Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: EliRa    16/09/2014    1 recensioni
A volte succede, sempre più spesso in realtà, che si faccia domande, domande difficili a cui non sa rispondere, a cui esistono molte risposte, tutte mai troppo giuste.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fuori tuona.
La penna cade, i pensieri sono troppi per coordinare la mano, gli occhi, il libro. A volte succede, sempre più spesso in realtà, che si faccia domande, domande difficili a cui non sa rispondere, a cui esistono molte risposte, tutte mai troppo giuste. E succede. Succede che si perde nelle domande che poi dimentica perché nell'eternità di un secondo ha già percorso tanti percorsi diversi, spaziato in cosi tanti campi che stenta a credere che ci riesca.
Ogni tanto si appesantisce così tanto di questi pensieri che ha bisogno di essere altro.
Un altro tuono.

Mi piacciono i tuoni con il loro rumore che spezza il silenzio, mi piacciono i lampi con la loro luce che spezza per un momento la realtà e stampa immagini luminose e indelebili nella mente, mi piace pensare a come segnino con la loro essenza la libertà.
Vorrei essere una nuvola, di quelle temporalesche che non si fermano davanti a niente e nessuno e spargono vita spezzando la quiete con acqua, luce e rumore. Spargono morte con la loro pericolosità e vengono guardate con rispetto, ammirazione, paura.
Da nuvola divento una goccia d'acqua, fredda e piccola tanto da non essere quasi considerata che cade da quella nuvola temporalesca e si fonde nella terra diventando tutt'uno con essa.
Da goccia d'acqua divento terra, secca e dura dove l'acqua non arriva, piena di pietre in montagna, calda e accogliente nei campi coltivati e nei prati baciati dal sole dove i semi trovano la loro dimora.
Da terra divento seme e nella tranquillità scura della terra che mi offre la vita trovo la forza di guardare il mondo e diventare pianta, di diventare fiore.
Da seme divento il polline di quel fiore, con un soffio di vento volo via e sono leggero ed etereo, in attesa di trovare un altro fiore o di trovare solo la terra inospitale per me.
Da polline divento di nuovo terra, perché un altro fiore non l'ho trovato, e cosi sono di nuovo calma e sicura, amante di tutto e di tutti, dalle rocce ai vermi.
Da terra divento verme, preso nel mio costante lavoro di assunzione di sali, cosi silenzioso e abitudinario, non mi accorgo dell'ombra che cala su di me appena mi avvicino alla luce del sole.
Da verme divento uccello e volo nel mio nido per nutrire i miei piccoli e poi mi rialzo di nuovo in volo per godere del vento ed essere ciò che molti definiscono libertà, sento l'aria nel becco e nelle piume. Sono il cielo.
Da uccello divento penna, e mi stacco dal mio proprietario, che non si cura di me e mi lascia indietro ed in quel momento anch'io sono me stessa, non parte di qualcosa ma solo io e l'asfalto di una città che frena la mia caduta.
Infine da penna divento una ragazza, in testa ho tutte le risposte ma non le trovo perché nascoste sotto troppi strati di domande. Una ragazza che le penne le raccoglie perché sogna di volare, e un giorno succede. Volo libera, ali fatte con penne che raccontano ognuna una storia diversa, in grado di reggere i miei pensieri. Volo sopra il mare, sotto le nuvole, verso il sole e mi beo del suo calore, chiudo gli occhi e mi sento svuotata, eppure provo un emozione così profonda che non me la spiego, troppo per essere felicità. E mi sento parte di un qualcosa di grande, mi sento finalmente parte dell'universo.
E allora tutte le risposte cercano una via d'uscita da quel muro di domande e lo sfondano e si riversano nel mio corpo che è troppo piccolo per contenerle e allora sorrido perché so che diventerò ciò che cercavo, e non mi importa niente.
Un sorriso, è il pallido ricordo che rimane, dopo che la mia pelle si sgretola e io sono luce e buio e non sono niente anche se faccio parte di tutto l'universo. La mia dipartita ricorda un esplosione, ma neanche la bellezza di un fuoco d'artificio può minimamente eguaglia ciò che succede di me e io non esisto più lasciando traccia in tutte le cose.
Un altro tuono.
Riprende possesso del suo corpo e raccoglie la penna. Scrive e sembra che non sia successo niente.

Note: È la mia prima storia, perciò può sembrare un po' confusa, ho fatto del mio meglio. Accetto tutto :)

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: EliRa