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Autore: CSlover    17/09/2014    12 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 35 - Epilogo

 
Ruby chiuse la porta alle spalle con un botto, facendo traballare pericolosamente un vaso su un tavolo vicino. Emma si rianimò quando la vide arrivare a grandi passi nel piccolo atrio dove si erano barricate "Hai sentito qualcosa?".
La sua amica scosse la testa scoraggiata "No.. hai chiesto ad Aurora?" chiese Ruby ed Emma scosse la testa fissando lo schermo del suo cellulare. Ruby si unì a lei tirando fuori il suo e fissandolo come se le avesse fatto qualcosa che l’avesse offesa personalmente.
"Sì, ma neanche lei sa nulla".
Ruby si sedette al suo fianco sui cuscini estremamente comodi e soffici "Perché ci sorprendiamo ancora? Non sarebbe ..." si fermò all'espressione interrogativa di Emma e agitò la mano intorno a loro "Lo sai, se non ce la faranno ci faranno un brutto scherzo oggi".
"Sei terribilmente calma considerando la situazione" sottolineò Emma, sollevando un sopracciglio in confusione. Avrebbe pensato che Ruby sarebbe andata completamente fuori di testa considerando la situazione. Non era una cosa che capitava ogni giorno che lo sposo e cinque invitati al ricevimento nuziale scomparissero nel nulla.
Era, in altre parole, la ricetta per un disastro completo.
"Non sono io quella che si sta sposando" disse la sua amica con un sorriso complice ed Emma la colpì sul braccio esasperata.
"Sì, ma tu sei la damigella d'onore".
Fu la volta di Ruby di colpire lei "Anche tu".
Che la fece partire. Non badando assolutamente al vestito che indossava, si alzò lasciando il cuscino che stava stringendo e che aveva quasi fatto a pezzi con le dita, gettò le braccia in aria qando iniziò a camminare per la piccola stanza che gli era stata assegnata da utilizzare a loro piacimento prima della cerimonia. Non c'era bisogno di dire che era completamente piena di prodotti di bellezza, una dozzina di lozioni per il corpo di tipi diversi, valigie mezze aperte con biancheria intima e altri vestiti che facevano capolino, alcuni piccoli contenitori pieni di pillole nel caso che qualcuno fosse troppo nervoso – a cosa diavolo stava pensando, Emma non voleva nemmeno saperlo - e un’altra quantità assurda di accessori sparsi in giro.
Il servizio in camera o chiunque fosse incaricato alla pulizia di quella camera non sarebbe stato di certo troppo felice di quel disastro.
"Lo so – ed entrambe dovremo fare i conti con una situazione drammatica se qualcosa va storto".
E avrebbero dovuto farlo sul serio. Questo è ciò che le damigelle avrebbero dovuto fare, dopo tutto, giusto? Questo era quello che aveva imparato da tutte quelle commedie romantiche che aveva guardato. Diamine, questo è quello che aveva imparato dalla sua esperienza al matrimonio di Aurora. Risolvere qualsiasi pasticcio, consolare la sposa e rendere tutto perfetto. Anche se Mary Margaret non era il tipo che usciva di testa il giorno del suo matrimonio, non aveva mai avuto un motivo per dare di matto, per questo non potevano davvero essere sicure di quello che sarebbe stato il risultato. Lei sicuramente non voleva scoprirlo però.
Considerando che David non si era ancora fatto vivo, temeva di immaginare le proporzioni epiche del disastro che sarebbe sicuramente seguito se in qualche modo non ce l'avesse fatta.
Un forte gemito di Ruby echeggiò nella stanza. Wow, ottima acustica. "Odio tutto" dichiarò facendo cadere la faccia sulle sue mani aperte. Emma si voltò verso di lei e alzò una mano, indicando i loro fidanzati invisibili, il suo stupido fratello e i loro stupidi, stupidi amici.
"No. Tu odi loro".
"Li odiamo" la corresse la bruna e in quel momento la porta si aprì con un altro botto, un’Aurora  esausta entrò con il suo cellulare rosa – che si abbinava perfettamente alle guance arrossate - in mano. Si gettò sul divano nel posto che Emma aveva lasciato libero poco prima e lanciò un grido.
"Io li odio".
Ruby ringhiò sottovoce "Allora noi li odiamo".
Emma piagnucolò. Sapeva che non sarebbe stata una buona idea lasciare che i Lost Boys convincessero David ad andare a Las Vegas per il suo addio al celibato. Lo sapeva. La band era stata impegnata nel tour per più di quattro mesi, la loro ultima data era stata quella settimana. David e Mary Margaret erano stati così gentili da fissare la data della cerimonia in modo che tutti avrebbero potuto partecipare e per 'ringraziarli' avevano insistito per portare David a fare un piccolo viaggio a Las Vegas, prima che prendesse i suoi voti. Emma li derise appena sentì il loro piano - poteva già immaginare quello che quel viaggio avrebbe comportato, ed era un cliché, non era nemmeno più divertente - ma David accettò con entusiasmo, usando la scusa 'non passo mai del tempo con i ragazzi’ quando Mary Margaret ebbe da ridire sul fatto che era così vicino al matrimonio.
Però aveva avuto ragione di preoccuparsi vedendo la situazione in cui si ritrovavano adesso.
Anche se, naturalmente, il mal di testa indotto dallo sposo scomparso ricadde su di lei e le sue colleghe damigelle, perché Mary Margaret non aveva idea di quello che stava succedendo.
Con un sospiro, Emma prese il telefono e chiamò Killian per quella che sembrò essere la centesima volta quel giorno, ignorando la piccola scintilla di calore che passò attraverso di lei quando vide il suo viso sorridente che baciava il suo schermo. Battendo il piede con impazienza, contò dentro di se gli squilli fino a quando partì la sua segreteria telefonica e lei si irrigidì. Irishpants non aveva idea di cosa gli sarebbe successo.
"Killian Peter Jones, se non porti il tuo culo irlandese dispiaciuto qui, giuro su Dio che ti ucciderò e poi userò ogni piccola parte della tua carne morta e la servirò per cena, in stile Hannibal. E tutti potranno gioire di questo". Schiacciò il pulsante per chiudere la chiamata con una gioia feroce e sbuffò, sentendosi troppo orgogliosa di se stessa. Così gli avrebbe insegnato a rispondere al telefono. E soprattutto a non dare buca in date importanti come i matrimoni a cui dovevano partecipare.
Quando sentì qualcuno che si schiariva la gola, guardò verso il divano, dove Ruby e Aurora la fissavano mascherando il divertimento. "Che c’è?".
"Emma, quella non era assolutamente una minaccia" sbuffò Aurora ed Emma rimase a bocca aperta, portando le mani sui suoi fianchi, offesa.
"Mi prendi in giro? Lui è terrorizzato da Hannibal Lecter, è assurdo. Mi ha detto che quando era un ragazzino aveva degli incubi sulla frase 'con le fave e un bel chianti’".
(In realtà, lei aveva registrato una nota audio con la frase in questione dal film e gliela inviava via SMS ogni volta che la infastidiva. Funzionava come mezzo di seduzione.
Le rispondeva sempre con sexting. Quell’uomo era ingiusto e così crudele)
Ruby scosse la testa verso di lei in disapprovazione e riportò Emma al presente "Swan, devi provare con qualcosa di più forte di questo".
