Crediti
banner Unicornswag
Ha
un nome?
Fa peso anche sulle
cose più forti, applicando una forza costante e rendendo
ogni movimento uno
sforzo. Si tratta di un masso di seicento tonnellate, che minaccia di
distruggere tutto ciò che osa respirare con troppa euforia.
A volte, le persone
aiutano a venirne fuori, trasformando quel masso in macerie, attaccando
la cosa
che li aveva attaccati, combattendo il fuoco con il ghiaccio, o
viceversa. Ma a
volte, la maggior parte delle volte, quel
masso vince la battaglia. Esso strappa le cose a pezzi solo
perché può, e poi
si sposta semplicemente ad un'altra vittima. É una forma di
oscurità, di odio,
di una potenza malefica. Forse è un masochista, in una
costante ricerca per
trovare qualcosa, qualcuno, che può schiacciare con la
stessa forza con cui
schiaccia innumerevoli persone.
Ha un nome?
Beh, io la chiamo
vita. Qualche volta la chiamo persino amore.
"Non ho mai
avuto intenzione di farti del male" mormorò Harry,
scusandosi perché le
scuse vennero fuori più facilmente che la verità.
"Tu non hai
ancora capito, vero?" Noelle respirava, furiosamente scuotendo la
testa.
"Anche dopo tutto questo tempo, non hai capito che non ho mai avuto
paura che
tu mi avresti ferito. Come potrei avere paura, quando ciò di
cui ho più paura è
che tu ti faccia male?"
Harry non riusciva a
formare le parole nel modo in cui avrebbe potuto. In realtà,
non sembrava in
grado di fare molto. Non si sentiva intorpidito. No, sentiva ogni
centimetro di
qualunque cosa fosse, ma forse quello era il problema. Se solo avesse
potuto
essere insensibile a tutto ciò, questo dolore, questa
incertezza, questo
squallore, forse sarebbe stato in grado di raccogliere le idee
abbastanza bene
per fermare tutto ciò che era giusto nei suoi pensieri.
Pensava che, dopo New
York, questo sarebbe tutto finito - l'aveva detto lei stessa, gli era
mancato, le
era mancato tutto questo, ma principalmente le era mancato il loro
tempo
assieme.
"Non capisco
che cosa vuoi da me." Disse finalmente Harry impassibile, rinunciando e
voltandosi.
"Niente - dio,
non ho mai voluto niente! Ma c'è qualcosa che non va in te,
Harry. Sei duro, risentito,
sei così ... lontano ... da tutti, e non è sano".
Noelle parlava con un
cipiglio sulla fronte per colpa del suo comportamento recente. "Voglio
sapere, Harry. Voglio saperlo dannatamente".
"Che cosa? Cosa
vuoi sapere? Stavo bene, ok, Noelle, stavo bene; poi sei arrivata l'anno scorso, e non ho mai
voluto dirlo, ma
porca miseria, sei arrivata e tu mi hai incasinato". Disse ferocemente,
guardandola con occhi pieni di passione, così intensamente
pieni di emozione
che Noelle si trovò incapace di decifrare se ci fosse amore
o odio a nuotare
all'interno delle sue iridi.
Noelle tirò su col
naso un po', non permettendo alla sua determinazione di crollare
nemmeno per un
secondo. "Sei ridicolo, lo sai? Hai qualche idea delirante in testa a
causa della mia vista, o ti sei innamorato di me, o Dio sa cosa; hai il
monopolio di amare qualcosa prima di amare qualcuno. Tu pensi che io
... Pensi
che innamorandoti di me, travolgendomi e aggrappandoti così
dannatamente
stretto, non me ne sarei andata lontana la prima occasione possibile".
Sospirò,
scuotendo le mani lungo i fianchi dalla rabbia. "Pensi che sei l'unico
in
questo rapporto che ama e si prende cura e dedica tutto se stesso, e
che ... Tutto
questo mi rende furiosa, perché hai riposto la tua fiducia
su di me per poi
incasinare anche me. Non dimenticarlo".
Tende a colpirti
quando meno te lo aspetti , sotto forma di una tazza di
caffè o terribile come
quella vecchia camicia riposta tristemente nella parte posteriore del
tuo armadio.
A volte lo fa brutalmente, facendo una dichiarazione, come uno schiaffo
in
pieno viso o un soffio di aria gelida in faccia, e devi riprenderti
prima di cadere
verso il basso più in profondità, cadendo di
nuovo in un luogo da dove
probabilmente eri appena riuscito a strisciare fuori. Forse si
può
anestetizzare temporaneamente, utilizzando l'alcool o la musica o
qualcosa di
più sinistro, ma a prescindere, si riesce sempre a trovare
un modo per ritornarci.
É inevitabile. É reale e cruda e diversa da
qualsiasi altra cosa - è
la vita. E a volte, ma solo a volte, è l'amore.
"Va bene"
mormorò Harry. "È questo che vuoi che dica? Vuoi
che lo ammettà, perchè se
è quello che vuoi allora va bene. Io sono colpevole. Mi
dispiace mi sono
riposto su di te, Noelle. Mi dispiace di aver distrutto la tua piccola
vita
perfetta, soprattutto quando chiaramente non hai bisogno di qualcuno
che ti
ama". Premette la lingua nel lato della guancia, dicendo a se stesso di
non arrecare più danni, l'ultima cosa che questa situazione
aveva bisogno era
un'altra disgrazia gettata nel mix. Era già una disgrazia
per conto suo.
Gli occhi di Noelle si
spalancarono, "Io non ..." chiuse la bocca, passandosi le dita tra i
capelli combattendo la voglia di andarsene. "Tu l'hai evitato in
precedenza, Harry, l'hai quasi fatta franca, ma non te la sto lasciando
più
passare. Se tutto ciò finisce con me che me ne vado, come dubito accadrà,
voglio sapere per cosa me ne
sto andando".
La vita, l'amore -
sono entrambi errori.
Noelle fissò gli
occhi sul volto di Harry, inclinando il mento verso l'alto in segno di
sfida
sfida; i segni di dolore e tradimento sparsi sul suo viso. "Voglio
sapere
cosa è successo dopo che ho lasciato New York".
Ha un nome?
Io la chiamo vita. A
volte, mi sento incline a chiamarlo amore. Forse è entrambe
le cose. Forse è
nessuno dei due.
Ciao a
tutte/i cose state??
Eccomi
qua con un nuovo capitolo tradotto e diciamo che ci lascia con un bel
punto
interrogativo cosa sarà mai successo???
Volevo
anche dirvi che Lyndsey ha scritto che non sa quando
pubblicherà il nuovo
capitolo perchè come tutti ben sapete al di fuori di tutti
questi siti abbiamo
anche una vita!!
Ringrazio
come sempre chi commenta e segue la storia.
Alla
prossima!!