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Autore: marynana89    17/09/2014    8 recensioni
"L'aveva incontrato qui, anni prima, quando ancora non si conoscevano, rincorrendo le note della musica che stava suonando.
Un senso di tristezza e dolore l'aveva spinto fino a tanto, fino ad incontrarlo."

[SasuNaruSasu - Angst - Triste]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La loro melodia







Seduto sotto l'albero di ciliegio, calciava l'acqua fredda con i piedi nudi.
Le lacrime scendevano dai suoi occhi azzurri come i petali del ciliegio ormai secchi, cadendo sull'acqua e disegnando delle strane forme sulla sua superficie.
Se chiudeva gli occhi, sentiva ancora il suono del suo flauto, intonando delle melodie tristi ma soavi.
L'aveva incontrato qui, anni prima, quando ancora non si conoscevano, rincorrendo le note della musica che stava suonando.
Un senso di tristezza e dolore l'aveva spinto fino a tanto, fino ad incontrarlo.
Seduto su quel ramo che ancora doveva far sbocciare i suoi fiori, ci stava un ragazzo in kimono bianco.
Sembrava uno spirito, uno spirito degli alberi.
Capelli neri, pelle bianchissima che quasi si confondeva con il colore del kimono e occhi neri che sembravano solo la pupilla, ma che ti trasmettevano sensazioni che ti toccavano nel profondo, smuovendo quel tremore e quella paura di irrealtà che ti sconvolgevano, facendo morire le parole in gola e i pensieri in testa.
Il suono della sua musica continuò a riecheggiare per la vallata, facendo increspare anche il piccolo laghetto che vi era ai piedi dell'albero.
Non capì mai se l'acqua si mosse perchè cominciò a soffiare un vendo gelido che prese a farlo tremare, o se era proprio quell'essere, con la sua melodia, a farlo.
Quell'essere non poteva essere altro che uno spirito, qualcosa di sovrannaturale per poter creare tutto quello che vedeva.
Quando il ragazzo stonò, capì che non era altro che un ragazzo come lui.


“Che ci fai qui?”


Chiese curioso il ragazzo dai capelli biondi, venendo guardato con rabbia.


“Non lo vedi da te?”


Rispose con astio nella voce e scese dal ramo, spolverandosi il kimono.


“Suoni?”
“No, sto cacciando le farfalle.”
“Ma io non vedo nessun retino”
“Sei un Dobe. Ovvio che sto suonando e che non caccio nessuna farfalla se non ho un retino. Ti prendevo in giro e nemmeno l'hai capito.”


Il ragazzo biondo mise il broncio.


“Non sono un Dobe, Teme! Volevo solo sapere che stavi facendo per fare conversazione.”
“Non mi interessa cosa volevi. Mi hai disturbato e ora vattene!”
“Non ti ho disturbato!”
“Invece sì, ora vai via.”


Il biondo si voltò dandogli le spalle offeso, per poi sospirare, girarsi di nuovo verso di lui e sorridergli porgendogli la mano.


“Mi chiamo Naruto, piacere”
“Tsk, non te l'ho chiesto.”
“Oh, è maleducazione non dire come ti chiami a chi si è presentato.”


Stavolta fu il bruno a mettere il broncio, a voltare il viso dal lato destro e ad incrociare le braccia sul petto.


“Sasuke”
“Ciao Sasuke, mi piace molto quello che suoni, potessi dirmi chi è l'autore?”
“Conosci Ibert?”


Chiese sorpreso il moro, vedendo poi il biondo scuotere la testa.


“No, però mio padre era un grande appassionato e molte musiche classiche le conoscevo tramite lui.”
“...Era?”
“Sì, è morto due anni fa per tumore.”


Sasuke abbassò lo sguardo nascondendolo agli occhi di Naruto che, capendo cosa passava il ragazzo, si affretto a dire.


“Non preoccuparti, ormai è passato. Mia madre mi da tanto amore e mi basta pensare a lui per averlo vicino, solo questo.”


Vedendo che non accennava ad alzare la testa, decise di parlare ancora.


“Voglio che suoni di nuovo quella melodia”
“Eh?”
“Sì, mi piaceva tanto, anche se era tanto triste, però la suonavi davvero bene.”


Il moro, senza più parlare, riprese a suonare la melodia che aveva attirato quella luce nella sua vita.
Naruto, sulle note de “Dans la maison triste” di Ibert, chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere completamente dalla musica.