Emma strinse gli occhi verso la sua amica "Cosa intendi?".
La bruna condivise uno sguardo con Aurora prima di rivolgerle un sorriso d'intesa "Devi ricattarlo con il sesso. No? L'unico modo in cui apparirà effettivamente minaccioso e realistico".
... eh. Non avrebbe mai pensato a questo, in primo luogo perché quella era più una tattica di Killian, il suo sexting e gli occhi dolci erano le sue tecniche che gli tornarono alla mente ancora una volta.
... lei era stata distratta di nuovo. Per impedire al suo pensiero di vagare troppo, rapidamente sbatté le palpebre e fissò lo schermo una volta, considerando il suggerimento delle damigelle d'onore.
Beh nessuno poteva biasimarla di voler tentare, decise con una scrollata di spalle. E lui avrebbe anche avuto una sorpresa piuttosto inaspettata per il cambiamento delle sue tattiche.
"Ok, ci risiamo, credo" disse chiamando di nuovo il suo numero e aspettando gli squilli di rito, sperando per l'ultima volta. Quando finirono, si schiarì la gola e iniziò "Killian Peter Jones: se non ti presenti qui in questo momento con quel branco di perdenti che ti porti dietro, non ci sarà sesso per il prossimo mese, mi senti? No toccante, niente baci, niente di niente".
"Neanche sexting?".
Le tre ragazze saltarono sorprese e si voltarono per trovare Killian alla porta, con il suo telefono all’orecchio, sorridendo come l'idiota che era. Notò le sagome di Victor, Filippo, Jefferson e di August dietro di lui, tutti loro sembravano particolarmente sconvolti, ma non si poteva lamentare: almeno erano lì. Ruby si rivolse ad Emma con le ciocche di capelli perfettamente arricciate che rimbalzarono quando indicò il frontman della band con il pollice sulla sua spalla "Visto? Ha funzionato".
Non fece in tempo a rispondere alla sua battuta poichè la voce straordinariamente forte di Aurora squillò dietro di loro "Dove diavolo eravate finiti?".
Filippo, che era appena arrivato per abbracciare e baciare sua moglie - il cui cipiglio diminuì minimamente quando accettò il suo saluto - fece una smorfia di scusa "Una storia davvero molto lunga. Sono sicuro che la scoprirete alla fine, ma per ora, lasciate che vi dica soltanto che 'è stato un viaggio davvero divertente'".
"E voi ragazze?" chiese Victor, raggiungendo Ruby e mettendole un braccio sulla spalla dopo averla baciata dolcemente. Alla sua domanda, gli occhi terrorizzati della bruna si fissarono prima su Emma e poi su Aurora e le tre ragazze condivisero lo stesso sguardo incerto.
... sì, quella era una storia che avevano promesso che non avrebbero raccontato per molto tempo.
"Ci siamo…divertite anche noi" disse alla fine, battendo giocosamente una mano sul petto di Victor, cercando spudoratamente di cambiare argomento. E lui sollevò un sopracciglio, incuriosito.
"Divertite. Bene".
Filippo si avvicinò strizzando gli occhi a Ruby con fare interrogativo "Dove siete andate?".
"Non abbiamo intenzione di parlarne" dichiarò Emma con tono definitivo e Killian mise il broncio.
"Ma vi parleremo del nostro!"
Emma però non voleva cedere, fissandolo acutamente "Ho detto di no".
I tre si guardarono per continuare ad indagare – ma loro non avevano assolutamente intenzione di parlarne, non in quel momento, se mai avesse avuto voce in capitolo, fino a quando Aurora prese la situazione nelle sue piccole mani perfettamente idratate . Batté forte le mani per attirare l'attenzione di tutti e assunse una sorprendentemente e accurata posa alla David con le mani sui fianchi che lo avrebbe reso orgoglioso "Voi ragazzi, smettetela di gironzolare, correte e andate a cambiarvi. ANDATE!".
Appena ebbe finito, iniziò a cacciare i ragazzi ignorando le loro proteste. Trascinò letteralmente Victor lontano da Ruby e con la mano di Filippo saldamente unita alla sua, li spinse verso la porta, dove Jefferson e August avevano seguito Graham nella stanza dove le loro cose li stavano aspettando da tutta la mattina mentre loro erano solo Dio sapeva dove. Emma scosse la testa, cercando di non sorridere e diede a Killian una piccola spinta così sarebbe andato a prepararsi anche lui. Rivolse gli occhi che protestavano nella sua direzione, cercando invano di avvolgere un braccio intorno alla sua vita.
"Ma io .."
"Vai, avremo tutto il giorno per recuperare" disse sospirando.
"Ma non sono nemmeno arrivato a ..." 
Allo sguardo di Aurora dalla porta che tamburellava minacciosamente il tacco verso di loro, ripeté "Vai Jones, prima che Aurora ti butti fuori".
Non sembrava affatto preoccupato dalla sua morte imminente provocata dalla damigella d'onore infastidita, si strinse al fianco di Emma e la fissò intensamente "Sei arrabbiata con me?".
Lei piegò la testa di lato. Che idiota. "Forse" rispose scherzosamente e la sua precedente preoccupazione si trasformò in delicatezza e felicità che sembrava investirlo ogni volta che erano insieme, quella che aveva tanto anelato nei mesi in cui era stato lontano da lei. 
"Bacio?"
Lei sorrise chiudendo il divario tra loro, senza nemmeno preoccuparsi di far finta di essere seccata del suo voler rimanere lì. Specialmente se si trattava di quella bella bocca sulla sua "Bacio".
I suoi amici si lamentarono da lontano  per le loro odiose smancerie, lei gli strinse le braccia al collo avvicinandolo a sè, inspirando ed annegando nel suo profumo, quella combinazione di spezie, sale, fumo e rum che aveva imparato ad amare - anche se i livelli di rum e fumo sembravano essere più alti del solito, avrebbe voluto davvero sapere a che ora fosse finito il loro addio al celibato. Dopo averle dato uno, due, tre baci sulle labbra e il naso, Killian poggiò la fronte sulla sua, fissandola da sotto le ciglia.
"Mi sei mancata".
Accidenti, le rendeva così difficile non sorridere - un problema che non aveva mai avuto prima e che ancora riusciva a sorprenderla. Il suo ragazzo, quanto era smielato "Mi sei mancato anche tu".
Lui le annusò la pelle sotto l'orecchio, strofinandosi delicatamente "Tu mi sei mancata di più".
Cercò di non contorcersi – stupido solletico - e si tirò indietro da lui, sospirando soddisfatta e lo spinse ancora una volta verso la porta "Vai".
Le fece un occhiolino e con un sorriso abbagliante corse dietro ai suoi amici, chiedendo loro di aspettarlo e sistemare il suo abito. Lei ridacchiò e la mano andò di sua iniziativa alle labbra che ancora formicolavano, quasi scioccata all'idea che, sì, era davvero successo. Era tornato ed erano insieme e felici.
Alcune cose non avrebbero mai smesso di sorprenderla.
Un forte suono strozzato giunse dietro di lei - caspita, una ragazza non può più fare una pausa per fantasticare sul suo fidanzato? Ma che maleducazione – si guardò alle spalle e trovò Ruby che le sorrideva. Quando Emma alzò gli occhi al cielo, lei si strinse semplicemente nelle spalle, invitando Aurora a seguire il suo esempio e prendere i loro bouquet. "Credo sia ora di andare a calmare la sposa".
