, dove, per fortuna, ritrovo tutte le mie valige, e mi incammino verso l’uscita dell’aeroporto, in cui penso ci sia mio cugino. Chissà come sarà: alto? Basso? Simpatico? Strafottente? Ho un po’ paura, ma mi faccio coraggio e cammino. Mi guardo intorno e vedo solo persone che corrono incontro a loro amici o parenti, giovani ragazzi che si baciano, ma di Luke nessuna traccia; in effetti, non ho neanche una foto sua, quindi può darsi che mi sia passato vicino e io non l’abbia riconosciuto.
Ad un certo punto, vedo un ragazzo che si avvicina a me; mi volto per scoprire se magari sta andando incontro ad un’altra ragazza, ma non vedo nessuno. Ok, lui deve essere sicuramente mio cugino.
“Ciao, sono Luke. Tu devi essere Emma” si presenta sorridendo.
Cavoli, che bel ragazzo; se solo non fosse mio parente... Ma che cosa vado a pensare? Oddio, sicuramente è l’aria di Sydney. Guardando le labbra, intravedo un anellino nero, cosa che lo rende ancora più sexy di quanto non lo sia già. Emma, basta! Questa città ti fa impazzire! In testa porta un cappello che gli ricopre i capelli, ad eccezione di un ciuffo, dal quale scopro che ha la chioma bionda; poi i suoi occhi... Mamma mia, che occhi fantastici, di un azzurro ghiaccio meraviglioso, proprio come quelli di Ros. La sua figura mi si ripresenta nella mia mente, facendomi intristire, e una lacrima solitaria scorre sulla mia guancia.
“Ehi, non piangere, sono sicuro che ti troverai benissimo qua; non ti preoccupare, rivedrai i tuoi amici” come diamine faceva a sapere che stavo pensando alla mia amica?! Forse il contatto telepatico che hanno i parenti. Ma non era dei gemelli quello? Oddio, sto impazzendo. Intanto il ragazzo di fronte a me mi sta guardando come se fossi un alieno.
“Perché non parli? Il gatto ti ha mangiato la lingua?” ride.
“N...no, voglio solo andare a casa” sussurro.
“Oh, okay. Andiamo allora. Aspetta che ti aiuto a portare le borse” che gentile, in effetti da sola non saprei proprio come fare.
Mi prende il trolley e una borsa e ci incamminiamo verso una macchina rossa in cui al posto del guidatore è seduto un uomo. Quando sono abbastanza vicina a lui da vedere chiaramente il suo volto, capisco che probabilmente è mio zio; la conferma mi arriva quando Luke lo chiama.
“Papà, lei è Emma”
“Emma? Sei davvero tu? Oddio, quanto sei cresciuta! L’ultima volta che ti ho visto eri ancora in fasce” faccio un sorriso impercettibile “Comunque io sono tuo zio Andrew”
Wow, non lo sapevo che è mio zio, davvero molto gentile ad avermelo detto; almeno adesso so il suo nome. Luke intanto mette le valige nel bagagliaio e poi entra in macchina.
“Lukey, ma Ash non poteva proprio venire a prendervi? Dovevo farlo io?”
“Si, era impegnato” bene, e così ho scoperto un nome di uno dei miei nuovi coinquilini; Ash...ma che razza di nome è Ash?! Vi prego, ho dato nomi migliori ai miei peluches quando avevo 2 anni.
“Ashton è uno dei miei amici con cui condividerai la casa; è il più grande e l’unico che guida” mi dice; oh, Ashton mi piace di più.
“Era impegnato a fare cosa? A giocare a FIFA?”
“Papà, sai che non gli piace. Doveva comprare una nuova bandana”
“E mentre era fuori non poteva venire a prendervi? Uf, i ragazzi di oggi. Buona fortuna Emma, se troverai la casa sottosopra non ti preoccupare, delle volte è messa anche peggio”
Ok, mi sto sul serio preoccupando. Sono ancora in tempo a scappare. Adesso, quando arriviamo, esco dalla macchina e fuggo via, forse è meglio. Ma i miei piani vanno in fumo quando entriamo in un cancello; perfetto, adesso non ho vie di scampo.
“Bene, siamo arrivati; in caso ti serva qualcosa, io e tua zia ci siamo sempre”
“Vorrei solo la mia amica” mormoro, quindi scendo dalla vettura, prendo le borse e seguo mio cugino.
Ah però, non sono certo poveri i ragazzi, l’esterno è gigantesco: c’è un giardino immenso con affianco una piscina, mentre dall’altra parte intravedo un garage semi-aperto. Mi fermo un secondo: se la macchina del ragazzo delle bandane è fuori, cosa diavolo c’è in quel box?
