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Autore: Lynds_xx    17/09/2014    3 recensioni
L'intervistatore annuì assimilando questa informazione prima di rivolgere l'attenzione al cantante riccio ancora una volta. "Harry, ho un sassolino da togliermi con te" disse facendo accigliare Harry sebbene sorrise subito dopo.
"Davvero?" Chiese gentilmente e l'intervistatore sorrise compiaciuto.
"Si, penso che tutti se lo stiano domandando; chi è Noelle?"
E immediatamente, solo al menzionare il suo nome dalle labbra di qualcun altro, la sua espressione si alterò. (Capitolo 5)
******
La storia non è mia ma è solo una fedele traduzione! Link originale http://onedirectionfanfiction.com/viewstory.php?sid=88158
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ha un nome?

 

Fa peso anche sulle cose più forti, applicando una forza costante e rendendo ogni movimento uno sforzo. Si tratta di un masso di seicento tonnellate, che minaccia di distruggere tutto ciò che osa respirare con troppa euforia. A volte, le persone aiutano a venirne fuori, trasformando quel masso in macerie, attaccando la cosa che li aveva attaccati, combattendo il fuoco con il ghiaccio, o viceversa. Ma a volte, la maggior parte delle volte,  quel masso vince la battaglia. Esso strappa le cose a pezzi solo perché può, e poi si sposta semplicemente ad un'altra vittima. É una forma di oscurità, di odio, di una potenza malefica. Forse è un masochista, in una costante ricerca per trovare qualcosa, qualcuno, che può schiacciare con la stessa forza con cui schiaccia innumerevoli persone.

 

Ha un nome?

 

Beh, io la chiamo vita. Qualche volta la chiamo persino amore.

 

"Non ho mai avuto intenzione di farti del male" mormorò Harry, scusandosi perché le scuse vennero fuori più facilmente che la verità.

 

 

"Tu non hai ancora capito, vero?" Noelle respirava, furiosamente scuotendo la testa. "Anche dopo tutto questo tempo, non hai capito che non ho mai avuto paura che tu mi avresti ferito. Come potrei avere paura, quando ciò di cui ho più paura è che tu ti faccia male?"

 

Harry non riusciva a formare le parole nel modo in cui avrebbe potuto. In realtà, non sembrava in grado di fare molto. Non si sentiva intorpidito. No, sentiva ogni centimetro di qualunque cosa fosse, ma forse quello era il problema. Se solo avesse potuto essere insensibile a tutto ciò, questo dolore, questa incertezza, questo squallore, forse sarebbe stato in grado di raccogliere le idee abbastanza bene per fermare tutto ciò che era giusto nei suoi pensieri. Pensava che, dopo New York, questo sarebbe tutto finito - l'aveva detto lei stessa, gli era mancato, le era mancato tutto questo, ma principalmente le era mancato il loro tempo assieme.

 

"Non capisco che cosa vuoi da me." Disse finalmente Harry impassibile, rinunciando e voltandosi.

 

"Niente - dio, non ho mai voluto niente! Ma c'è qualcosa che non va in te, Harry. Sei duro, risentito, sei così ... lontano ... da tutti, e non è sano". Noelle parlava con un cipiglio sulla fronte per colpa del suo comportamento recente. "Voglio sapere, Harry. Voglio saperlo dannatamente".

 

"Che cosa? Cosa vuoi sapere? Stavo bene, ok, Noelle, stavo bene; poi sei arrivata  l'anno scorso, e non ho mai voluto dirlo, ma porca miseria, sei arrivata e tu mi hai incasinato". Disse ferocemente, guardandola con occhi pieni di passione, così intensamente pieni di emozione che Noelle si trovò incapace di decifrare se ci fosse amore o odio a nuotare all'interno delle sue iridi.

 

Noelle tirò su col naso un po', non permettendo alla sua determinazione di crollare nemmeno per un secondo. "Sei ridicolo, lo sai? Hai qualche idea delirante in testa a causa della mia vista, o ti sei innamorato di me, o Dio sa cosa; hai il monopolio di amare qualcosa prima di amare qualcuno. Tu pensi che io ... Pensi che innamorandoti di me, travolgendomi e aggrappandoti così dannatamente stretto, non me ne sarei andata lontana la prima occasione possibile". Sospirò, scuotendo le mani lungo i fianchi dalla rabbia. "Pensi che sei l'unico in questo rapporto che ama e si prende cura e dedica tutto se stesso, e che ... Tutto questo mi rende furiosa, perché hai riposto la tua fiducia su di me per poi incasinare anche me. Non dimenticarlo".

 

Tende a colpirti quando meno te lo aspetti , sotto forma di una tazza di caffè o terribile come quella vecchia camicia riposta tristemente nella parte posteriore del tuo armadio. A volte lo fa brutalmente, facendo una dichiarazione, come uno schiaffo in pieno viso o un soffio di aria gelida in faccia, e devi riprenderti prima di cadere verso il basso più in profondità, cadendo di nuovo in un luogo da dove probabilmente eri appena riuscito a strisciare fuori. Forse si può anestetizzare temporaneamente, utilizzando l'alcool o la musica o qualcosa di più sinistro, ma a prescindere, si riesce sempre a trovare un modo per ritornarci. É inevitabile. É reale e cruda e diversa da qualsiasi altra cosa -  è la vita. E a volte, ma solo a volte, è l'amore.

 

"Va bene" mormorò Harry. "È questo che vuoi che dica? Vuoi che lo ammettà, perchè se è quello che vuoi allora va bene. Io sono colpevole. Mi dispiace mi sono riposto su di te, Noelle. Mi dispiace di aver distrutto la tua piccola vita perfetta, soprattutto quando chiaramente non hai bisogno di qualcuno che ti ama". Premette la lingua nel lato della guancia, dicendo a se stesso di non arrecare più danni, l'ultima cosa che questa situazione aveva bisogno era un'altra disgrazia gettata nel mix. Era già una disgrazia per conto suo.

Gli occhi di Noelle si spalancarono, "Io non ..." chiuse la bocca, passandosi le dita tra i capelli combattendo la voglia di andarsene. "Tu l'hai evitato in precedenza, Harry, l'hai quasi fatta franca, ma non te la sto lasciando più passare. Se tutto ciò finisce con me che me ne vado, come  dubito accadrà, voglio sapere per cosa me ne sto andando".

 

La vita, l'amore - sono entrambi errori.

 

Noelle fissò gli occhi sul volto di Harry, inclinando il mento verso l'alto in segno di sfida sfida; i segni di dolore e tradimento sparsi sul suo viso. "Voglio sapere cosa è successo dopo che ho lasciato New York".

 

Ha un nome?

 

Io la chiamo vita. A volte, mi sento incline a chiamarlo amore. Forse è entrambe le cose. Forse è nessuno dei due.

 

Ciao a tutte/i cose state??

Eccomi qua con un nuovo capitolo tradotto e diciamo che ci lascia con un bel punto interrogativo cosa sarà mai successo???

Volevo anche dirvi che Lyndsey ha scritto che non sa quando pubblicherà il nuovo capitolo perchè come tutti ben sapete al di fuori di tutti questi siti abbiamo anche una vita!!

Ringrazio come sempre chi commenta e segue la storia.

Alla prossima!!

  
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