Emma annuì. Huh. Sarebbe stato divertente.
Le tre percorsero il corridoio fino alla suite di Mary Margaret, promettendo di non dire una parola sul ritorno frettoloso di David e che il resto dei ragazzi stavano cominciando a prepararsi e a cambiarsi proprio in quel momento. Non aveva bisogno di stress. Bussando dolcemente, Emma spinse la porta leggermente socchiusa, infilando la testa e vide Mary Margaret seduta alla specchiera che fissava il suo riflesso e stava dando gli ultimi ritocchi al suo trucco.
"Come se la sta passando la più bella del reame?" la chiamò allegramente. La sposa non la guardò, ma nascose un sorriso mentre il suo pennello scivolava sopra la sua guancia.
"Come sul punto di svenire" commentò traendo un respiro. Quando Emma, Aurora e Ruby si unirono a lei, sembrò come se avesse realizzato qualcosa e sollevò un sopracciglio verso Emma "Stavi parlando di me, vero?".
Ruby rise stringendo da dietro le spalle della sua amica "Guardatela, alla ricerca di complimenti".
"E' il giorno del mio matrimonio, sai" Mary Margaret sottolineò con un sorriso e Aurora annuì, mettendole la mano sul braccio per incoraggiarla.
"E tu oggi sei la donna più bella sulla Terra, perciò goditela".
Emma ridacchiò al rossore di Mary Margaret e la carezza imbarazzata che diede sulla mano di Aurora, ma quando incontrò gli occhi della sua amica nello specchio di fronte a lei, notò che si stava mordicchiando il labbro e un sorriso agitato si presentò sul suo viso.
"Come sta?" chiese con calma, e oh.
Naturalmente la sua compassionevole, amorevole e premurosa amica trovava più importante pensare più alle preoccupazioni del suo fidanzato/quasi marito che alle sue. Vedendo la tenerezza e la devozione assoluta che lei provava per il fratello, Emma considerò come un tempo, avrebbe potuto sentirsi stranamente gelosa e desiderare di avere qualcuno che fosse così perdutamente innamorato di lei. Incontrarlo. Iniziare a parlare. Sperare in una prossima volta. Un bacio. Bam. Ed eccola lì, una storia da favola in tutto e per tutto, per la quale ogni ragazza smarrita come lei avrebbe ucciso pur di averla.
Ora, lei era solo felice. Come aveva scoperto molto tempo fa -  più o meno da quando aveva deciso che avrebbe tenuto Henry senza preoccuparsi delle conseguenze e nessuno l’avrebbe portato lontano da lei - essere felice per coloro che ami portava tanta gioia come quella che stavano provando loro.
Una cosa davvero potente.
Vedendo l'espressione ansiosa sul viso di Mary Margaret, poggiò la testa su quella della sua amica cercando di allontanare la sua preoccupazione, i suoi riccioli biondi cascarono su entrambe "Non vede l’ora che tu diventi sua moglie".
Rise - sia per il solletico provocato dai suoi capelli che per la sua risposta, immaginò - sorrise verso di lei, con la speranza che brillava nei suoi occhi "Davvero?"
Uno sbuffo davvero poco femminile giunse da parte di Ruby e tutte loro la guardarono con curiosità. Agitò appena una mano, roteando gli occhi allontanò Emma dal suo posto per sistemare gli ultimi dettagli dei capelli di Mary Margaret. "Ma stai scherzando? Aspetta questo momento dalla prima volta che ti ha vista".
"Non ho mai realmente sentito la storia" commentò Aurora ed entrambe, Ruby ed Emma, rotearono gli occhi.
"Così smielato. Così ... da favola. Non vorresti saperlo davvero" spiegò Emma arricciando il naso ricordando il volto sgomento di David quando li presentò la prima volta. Rimase piuttosto sorpresa, in quanto aveva sempre immaginato che ogni ragazzo sarebbe stato attratto da Ruby fra tutte le sue amiche. Ahimè, il fratello aveva avuto occhi solo per Mary Margaret fin dal primo momento in cui posò gli occhi su di lei.
A loro piaceva scherzare su questa storia, definendolo il vero amore, quello magico.
Ruby ed Emma preferivano etichettarlo ancora come smielato.
Aurora mise il broncio a Ruby ed Emma, battendo le mani ancora in attesa della sua storia "Ma io, io sono un tipo smielato, lo sapete".
Emma sospirò inclinando la testa e prese sotto braccio Aurora appoggiando la testa sulla sua spalla "Effettivamente lo so. Voi ragazzi siete noiosi".
"Ci ami" le ricordò Mary Margaret con un sorriso ed Emma sospirò di nuovo, più a lungo questa volta.
Non ebbe il coraggio di mentire.
Né voleva farlo.
"E’ vero".
Era lei o gli occhi della sposa brillavano ancora di più nel suo riflesso?
Era lei o era lo stesso per quelli di Ruby?!
"Dai, datemi un abbraccio" le ordinò Mary Margaret che si alzò inaspettatamente in piedi mentre le mani di Ruby stavano ancora vagando nei suoi capelli e si posizionò di fronte alle tre donne, che rimasero un po' sorprese per la sua richiesta. Emma si mosse verso di lei con le braccia protese, quando Mary Margaret la indicò minacciosamente "Non ti azzardare con il vestito addosso. Toglitelo".
Emma era troppo stordita per fare un commento spiritoso (Dio, si stava trasformando in una versione femminile di Killian Jones, dannazione) "Adesso?" .
La sposa annuì vigorosamente, dandole l’esempio e tirandosi fuori dal suo vestito con la massima cura, sotto i loro occhi scioccati "Sì. Niente grinze. Conosci la regola. Toglieteveli e poi potremo abbracciarci".
... ok, forse prima aveva nascosto lo sconvolgimento prematrimoniale in modo ammirevole e ora stavano andando incontro al vero problema. Emma rimase congelata insieme a Ruby e Aurora, impotente a guardare come la sposa si era spogliata rimanendo solo con la sua biancheria intima davanti a loro "... ma stai dicendo sul serio?".
Posò il suo vestito su una sedia come se fosse il suo primogenito, si voltò verso di loro e gli rivolse uno sguardo di sfida. "E' il giorno delle mie nozze e voi ragazze dovete rendermi felice, quindi sì: Sono seria toglietevi i vestiti e poi abbracciatemi".
Castigate e francamente un po’ spaventate, le tre ragazze iniziarono rapidamente a sfilarsi i loro abiti aiutandosi a vicenda. "Questo è ridicolo" borbottò Emma sottovoce. Mary Margaret la zittì accarezzarndole i riccioli in modo rassicurante.
"Ma mi renderà felice". 
Presto si ritrovarono tutte in biancheria intima, fissando ansiosamente la sposa. Emma era stata molte volte in compagnia delle sue amiche di gran lunga meno vestita di come fosse in quel momento, naturalmente – come i bagni nude durante le vacanze, no? - ma non fermò la sua improvvisa voglia di coprirsi o uscire da quella situazione. Prima che potesse fare una battuta su come Victor probabilmente non sarebbe stato troppo entusiasta della situazione una volta che l’avrebbe scoperto - forse per il fatto di essere stato lasciato fuori, anche se avrebbe solo scherzato a riguardo - la sua amica si era già lanciata tra le sue braccia e aveva abbracciato Ruby e Aurora dall’altro lato, le sue unghie avevano quasi lasciato un segno sul fianco di Emma quando si schiantò contro di lei "Ahhh. Vi voglio così bene".
