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Autore: Goldor    16/09/2014    1 recensioni
Claude Evans e Gabriel Scott sono due quindicenni, amici e compagni di classe. Anche se Gabriel non lo immagina, dietro alla tranquilla facciata dell'amico si cela un segreto straordinario. Un giorno Claude chiede aiuto all'amico per risolvere un gigantesco guaio in cui si è imbattuto, che rischia di alterare il loro stesso futuro
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazzi, rieccoci di nuovo qui per il quinto capitolo di questa fanfic. Come sempre, il capitolo è stato riveduto e corretto per voi. In questa parte, si concluderà finalmente il racconto di Claude riguardo alla distorsione della storia e verranno chiariti tutti i misteri riguardo ad essa. Se non l’avete ancora fatto, vi invito a lasciare una piccola recensione o anche solo un breve commento alla storia, ai quali naturalmente risponderò il prima possibile.
E ora vi auguro come sempre… Buona lettura!!!

 

5° CAPITOLO: LA RESISTENZA

“Dove eravamo rimasti?”. Gabriel rifletté un minuto e disse sicuro: -Mi stavi raccontando che tu e il professore siete fuggiti nel passato-.
Claude si batté una mano sulla fronte. –Ah sì. Naturalmente se fossimo rimasti nel nostro tempo, avremmo subito il mutamento della storia. L’unica soluzione era scappare prima del cambiamento, oppure in un tempo che l’aveva già subito-.
Gabriel annuì. –Ovvio-.
Claude continuò. –Ma naturalmente avevamo anche un altro motivo per scegliere proprio il tuo tempo. Eravamo determinati a fermare la distorsione all’origine-.
-Quindi-, lo interruppe Gabriel –In sostanza volevate impadronirvi del diario per distruggerlo?-.
-Sì, annuì Claude. -Se ci fossimo riusciti prima che il giovane Dimitri lo leggesse, il corso della storia sarebbe tornato sui binari corretti e tutto sarebbe tornato come prima. Purtroppo però ci furono delle complicazioni-.
-Ovvero?-, chiese Gabriel, curioso.
Claude sospirò. –Vedi, non è stata una buona idea mettersi in viaggio con una distorsione temporale in corso. Durante il salto, il Tempix ebbe non pochi problemi e quando arrivammo nel tuo tempo alcuni dei circuiti erano irrimediabilmente andati al Creatore-.
Gabriel ridacchiò. –Un po’ come uscire in barca durante una tempesta-.
Claude lo guardò sorpreso. -Diciamo di sì. Ad ogni modo non era un danno così rilevante, ma ci vollero diverse settimane prima che il professore riuscisse a ripararlo-.
-E tu nel frattempo cos’hai fatto?-, chiese Gabriel.
-Ovviamente mi misi subito al lavoro per rintracciare Dimitri-, rispose immediatamente l’amico. -Sapevamo poco di lui, ma le informazioni che gli avevamo carpito durante la nostra collaborazione mi condussero al tuo liceo, dove Dimitri studiava da ragazzo-.
Claude si fermò un attimo a riprendere fiato. –Per i primi giorni, provai ad avvicinarlo in privato, ma tutti gli sforzi risultavano vani, così decisi di cambiare strategia-.
Gabriel lo interruppe. –E quindi ti sei costruito una vita nel passato, venendo a frequentare il nostro liceo per spiarlo da vicino, in modo da rubare il diario non appena fosse arrivato nel passato. Ma come hai fatto?-.
-Oh, è stato facile, semplicissimo-, disse Claude compiaciuto. –Ho solo dovuto crearmi un’identità e dei dati falsi per mascherare la mia provenienza. Poi mi sono iscritto regolarmente. Ammetto di aver avuto non poche difficoltà ad utilizzare le vostre tecnologie arretr… Ehm, diciamo antiche-.
-Ehi!-, protestò l’amico –Il mio tempo non è la preistoria!-.
-Beh no, ma ci assomiglia, dai-, rispose Claude sorridendo all’occhiata omicida dell’amico. –In ogni caso, il primo mese passò senza troppi intoppi e nel frattempo Engel aveva riparato il Tempix, così potemmo tornare nel futuro-.
-Un attimo-, disse Gabriel –Ma è impossibile! Non sei mancato da scuola un solo giorno-.
Claude annuì. –Già, è vero. Ma è una questione di salti temporali. In pratica sono tornato nel tuo tempo nell’istante esatto della mia partenza, in questo modo è come se non fossi mai partito-.
Gabriel si massaggiò le tempie. –Troppo complicato, ma continua dai-.
Claude ridacchiò davanti alla reazione dell’amico. -Quando tornammo nel futuro, lo trovammo sconvolto e profondamente cambiato. Da luogo bello e felice si era trasformato in una sorta di roccaforte, in cui Dimitri dominava tutto e tutti-.
-Terribile!-, disse l’amico, improvvisamente tormentato da un dubbio. –Ma come ha fatto a far tutto ciò semplicemente con un diario?-.
Claude sospirò. –Probabilmente in quel diario erano annotate conoscenze e tecnologie davvero avanzatissime per l’epoca. Se fosse riuscito a costruirne una, non avrebbe avuto problemi a far soldi e a diventar potente. 35 anni sono un tempo lunghissimo-.
Gabriel annuì, soddisfatto della spiegazione.