Da quel giorno, ogni pomeriggio dalle 17 alle 19, Naruto e Sasuke si incontravano sempre in quel luogo, sempre sotto l'albero di ciliegio, accanto al laghetto che aveva visto nascere la loro grande amicizia, e forse, anche qualcosa di più.
Naruto aveva scoperto tutto di Sasuke, del suo sogno di voler diventare un musicista di fama mondiale, della sua malattia, che lo teneva sempre in una camera di ospedale e che solo in quelle ore riusciva a scappare dalla stretta sorveglianza delle infermiere, dei genitori che andavano sempre a trovarlo nelle ore di visita ma che erano sempre più tristi, perchè la cura non la trovavano, mentre il corpo del giovane Sasuke si spegneva sempre di più, e lui, in quelle due ore di libertà, gridava il suo dolore attraverso la musica.
Suonare era la cosa che lo faceva andare avanti, che gli permetteva di sostenere tutte quelle terapie che lo distruggevano non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
Il biondo, sentendo quella storia, non poteva che essere triste per lui.
Capiva adesso il perchè di quelle sensazioni trasmesse da quella musica suonata dolcemente ma tristemente.
Non poteva aiutarlo in altri modi, essendo un moccioso di soli 13 anni, ma poteva solo sostenerlo per andare avanti con il suo sogno, pregando che si avverasse e che fosse finalmente felice.


Un giorno dei loro 15 anni, a Novembre, Naruto sentì di una gara musicale che sarebbe stata trasmessa anche in tv e premette Sasuke di realizzare il suo sogno.
Il moro annuì, voleva che tutti sentissero quello che suonava, voleva realizzare il suo sogno.


Un pomeriggio, dopo qualche giorno, Sasuke gli disse che i suoi genitori avevano accettato, che sarebbe mancato qualche giorno per le riprese e che sarebbe tornato tra un paio di giorni.
Naruto, da quel giorno in poi, continuò ad andare in quel luogo tutti i giorni, anche se sapeva che non sarebbe venuto.
Doveva solo aspettare di rivederlo.


Passò quasi un mese, non riuscendo più ad incontrarlo.
Naruto era sempre più triste, e quella sera aveva aspettato invano un suo ritorno, si sedette sul divano e accese la tv, girando canali a caso.
La madre lo vedeva sempre triste ma, per quanto cercasse di tirargli su il morale, non ci riusciva.
Fu mentre distratto cambiava canale, che si fermò a guardare con occhi sgranati.
Sentì il suono che aveva sempre sentito, quel suono soave e triste allo stesso tempo, che lo guidava, guidandolo di nuovo a guardare la tv.
E lì lo vide.
Sasuke era lì, in tv, a suonare quella melodia.


“Mamma mamma! C'è il mio amico! Il mio amico è in tv, vedi?”


La donna dai lunghi capelli rossi entrò in salotto a vedere e sorrise al figlio, vedendolo felice.


“È davvero bravo”
“Vero? È davvero bravissimo, sono sicuro che vincerà lui!”


Trillò felice Naruto, incollandosi di nuovo a guardare lo schermo.
Continuò a vedere il programma, capendo finalmente che non erano solo riprese, ma che adesso erano in diretta.
Era per questo che non era più venuto a trovarlo, e quel senso di timore che l'aveva accompagnato per giorni, l'aveva finalmente lasciato libero di respirare.
Vide i vari ragazzi susseguirsi uno dopo l'altro, erano bravi sì, ma Sasuke li superava tutti.
Aveva qualcosa in più, trasmetteva passione, tutti i sentimenti che un vero artista, un vero musicista, doveva riuscire a mettere in quella sua musica.
Rimase con il fiato sospeso a guardare la fine della gara e specialmente la premiazione.
Quando il nome del suo amico Sasuke fu detto al microfono, lui urlò dalla gioia.
Era diventato famoso, un musicista famoso per il territorio nipponico.
Ora doveva solo diventare famoso in tutto il mondo.
La madre entrò felice in cucina e gli annuì, fermandolo poi e indicandogli lo schermo.
Sasuke stava parlando al microfono del presentatore.