A quel punto tutte espressero il loro apprezzamento per quella frase, scambiandosi amorevoli parole di conforto e di incoraggiamento e promettendole di dirle quando il suo mascara o il trucco si sarebbe sciolto durante la giornata, rendendo loro impossibile sentire i passi che si avvicinavano alla stanza fino a quando non furono su di loro.
"Ragazze, non avete idea di dove David ha lasciato il suo ..." disse Graham mentre entrava e le sue parole si fermarono quando si ritrovò davanti la scena di quell'abbraccio piuttosto imbarazzante tra donne quasi nude.
Il loro urlo, in perfetto unisono, avrebbe fatto accorrere i Lost Boys in un secondo.
"Esci da qui!!!"
Non aveva bisogno di sentirselo ripetere due volte: saltò quasi urtando la porta nella fretta di fuggire, anche se le ragazze riuscirono perfettamente a sentirlo urlare mentre correva via. "RAGAZZI NON CREDERETE MAI A CHE COSA STANNO FACENDO DI LÀ".
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Dopo l'incidente nella suite con Graham – al quale era stato bandito di parlarne per sempre, anche se immaginava che sarebbe stato impossibile, visto che aveva urlato immediatamente quello che era successo a voce così alta che tutti quelli che erano nelle vicinanze ebbero modo di sentirlo - ora aveva una nuova scusa per prenderlo a calci, cosa che la rese non-così-sorprendentemente felice - le ragazze si erano barricate all'interno della stanza per rimettersi i loro abiti e dare gli ultimi ritocchi a tutto. Bouquets, acconciature, trucco - tutto era stato calcolato nei livelli di perfezione di Mary Poppins e niente sarebbe andato storto, proprio perché Mary Margaret aveva organizzato tutto.
Emma aveva proposto che lei e David avrebbero potuto cambiare il loro cognome in Poppins. Ma ahimè, nessuno le aveva dato ascolto.
Affari loro.
Lei sobbalzò quando sentì qualcosa agitarsi contro la sua coscia e imprecò sottovoce. Ruby si voltò a guardarla, con un evidente divertimento negli occhi quando la vide sollevarsi la gonna e armeggiare tra le maledizioni "Emma?".
"Mi dispiace. Il mio telefono" spiegò mentre cercava di ricomporsi ancora una volta, agitando vittoriosa il dispositivo verso di lei.
Le sopracciglia di Ruby si sollevarono per la sorpresa "Stai portando il telefono?".
"L'abito ha una tasca interna per metterci dentro il telefono e il rossetto. Un’idea di Mary Margaret, la stilista, ricordi?" disse mentre apriva lo schermo e disattivava la vibrazione per ogni evenienza. Non voleva rischiare di ricevere qualche chiamata o un SMS durante la cerimonia e sembrare che avesse un qualche tipo di crisi davanti a tutti, no grazie!
Ignorando le invettive indignate della sua amica sul fatto che a lei non era stata offerta la possibilità di un tale piano ingegnoso per portare il suo telefono, Emma guardò lo schermo per cercare di capire chi potesse averla contattata in quel momento poco adatto.
Quando il nome di Killian si presentò sul display scosse la testa. Perché non era minimamente sorpresa?
Delle voci dicono che voi ragazze stiate facendo cose spinte.
Va via.
Sono appena rientrato e vuoi già sbarazzarti di me?
Voglio dire – vai a cambiarti.
Mi sono già cambiato. La domanda è… tu ti sei già coperta?
Sì.
Cosa indossi?
Cosa pensi? Un abito. Duh.
Non intendevo il vestito, tesoro.
Killian, cosa ... oh.
Uh-huh. Non hai menzionato il sexting poco fa.
Ora non è il momento.
Eppure stai continuando a rispondere.
La finisci?.
E’ il completo di pizzo rosso? Sai quanto io lo ami.
Killian: smettila. E no, non è quello.
E' l'altro rosso?
Non è rosso.
Lo sai che ho un debole per il rosso su di te.
Pensavo che ti è piacesse vedere niente su di me, ma in ogni caso...
Ora stiamo ragionando.
Questo vuol dire che non stai indossando nulla sotto quel vestito?
KILLIAN. Basta.
Oh. Sei calda ed eccitata vero Swan?
Devo andare.
Ma non mi hai detto quello che indossi!
Se non stai indossando nulla...
Andiamoooo Emma. Per favore. E' passato dannatamente troppo tempo.
* occhi da cucciolo *
* la mano scivola oltre la coscia ** va sempre più su*
* allontana la mano*
* la mano sposta la gonna del vestito e va sotto*
*ringhia* Se ti dico quello che sto indossando la smetti? Ho davvero bisogno di rimanere concentrata per aiutare MM.
... forse.
Jones.
Va beeene. Prometto di smettere una volta che me lo dirai.
... bene. E' quello nero. Reggicalze incluso.
Ci sei particolarmente affezionata?
Perché me lo chiedi?
Probabilmente te li strapperò di dosso ...
Sono uscita.
Ci vediamo più tardi, meraviglia.
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Come volevasi dimostrare la cerimonia avrebbe fatto versare lacrime di orgoglio a Mary Poppins. Non che Emma avesse qualche dubbio a riguardo, ma era sempre confortante vedere che un lavoro così duro da parte loro fosse un completo successo. Dal bouquet ai centrotavola fino ai regali per gli ospiti, niente era andato storto. I fischi provenienti dalla sezione della band, quando Mary Margaret apparve all’inizio del breve corridoio che conduceva all'arco dove David la stava aspettando era già stato previsto, quindi non la fece vacillare sui suoi passi o arrossire più di quanto lei già non fosse. Nemmeno il leggero tremore nella voce sopraffatta di David, ma nessuno lo sottolineò,  probabilmente perché il 95% di loro stava cercando di ingoiare le lacrime.
Emma e Ruby non se ne curarono affatto con i fazzoletti a portata di mano.
(Notò con la coda dell'occhio che Victor ne aveva un paio anche lui non appena si accorse che stava tirando su col naso e colse l’occhiolino che Killian inviò nella sua direzione) (Benedetto il mascara waterproof e l'insistenza di Ruby affinchè lo indossasse.)
Non appena a David fu permesso di baciare la sposa, il fragore che scoppiò nella piccola folla riunita sorprese Emma, anche se lei era più che occupata ad applaudire e ad incitare con i suoi amici, suo fratello e la sua migliore amica, asciugandosi l'ultima lacrima dalla guancia. Si era quasi persa quando sua madre la raggiunse, l’abbracciò e la trascinò dagli sposi per abbracciarli, mormorando tranquillamente le sue congratulazioni. Purtroppo, il resto della band decise di seguire il suo esempio e schiacciarono David e Mary Margaret in un groviglio piuttosto caotico di arti e urla di dolore, seguiti da pacche da parte dei ragazzi contro la schiena di David e raccontando storie della loro avventura per l’addio al celibato e di come 'quasi si erano persi tutto, eh '- a questo Mary Margaret sollevò un sopracciglio con aria interrogativa, ottenendo in cambio soltanto un cenno della testa per dirle di lasciar perdere.
Non aveva davvero bisogno di sapere.
