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Autore: Chiaramor    17/09/2014    1 recensioni
Dopo due mesi di addestramento con Malcolm Marlyn Thea Queen è pronta a tornare a Starling City e a ricominciare, anche grazie all'aiuto di John Smith, un giovane ragazzo che saprà ridarle il sorriso.
Ma cosa ne sarà del suo rapporto con Oliver, Roy e Malcolm?
Una storia che non vede come protagonista solo Thea Queen ma anche Felicity, Oliver e tutto il team Arrow.
Dal terzo capitolo:
“Oliver, Oliver aspetta ti prego!” gridò Felicity correndogli dietro, “sono sicura che Roy non pensa veramente tutte quelle cose, è solo preoccupato per Thea.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Thea Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Alla fine ce l'abbiamo fatta tutti e due collega!”. Thea e John erano seduti a un tavolo al Verdant e sorseggiavano da un lungo bicchiere un liquido arancione, la nuova specialità del locale. Entrambi i colloqui erano andati a buon fine e ora tutti e due lavoravano lì come camerieri. Era passata una settimana dal loro primo incontro e i due giovani erano ormai diventati buoni amici, forse anche qualcosa di più. Da quel che Thea era riuscita a scoprire John aveva lasciato la sua famiglia di New York per trasferirsi a Starling City e provare a cavarsela da solo. “Allora, com'è la vita da solitario?” chiese Thea con un sorriso. “Faticosa ma soddisfacente. Pensa, mi lavo addirittura il bucato da solo!” Thea scoppiò a ridere. “Però, complimenti!” John era l'unico che riusciva a farla sentire così bene e serena dopo tutte le brutte cose che le erano successe. Le ultime volte che si era sentita così risalivano al tempo della sua storia con Roy o a ancora prima, quando Robert Queen era suo padre ed era vivo. Ma tutto quello riguardava il passato e il passato le causava solo dolore. Per fortuna Malcolm le aveva insegnato a evitare il dolore. “Tu invece ora vivi con tuo fratello, giusto?” le chiese John con finta ingenuità. “No...al momento io e lui non abbiamo un bel rapporto.” Rispondendo Thea evitò di guardare John negli occhi. “Mi...mi dispiace. In fondo lui è l'unico parente che ti è rimasto.” John continuava a scusarsi per cose per le quali non aveva la minima responsabilità. “Sì, l'unico... Ma è complicato, non ho voglia di parlarne.” Il tono di Thea si era fatto più serio e brusco. “Giusto, non sono affari miei.” L'atmosfera era diventata pesante e Thea cercò di cambiare discorso “Parlami della tua famiglia invece.” John si agitò un po' sulla sedia. “Non c'è molto da dire... i miei divorziarono quando io ero piccolo. Mia madre è sempre stata una donna molto autoritaria e mio padre non si è più fatto sentire.” Dal tono di voce si capiva che nemmeno a John piaceva parlare del suo passato. Il ragazzo finì con un ultimo sorso la sua bevanda. “Ora vado, anche un bel ragazzo come me deve fare la spesa ogni tanto.” Dopo aver parlato John uscì dal locale, non senza aver prima premuto le sue labbra su quelle di Thea Queen.
 

 

Oliver Queen e Laurel Lance sedevano su una panchina fuori da un fast food. “Ora un hot dog è tutto ciò che il ricco Oliver Queen può permettesi?” scherzò Laurel. Oliver sorrise “Non c'è nulla da ridere. Sono determinato a riprendermi la compagnia di mio padre.” I due ripresero a mangiare e solo dopo Oliver si accorse che Laurel continuava a fissarlo. “Cosa c'è?” le chiese “sono sporco di ketchup?” “No,” Laurel sorrise, “è solo che non ti sembra strano? Insomma tu ed io che parliamo in questo fast food dopo tutto quello che è successo? Dopo che ho scoperto la verità?” Oliver si fece serio. “Strano? Per me è fantastico, non doverti più mentire è una liberazione, posso finalmente essere me stesso con te. Una parte di me ha sempre voluto raccontarti la verità ma avevo paura della tua reazione e non volevo mettere a rischio la mia attività di vigilante. Ora è tutto perfetto.” Laurel abbassò lo sguardo. “Non so cosa succederà d'ora in avanti, vorrei solo dirti che ti ringrazio per tutto quello che hai fatto. Però sono preoccupata per te Oliver. Tu non sei solo un eroe, sei anche una persona e meriti di essere felice, non importa con chi.” Oliver era sorpreso. “Cosa vuoi dire?” “Che non mi importa se a renderti felice sarà un avvocato, una vigilante o un'informatica bionda. Io voglio solo il meglio per te.”

 

 

Qualche ora dopo Oliver Queen si trovava nel suo rifugio a riflettere sulle parole di Laurel quando un infuriato Roy Harper entrò nella stanza. “Dobbiamo fare qualcosa!”disse tirando un pugno al muro. Oliver si alzò di scatto e andò a fermare il ragazzo. “Di cosa stai parlando?” Roy fece un respiro profondo “Ho visto Thea fuori dal Verdant. STAVA BACIANDO UN RAGAZZO!!” Roy provò a colpire il muro di nuovo ma Oliver lo bloccò. “Torna dopo essere sparita per dei mesi e ha già un nuovo ragazzo! Ma chi si crede si essere quello?!” “Calmati ora Roy” disse Oliver con fermezza. “Ti sta sanguinando la mano”. Oliver prese una garza e fasciò la ferita di Roy. In quel momento arrivò Felicity. “Voi due avete fatto di nuovo a pugni?!” Oliver le sorrise “Problemi di cuore.” Roy lo spinse via infuriato. “Problemi di cuore?? E' di tua sorella che stiamo parlando! Da quando è tornata tu non hai fatto nulla per incontrarla. Se lei è arrabbiata con me è anche per colpa tua! E ora sta con uno che potrebbe essere pericoloso e tu contini a non fare nulla!!” Oliver fissava Roy senza dire nulla. Lo guardò a fondo e poi se ne andò senza replicare. Gli occhi di Roy incontrarono quelli di una dispiaciuta Felicity: “Tu non sai quello che sta passando” disse lei prima di uscire dall'edificio e seguire Oliver Queen.

  
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