Allora, Sasuke, cosa ti ha dato la forza per arrivare fino a qui?”
È stato un amico a credere in me e a farmi iscrivere. Voleva che io riuscissi a realizzare il mio sogno. Naruto, grazie per aver creduto in me. Questa musica e questa vittoria, la dedico a te”


Per la prima volta lo vide sorridere.
Per la prima volta era riuscito a capire cosa pensava e che aveva davvero dei sentimenti di amicizia per lui.
Era contento, era felicissimo.
Non riusciva a credere alla sue orecchie e ai suoi occhi.
Il suo più grande desiderio si era realizzato insieme a lui.
Lo vide prepararsi a suonare il loro pezzo, quello che li aveva fatti incontrare, che gli aveva permesso di vincere la gara, di avergli permesso di capirsi.
Ma il suono durò solo pochi secondi.
In un attimo la musica si interruppe e lui cadde a terra, lì, sul palco, davanti a tutti.
Lo soccorsero immediatamente e le telecamere si spensero, facendo partire la pubblicità per molti minuti, minuti interminabili per Naruto.
Quando la trasmissione iniziò di nuovo, vi era solo il presentatore a lì, sul parco, addolorato.


Signore e signori, purtroppo il giovane Sasuke Uchiha non è più con noi. Il premio verrà ritirato dai suoi genitori in privato e, anche se doloroso, salutiamolo tutti con un profondo silenzio.
Un nuovo angelo è asceso in cielo”


La trasmissione finì così, mentre Naruto non riusciva a credere a quello che era successo, a quello che aveva visto.
La sua vita era cambiata drasticamente, in un attimo, in un secondo, spegnendogli il sorriso e distruggendo il viso con quelle lacrime amare e salate.
La madre gli fu vicino, continuò a dargli amore, ma ormai Naruto andava avanti solo per inezia.
Si laureò, trovò lavoro e riuscì a superare anche la morte della madre dopo i suoi 18 anni.


Adesso era lì, sotto quell'albero, come ogni anno ad ogni anniversario della sua morte, a portare dei fiori lì, in quel luogo così speciale per lui.
Adesso, di anni, ne aveva 24.
Era cresciuto solo in altezza ma non nell'anima.
Quel posto era carico di ricordi, rimasto immutato come i suoi sentimenti.
Aveva riconosciuto i suoi sentimenti dopo anni, vedendo che nessuna donna o ragazzo potesse sostituire il ricordo di Sasuke.
Lo amava, gli mancava, e non riusciva a metterlo da parte.
Era un sentimento troppo forte che gli attanagliava il cuore e lo stringeva in una morsa fredda e dolorosa.
Si tolse le scarpe e si sedette a terra, immergendo i piedi nell'acqua ghiacciata.
Non riusciva mai a capire perchè, in pieno inverno, quest'albero era ancora fiorito.
Fioriva molto in anticipo, oppure, forse, non appassiva mai.
Rimaneva sempre uguale a quando l'aveva incontrato.
Chiuse gli occhi e si appoggiò alla corteccia dell'albero, riuscendo a sentire la musica che il suo Sasuke gli aveva sempre suonato.


Come guidato da uno spirito invisibile, il suo corpo si alzò da solo, seguendo le melodie della sua canzone, della loro canzone.
Camminò in mezzo al lago, con gli occhi chiusi.
Quando riaprì gli occhi, si trovò in un luogo pieno di luce, caldo e non più freddo come prima.
Qualcuno gli prese la mano e lo guidò più avanti.
Naruto, rincuorato, lo seguì.
Quando la luce divenne sopportabile, vide la schiena di Sasuke e l'abbracciò, fermando il suo passo.


“Sasuke, Sasuke, Sasuke, sei qui! Sei qui con me, finalmente!”


Sasuke si voltò e l'abbracciò.


“Sì, sono qui. Sono venuto a prenderti e portarti con me, per sempre


Naruto alzò gli occhi liquidi di lacrime e annuì, stringendo la sua mano e facendosi guidare da lui, per sempre.
Sarebbero stati per sempre insieme.








Il corpo del biondo venne ritrovato da alcune persone dopo due giorni dalla sua scomparsa, archiviando il caso come suicidio.

















*Angolo di Mary*
Buonasera a tutte :)
Sì, sono in vacanza, ma ho avuto questo slancio molto malinconico e volevo scriverlo per forza.

Spero di non avervi messo la depressione addosso XD
Oggi ero un po' così XD Spero mi perdonerete per questa cosa XD
Un bacione da marynana89


 
   
 
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