Emma entrò con Aurora nella tenda che avevano sistemato in giardino dove la cerimonia aveva avuto luogo. Quando lei era stata lì la prima volta per controllare il posto con Mary Margaret, le aveva ricordato quella de “Il matrimonio del mio migliore amico”, ma senza tutta la scena di Cameron Diaz-in-fuga-e-inseguita-dal-marito-e-da-Julia Roberts. A quanto pare, una volta in cui suo fratello e la sua amica erano stati lì per una cena con alcuni amici di Mary Margaret, avevano saputo che stavano per sposarsi lì e così avevano firmato per la lista d'attesa e fino a quel giorno avevano pazientemente atteso il loro momento.
Non erano stati delusi, se il clima caldo, l’arredamento squisito - per gentile concessione di alcuni noti designer che dovevano qualche favore alla sua amica - e il cibo incredibile ne erano la prova. Anche se l’intera organizzazione era stata a dir poco estenuante, le ragazze avevano avuto la loro giusta dose di divertimento durante la preparazione del matrimonio - soprattutto quando giunse il momento dell’addio al nubilato di Mary Margaret. Emma e Ruby si erano impuntate su questo: se i ragazzi avrebbero potuto avere una notte di bagordi, di alcol e di delirio totale, sarebbe stato lo stesso per loro, però in stile da signore, come aveva promesso Ruby con un occhiolino.
Per lei avrebbe voluto dire che non le sarebbe dispiaciuto andare nei club in cui erano state - qualche posto che le aveva consigliato Mulan una sera che era stata a cena con lei e in cui si era lamentata di quanto fosse difficile trovare un posto per organizzare l'intera serata. A quanto pare qualche suo amico si esibiva lì e così le aveva detto di cercare questo locale, il 'Camelot', e se aveva bisogno di qualche favore di chiedere di un certo Lancillotto.
Che era stato più che felice di aiutarle. E di ballare per loro.
Già, era stato divertente e forse la situazione gli scappò un po' di mano, ma comunque divertente.
Organizzazione del matrimonio a parte, anche il lavoro l'aveva tenuta piuttosto impegnata. Sorprendentemente, ad Emma fu offerto un lavoro non molto tempo prima, anche se era qualcosa a cui non era tanto abituata - o in procinto di accettare, comunque. Cora Mills l'aveva contattata, con suo massimo shock, sottolineando che una volta le aveva promesso che avrebbe potuto collaborare con lei per un servizio fotografico, indossando i pezzi della sua ultima collezione. Aveva parlato a raffica su come l'ispirazione che aveva avuto coincideva perfettamente con il suo stile, il suo modo di vivere, la sua essenza e qualche altra cavolata che Emma aveva letto ogni volta che una celebrità si trovava a promuovere un marchio di cosmetici o una linea di abbigliamento.
Fu troppo felice di declinare cortesemente la sua offerta, sostenendo che era occupata e ribadendo, come aveva fatto mesi prima a Parigi, come lei non fosse realmente interessata a fare da modella o qualcosa che minimamente si avvicinasse a quel mondo.
Emma non si soffermò sul saluto brusco di Cora dopo che ebbe riagganciato, ponendo fine alla conversazione. Quella donna le dava i brividi.
Non aveva apprezzato gli sguardi acidi che aveva ricevuto da parte delle sue amiche una volta che ebbero scoperto quello che aveva fatto. Mary Margaret non parlò con lei per due giorni e solo l’accettazione sconfitta di Emma ad indossare una specie di tiara d'oro in stile dea greca insieme al resto delle damigelle d'onore aveva placato la sua rabbia. Ruby aveva messo solo il broncio per fortuna - anche se il suo avvertimento 'un giorno cederai Swan e sarà glorioso, lascia che te lo dica' non era stato proprio il benvenuto.
Ruby trascorse ancora più tempo del solito con lei negli ultimi mesi. Non gliel’aveva chiesto lei in un primo momento, ma non molto più tardi immaginò il motivo: le mancava Victor, quanto a lei mancava Killian. Conoscendo la sua amica avrebbe trovato conforto solo tenendosi occupata con i preparativi, con le chiacchiere tra ragazze, qualche film e Disneyland con i bambini - ancora una volta - Emma era stata davvero felice di farlo e di dire di sì a qualsiasi piano avesse proposto.
(Anche se non avrebbero ammesso con nessuno che alcuni giorni li passarono in salotto sul divano con i loro computer portatili in gambo per parlare con i loro fidanzati o altri seguirono su Livestream i loro concerti, improvvisando feste da ballo nel bel mezzo del suo salotto). (Soprattutto quando Macklehood si presentò a uno dei concerti dei Lost Boys cantando un paio di canzoni insieme.) ( Fu davvero una grande serata.)
Parlando di Ruby, Emma fu troppo divertita nel notare che quando venne il momento del lancio del bouquet, questo cadde proprio tra le sue braccia - Emma aveva sempre lodato Mary Margaret per il suo scopo - e con sorpresa di tutti, la bruna impazzì e cercò di spingerlo nelle mani di Ariel. La povera ragazza lo spinse di nuovo verso di lei, dando vita ad un esilerante avanti-indietro del povero bouquet, nel frattempo Emma giurò ad alta voce che quella probabilmente era la prima volta che avesse mai sentito parlare di ragazze che lottavano per sbarazzarsene.
Era stranamente divertita al pensiero.
La madre di Emma pose fine a quell’assurdità, prese il bouquet e raccolse un paio di fiori, dandone uno a ciascuna di loro con una pacca sulle loro braccia. Dopo di che si girò e cercò Emma, dando un fiore anche a lei e un bacio affettuoso sulla guancia. Poi afferrò la mano di Killian e lo condusse sulla pista da ballo. Sembrò essere preso un po’ dal panico in un primo momento, ma presto li vide ridere e chiacchierare allegramente. Poi Henry si avvicinò a lei, chiedendole un ballo e scherzando su come avrebbe dovuto prendere a calci Killian se non avesse trattato bene la nonna.
Emma l’aveva trovato così adorabile che quasi svenne.
Fu così fino a quando, forse un'ora dopo, lei si unì a Graham e Filippo nella loro sfida 'qual è la tartina migliore' - e se ne pentì con tutto il cuore quando iniziò a sentirsi assurdamente piena - quando Killian apparve, strappandole la tartina che stava per sgranocchiare (o forse 'spingere giù per la gola' sarebbe stata la definizione più esatta secondo la semantica) e se la mangiò. Lei lo fissò offesa e sbuffò quando le offrì un bicchiere di vino.
Stava per inizare a mettere su una discussione quando la prese per mano e la trascinò sulla pista da ballo, sostenendo che non aveva ancora ballato con lui e che era sicuramente una cosa 'maleducata'.
(Doveva ancora darle una corretta definizione di cosa ci fosse di maleducato, ma intanto, la zittì e insisté affinché lo seguisse lungo il cammino delle buone maniere. Qualunque cosa fosse.)
"Allora, come sono stati questi mesi di solitudine, mia signora?".
Lei arricciò il naso ripensando al tempo in cui era stato via. Era stata ... piuttosto occupata, sì. E immaginò che avrebbe potuto considerarsi un po' solitaria per quanto riguardava l’aspetto romantico, ma non poteva negare che non era stato orribile. Non quando avevano passato cose di gran lunga peggiori. "Beh. Non è andata così male".
"Ah? Quindi non ti sono mancato, allora?".