L’amico sospirò e prese fiato, continuando il racconto. -I primi giorni fu durissima, stavamo già premeditando di tornare indietro, ma poi incontrammo loro, la Resistenza-.
-Resistenza?-, ripeté Gabriel, invitandolo a fornire più informazioni.
-Erano un gruppo compatto di uomini che si opponeva al regime di Dimitri-, spiegò Claude. -Quando riuscì a convincerli che tutto il mondo in cui si trovavano era in realtà una distorsione della Timeline originale, ci offrirono tutto l’aiuto di cui avevamo bisogno-.
-Immagino non sia stato facile convincerli-, mormorò Gabriel.- Anche per me ora sembra assurdo-.
Claude annuì. Ricordava benissimo il loro iniziale scetticismo e diffidenza, ma alla fine ce l’aveva fatta a convincerli, anche grazie all’aiuto prezioso di Engel. Solo dopo la lunga spiegazione del professore i ribelli si erano finalmente convinti della verità.
Gabriel lo ascoltava in silenzio e l’amico continuò. -Grazie a loro, riportammo alcune delle vittorie più importanti sul regime. Ci ripresimo quello che restava del Centro di Fisica Polidimensionale e i territori intorno al Campo di Rupepoli-.
-Rupepoli?-, chiese Gabriel, confuso. Era la prima volta che sentiva quel nome. –Cos’è?-.
-Ah, è vero. Tu non puoi saperlo-, disse Claude, battendosi una mano in fronte. –Si tratta di un campo di meteoriti locale. Sono cadute sulla città circa vent’anni fa, riportando alla luce le rovine di un’antica civiltà. Il posto fu ribattezzato poi “Rupepoli”-.
-Wow!-, fece Gabriel, eccitato. –Meteoriti?!-.
Claude annuì. –E non meteore qualunque. Sono formate da un minerale che non esiste sulla Terra e che ha grandi potenzialità-.
-Ovvero?-, chiese l’amico, ansioso di conoscerne di più.
-Le meteore-, continuò Claude. –emettono una radiazione magnetica davvero unica e particolare. Pensa che il Tempix è costruito proprio sulla base di quelle meteore-.
Gabriel alzò gli occhi sorpreso. –Davvero?-.
-Sì-, sorrise Claude. -La loro radiazione permette di generare le distorsioni. Gran parte della Fisica Polidimensionale è basata sullo studio di quelle meteore… ma non vorrei divagare, dov’ero rimasto?-.
-Stavi parlando delle vostre vittorie con la Resistenza-, gli ricordò Gabriel.
-Ah sì, è vero-. Prese un attimo fiato e continuò. –La conquista di Rupepoli fu una tappa fondamentale, visto che l’interferenza prodotta dai meteoriti ci schermava dai rintracciatori di Dimitri, ma il vero momento di gloria venne dopo-.
Gabriel ormai gli pendeva dalle labbra. -E quale fu?-.
Claude sorrise. –La conquista del palazzo del Ministero di Auropoli. Oltre alla tecnologia in esso racchiusa, ora avevamo anche una base sicura. Tutti quelli che incontri qui sono della Resistenza. Per un po’ tirammo avanti, ma poi decisimo di farla finita-.
-E così sei tornato nel passato-, finì Gabriel.
-Giusto-, disse Claude. –Iniziai a farmi delle amicizie, ma durante i due anni che ne seguirono, ero concentrato solo su Dimitri. Sfortunatamente, non conoscevo abbastanza il tuo tempo per avere successo. Feci dei fiaschi clamorosi. Era chiaro che avevo bisogno di aiuto-.
-E hai pensato a me. Ma perché?-, chiese Gabriel.
Claude alzò le spalle. -Non so, mi ispiravi fiducia. Naturalmente per avere il tuo aiuto avrei dovuto spiegarti la verità e sapevo che non mi avresti mai creduto. Così ho deciso di metterti davanti l’evidenza portandoti qui-.
-Ora è tutto chiaro-, disse Gabriel, sospirando.
Il discorso di Claude ormai stava giungendo alla fine. -Naturalmente portarti qui non è stata una bazzecola, ma fortunatamente scoprimmo una distorsione che potevamo usare senza pericolo. Poi, ho fatto in modo che ti trovassi nel posto giusto al momento giusto-.
-Beh, davvero in gamba-, disse Gabriel, ridacchiando.
Claude si fece serio. –Gabri, ho bisogno del tuo aiuto per tornare nel passato a fermare Dimitri. Mi aiuterai?-.
Gabriel rispose senza esitare: -Certo! In fondo si tratta di salvare anche il mio futuro!-.
Claude sorrise. –Grazie a nome di tutto il 2050. Vieni-.
-Dove andiamo?-, chiese Gabriel, curioso.
-Ti mostro il Tempix-, rispose Claude. –E poi dritti verso la preistoria-.
Gabriel lo guardo stranito. –La preistoria?-.
Quando capì rivolse un’occhiata omicida all’amico.
-Il mio tempo non è la preistoria!-.
-D’accordo, d’accordo-, si scusò Claude, mentre entravano in ascensore. –Non volevo offenderti… “cavernicolo”!-.
-Ma va al diavolo, gli rispose Gabriel mentre le grate dorate si chiudevano.
 

Eccoci giunti alla fine di questo capitolo, che segna anche l’epilogo della lunga spiegazione di Claude sui cambiamenti storici effettuati da Dimitri. Ormai lui e Gabriel sono quasi pronti per partire per la loro emozionante avventura. Come ben vedete, il capitolo non è lunghissimo, ma per ragioni di trama e suspense ho dovuto accorciarlo notevolmente.
Al prossimo capitolo: “Il professor Mortimer”

  
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