Era Grover. Grover in carne ed ossa. E insieme a lui spuntava una ragazza, una naiade per l'esattezza, Uno spirito dell'acqua.
-Grover!- Dimmo unisono io e vostra madre.
-Ti abbiamo cercato ovunque-Continuai io.
-No problema amico. Ragazzi lei è Linda, Linda loro sono Annabeth e Percy-
-Salve, piacere io sono Linda- Pronunciò la naiade. Aveva una voce talmente acuta che avrebbe potuto persino far parte del coro delle voci bianche.
-Ciao, io sono Annabeth e lui è-
-Percy Jackson. Colui che salvò l'olimpo insieme ad Annabeth e al mio Grover. Lui me ne ha raccontato. E conosco anche te, Annabeth Chase, figlia di Atena. È un piacere conoscervi- Fù interrotta Annabeth dalla Naiade. Era strano. Le mie conoscenze dicevano che le naiadi fossero educatissime. Inoltre mi sembrò come se avesse enfatizzato quel "mio" come per dire che oramai Grover le appartenesse e che non potevamo più stare con lui.
-Piacere nostro, Grover potrei parlarti per favore? Da soli intendo- Replicai io
-Certo- Mi rispose. -Aspettami non scappare- Concluse infine rivolgendosi alla naiade.
-Allora? Hai visto? Ho conquistato il cuore di una ragazza- Disse lui una volta seduti al tavolo di Jacob Bills, dall'altro lato della mensa.
-Si, bravo amico ma... Primo, tecnicamente non è una ragazza ma una Naiade. Secondo, non mi piace quella tizia. Hai sentito come ha pronunciato mia? Vuole ottenere qualcosa da te amico, e l'abbiamo capito al volo sia io che Annabeth- Lo avvertì io pregando il dio Pan che Grover non mi odiasse per ciò. Preghiera che a quanto pare non fù ascoltata.
-Cosa? Ma ti senti Percy? Di la verità, adesso che ho trovato la ragazza hai paura di perdermi. Quando tu ti sei messo con Annabeth io ero felice per te-
-Senti Grover-
-No senti tu Amico, perchè mi hai  perso Percy, mi hai perso- Disse lui tornando verso la fidanzata. Non ho chissaquale udito ma non ci vuole molto per capire che disse "Andiamocene da questo posto".
Tornai fa Annabeth.
-Percy cos'è successo?- Mi chiese lei venendomi incontro.
-Ho combinato un casino Annabeth, ho combinato un casino- Lei capì che era qualcosa di serio proprio perchè oramai non la chiamavo Annabeth quasi.
-Forse dovrei parlargli io- Disse.
-No. In questo momento peggioreresti la situazione. Ok è vero quella saggia qui sei tu, ma penso di riuscire a capire quando è o meno il caso di lasciar stare il mio migliore amico. L'unica cosa che possiamo fare adesso è aspettare e sperare che Grover si renda conto di quel che sta facendo-
-Forse hai ragione. Nel frattempo, continuiamo a vivere la vita come l'abbiamo sempre vissuta.