Lei non si perse il suo sopracciglio sollevato o l'accusa subdola nella sua voce "Non ho detto questo".
Lui mosse entrambi con attenzione sulla pista e lei prese una nota mentale per congratularsi con lui sui suoi nuovi passi di danza. Era alquanto impressionante, considerando che le aveva detto di non aver mai preso lezioni. Non avrebbe mai immaginato che potesse essere così liscio sui suoi piedi.
(Temeva che avesse preso appunti da So You Think You Can Dance. Non c'era altro modo in cui avrebbe potuto imparare a condurre se non era quello il caso. Non sapeva cosa la spaventava di più)
Killian brontolò sottovoce ed Emma si ripromise che si sarebbe complimentata con lui solo se avesse smesso di fare il broncio come un bambino.
"Ehi" lo richiamò e una delle sue mani lasciò la spalla per posarla sulla sua guancia e inclinò la testa in modo che potesse guardarla "Smettila".
"Di fare cosa?"
"Di comportarti come un bambino viziato. Quindi se non mi dispero e non piango perché tu sei lontano significa che non mi manchi?" lo rimproverò e il pollice andò di sua iniziativa a lisicare le linee intorno alle sue labbra così che si incurvarono in un piccolo sorriso. Le rivolse uno sguardo di sfida con quel maledetto sopracciglio che si sollevò ancora una volta.
"Dimmelo tu".
Lei sbuffò lasciando cadere la fronte contro il bavero della giacca. (E inalò il suo profumo che l’aveva già ricoperta, anche se non l'avrebbe mai ammesso.) (Come se il cretino avesse bisogno di  nutrire ulteriormente il suo ego) "Sei un idiota".
Sentì la guancia di lui sulla sua testa e per un attimo si gustò il calore e il peso di lui che l’avvolgeva, facendola sentire stranamente protetta - fino a quando lo sentì mormorare qualcosa sotto voce, saltando lontano da lei e poggiandole una mano sulla parte posteriore della testa.
Rise quando si rese conto. Ah, la tiara.
Che imbranato.
Si mise a ridere insieme a lei quando si accorse che stava ridacchiando, mormorando accanto al suo orecchio, la prese in giro con la voce melodiosa del suo Irishpants del quale si era innamorata.
"Ti è mancatala la mia idiozia?".
Lei si tirò indietro per guardarlo da sotto le ciglia "Si".
La sua espressione si addolcì e fu invasa da calore, felicità, luce, divenne vibrante e viva mentre la fissava prima di darle un bacio sulla punta del naso, e un secondo e poi un terzo, e tutta una serie di piccoli baci sulle guance e la fronte, ignorando le sue proteste - non molto convincenti, visto che rideva, mentre lui borbottava qualcosa su un bacio per ogni lentiggine.
Si fermò solo per baciarla profondamente sulle labbra e lei lo seguì con entusiasmo, lo strinse a sè fino a quando non ci fu più alcuno spazio di sorta tra di loro.
Si allontanarono dopo un po'- se le avessero chiesto dopo quanto tempo, non avrebbe avuto idea di cosa dire, onestamente, accidenti a lui - e lei appoggiò la fronte contro la sua, respirando un po' troppo veloce e sentendosi un po' troppo accaldata per essere al ricevimento di nozze del fratello - o qualsiasi ricevimento di nozze, ora che ci pensava. Sentì una scintilla inattesa di gioia quando vide che lui era affetto dalla sua stessa situazione imbarazzante, ma quando i loro occhi si incontrarono lei rise senza fiato.
Le era mancato, senza dubbio.
Lui la portò di nuovo a sè, prendendole la mano nella sua e poggiandola sul suo petto, ripresero i loro passi pigri, scivolando intorno alla sala, la loro conversazione tranquilla interrotta solo dai loro amici che a volte urtavano contro di loro - la maggior parte di loro di proposito, come Aurora per risistemare la tiara e il vestito di Emma o Graham che doveva condividere tutto eccitato il fatto che aveva visto Jefferson che stava parlando animatamente con una ragazza, proponendo una scommessa, che Emma declinò ma Killian fu tentato di accettare fino a quando colse il suo sguardo di avvertimento.
Videro Grace correre in giro con Bae ed Henry, elegantissima con i suoi tacchi, i lunghi capelli sciolti e selvaggi si muovevano dietro di lei mentre i ragazzi la inseguivano ridendo istericamente. Un altro giorno avrebbe detto loro di stare attenti - beh aveva già implorato Henry di comportarsi bene - ma visto che tutto stava procedendo tranquillamente e Johanna era nei paraggi e teneva un occhio su di loro, decise di lasciarli andare. Almeno fino a quando qualcuno non si sarebbe sbucciato un ginocchio o avesse rovesciato il vassoio con la torta o qualcosa di altrettanto disastroso.
(Chi avrebbe osato definirla pessimista? Era solo realista, dannazione.)
Stava scuotendo la testa divertita vedendo danzare la madre con suo fratello e lo sguardo di puro panico che le inviò da sopra la testa di Ruth quando lei gli pizzicò la guancia con affetto, quando improvvisamente Killian tirò su uno dei suoi riccioli così lei gli avrebbe dato la sua completa attenzione. 
"Voi signore avete fatto qualcosa di divertente?" chiese e lei alzò gli occhi.
"Ti ho detto tutto quello che abbiamo fatto. Abbiamo parlato ogni maledetto giorno, Killian".
Era così infatti. Avevano messaggiato ogni giorno, si erano chiamati a vicenda ogni volta che lui aveva una pausa tra le prove e sapeva che lei era libera, e parlato su Skype ogni giorno in orari programmati, aveva preparato un folle calendario per tutto il tempo che sarebbe stato via e gliel’aveva mandato via mail così lei avrebbe sempre saputo quando sarebbero stati in grado di vedersi. Aveva funzionato, così lei non lo aveva preso troppo in giro a riguardo.
Inoltre parlare su Skype aveva portato ad alcune conversazioni molto interessanti che in realtà non si sarebbe mai aspettata.
La sua mano si snodò intorno a lei e la strinse più forte contro il suo petto e questo la riportò al presente – poi la fece girare su sé stessa, circondati dal resto della festa di nozze. "Non mi interessa. Voglio sapere tutto quello che mi sono perso".
"Ci sono cose che una ragazza non può fare senza un piccolo aiuto, ma ..."
Lui si irrigidì e lei cercò di tenere a bada il suo divertimento. Era così fregato. (Così come lo era lei del resto).
 "Emma ..." ringhiò e lei si contorse quando le morse giocosamente il lobo dell'orecchio.
Buona cosa che aveva insistito per non indossare degli orecchini o lui l’avrebbe ingerito.
Sbatté le ciglia verso di lui, parlando con il tono più ansimante di cui fosse capace "Tu hai chiesto… io ho risposto".
La sua presa sui suoi fianchi si fece più stretta e quasi dovette reprimere di nuovo un gemito. "Questo tuo intimo che indossi oggi non sopravviverà".
"Stella d'oro per me per aver acquistato due completi, allora" e si leccò le labbra, assolutamente soddisfatta del modo in cui lui seguì i suoi movimenti con un gemito represso a fatica.
"Sarai la causa della mia morte".
Lei sorrise, lasciò cadere una mano e andò ad intrecciare le dita con la sue sulla sua vita. "Farà una bellissima figura sul tuo epitaffio 'Mutandine nere di pizzo lo hanno portato via".