Luke si gira e sorride, poi mi dice:
“Lì suoniamo, è per questo che la macchina è fuori, ci sono dentro i nostri strumenti; io suono la chitarra e canto”
Allora: 1. il biondino è un alieno che mi legge nel pensiero o cosa? 2. loro suonano? Mh, mi piacerebbe vedere i muscoli di quel gran sexy di mio cugino muoversi per suonare e sentire la sua voce. Ommioddio! Che cazzo sto pensando?! Emma, ma ti ripigli?! Non ci posso credere, sto facendo davvero pensieri del genere su mio cugino? Sono da ricovero.
Entrati in casa, rimango a bocca aperta; se il giardino è magnifico, non so proprio che aggettivo usare per l’interno: dopo un breve corridoio c’è il salotto, formato da un divano molto grande, un tavolo di legno dietro su cui c’è un vaso di fiori, un tavolino di cristallo e la televisione, attorniata da scaffali con dvd, libri e vari giochi; collegata senza porte da una penisola, si trova la cucina e davanti a me si trova il bagno.
“Vieni, ti mostro la tua camera”
Saliamo le scale, io con grande fatica a causa delle pesanti valige che mi porto dietro, e a metà il ragazzo biondo si gira, sorride e mi prende le borse che ho in mano.
“Così fai meno fatica”
“Grazie. Ma non sono pesanti?” resta stupito da quel che ho detto. Ora che ci penso, è la prima domando che gli faccio.
“No, tranquilla, sono forte io”
Quindi proseguiamo la salita; c’è un corridoio molto grande in cui si affacciano le camere e, alla fine, una porta-finestra che da alla terrazza, anch’essa enorme.
“Allora, questa è la mia camera” mi dice indicando la prima porta “Questa quella di Calum” i nomi sono sempre strani, mah “Questa di Ashton, il ragazzo di cui ti ho parlato in macchina” quello delle bandane “La stanza di Michael...merda, mi sono dimenticato di chiamarlo. Va beh, il bagno è là in fondo, prima di tutte le camere, ma non posso fartelo vedere perché c’è Ash che sta facendo la doccia; e questa è tua”
Entriamo e rimango affascinata.
“Wow” è tutto quello che riesco a dire.
Attaccato al muro a sinistra, quindi appena davanti alla porta, c’è una scrivania con un computer, sopra ci sono degli scaffali vuoti, dove probabilmente metterò i miei libri; appoggiato alla parete del corridoio si trova un armadio verde a quattro ante, in mezzo si vede un fantastico letto a una piazza e mezza con le lenzuola dello stesso colore del guardaroba e molti cuscini bianchi, come piace a me; la finestra conduce a un piccolo balconcino, dal quale si vede il meraviglioso paesaggio di Sydney.
“Bene, io vado, eh. Se hai bisogno di una mano sono in salotto” fa per andare fuori, ma si rigira verso di me “Ah, e un’ultima cosa: ti consiglio di non uscire dalla stanza per almeno una mezz’oretta; sai, non vorrei che ti desse il benvenuto così come mamma l’ha fatto”
La mia espressione si trasforma in una smorfia di disgusto. Ma dove diamine sono finita?
“Ahah no, stavo scherzando. Ma non si sa mai” detto questo esce, lasciandomi con un’espressione sbigottita.
 
 
 
 
 
Ciao a tutte!
Prima di tutto mi scuso con voi, so che vi avevo detto che avrei postato ogni lunedì, ma ieri sono stata tutto il pomeriggio da mia nonna e poi è pure iniziata la scuola ç_ç non ce la faccio già più.
Comunque, vi piace il capitolo? Questi primi saranno un po’ noiosi in quanto sono per presentare la storia e i vari personaggi.
Eheh, Luke è davvero un gran figo, peccato sia suo cugino lol.
Niente, se volete dirmi cosa ne pensate, se avete suggerimenti o consigli, io sono sempre qua a rispondervi :)
Ringrazio
Vale_Caleo 2000 per la recensione e per aver messo la storia nelle preferite e nelle seguite. Grazie mille!
E ovviamente ringrazio le ragazze che hanno solo letto; scrivetemi qual cosina, anche una critica, non mordo ahah; e non mi offendo nemmeno.
Domandina: qualcuno sa come mettere le immagini sotto la storia? Se qualcuno dovesse saperlo, me lo dice per favore?
Vi saluto, al lunedì.
Un bacio,
Fede ∞

 
  
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