Lui sorrise e lei stava già arrossendo per le cose probabilmente più sporche e spinte che gli sarebbero venute in mente quando un piccolo corpo arrivò verso di loro come un treno in corsa  "Mamma! Posso bere lo champagne?"  cinguettò Henry allegramente, con i capelli scompigliati e gli occhi scintillanti. Al tentativo fallito da parte di Killian di mascherare la sua risata dietro a un colpo di tosse, Emma lo guardò e sospirò, portando la sua attenzione a suo figlio, che stava rimbalzando sui suoi piedi.
"Ma hai undici anni".
A quanto pare non era una ragione sufficiente per scoraggiarlo. Oddio "E allora?".
Killian intervenne stringendole la vita con il braccio e portandola al suo fianco "Può bagnarsi solo le labbra, tesoro - non credo che sarà la fine del mondo".
Emma guardò da Henry a lui con sguardo accusatorio. Sapeva che si stavano coalizzando contro di lei - e non era affatto divertita. Se questo era quello che sarebbe stato d’ora in poi, non era davvero impaziente a riguardo.
(Una parte enorme di lei che cercava di zittire - senza successo - protestava, urlando a tutto spiano, come il suo cuore si riscaldava ogni volta che vedeva insieme suo figlio e Killian e il legame che si era creato tra di loro nel corso dell'ultimo anno) .
"Ok. Bene". Henry esultò vittoriosamente pompando il suo pugno in aria. Battè il cinque con Killian e corse verso il buffet, ma lei lo fermò prima di andarsene "Aspetta, che ti ha chiesto di bere?".
"Nessuno". Il suo sorriso troppo innocente era una visione estremamente familiare. Così non appena vide apparire quell’espressione sul suo volto sbarazzino mise le mani sui fianchi e iniziò a tamburellare il piede.
"Henry ...".
Si morse il labbro evitando accuratamente il suo sguardo "... Graham e Victor?".
Si pizzicò la radice del naso, agitando la mano per fargli cenno che poteva andare via. E appena lo fece si voltò, ignorando le risate di Killian dietro di lei dato che un altro attacco di risate – uomini adulti in preda ad attacchi di ridarella - attirò la sua attenzione e vide i due autori in questione quasi cadere a terra dalle risate "Ragazzi siete carne da macello".
Victor la ignorò facendo oscillare il suo flute da un lato all'altro - a quale scopo, le sarebbe piaciuto saperlo. "Ci stiamo solo prendendo cura del tuo ragazzo, Emma - brindare con l’acqua porta sfortuna".
"Davvero?"
Graham sollevò le mani in segno di resa, quando Victor puntò contro di lui, cercando di allontanarsi da ogni colpa "Questo è quello che ho sentito dire!".
Fortunatamente per la sua ex-costar, August arrivò con una fotocamera che doveva aver preso da qualcuno - non c'era modo che possedesse una cosa del genere - e indicò teatralmente tutti loro. "Ehi ragazzi - foto della famiglia felice!".
Emma stava già alzando le mani in aria, in segno di protesta perché in realtà, c'era un certo numero di foto che lei poteva tollerare ogni settimana e cercò di ricordare a tutti la sua avversione per il mettersi in posa o cose del genere, ma Killian non se ne curò assolutamente, fece un passo intorno a lei così da trovarsi alle sue spalle, con le mani sulla sua vita e la testa sulla sua spalla. Lei gli diede un leggero calcio quando inizò a spazzolare la barba sulla pelle nuda, facendola morire perché ovviamente l'idiota avrebbe cercato di farle il solletico quando avrebbero scattato le foto, ma lei lo ignorò quando Henry si lanciò su di loro, con il flute in mano e schiacciandosi tra di loro, già sorridendo alla fotocamera. Lei gli scompigliò i capelli e lui allontanò scherzosamente la sua mano, facendole perdere il flash successivo.
(La sua preferita di quel momento fu una di loro tre mentre ridevano, Killian che abbracciava Henry al suo fianco mentre mordeva la sua spalla e lei che strillava cercando di sfuggire dalla sua presa.)
(L’aveva incorniciata e l’aveva sistemata nel suo salotto.) (Il loro salotto.)
August chiese poi a tutti gli altri di unirsi a loro piccolo affare di famiglia e di mettersi in posa per una foto di gruppo. Chiese a qualche ospite a caso – Emma pensò che fosse qualche zio di Mary Margaret anche se non ne era così sicura - di scattare per lui mentre si univa al gruppo.
Ne scattarono una in particolare con un finto pianto in onore di Victor, dopo che era scoppiato di nuovo in lacrime durante i brindisi. Emma stava cominciando davvero a preoccuparsi per i condotti lacrimali del ragazzo.
Quando ebbero finito, Emma si lamentò che i suoi piedi le facevano male, così Killian la prese per il polso e la portò a un tavolo nella parte posteriore, si sedette su una sedia con lei sulle sue gambe. Emma aveva rubato un altro bicchiere mentre andavano al tavolo e mentre beveva avidamente, notò la sua mano vagare lungo gli spacchi del suo vestito. Lo interruppe quando si rese conto che era pericolosamente vicino a far vedere troppa pelle nuda al resto del gruppo "Smettila di comportarti come un poliziotto, Dio".
"Sto solo cercando di vedere quella biancheria intima che presumibilmente sara 'la causa della mia fine’"  protestò e le circondò il polso impedendole di colpirlo. Stava per colpirlo con la mano libera quando si rese conto che la mano di Killian aveva fatto scivolare il suo braccialetto sul suo braccio e lei cercò di rimetterlo rapidamente al suo posto. "Ehi. Che cos'è quello?".
Maledisse mentalmente se stessa. Maledizione. "Doveva essere una sorpresa".
"Che cos'è?" Arricciò le sopracciglia confuso, cercando di vedere cosa ci fosse sotto il braccialetto che lei stava così, ovviamente, cercando di nascondergli, ma lei divincolò il braccio dal suo e si cullò contro il suo petto. Al suo sguardo preoccupato, lei si afflosciò appoggiando la testa sulla sua spalla.
Non era così che aveva previsto di farglielo vedere - avrebbe voluto aspettare fino a che non sarebbero stati a casa, un altro giorno, non proprio lì. Non era niente di speciale o qualcosa del genere, ma ... lei avrebbe voluto avere un momento solo per questo. Solo loro due. Proprio come quando avevano parlato di trasferirsi a vivere insieme - che era stato così semplice e naturale come respirare e questo ancora la sorprendeva. Da un commento infastidito su tutti i suoi spartiti sparsi nella sua camera da letto e il continuo inciampare nella sua chitarra appoggiata contro il muro, alla sua ammissione che non si sentiva ispirato a meno che lui non fosse lì con lei ed Henry a casa, che la portò ad invitarlo a 'lasciare la sua chitarra lì a tempo indeterminato '. Lui affermò che era un bel modo per sostituire il cliché dello spazzolino in bagno.
Henry non aveva nemmeno notato il cambiamento - anche se lo aveva accolto ben volentieri naturalmente, dato che l’aveva tormentata a riguardo per settimane - e così aveva portato per lo più le sue cose una scatola alla volta.
Così avrebbe voluto qualcosa di simile per fargli scoprire questo.
Chiuse gli occhi per un attimo, cercando di non apparire troppo spaventata della sua reazione. "Ricordi quel giorno che hai chiamato e ti ho detto che mi ero tagliata con l'apriscatole e che quello era il motivo per cui avevo il braccio fasciato?" Lui annuì continuando a guardare con curiosità e forse con un pizzico di paura nei suoi occhi e si morse il labbro. "Ho mentito" ammise abbassando la voce. Killian si irrigidì, inspirando bruscamente e poté sentire la tinta di tradimento e shock nella sua voce.
"Mi hai mentito?".
Incontrò i suoi occhi, sentendo il suo viso arrossire per l'intensità del suo sguardo "Già".
La fissò a lungo e duramente e lei non perse il sollievo che filtrò nella sua espressione una volta che ebbe trovato qualsiasi cosa stesse cercando nei suoi occhi. Lui scosse la testa, passandosi la mano libera tra i capelli "Avevamo promesso che non ci saremmo mentiti a vicenda. Batman e Robin non mentono a vicenda".
Gli angoli delle sue labbra si sollevarono senza preavviso. Era sicura che le avrebbe ricordato questo – rinfacciandole le sue stesse parole. Sporse il labbro inferiore nel tentativo di affascinarlo. "Ma l’ho fatto solo per farti una sorpresa. Queste sono bugie bianche".
Lui le rivolse un piccolo sorriso quando la vide mordersi giocosamente il labbro e sospirò. (Non che lei non sapesse che l'avrebbe affascinato, ma era sempre bello sapere che anche lei aveva il suo mojo. Forse non irlandese come il suo, ma il mojo Swan funzionava bene anche lui.)
"Allora. Che cos'è?".
Le fece quel sorriso ambiguo che ogni volta faceva fare quel divertente flip-flop al suo cuore nel petto - anche dopo tutto questo tempo. Accidenti a lui. Si torse le mani insieme, combattendo la voglia di scappare, imbarazzata, lasciandolo lì a chiedersi quale diavolo fosse il suo problema. Con un lungo sospiro ammise finalmente "Io. .. Ok, va bene". Si riaddrizzò, tirò indietro il braccialetto finché non arrivò fino al gomito, lasciando il suo ‘non-così-pallido’ polso, più visibile.
E per 'non-così-pallido', voleva dire tatuato.
Era ancora stupita per quella decisone improvvisa che aveva preso quel giorno. Era a letto e non aveva nulla da fare quella mattina, senza Henry a casa a tenerle compagnia, aveva preso il suo cellulare e aveva iniziato a guardare le sue foto. Sorrise e ridacchiò tranquillamente alla maggior parte di loro – l’intera banda insieme ad un barbecue che aveva organizzato Daniel, Henry e Ruby con il naso pieno di gelato al cioccolato, Belle che cercava di calmare un irritato Mr. Gold baciandogli la guancia con amore, Victor che correva mentre August urlava dietro di lui dopo che gli aveva trollato per l’ennesima volta il profilo Twitter.
Ma più di tutte, fissò con desiderio le foto di Killian. Di lui con Henry, di lui con le braccia gettate sui suoi compagni, mentre rideva apertamente per qualcosa che avevano detto, di lui che cercava di scrollarsi di dosso Graham, di lui ed Ariel mentre camminavano sulla spiaggia quando avevano trascorso la loro giornata a Venice Beach. Di lui da solo, con gli occhi socchiusi e il sorriso che si allargava divertito quando si rese conto che gli stava scattando una foto. Di lui che cercava di strapparle il telefono di mano. Di lui che la cullava sulle sue ginocchia  facendola ridere verso la fotocamera quando era il suo turno di scattare una foto. Di lui che la baciava mentre scattava foto dopo foto, quasi dieci di loro due dello stesso momento, nello stesso posto, della stessa ora, dello stesso bacio - riempita con ogni gamma di emozioni vicine alla felicità che avesse mai provato.
Stava studiando quelle foto quando il suo braccio esteso che teneva la fotocamera aveva attirato la sua attenzione, il tatuaggio all’interno del suo avambraccio saltò fuori portando i ricordi avanti e indietro. La prima volta che aveva visto il suo tatuaggio, la volta che l’aveva trovato accasciato contro il muro e lei aveva scoperto la storia dietro di esso, loro che disegnavano forme invisibili nell’aria. Il suo regalo di compleanno per lui, il nuovo inchiostro aggiunto a quello vecchio; un nuovo inizio inciso sulla sua pelle. Con lei.
Non era come se lei avesse bisogno di una promessa fisica o un reminder della loro relazione, della loro fiducia e dei loro sentimenti reciproci – Dio, sapeva che non pensava che non fosse assolutamente necessario. Né l’aveva chiesto in entrambi i casi. Ma dal nulla, si alzò in piedi, si infilò la giacca e guidò fino allo studio di tatuaggi dove lo aveva portato pochi giorni dopo il suo compleanno.
Fu divertente, lo fu fino a quando si ritrovò proprio di fronte l'artista - che, curiosamente, si rivelò essere lo stesso ragazzo che aveva tatuato Killian allora - quando seppe cosa voleva impresso sulla sua pelle.
Guardando verso di lui, si leccò le labbra, un po' a disagio per il suo silenzio, anche se poté sentire un brivido correre lungo la schiena quando tracciò con il suo dito il piccolo disegno che adornava l’interno del suo polso "Allora? Ti piace?".
I suoi occhi azzurri si concentrarono intensamente sul suo volto, la voce attraente, portò la mano al suo viso, sfiorandole dolcemente le labbra quasi disegnandole con reverenza "Ti si addice".
Emma incontrò il suo sorriso, spontaneo, libero, ardente e con il suo bacio sulla sua pelle – di entrambi - lo trascinò e si incamminarono di nuovo verso la pista da ballo, un fugace pensiero la colpì su come dei ragazzi e delle ragazze, anche se persi erano stati in grado di volare. 


FINE


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Scrivere la parola fine dopo questa lunga avventura mi porta a provare una tristezza incredibile, mi sono affezionata ad ognuno di questi personaggi e pensare che non avrò più modo di leggere gli scambi di battute maliziose tra Killian ed Emma, tutto ciò che lui è disposto a fare per lei e il loro vero amore....gli interventi esilaranti di Red Lips e le lacrime di Victor...assistere alla prove per le loro performances o accompagnarli sui red carpet...mi mancherà tutto di questa storia. Purtroppo citando una famosa canzone "All good things come to an end" e perciò dobbiamo salutare i nostri amici che ci hanno regalato tanti sorrisi, tante emozioni e anche una sana dose di lacrime, non posso negarlo :P
Questa è la prima volta che mi cimento in una traduzione così lunga e come ho già scritto svariate volte il vostro supporto ed entusiasmo mi ha ripagata del lavoro svolto. 
Ero certa che la storia sarebbe piaciuta, ma non immaginavo che sareste stati così in tanti a seguirla quotidianamente,sono senza parole, davvero non so come ringraziarvi, dal primo all'ultimo...è stata un'esperienza bellissima e ho avuto modo di commentare le avventure di questi pazzi e stringere nuove amicizie con persone davvero speciali!!!
Al momento sembra che l'autrice non abbia intenzione di scrivere un seguito, da una parte forse è meglio così perché la storia è già perfetta così com'è, ma se cambiasse idea non ci penserò due volte a proseguire il lavoro :D
Un abbraccio  e spero a presto :D

 
  
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